SIMM

Categorie: SIMM Formazione

 

AL HIMAYA  - Formazione Multiprofessionale

Il Progetto “AL HIMAYA – Liberi dalla violenza. Programma multi-azione per il potenziamento e la qualificazione della risposta alla violenza sui minorenni stranieri a Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani” (Fami - PROG-3544) si propone come obiettivo generale di migliorare la risposta di sistema alla violenza sui minori stranieri mediante un meccanismo qualificato, coordinato e interdisciplinare, nelle cinque province di intervento.

All'interno di tale percorso, si è attivato un percorso formativo che intende promuovere un diverso approccio nella gestione e presa in carico dei casi da parte dei servizi, nel medio e lungo periodo, tale percorso è rivolto a professionisti di ambito sanitario, sociale, legale, educativo (pediatri, operatori, assistenti sociali, psicologi, avvocati, forze dell’ordine, insegnanti, etc.).

Peculiarità del training sarà la strutturazione in diversi moduli co-condotti da diversi docenti, e articolati sulle fasi che solitamente caratterizzano la gestione dei casi di violenza e sospetta violenza: intercettazione, riconoscimento, gestione casi in equipe multidisciplinari, segnalazione alle autorità giudiziarie, presa in carico psico-socio-sanitaria. Molto tempo sarà dedicato alla trattazione di casi concreti, analisi di esperienze sul campo, simulazioni, per permettere ai discenti di acquisire una visione olistica e pratico-operativa e di mettere in relazione le diverse professionalità dei partecipanti. Il senso di questa formazione/intervento non è solo, quindi, la qualificazione professionale dei discenti ma la condivisione pratica di approcci, di metodologie e processi di intervento.

Il percorso formativo proposto si compone di 12  ore di formazione – 3 mattine di 4 ore –  da remoto, accreditata per professionisti sanitari ed assistenti sociali.

Le tematiche sono organizzate in tre macro-moduli

Cosa sono la violenza e il maltrattamento e come contestualizzarli” ;

Quali sono i segni e gli indicatori della violenza” ;

“La risposta dei servizi: attivazione dei procedimenti per la presa in carico e gestione dei casi”  - 

Il corso prevede la partecipazione di 50 professionisti.

SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER LA QUINTA (ed ultima) EDIZIONE DEL CORSO: 11, 12 e 20 MAGGIO ore 9-13.30

se non sei registrato al sito SIMM, compila questa scheda

se sei già registrato al sito SIMM, compila questa scheda

 

Per qualsiasi informazione scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Allegati:
Scarica questo file (locandina-alhimaya70x100_form_mag22.pdf)LOCANDINA_AL HIMAYA_Maggio2518 kB

Categorie: SIMM Formazione

Le Commissioni Territoriali per il Riconoscimento delle Protezione Internazionale, in quanto autorità competente all’esaminazione delle domande di asilo presentate sul territorio nazionale, svolgono un lavoro che li porta costantemente a conoscere situazioni di grave vulnerabilità connesse spesso a traumi pregressi dei soggetti che presentano domanda.

L’esperienza delle organizzazioni che si occupano di esame diretto delle domande di richiesta di asilo a livello internazionale ed anche la letteratura internazionale hanno sottolineato come le persone che lavorano a diretto contatto con persone traumatizzate tendono ad essere più a rischio di burn out o trauma secondario.

Come è ben evidenziato nelle Linee guida per la programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione nonché per il trattamento dei disturbi psichici dei titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale"emanate dal Ministero della Salute nell’aprile del 2017, è infatti importante tutelare la salute degli operatori coinvolti nell’accoglienza e presa in carico delle vittime e la loro formazione.

All'interno di tali premesse SIMM e UNHCR hanno costruito una formazione rivolto ai componenti delle Commissioni territoriali della Regione Veneto, che ha l’obiettivo di approfondire le principali vulnerabilità psichiche di cui possono essere portatori richiedenti asilo e rifugiati e di fornire strumenti di supporto ai partecipanti per il raggiungimento di un certo grado di autonomia emotiva, il mantenimento di un alto livello motivazionale e al fine di prevenire la traumatizzazione vicaria e fenomeni di burn out favorendo l’integrazione di ruoli e funzioni dei partecipanti.

La prima giornata, 28 settembre, intende introdurre i partecipanti alla riflessione sui temi di interesse, in particolare si intende attivare una riflessione sul complesso intreccio che lega salute e migrazione, con particolare riguardo alla salute mentale.Accanto a questo verrà affrontato il tema del trauma, dei traumi che possono essere legati al percorso migratorio e quali sono gli strumenti e le strategie di approccio possibili per i funzionari delle Commissioni Territoriali. In particolare si approfondirà il legame tra narrazione, traumi pregressi e criterio di ‘vericidità’.

La seconda giornata, 8 ottobre, intende affrontare il tema del ruolo e del coinvolgimento emotivo dei professionisti il cui ruolo richiede il contatto e l’ascolto di storie particolarmente pesanti. Il tema è quello del trauma vicario e l’obiettivo è quello di gettare le basi per conoscere e riconoscere i meccanismi che ne sono alla base e le strategie per affrontarlo.

 

 

Categorie: News SIMM

 

Editoriale: Evitare Crisi all’Inglese. Di Maurizio Ambrosini, Avvenire, sabato 2 ottobre 2021, pag. 1.

A volte segnaliamo e pubblichiamo articoli che non hanno strettamente un legame con la salute degli immigrati, perché sono testi che ci segnalano il passo della storia.

E la necessità per noi, come paese, di cambiare passo insieme alla storia.

Così è per questo articolo di Maurizio Ambrosini: l’immigrazione non può non divenire strutturale nel nostro paese. Anzi: già lo è. È necessario quindi che come fenomeno strutturale su cui costruire il futuro dell’Italia venga gestita.

Anche se questo articolo non ne parla, una gestione virtuosa delle dinamiche economiche e occupazionali dell’immigrazione darà frutti anche per la salute pubblica e collettiva, di italiani e immigrati.

Perché l’epidemiologia ci insegna che l’aspettativa di vita (e di vita in buona salute) è funzione anche della salute socio-economica di una comunità.

L’articolo è di libero accesso, e può quindi essere letto anche online all’indirizzo: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/evitare-crisi-allinglese

Buona lettura!

Marco Mazzetti

Commenti (0) Visualizzazioni:: 23972

Ultime News

Hai trovato errori o refusi ti invitiamo a segnalarli al seguente link