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«Gli stranieri irregolari eviteranno di farsi curare per paura di essere denunciati»: lo rileva la Cgil Lombardia, affermando che «questo è il risultato di un emendamento che modifica l'art. 35 del T.U. sull'immigrazione presentato dalla Lega Nord in commissione Giustizia e Affari Costituzionali. Un emendamento che si inserisce nell'ambito della discussione al Senato del cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza'». La Cgil Lombardia, nel sostenere l'appello lanciato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, denuncia «l'atteggiamento irresponsabile della Lega Nord che, dopo aver alimentato con la Bossi Fini la presenza di immigrati irregolari nel nostro paese, ora nega loro anche il diritto costituzionale della tutela della salute». «L'emendamento - prosegue il sindacato - si colloca in una strategia tesa a rendere invivibile la vita per centinaia di migliaia di persone che, pur in condizione di irregolarità, vivono e lavorano nel nostro paese. Dopo il divieto a trovare casa ora si nega loro anche il diritto alla salute». «Il provvedimento - continua la Cgil - obbligherà gli stranieri a vivere in condizioni di disagio estremo e ad accedere alle strutture sanitarie solo in casi di estrema urgenza o ad usufruire di organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica, e tutto ciò potrà avere ripercussioni sulla salute di tutti». (NOTIZIA ANSA).

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Una lettera con un appello motivato e documentato a non votare l’emendamento è stata recapitata a tutti i senatori delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Inoltre è stata inviata una mail con la comunicazione congiunta delle tre organizzazioni a tutti i partiti presenti in Parlamento.

  • Lettera congiunta ai senatori da parte di MSF - ASGI - SIMM.
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Come periodicamente avviene, ancora un allarme sulla tubercolosi in Italia e sul ruolo svolto dall’immigrazione. Questa volta la “notizia” parte dal Congresso degli internisti riuniti a Genova e che ha ospitato una sessione dedicata alla tubercolosi. Stupisce che a creare allarmismo siano colleghi che hanno contribuito a costruire le nuove Linee Guida sulla TB in Italia e che ben sanno come la situazione non sia emergenziale. In primavera si è svolta a Roma infatti una importante Consensus conference proprio per definire le strategie di controllo della tubercolosi tra gli immigrati in Italia. I dati italiani da una parte sono rassicuranti: siamo in un periodo storico in cui ci sono meno casi di TB in assoluto degli ultimi decenni (il tasso di incidenza sull’intera popolazione, già tra i più bassi del mondo, è ulteriormente calato di oltre 1,5 punti su 100.000 nell’ultimo anno); il calo tra i cittadini italiani è drastico ad indicare che non c’è alcun allarme di sanità pubblica e che il fenomeno è sotto controllo; i tassi tra gli immigrati sono costanti nel tempo e ciò indica che l’aumento di nuovi casi è legato all’aumento del numero di immigrati e ciò avviene senza che ci sia però un incremento di rischio complessivo. D’altra parte l’analisi dei dati indica anche un rischio relativo di ammalarsi della popolazione straniera più alto rispetto agli italiani ed i casi tra questa popolazione sono ormai circa il 50% di tutte le nuove diagnosi; c’è un sommerso più o meno diffuso che è difficile quantificare (anche se riteniamo che non sia particolarmente significativo). Da questa analisi la Consensus ha concluso individuando la strategia più efficace nel garantire accessibilità ai servizi sanitari in modo diffuso e capillare (in questo senso la proposta di emendamento della Lega di questi giorni è deleteria), fare offerta attiva di informazione ed orientamento sanitario sull’intera popolazione straniera ed (in limitati casi specifici) effettuare test di screening, in genere più costo/efficaci partendo dai casi rilevati. Ci sembra che l’invito alla prudenza dei colleghi riuniti a Genova sia d’obbligo ma nel contempo va rassicurata l’opinione pubblica per un sistema che nel complesso regge l’impatto e garantisce ogni cittadino, italiano e straniero (SG-SIMM).

  • Il Mattino del 27 ottobre 2008
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