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5 ottobre 2012. In Piemonte luci ed ombre sull’assistenza agli immigrati. All’indomani (2 luglio 2012) del recepimento formale del documento “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane” (Deliberazione della Giunta Regionale n. 24-4081) che fa della Regione Piemonte una delle prime realtà italiane ad aver fatto proprio, quasi integralmente, quanto proposto dalla Commissione salute (tavolo tecnico “Immigrazione e servizi sanitari”), è stato pubblicato “La salute come diritto fondamentale: una ricerca sui migranti a Torino”, un rapporto curato dal Laboratorio dei diritti fondamentali diretto dal professor Vladimiro Zagreblesky, già giudice della corte europea dei diritti dell’uomo. Si tratta del primo lavoro di questo Laboratorio, fondato nel 2011. I temi trattati ricoprono praticamente tutto lo spettro delle questioni relative alla salute e ai migranti a Torino: dagli aspetti normativi all’“offerta di salute”, dalle cause di ricovero alle malattie infettive e allo stato di salute mentale, dall’analisi delle difficoltà di accesso al servizio sanitario nazionale fino a quella sulle condizioni sottostanti al diritto alla salute, quali l’istruzione, il reddito, il genere, la provenienza. Il quadro che ne emerge viene definito dagli autori “a luci ed ombre”. I centri ISI, che forniscono assistenza anche ai migranti irregolari, sono ad esempio riconosciuti come strumenti importanti sul versante del diritto alla salute, mentre altrettanto non si può dire per la pratiche amministrativo-buraocratiche che talvolta rappresentano un vero e proprio ostacolo ad accedere a prestazioni sanitarie di cui i migranti avrebbero diritto. Particolarmente critica la situazione dei richiedenti asilo e dei profughi in genere. Una ulteriore riflessione è stata portata avanti a Torino in un incontro organizzato dal GrIS Piemonte dal titolo significativo che ha voluto offrire agli operatori informazioni e chiavi di lettura della normativa attuale in un ottica di accoglienza ed inclusione.
Il 13.01.2009, in seguito ad alcuni precedenti incontri tra le figure che a livello istituzionale e/o di volontariato di occupano degli aspetti sociosanitari dell’immigrazione, si è costituito il GrIS Piemonte.
L’obiettivo del gruppo è favorire la conoscenza e la collaborazione tra quanti si impegnano a vario titolo per assicurare diritto, accesso e fruibilità all’assistenza sanitaria degli immigrati partendo da ciò che unisce e valorizzando l’esperienza di ciascuno. Bisogno tanto più sentito in questo difficile momento politico nel quale resistenza civile, rispetto del codice deontologico, valorizzazione della normativa internazionale sul diritto alla salute devono coesistere nell’attività quotidiana e nella programmazione dell’assistenza
Il tutto nella consapevolezza di avere l'obbligo morale di prevenire e curare le malattie senza distinzione di sesso, eta', classe sociale, livello di istruzione, origine, razza, nazionalita', religione, idea politica.
“Proposta di costituzione di una rete di collaborazione tra i centri sanitari e sociali pubblici e privati che operano nell'ambito dell'immigrazione. I GrIS (Gruppi locali Immigrazione e Salute)”.
Venerdì 26 settembre si è svolto presso l'aula multimediale della Regione Piemonte il secondo incontro organizzato dall'Assessorato alla tutela della Salute e Sanità sul tema "Malattie e immigrazione, conoscersi tra culture diverse" rivolto a tutte le associazioni e organizzazioni attive nel campo della tutela della salute delle persone straniere. L'incontro aveva tra gli obiettivi quello di:
- porre le basi di una rete di collaborazione tra i centri sanitari e sociali pubblici e privati che operano nell'ambito dell'immigrazione. A tale proposito è stata presentata la rete dei GrIS (Gruppo Immigrazione e Salute) italiani come esempio di lavoro in rete ed è stata avanzata la proposta di costituire un GrIs a livello regionale.
Queste reti pur facendo riferimento alla comune normativa nazionale in materia di assistenza sanitaria, presentano loro peculiarità in relazione alla specifica realtà territoriale, ai rapporti tra gli attori sociali e alle caratteristiche dell'immigrazione locale. (per maggiori informazioni clicca qui)