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La Convenzione dei diritti del fanciullo (del 1989, ratificata con legge in Italia nel 1991) sancisce che a ogni minore, indipendentemente dallo status giuridico dei genitori, “devono essere assicurate la protezione e le cure necessarie al suo benessere”.

Il quadro normativo nazionale tutela la salute dei bambini e adolescenti stranieri, tenendo conto sia delle politiche attive di inclusione sociale, sia dell’accessibilità dei servizi sanitari. Nello specifico i LEA (DPCM 2017) assicurano a tutti i minori stranieri extracomunitari, non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, l’Iscrizione al Sistema Sanitario Nazionale compresa l’assistenza del Pediatra di Libera Scelta, al pari dei bambini italiani.

Ad oggi, i due più importanti ostacoli burocratico-amministrativi all’applicazione di tale normativa -la mancata assegnazione del Codice Fiscale e il mancato Codice di esenzione- sono stati superati rispettivamente da una Circolare dell’Agenzia delle Entrate e da una nota del Ministero della Salute. Nonostante ciò, molti di questi bambini non possono ancora godere della presa in carico continuativa di un Pediatra di Libera Scelta, che fornisca loro, oltre alla diagnosi e cura precoce delle patologie, un’attività di screening e prevenzione nonché di educazione sanitaria dei genitori. A questo si aggiunge la situazione normativa ancora incerta relativa ai minori comunitari.

La SIMM, che da più di vent’anni si occupa attivamente di questo ambito, continua la sua azione di monitoraggio e di advocacy, volta all'applicazione della normativa vigente e alla tutela della salute di questi bambini e adolescenti destinati perlopiù a diventare parte integrante della nostra società di domani.


L'approfondimento nell'articolo su Vita.it

 

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