Come periodicamente avviene, ancora un allarme sulla tubercolosi in Italia e sul ruolo svolto dallimmigrazione. Questa volta la notizia parte dal Congresso degli internisti riuniti a Genova e che ha ospitato una sessione dedicata alla tubercolosi. Stupisce che a creare allarmismo siano colleghi che hanno contribuito a costruire le nuove Linee Guida sulla TB in Italia e che ben sanno come la situazione non sia emergenziale. In primavera si è svolta a Roma infatti una importante Consensus conference proprio per definire le strategie di controllo della tubercolosi tra gli immigrati in Italia. I dati italiani da una parte sono rassicuranti: siamo in un periodo storico in cui ci sono meno casi di TB in assoluto degli ultimi decenni (il tasso di incidenza sullintera popolazione, già tra i più bassi del mondo, è ulteriormente calato di oltre 1,5 punti su 100.000 nellultimo anno); il calo tra i cittadini italiani è drastico ad indicare che non cè alcun allarme di sanità pubblica e che il fenomeno è sotto controllo; i tassi tra gli immigrati sono costanti nel tempo e ciò indica che laumento di nuovi casi è legato allaumento del numero di immigrati e ciò avviene senza che ci sia però un incremento di rischio complessivo. Daltra parte lanalisi dei dati indica anche un rischio relativo di ammalarsi della popolazione straniera più alto rispetto agli italiani ed i casi tra questa popolazione sono ormai circa il 50% di tutte le nuove diagnosi; cè un sommerso più o meno diffuso che è difficile quantificare (anche se riteniamo che non sia particolarmente significativo). Da questa analisi la Consensus ha concluso individuando la strategia più efficace nel garantire accessibilità ai servizi sanitari in modo diffuso e capillare (in questo senso la proposta di emendamento della Lega di questi giorni è deleteria), fare offerta attiva di informazione ed orientamento sanitario sullintera popolazione straniera ed (in limitati casi specifici) effettuare test di screening, in genere più costo/efficaci partendo dai casi rilevati. Ci sembra che linvito alla prudenza dei colleghi riuniti a Genova sia dobbligo ma nel contempo va rassicurata lopinione pubblica per un sistema che nel complesso regge limpatto e garantisce ogni cittadino, italiano e straniero (SG-SIMM).
- Il Mattino del 27 ottobre 2008
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