Il 10 maggio 2018 le Regioni hanno dato il loro assenso (Accordo CSR 108/2018) al documento predisposto da SIMM, INMP e ISS "I controlli alla frontiera. La frontiera dei controlli. Controlli sanitari all’arrivo e percorsi di tutela per i migranti ospiti nei centri di accoglienza" a condizione che le linee guida non interferiscano sui modelli organizzativi delle Regioni e delle Province autonome e non apportino alcun impatto economico. Il fenomeno migratorio è per il sistema sanitario un banco di prova su cui misurare la capacità di dare risposte efficaci ai bisogni di salute emergenti. “Risposte che implicano - sottolinea l'Accordo - la possibilità di gestire organicamente le criticità con un approccio di sistema che superi la parcellizzazione e l'estemporaneità delle soluzioni per approdare a modalità assistenziali e pratiche di sanità pubblica, per quanto possibile, standardizzate, appropriate, efficienti e basate sulle evidenze scientifiche”.
La linea guida offre ai decisori, agli enti gestori dei centri di accoglienza e agli operatori sociosanitari raccomandazioni evidence-based sui controlli sanitari su migranti e profughi che chiedono protezione internazionale, al momento dell’arrivo in Italia e durante le fasi di accoglienza. Il documento è orientato lungo tre direttrici principali:
- promuovere l’appropriatezza clinica e organizzativa, all’interno di percorsi sperimentati come validi ed efficaci;
- evitare sprechi legati all’effettuazione di accertamenti inutili o inutilmente ripetuti;
- evitare/ridimensionare le pratiche difensive, sostenute da eventuali ingiustificati allarmismi.
E’ stato adottato un approccio modulato e progressivo – sulla base delle prove di efficacia, delle valutazioni dei professionisti coinvolti e delle opportunità offerte – che va dalla valutazione iniziale in fase di soccorso, alla visita medica completa in fase di prima accoglienza, fino alla presa in carico vera e propria in fase di seconda accoglienza.
Nella linea guida non si affronta il tema della salute mentale dei migranti, trattato nel documento “Linee guida per la programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione nonché per il trattamento dei disturbi psichici dei titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale”, pubblicato dal ministero della Salute a maggio 2017.
Infine, rispetto al tema della determinazione dell’età dei minori stranieri, vale ciò che è scritto nel documento della Conferenza delle Regioni “Protocollo per l’identificazione e per l’accertamento olistico multidisciplinare dell’età dei minori non accompagnati”.
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