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L'editoriale che rilanciamo, The Italian health data system is broken, è appena stato pubblicato su Lancet ed è stato ampiamente ripreso dai media italiani.

Vogliamo riproporlo anche noi, perché il nostro osservatorio è privilegiato: guardare al Sistema Sanitario dal punto di vista dei fragili (immigrati e non solo) permette di cogliere in anticipo le minacce al godimento dei diritti, nel nostro caso alla salute e alla cura.

Da anni segnaliamo come la frammentazione del SSN in venti Servizi Sanitari Regionali sia controproducente, determinando inaccettabili differenze di accessibilità e di qualità delle cure.

L'editoriale di Lancet riflette sulla mancata integrazione fra i Servizi Sanitari Regionali e sull’assenza di un Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale, che rende difficili le cure in regioni diverse da quella di residenza. Le ricadute sulla spesa sanitaria (ad esempio per indagini inutilmente ripetute) e sulla salute pubblica per la lacunosa disponibilità di dati aggiornati su tutto il territorio nazionale sono intuibili, come gli ostacoli allo sviluppo e alla ricerca per la frammentazione dei registri e delle regole amministrative.

L’editoriale di Lancet non è una sorpresa, per noi. Conferma autorevolmente ciò che la SIMM da anni promuove: l'accesso alle cure per gli immigrati è fondamentale non solo per il rispetto dei diritti umani, sanciti dalla nostra Costituzione, ma anche per la protezione della salute pubblica e il contenimento della spesa sanitaria.

E non ci arrendiamo: in linea con l'invito di Papa Francesco e del Presidente Mattarella a sperare e rendere concreta la speranza, continueremo a impegnarci per un Servizio Sanitario solidale, equo ed efficiente.

Cristina Tantardini e Marco Mazzetti

Allegati:
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Rilanciamo questo interessante editoriale comparso su Avvenire del 29/12/2024 in merito agli effetti che la sentenza sul caso Open Arms avrà sul contrasto all'immigrazione clandestina nel nostro Paese. 
Con toni pacati e con una riflessione equilibrata Luigi Patronaggio (Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Cagliari, già procuratore della Repubblica di Agrigento) ci ricorda come "il contrasto all'immigrazione clandestina non possa prescindere dal rispetto degli human rights, dei fondamentali diritti alla vita e alla salute..." e come "il rispetto dei trattati internazionali, sottoscritti dall'Italia sul dovere di salvataggio in mare, prevalga sulle indicazioni amministrative di contenimento dell'immigrazione clandestina".
Proponiamo a tutti i nostri Soci ed amici la lettura di questa lucida analisi.
Cristina Tantardini
 
Allegati:
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Care amiche, cari amici,
la SIMM, insieme ad altre ONG e associazioni sanitarie con cui collaboriamo abitualmente, ha preparato questo documento, che sostiene la non coerenza con i nostri codici deontologici della collaborazione con la deportazione di richiedenti asilo in Albania da parte degli operatori sanitari, analogamente a quanto abbiamo già fatto in precedenza a proposito dei CPR.
Vi chiediamo quindi di leggere il documento e di aderire all’appello che proponiamo.
Una sintesi del documento potete sentirla in un’intervista alla radio al link:
Grazie della vostra collaborazione e vicinanza
Marco Mazzetti

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