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Il 23 dicembre 2009, il Ministero dell’Interno ha trasmesso una Circolare che chiarisce, in linea con quanto già disposto in alcune Regioni, che gli stranieri per i quali sia stata presentata istanza di regolarizzazione possono iscriversi al SSN nelle more della definizione della procedura.
Ciò è un atto dovuto, coerentemente con quanto disposto con le sanatorie negli anni precedenti ed a quanto scritto nella Circolare del Ministero della Salute VI/I.3.b.a/5719/P del 17 aprile 2007 (iscrizione obbligatoria nelle more rilascio primo permesso di soggiorno per attività lavorativa). La Circolare del Ministero dell’Interno è meno chiara quando afferma che, essendo lo straniero in questione privo di codice fiscale, questi viene assistito come straniero temporaneamente presente (STP), benchè non in posizione irregolare rispetto al soggiorno, e che il codice STP deve essere ritirato alla data del perfezionamento di iscrizione dello straniero stesso.
E’ evidente l’ispirazione ministeriale alla Circolare della Provincia autonoma di Trento (che risente della propria organizzazione di assistenza agli STP, non sovrapponibile a quella delle altre Regioni italiane), come chiara è la volontà di includere ad un livello più strutturato di assistenza i regolarizzandi attraverso l’iscrizione al SSR: la presentazione della domanda di emersione ai sensi della legge 102/2009, afferma la Circolare, rende i richiedenti “assimilabili ai destinatari di assicurazione obbligatoria, di cui articolo 34 del Testo unico” - iscrizione obbligatoria al SSR.

La nostra interpretazione, tenendo conto dei precedenti e da quanto disposto da altre Regioni è:
• i regolarizzandi devono essere iscritti al SSR seppur in forma temporanea (cioè fin quando si perfeziona la pratica con il rilascio un permesso di soggiorno);
• l’iscrizione avviene secondo la normale procedura utilizzando il codice fiscale dell’assistito se ne è in possesso (perchè ne era precedentemente in possesso o è stato rilasciato dall’Ufficio dell’Entrate a fronte della domanda di regolarizzazione – c’è difformità delle procedure locali), con la scelta del medico di medicina generale e, in caso di minori, del pediatra di libera scelta (al posto del permesso di soggiorno vale la domanda di regolarizzazione);
• l’iscrizione può avvenire, in assenza di codice fiscale dell’utente, o attraverso un codice fiscale fittizio rilasciato ad hoc dalle aziende sanitarie (come specifica la Circolare della Regione Piemonte) o attraverso il codice STP come indica la Circolare del Ministero dell’Interno.

La differenzazione tra STP rilasciato a immigrati irregolari e clandestini (che di norma non dà diritto all’iscrizione al SSR ma è un codice identificativo di prestazioni urgenti ed essenziali secondo piani organizzativi locali) e quello eventualmente rilasciato ai regolarizzandi, consiste proprio nell’iscrizione al SSR e ciò è indirettamente confermato da quanto specificato nella Circolare ministeriale e cioè che la presa in carico dell’assistito è retroattiva e che gli oneri “non potranno essere rendicontati al Ministero dell’Interno” (quindi sono a carico del SSR).

Riteniamo comunque che, nella fase di chiarimento locale delle procedure amministrative, non è possibile rifiutare le prestazioni sanitarie, almeno come STP.

L’auspicio, a fronte di tale approccio confuso, è quello che il “ritrovato” Ministero della Salute e/o le singole Regioni si esprimano prontamente in modo chiaro e definitivo.
(SG)

  • Circolare Ministero Interno del 23 dicembre 2009
  • Circolare della Regione Veneto del 12 ottobre 2009
  • Circolare P.A. Trentino del 16 ottobre 2009 
  • Circolare della Regione Piemonte del 18 novembre 2009
  • Circolare della Regione Emilia Romagna del 1 dicembre 2009
  • Circolare della Regione Lombardia del 28 gennaio 2010
  • Circolare della Regione Lazio del 12 febbraio 2010
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Assicurare lo scambio e l'aggiornamento continuo sul fenomeno migratorio e sui richiedenti asilo è l'intento dello European Migration Network (EMN), programma comunitario avviato a titolo sperimentale nel 2003 e ora diventato iniziativa strutturale di cui fanno parte i 27 Paesi dell'UE. Questo primo “Rapporto EMN Italia”, presentato il 18 dicembre 2009 presso la Biblioteca del CNEL, è stato curato dal Ministero dell’Interno con il supporto del Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione, con la collaborazione, in ambito sanitario, dall’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (AMSI), della Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri (IPASVI) e della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM).
Il rapporto si sofferma, nella prima parte, sulle politiche e strutture riguardanti l'immigrazione: fornisce i più recenti aggiornamenti normativi e sottolinea le possibili prospettive a livello giuridico e sociale, con specifico riferimento all'inserimento nel mondo del lavoro nelle sue varie forme. Le altre due parti riguardano il rapporto tra mercato occupazionale e flussi qualificati, quindi, l'apporto di medici e infermieri stranieri nel settore sanitario. Le annotazioni giuridiche, completate con i dati socio-statistici, da una parte, fanno il punto sulla situazione riscontrata a metà degli anni 2000, dall'altra, forniscono l'aggiornamento al 2008. Si entra nel merito delle carenze di questo personale, del suo reclutamento, delle esperienze di formazione all'estero, della necessità delle reti formative in Italia e dei possibili sviluppi. Per quanto riguarda la questione dei lavoratori altamente qualificati in Italia si illustra, sulla base dei dati socio-statistici, come la maggior parte dei lavoratori non comunitari, pur avendo fruito mediamente di una buona preparazione, non abbia avuto un inserimento corrispondente alle capacità acquisite e sia stata chiamata ad assolvere mansioni meno qualificate che permangono in gran numero anche in una società altamente industrializzata.


link: Dossier "Immigrazione: Rapporto della Rete europea" (GovernoInforma)

  • Scarica la scheda riassuntiva

Scarica il rapporto: Politiche migratorie. Lavoratori qualificati. Settore sanitario

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Pubblicati quasi contemporaneamente nelle scorse settimane, sono i rapporti del PICUM e di MEDICI DEL MONDO che trattano del tema a livello internazionale e quello del NAGA di Milano che testimonia il proprio impegno nella città lombarda.

Il rapporto del Picum ha il titolo “Posizione riguardo ai Fondamentali diritti dei Migranti Privi di Documenti in Europa (Main Concerns about the Fundamental Rights of Undocumented Migrants in Europe) 2009”. Basato sulla rivisitazione degli eventi riportati nella PICUM newsletter durante l’anno 2008, il rapporto mette insieme sia un anno dei nuovi temi sull’immigrazione irregolare a livello europeo, nazionale e locale per incoraggiare una migliore comprensione della posizione relativa ai diritti umani dei migranti privi di documenti, sia i mille modi in cui la società civile in tutta Europa sta rispondendo a questa situazione dell’esclusione sociale. Il rapporto è consultabile in Inglese, Francese e Spagnolo.

Il rapporto di Medici del Mondo in base ad una propria ricerca del 2008 in 11 paesi europei, dimostra che le persone prive di documenti che vivono in Europa non sono venute per “sfruttare” il sistema di assistenza sociale e sanitaria europeo, né per farsi curare. Emerge come le violenze subite prima, durante e dopo la migrazione, unite alle loro condizioni di vita e di lavoro, influiscono sul loro stato di salute.  Essi incontrano numerosi ostacoli all’accesso alla prevenzione, alle cure e alla copertura delle spese sanitarie. Questi ostacoli derivano da leggi restrittive, mancanza di informazioni, barriere amministrative e pratiche discriminatorie. Il loro follow-up medico è pertanto ampiamente insufficiente. Il 45% dei problemi di salute non è affatto trattato. I più vulnerabili di loro, le donne incinte e i bambini, non beneficiano neppure di una protezione particolare per l’accesso alle cure. Solo il  48% delle donne incinte è seguito durante la gravidanza. Dal rapporto emerge come le politiche sanitarie italiane siano tra le più inclusive tra quelle europee.

L’analisi dei dati raccolti dal Naga tra il 2000 e il 2008 che costituiscono una delle più grandi banche dati sull’immigrazione irregolare in Italia permette di sfatare alcuni “miti” radicati nell’immaginario comune italiano riguardo l’immigrazione irregolare e di mettere in luce alcune tendenze nell’evoluzione della popolazione straniera senza documenti che sarebbe arduo individuare attraverso altre fonti. L’utenza Naga è giovane, istruita, e occupata, ma relegata in occupazioni spesso saltuarie e sempre poco qualificate, ed esposta ad un notevole disagio abitativo. Il livello di istruzione e il tasso di occupazione dei cittadini stranieri irregolari è comparabile e in alcuni casi superiore a quello degli italiani. Al contrario, le loro condizioni socioabitative sono assolutamente critiche e lontanissime dagli standard italiani. Negli anni, si è evidenziato un notevole allungamento dell’anzianità migratoria dell’utenza Naga, segno della difficoltà nel trovare canali di uscita dalla clandestinità. (SG.12.09)

  • Rapporto PICUM 2009
  • Rapporto Medici del Mondo 2009 (abs)
  • Rapporto Medici del Mondo 2009 (completo)
  • Rapporto Naga 2009 (abs)
  • Rapporto Naga 2009 (completo)
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