Negli ultimi anni, in Italia le disuguaglianze sociali si sono intensificate e in parte modificate, è cresciuto il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale, oltre a quelle in condizioni di povertà estrema. È ormai consolidato che altri determinanti come genere e orientamento sessuale, età, gruppo etnico e background migratorio, nazionalità e status giuridico, sono ugualmente chiamati in causa nei processi di discriminazione e di marginalizzazione sociale, in modo interdipendente tra loro e con un forte impatto sulla salute delle persone. A fronte del progressivo aumento della forbice sociale e delle dimensioni di discriminazione e disuguaglianza, i servizi sociosanitari, schiacciati da politiche di definanziamento e regionalizzazione, si trovano spesso in grande difficoltà nel garantire risposte adeguate a bisogni di salute in costante aumento e sempre più complessi.
La SIMM, che si è sempre caratterizzata per essere in prima linea nel rispondere alle esigenze in ambito sanitario della popolazione immigrata in situazioni di disagio, vuole interrogarsi sulle sfide che oggi cambiano e ci sollecitano a essere pronti a reagire, sia individuando strumenti di analisi delle nuove diseguaglianze, sia interrogandosi su come la nostra Società, che nel tempo è cresciuta e si è data degli strumenti interni di collegamento e intervento, possa organizzarsi e costruire una realtà attenta, duttile e sollecita nella risposta che ci permetta di essere ancora presenti e in prima linea.
Per ragionare e confrontarci su queste tematiche e sulle strategie che la SIMM e i GrIS possono mettere in campo nell’ottica di contrasto alle disuguaglianze e di promozione dell’equità in salute ci incontreremo a Trento, in occasione del
VII Workshop InterGrIS
NELLA SOCIETA’ DISEGUALE QUALE IDENTITÀ PER LA SIMM?
Ragionare sull'identità SIMM-GrIS nel confronto con le disuguaglianze e le fragilità della popolazione straniera e non
18,19 e 20 maggio 2023
Polo Universitario delle Professioni Sanitarie, Via Briamasco 2, Trento
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Fermare la strage, subito!
11 marzo 2023, ore 14:30 - Manifestazione nazionale a Cutro
La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.
Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare.
È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.
È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi.
Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia silenziosa.
La manifestazione di Cutro è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché queste politiche “invertano rotta”.
A chi non potrà essere a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag #fermarelastrage .
Informazioni per appuntamenti locali e pullman su https://www.facebook.com/events/739000454604249/
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