Come evidenziato anche da recenti inchieste giudiziarie, i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in cui vengono detenute in Italia le persone migranti ritenute non in regola e in attesa di essere rimpatriate presentano gravissime criticità di gestione, di rispetto dei diritti e in particolare del diritto alla salute. Pessime condizioni igienico-sanitarie, presa in carico inadeguata di patologie acute e croniche e di problemi di salute mentale, abuso e misuso di psicofarmaci: le evidenze di questi e altri rischi per la salute delle persone migranti detenute nei CPR sono ormai tante. A livello internazionale, anche l'Ufficio Regionale Europeo della World Health Organization (WHO) ha evidenziato i rischi per la salute delle persone migranti della cosiddetta "detenzione amministrativa" attuata nei CPR. La SIMM, in collaborazione con ASGI e Rete Mai più lager - No ai CPR, lancia una campagna di presa di coscienza da parte del personale sanitario sui rischi di salute per le persone migranti detenute nei CPR italiane, e in particolare una proposta per i medici "certificatori": infatti, per essere inviate nei CPR, le persone migranti devono essere sottoposte a una "valutazione di idoneità alla vita in comunità ristretta" da parte di personale medico afferente al Sistema Sanitario Nazionale: il documento dettagliato della Campagna propone diversi elementi di riflessione e azione di sanità pubblica, medico-legali e di deontologia medica per poter aiutare i medici coinvolti a dichiarare l'inidoneità alla vita in luoghi pericolosi per la salute e patogeni quali i CPR, di fatto, sono.Per eventuali informazioni e adesioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Risale a qualche giorno prima di Natale (19 Dicembre 2023) la decisione cautelare della Corte Europea dei Diritti Umani e le Libertà Fondamentali ( CEDU) contro l’Italia.
Con tale decisione la Corte di Strasburgo ha ordinato il trasferimento di un minore straniero non accompagnato (MSNA) trattenuto in un centro del Brindisino in quanto, secondo quanto rilevato dai legali dell’ASGI, non erano garantiti i suoi diritti alla luce della Dichiarazione di New.York. , per altro recepita dal nostro paese.
Questa iniziativa della CEDU fa seguito ad altre condanne inferte all’Italia sempre in merito alla inadeguata accoglienza dei MSNA.
Sul tema, alla luce di quanto stabilito dalla legge n. 176 del 1° Dicembre 2023, conversione del Decreto-Legge n. 133 del 5 Ottobre 2023, recante “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero degli Interni”, il Gruppo di Lavoro Minori Migranti della S.I.M.M. ha preso posizione con un documento che pubblichiamo di seguito e che è stato anche sottoposto all’attenzione del Tavolo Immigrazione e Salute.
Francesca Ena per il Gruppo Minori Migranti
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