L'editoriale che rilanciamo, The Italian health data system is broken, è appena stato pubblicato su Lancet ed è stato ampiamente ripreso dalla dai media italiani.
Vogliamo riproporlo anche noi, perché il nostro osservatorio è privilegiato: guardare al Sistema Sanitario dal punto di vista dei fragili (immigrati e non solo) permette di cogliere in anticipo le minacce al godimento dei diritti, nel nostro caso alla salute e alla cura.
Da anni segnaliamo come la frammentazione del SSN in venti Servizi Sanitari Regionali sia controproducente, determinando inaccettabili differenze di accessibilità e di qualità delle cure.
L'editoriale di Lancet riflette sulla mancata integrazione fra i Servizi Sanitari Regionali e sull’assenza di un Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale, che rende difficili le cure in regioni diverse da quella di residenza. Le ricadute sulla spesa sanitaria (ad esempio per indagini inutilmente ripetute) e sulla salute pubblica per la lacunosa disponibilità di dati aggiornati su tutto il territorio nazionale sono intuibili, come gli ostacoli allo sviluppo e alla ricerca per la frammentazione dei registri e delle regole amministrative.
L’editoriale di Lancet non è una sorpresa, per noi. Conferma autorevolmente ciò che la SIMM da anni promuove: l'accesso alle cure per gli immigrati è fondamentale non solo per il rispetto dei diritti umani, sanciti dalla nostra Costituzione, ma anche per la protezione della salute pubblica e il contenimento della spesa sanitaria.
E non ci arrendiamo: in linea con l'invito di Papa Francesco e del Presidente Mattarella a sperare e rendere concreta la speranza, continueremo a impegnarci per un Servizio Sanitario solidale, equo ed efficiente.
Cristina Tantardini e Marco Mazzetti