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Alessandro Verona, referente medico europeo per Intersos e membro del Consiglio di Presidenza della SIMM, racconta, in due interviste, le difficoltà riscontrate nell'accoglienza di oltre 300 mila profughi che, usciti dall'Ucraina, transitano dalla Moldavia. A Tudora e Palanca, principali luoghi di ingresso per i profughi, un team di 35 operatori si occupa delle esigenze sanitarie di chi fugge dalla guerra, e fornisce un primo supporto medico e psicologico.

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Care amiche, cari amici della SIMM,
il gruppo ricerca della Società ha preparato un position paper sul prevedibile profilo di salute dei profughi che stanno raggiungendo il nostro paese dall’Ucraina, per metterne in evidenza i bisogni sanitari e preparare le risposte adeguate.
Tra le altre cose, dovremo occuparci del profilo vaccinale (non solo relativamente a Covid, ma anche ad esempio a morbillo e poliomielite), prepararci a possibili rischi infettivi (HIV e tubercolosi, in particolare), tutelare la salute mentale, in particolare (ma non solo) in considerazione degli effetti psicotraumatologici della guerra.
L’articolo è uscito su The Lancet Regional Health - Europe, e trovate qui il link e il pdf dell’articolo.
Siamo molto grati al nostro gruppo di ricerca che ha fatto questo eccellente lavoro, e che ne sta preparando uno più ampio per considerare anche altri aspetti, su cui vi informeremo.

Buona lettura, e rimbocchiamoci le maniche

                                                                     

 

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Il Tavolo Tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni e il Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante della Società Italiana di Pediatria, alle luce delle drammatiche conseguenze che la guerra in Ucraina sta provocando sul piano umanitario e a tutela dei diritti dei minorcoinvolti nel conflitto, hanno elaborato un 
Tale Documento è rivolto alle strutture, alle organizzazioni e a tutti coloro che sono coinvolti nell’accoglienza di questi bambini con l’obiettivo di offrire loro la migliore assistenza sanitaria possibile attraverso un approccio omogeneo e basato sulle evidenze scientifiche. È stato anche attivato un indirizzo e-mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) di riferimento per avere la consulenza degli esperti SIP in caso di dubbi o difficoltà nella gestione infettivologica pediatrica. Il punto 1 di questo Documento evidenzia, inoltre, un passaggio cruciale relativo all’accoglienza sanitaria di questi minori:
già nel 2012, in Italia, con l’approvazione dell’Accordo per l’applicazione delle norme in materia di assistenza sanitaria a cittadini stranieri e comunitari, fu sancita l’iscrizione obbligatoria al Servizio Sanitario Nazionale dei “minori stranieri presenti sul territorio a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno” con l’attribuzione del Pediatra di Libera Scelta o del Medico di Medicina Generale a tutti i minori stranieri presenti sul territorio nazionale. Nonostante queste chiare indicazioni normative (confermate con l’inserimento nei LEA nel 2017 dell’obbligatorietà di iscrizione per i minori), secondo quanto emerge dalla casistica rilevata dalla SIMM sul territorio, tale diritto-dovere non risulta uniformemente realizzato nella prassi delle Regioni, per ostacoli burocratico-amministrativi che in diversi casi vengono presentati come insuperabili.