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Il fenomeno migratorio rappresenta per il sistema sanitario una sfida sempre aperta, non solo in termini di quantificazione e analisi dei bisogni, ma soprattutto nell’ottica di un’adeguata organizzazione dei servizi. Per questo diventa necessario sostenere la produzione e la diffusione di documenti di indirizzo e raccomandazioni di buona pratica, nell’ambito di programmi a valenza interregionale affidati al coordinamento di istituzioni nazionali che hanno specifico mandato sugli obiettivi e competenze sul metodo. A partire da tali premesse, la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), l’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà (INMP) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno avviato uno specifico programma di attività finalizzato alla elaborazione e disseminazione di linee guida clinico-organizzative sulla tutela della salute e l’assistenza sociosanitaria alle popolazioni migranti.

Sono stati individuati gli ambiti e le criticità su cui orientare la produzione dei documenti di indirizzo, attraverso una consultazione pubblica che ha coinvolto i referenti regionali della Rete Nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alle povertà (ReNIP), coordinata dall’INMP e i Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS), unità territoriali della SIMM, in rappresentanza degli operatori dei servizi sociosanitari. Contestualmente alla definizione dei temi prioritari, si è avviato un processo di ricognizione e raccolta di revisioni sistematiche, linee guida e altri documenti di sanità pubblica già prodotti da istituzioni e agenzie internazionali sul tema della salute e dell’accesso ai servizi da parte della popolazione immigrata. Tale processo di ricognizione, di cui si riporta il risultato, tenta di restituire un quadro il più possibile esaustivo delle evidenze disponibili a livello internazionale e al tempo stesso costituisce un’utile base di partenza per lo sviluppo di nuovi documenti di indirizzo.

La rassegna della letteratura scientifica e dei documenti di sanità pubblica evidence-based, prodotti da istituzioni e agenzie internazionali sul tema della salute e dell’accesso ai servizi da parte della popolazione immigrata, è stata eseguita attraverso una ricerca sistematica effettuata sulle principali banche dati bibliografiche e una ricerca libera su siti web. Nel complesso la rassegna ha selezionato 143 documenti, di cui 107 revisioni sistematiche e 36 Linee guida e documenti di indirizzo.

Si veda anche sito INMP.

Categoria: News


Il Decreto Minniti (DL 13/2017 Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale) è diventato legge nonostante la dura condanna da parte di molte associazioni che si occupano di immgrazione.
Anche la SIMM insieme al Coordinamento dei GrIS, facendo proprio il comunicato presentato dal GrIS Liguria, ha espresso profonde riserve sull'impianto ed i contenuti del Decreto, che risulta ancora una volta mosso da motivi di sicurezza e controllo dell’ordine pubblico e che rischia di ridurre ingiustamente le tutele e ledere il campo dei diritti soggettivi, come hanno denunciato chiaramente ASGI e l’Associazione Nazionale Magistrati.
La SIMM ha inoltre espresso notevole preoccupazione per l’introduzione di nuovo centri di detenzione, denominati Centri di Permanenza per i Rimpatri (in luogo di Centri di Identificazione e Espulsione – CIE, secondo la legge vigente), richiamando quanto già indicato nelle Raccomandazioni finali del XIV Congresso SIMM nel 2016, che mettevano in luce gli effetti dannosi dei CIE, e ne avevamo auspicato la chiusura. E' stata invece messa in evidenza l'esigenza di utilizzare in maniera più opportuna le risorse stanziate per l'apertura di questi nuovi centri di detenzione, già definiti come strutture inutili e dannose, promuovendo reali interventi di miglioramento della qualità dell’accoglienza per i richiedenti protezione.
Tuttavia, l'auspicio che il Decreto non fosse convertito in legge non è stato accolto, segnando così un passo indietro sul piano dei diritti e della tutela della salute.

La SIMM a livello nazionale e i GrIS a livello locale si adopereranno, per ciò di propria competenza, su un piano operativo, comunicativo e informativo per contrastare dal punto di vista tecnico-scientifico, politico e culturale questa “deriva pseudo securitaria” che certamente non aiuta i necessari percorsi di inserimento e integrazione dei cittadini immigrati.

Si veda anche il post su Saluteinternazionale.

Categorie: News Le Norme

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 con i nuovi Livelli essenziali di assistenza - LEA (Supplemento ordinario n. 15). Il nuovo Decreto sostituisce integralmente - a distanza di 16 anni - il DPCM 29 novembre 2001, con cui erano stati definiti per la prima volta le attività, i servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse raccolte attraverso la fiscalità generale. Gli articoli 62 e 63 (sui 64 totali) sono riferiti ai cittadini non appartenenti all’Unione Europea richiamando esplicitamente le norme del Testo Unico sull’immigrazione e del suo Regolamento (art. 34 e 35 del Decreto Legislativo n. 286 del 27 luglio 1998 e dell'art. 42 e 43 del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 31 agosto 1999) e, di fatto, l’Accordo del 20 dicembre 2012, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante: «Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome». (Rep. Atti n. 255/CSR). Proprio da quest’ultimo è ripresa la novità più importante della parte che riguarda gli immigrati e cioè la previsione che “I minori stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno sono iscritti al Servizio sanitario nazionale ed usufruiscono dell'assistenza sanitaria in condizioni di parità con i cittadini italiani” (articolo 63, comma 4). Quando nel 2005 come SIMM presentammo alla comunità scientifica questa proposta, ad esclusione del Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Immigrato (GLNBI) e dei pediatri in genere che aderirono facendola propria e successivamente insieme coniammo lo slogan “ad ogni bambino il suo pediatra”, fummo considerati illusi e visionari. Oggi, esprimendo la nostra soddisfazione, dobbiamo però sottolineare come tutto ciò non basta: possono essere esclusi di fatto da questo diritto assistenziale i minori figli di cittadini comunitari presenti in Italia in condizione di fragilità (ENI) creando una chiara discriminazione tanto più grave in quanto si tratta di minori, e, per tutti, la non previsione di una specifica esenzione dal ticket potrebbe vanificare la norma stessa. Su questi temi la SIMM continuerà il proprio impegno.