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Nel luglio 2010, il Cnel - Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, ha presentato il Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia che, giunto alla sua settima edizione, misura il grado di inserimento socio-occupazionale degli stranieri nei nostri territori sull’integrazione in Italia. Con un punteggio di 60,82 l'Emilia Romagna si colloca all'interno della graduatoria assoluta nella fascia alta e non massima. Il suo punto di forza è nelle condizioni di inserimento sociale che offre, in particolare per quel che riguarda l'inserimento scolastico, il tasso di naturalizzazione e il tasso di costitutività familiare. Al secondo posto troviamo il Fruili Venezia Giulia, seguito da Lombardia, Lazio e Veneto. In fondo alla classifica si colloca la Sardegna preceduta dalla Puglia e dalla Sicilia. Il rapporto fornisce anche le graduatorie differenziali che misurano il potenziale di inserimento riservato agli stranieri rispetto a quello di cui godono gli italiani. In questo caso la maggior parità nell'inserimento socio-occupazionale è garantita dalla Sicilia, seguita da Piemonte, Molise, Sardegna e Trentino Alto Adige. Mentre l'Emilia Romagna si trova al 12° posto e a chiudere la classifica c'è la Puglia.

Per informazioni:

  • www.portalecnel.it
  • clicca qui per leggere/scaricare il rapporto
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Una scelta strategica della SIMM è quella di favorire la conoscenza e la collaborazione tra quanti si impegnano a vario titolo per assicurare diritto, accesso e fruibilità all’assistenza sanitaria degli immigrati partendo da ciò che unisce e valorizzando l’esperienza di ciascuno. Ciò si traduce spesso in un lavoro in Rete che ha affinato una metodologia applicativa nei Gruppi locali Immigrazione Salute (GrIS), vere e proprie Unità Territoriali della SIMM. Presenti in 10 realtà italiane (Lazio, Trentino, Alto Adige, Sardegna, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, ed in fase di costituzione in Toscana, Liguria e Puglia), tale panorama si arricchirà di un’altra rappresentanza regionale: la Campania. Un primo incontro, ancora informale e ricognitivo, è stato convocato per giovedì 9 settembre alle 9,30 presso il Servizio Attività Sociosanitarie Cittadini Immigrati e Senza Fissa Dimora - S.A.S.C.I., dell'ASL Napoli 1 all’indirizzo: Via dei Fiorentini n. 10 – Napoli. Per tutti i soci campani della SIMM, per le persone ed organizzazioni interessate potrà essere un’occasione di incontro e conoscenza. Parteciperà alla riunione Salvatore Geraci in qualità di Coordinatore nazionale dei GrIS.

  • Per ulteriori informazioni sui GrIS vai alla sezione dedicata del sito.
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Sono 2 milioni e 412 mila le famiglie italiane che ricorrono ai servizi di collaboratori domestici che nel 2009 hanno raggiunto la cifra record di 1 milione e 538 mila. Dall'indagine Censis, presentata nel luglio u.s., emerge l'identikit di queste figure professionali: si tratta di donne (82,6%) e stranieri (71,6%) provenienti dall'Europa dell'Est, in particolare Romania (19,4%), Ucraina (10,4%), Polonia (7,7%) e Moldavia (6,2%). Il 51,4% ha meno di 40 anni (il 57,3% tra gli stranieri) e, tra gli stranieri, il livello di istruzione è piuttosto alto: il 37,6% possiede un diploma di scuola superiore e il 6,8% una laurea, contro rispettivamente il 23,2% e il 2,5% dei collaboratori domestici italiani. La maggioranza (55,4%) lavora per una sola famiglia, mentre il 44,6% è "pluricommittente". La paga mensile media è di 900 euro netti. Ma per una fetta consistente dei collaboratori domestici (il 32,4%) la retribuzione netta mensile supera la soglia dei 1.000 euro (il 14,6% guadagna più di 1.200 euro). Il rapporto Censis diffonde cifre piuttosto preoccupanti riguardo ai rischi a cui sono quotidianamente esposti i collaboratori domestici. Nel 2008 sono stati registrati 3.576 infortuni riguardanti il personale domestico, di cui 2 mortali. Infine il Censis fornisce alcuni dati riguardanti il lavoro nero. A lavorare completamente in nero sono il 53,9% dei collaboratori domestici italiani e il 34,7% degli stranieri, interessati ad avere un contratto per ottenere il permesso di soggiorno. Al Sud il livello di irregolarità sale al 72,7%, con il 58,8% dei collaboratori domestici che dichiarano di essere totalmente irregolari.

  • Leggi la notizia dalla pagina del Censis

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