30 luglio 2021
La mancanza di una campagna informativa specifica e mirata crea una bassa propensione ad aderire all’eventuale offerta vaccinale. Per tale motivo, le organizzazioni che fanno parte del Tavolo Immigrazione e Salute (TIS) e del Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) chiedono (vedi lettera allegata) al Ministro della Salute e ai Governatori delle Regioni:
1) di assicurare gli opportuni strumenti amministrativi e tecnologici (con particolare riferimento ai portali regionali), in ciascuna Regione e Provincia Autonoma, per garantire l’effettiva possibilità di poter accedere alla vaccinazione a tutte le categorie di cittadini presenti sul territorio, indipendentemente dalla posizione giuridico-amministrativa nei confronti del SSN;
2) di garantire, anche attraverso le associazioni del Terzo Settore e le istituzioni locali, una campagna informativa multilingue in grado di veicolare le corrette informazioni alle diverse comunità migranti.
Da una indagine (vedi dossier allegato) condotta dai suddetti tavoli a maggio 2021 con l’obiettivo di intercettare eventuali sacche di resistenza o perplessità tra gli ospiti delle strutture di accoglienza, risulta che quasi il 60% delle persone ospitate in tali strutture (migranti, ma anche italiani senza dimora) non sono inclini ad aderire alla vaccinazione anti-COVID-19. Infatti una percentuale importante di persone ospiti (circa il 37%) ha manifestato una indisponibilità a essere vaccinata e un’altra percentuale non trascurabile (circa il 20%) ha espresso dubbi ed esitazioni al riguardo (la cosiddetta esitazione vaccinale).
Il ritardo nell'offerta dei vaccini all'intera popolazione presente in Italia (indipendentemente dallo status giuridico della persona e dalla regolarità amministrativa), l'ambiguità su chi, come e quando vaccinare, ha prodotto una incertezza diffusa tra la popolazione che sta creando preoccupanti resistenze. Per tali motivi si chiede alle Istituzioni nazionali e alle Amministrazioni locali, un reale cambio di passo per garantire in modo diffuso, equo ed inclusivo, l'offerta vaccinale (e la relativa "certificazione verde") anche alle persone in condizione di fragilità sociale e debolezza amministrativa (vedi: "Gli invisibili ed il diritto al vaccino”).
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