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Ottobre 2008

31 ottobre 2008. Pediatri ACP: d’accordo con SIMM, emendamento Lega atto inutile, dannoso e pericoloso. «Un atto inutile, dannoso e pericoloso che non porta al superamento, bensì ad un acuirsi delle disuguaglianze e delle discriminazioni nel nostro Paese con gravi conseguenze socio-sanitarie». Così l'Associazione culturale pediatri (Acp) si unisce all'appello della Società italiana medicina delle migrazioni (Simm) di ritirare l'emendamento, presentato dalla Lega al Senato al Testo unico sull'immigrazione, che eliminerebbe la possibilità per lo straniero irregolare di accedere alle cure gratuitamente e senza incorrere nella segnalazione delle autorità. I pediatri dell'Acp appoggiano e condividono pienamente l'appello della Simm, in linea con il lavoro che l'associazione sta svolgendo insieme all'Unicef e a Save the children in risposta al Pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. «Il problema socio-sanitario degli immigrati e dei loro figli non deve essere assecondato nè rimosso - sottolinea il presidente dell'associazione Michele Gangemi, portavoce dei 2.500 pediatri dell'Acp - nè tanto meno acuito allontanando gli immigrati irregolari da ogni forma di tutela sanitaria e di relazione sociale». E gli operatori sanitari per primi hanno il dovere e il diritto di garantire concretamente la salute per tutti, precisa l'associazione, senza alcuna distinzione di etnia.
Roma, 31 ott. (Adnkronos/Adnkronos Salute).


30 ottobre 2008. Presentati i nuovi dati sull’immigrazione in Italia. Come ogni anno, la Caritas e Migrantes hanno presentato il Dossier statistico immigrazione, giunto alla XVIII edizione. In oltre 500 pagine sono riportati e brevemente commentati i dati salienti del fenomeno. Presentato contemporaneamente in circa 20 città italiane, in alcune è stato dato spazio all’appello della SIMM per il ritiro dell’emendamento all’articolo 35 del Testo Unico.

Nelle pagine dei GrIS locali è possibile scaricare alcuni dati regionali.


27 ottobre 2008. Lettera ai senatori da parte dei Presidenti di SIMM e ASGI e del Responsabile delle operazioni MSF Italia. Una lettera con un appello motivato e documentato a non votare l’emendamento è stata recapitata a tutti i senatori delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Inoltre è stata inviata una mail con la comunicazione congiunta delle tre organizzazioni a tutti i partiti presenti in Parlamento.


27 ottobre 2008. Immigrazione: CGIL; viene negato diritto a tutela salute. «Gli stranieri irregolari eviteranno di farsi curare per paura di essere denunciati»: lo rileva la Cgil Lombardia, affermando che «questo è il risultato di un emendamento che modifica l'art. 35 del T.U. sull'immigrazione presentato dalla Lega Nord in commissione Giustizia e Affari Costituzionali. Un emendamento che si inserisce nell'ambito della discussione al Senato del cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza'». La Cgil Lombardia, nel sostenere l'appello lanciato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, denuncia «l'atteggiamento irresponsabile della Lega Nord che, dopo aver alimentato con la Bossi Fini la presenza di immigrati irregolari nel nostro paese, ora nega loro anche il diritto costituzionale della tutela della salute». «L'emendamento - prosegue il sindacato - si colloca in una strategia tesa a rendere invivibile la vita per centinaia di migliaia di persone che, pur in condizione di irregolarità, vivono e lavorano nel nostro paese. Dopo il divieto a trovare casa ora si nega loro anche il diritto alla salute». «Il provvedimento - continua la Cgil - obbligherà gli stranieri a vivere in condizioni di disagio estremo e ad accedere alle strutture sanitarie solo in casi di estrema urgenza o ad usufruire di organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica, e tutto ciò potrà avere ripercussioni sulla salute di tutti». (NOTIZIA ANSA).


27.10.2008. Nasce il GrIS Veneto. A Mestre, nei locali messi a disposizione dall’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, alla presenza del presidente della SIMM, Salvatore Geraci, su iniziativa dei soci Alessandra Cecchetto, Licia Scantamburlo e Marco Baldini, è stato fondato il Gruppo Immigrazione e Salute del Veneto. Circa 25 operatori socio sanitari del settore pubblico, del privato sociale e dell’Università, provenienti da varie parti della regione, hanno deciso di impegnarsi in rete per una reale e diffusa promozione della salute del cittadino immigrato.
Il GrIS, sull’esempio delle varie esperienze italiane, vuole essere un gruppo di spontanea adesione, non istituzionale, a cui sono invitati a partecipare strutture di volontariato, di privato sociale, associazioni di immigrati e strutture pubbliche coinvolte nella erogazione di servizi sanitari, di sostegno e di orientamento sanitario nei confronti di cittadini immigrati indipendentemente del loro status giuridico; possono aderire Enti Pubblici ed Istituzioni che ne condividono le finalità.
Obiettivi condivisi sono:

  • essere un luogo d'informazione in particolare sugli aspetti normativi nazionali e locali, sulle iniziative intraprese e sugli ambiti assistenziali attivati;
  • essere un luogo di 'messa in rete' di competenze e risorse sia di tipo assistenziali sia formative;
  • essere propositivi in termini politico-organizzativi individuando aree critiche ed eventuali percorsi di tutela;

in questo senso avere un'azione di stimolo e di pressione nei confronti degli Enti Locali e delle Direzioni delle varie Strutture Pubbliche.Il GrIS è, di fatto, una Unità Operativa Territoriale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM). Non legata a schieramenti politici o lobby di potere, essa, in piena libertà ed autonomia, è un valido stimolo, sollecitazione e supporto, con una costante azione di advocacy, alle politiche nazionali e locali perché possano essere attente e sensibili ad una società in continuo cambiamento.E’ il sesto GrIS in Italia dopo quelli del Lazio, Trentino, Sardegna, Sicilia e Lombardia ed a breve si aggiungeranno Bolzano, Piemonte e Friuli Venezia Giulia (vedi sito SIMM – GrIS).


Per informazioni:  gris.veneto@simmweb.it


26 ottobre 2008. Tubercolosi. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Come periodicamente avviene, ancora un allarme sulla tubercolosi in Italia e sul ruolo svolto dall’immigrazione. Questa volta la “notizia” parte dal Congresso degli internisti riuniti a Genova e che ha ospitato una sessione dedicata alla tubercolosi. Stupisce che a creare allarmismo siano colleghi che hanno contribuito a costruire le nuove Linee Guida sulla TB in Italia e che ben sanno come la situazione non sia emergenziale. In primavera si è svolta a Roma infatti una importante Consensus conference proprio per definire le strategie di controllo della tubercolosi tra gli immigrati in Italia. I dati italiani da una parte sono rassicuranti: siamo in un periodo storico in cui ci sono meno casi di TB in assoluto degli ultimi decenni (il tasso di incidenza sull’intera popolazione, già tra i più bassi del mondo, è ulteriormente calato di oltre 1,5 punti su 100.000 nell’ultimo anno); il calo tra i cittadini italiani è drastico ad indicare che non c’è alcun allarme di sanità pubblica e che il fenomeno è sotto controllo; i tassi tra gli immigrati sono costanti nel tempo e ciò indica che l’aumento di nuovi casi è legato all’aumento del numero di immigrati e ciò avviene senza che ci sia però un incremento di rischio complessivo. D’altra parte l’analisi dei dati indica anche un rischio relativo di ammalarsi della popolazione straniera più alto rispetto agli italiani ed i casi tra questa popolazione sono ormai circa il 50% di tutte le nuove diagnosi; c’è un sommerso più o meno diffuso che è difficile quantificare (anche se riteniamo che non sia particolarmente significativo). Da questa analisi la Consensus ha concluso individuando la strategia più efficace nel garantire accessibilità ai servizi sanitari in modo diffuso e capillare (in questo senso la proposta di emendamento della Lega di questi giorni è deleteria), fare offerta attiva di informazione ed orientamento sanitario sull’intera popolazione straniera ed (in limitati casi specifici) effettuare test di screening, in genere più costo/efficaci partendo dai casi rilevati. Ci sembra che l’invito alla prudenza dei colleghi riuniti a Genova sia d’obbligo ma nel contempo va rassicurata l’opinione pubblica per un sistema che nel complesso regge l’impatto e garantisce ogni cittadino, italiano e straniero (SG-SIMM).


23 ottobre 2008. Comunicato della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri. Gli emendamenti sulla sanità al disegno di legge sulla sicurezza che prevedono la segnalazione dei nominativi dei malati che non hanno i documenti in regola agli uffici competenti sono in «un conflitto» con il codice deontologico medico. È quanto afferma il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco in una lettera inviata a Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia del Senato e a Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e, per conoscenza, a tutti i Componenti delle due commissione, in cui chiede il ritiro di questi emendamenti. «Quale medico, rappresentante dei medici - si legge - non posso non sottolineare la violenza del conflitto che si andrebbe a determinare in carico al medico diviso tra il rispetto della normativa - laddove venisse modificata nel senso sopra detto - e i principi etico/deontologici professionali che è tenuto a rispettare e che ci tengo a ricordare hanno una valenza universale». Per Bianco «la legittima preoccupazione di far fronte alle richieste di sicurezza sul territorio» deve avere soluzioni «che non inducano ad arretrare su principi alla base della nostra cultura nazionale e che non determinino lacerazioni nel professionista medico, tenuto al rispetto del Codice di Deontologia Medica». Di qui l'appello al «ritiro degli emendamenti» presentati.
Notizia ANSA 12:55.


23 ottobre 2008. Nell’ambito del pacchetto sicurezza si vuole “sopprimere” la norma che vieta la segnalazione dell’irregolare che utilizza il sistema sanitario. Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), in commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, è stato depositato dalla Lega Nord un emendamento che mina radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina.
Sono previste due modifiche al comma 4 e comma 6, e l’abrogazione del comma 5. In particolare la cancellazione di quest’ultimo comma è di estrema gravità: esso infatti attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.


20 ottobre 2008

Appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

 

"Ritirare l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U.!"
Un atto inutile e dannoso anzi pericoloso

leggi l'appello

Scarica l'appello della SIMM del 20 ottobre 2008


16 ottobre 2008. Al Congresso della Società Italiana di Pediatria si parla di immigrazione salute. Su proposta del Presidente della SIMM, Salvatore Geraci, e del segretario del Gruppo di Lavoro Nazionale sul Bambino Immigrato (GLNBI), Mauro Zaffaroni, la SIP (Società Italiana di Pediatria) nella figura del suo Presidente, Pasquale Di Pietro, ha fatto proprie le proposte dei nostri gruppi e della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), e dell’ISMU, rivolgendo al Governo, al margine del 64° Convegno SIP di Genova, le seguenti richieste:
• riconoscere a tutti i minori non in regola con le norme di soggiorno il diritto d’asilo per motivi umanitari e l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (Carta di Sabaudia sottoscritta da FIMP, GLNBI, SIMM, UNICEF);
• prolungare il permesso di soggiorno delle donne che lo hanno ottenuto durante la gravidanza oltre i sei mesi dalla nascita del bambino, permettendo loro di avere ulteriori sei mesi per ricerca di lavoro e nel caso lo avessero trovato, poter convertire quel permesso di soggiorno in quello di lavoro;
• ai sensi della Convenzione di New York garantire a tutti minori anche non in regola, un pediatra di famiglia, partendo da coloro che erano già iscritti al SSN ma che a seguito della scadenza del permesso di soggiorno dei genitori hanno perso questo diritto.


La SIP inoltre auspica che l’articolo 35, comma 5 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (divieto di segnalazione in ambito sanitario...) non venga ne modificato, ne abrogato per la fondamentale importanza che esso riveste nel garantire un accesso ai servizi degli immigrati temporaneamente in condizione di irregolarità giuridica.


15 ottobre 2008. Nessun bambino è “clandestino”. Mai! La FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), su iniziativa della dr.ssa Maria Rosaria Sisto, Delegata Nazionale FIMP per il Bambino Immigrato, con i firmatari del Documento di Sabaudia (SIP, GLNBI, SIPPS, SIMM, UNICEF), ha diramato nei mesi scorsi un Appello Congiunto per il diritto di asilo dei bambini clandestini e del loro nucleo familiare ai sensi del decreto legislativo 251/2007e in particolare nelle condizioni che danno diritto:
•    al riconoscimento dello status di rifugiato: minori non accompagnati (art 28 del citato decreto legislativo 251/2007), bambini appartenenti a nuclei familiari cui non è riconosciuta la protezione internazionale ma ai quali genericamente è riconosciuto il diritto di asilo dal comma 22 della carta dei diritti del fanciullo e dalla legge 176/ 91;
•    al riconoscimento della protezione sussidiaria: bambini soli, con uno o entrambi i genitori, provenienti da focolai di guerra e conflitti armati ai sensi dell'art. 14 comma 1 lettera c) del citato decreto legislativo 251/2007
•    al riconoscimento della protezione internazionale e quantomeno della protezione sussidiaria per tutti i soggetti vulnerabili, in attuale condizione di clandestinità, richiamati nell'art. 19 comma 2 del D.L. 251/2007
Alcuni parlamentari hanno recepito il senso di tale sollecitazione ed hanno presentato un emendamento da inserire nel cosiddetto “pacchetto sicurezza”.


15 ottobre 2008. In rete i primi risultati dello studio “Le procedure sanitarie europee per il rilascio del permesso di soggiorno in favore di cittadini extracomunitari e possibilità di cura per gli irregolari". Nell’ottica di incentivare la cooperazione, lo scambio di esperienze e di informazioni sui comportamenti adottati nei Paesi dell’Unione Europea in materia sanitaria, con la finalità di apprendere e raffrontare le esperienze altrui e quindi uniformare le politiche di accoglienza, è stata avviata una ricerca circa le procedure sanitarie previste per i cittadini extracomunitari irregolari e per coloro che richiedono il permesso di soggiorno. Le informazioni in allegato, raccolte dal febbraio 2006 al giugno 2007, sono state fornite dalle Rappresentanze diplomatiche italiane nell’Unione Europea per il tramite del competente Ufficio del Ministero degli Affari Esteri. A curare la ricerca è stata la dr.ssa Stefania Ricci, direttore Ufficio VI Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali. D.G. Rapporti con l'Unione Europea e per i Rapporti Internazionali c/o MAE Assistenza sanitaria all'estero di cittadini italiani e assistenza sanitaria degli stranieri in Italia.
Uno studio, unico del suo genere in Italia, anche se forse necessita ancora di qualche aggiustamento metodologico, è certamente uno strumento di grande interesse ed utilità.


14 ottobre 2008. Anche in Sardegna il codice ENI. Con Nota del 09.06.2008 la Regione Sardegna garantisce ai cittadini neo comunitari rumeni e bulgari che hanno necessità di una prestazione urgente e indifferibile, ma che si trovano nella condizione di non poter richiedere l'iscrizione al SSN o non sono in possesso di un attestato di diritto di mobilità internazionale, le prestazioni sanitarie che verranno erogate dai servizi sanitari preposti con l'assegnazione di un numero identificativo denominato ENI (europeo non iscritto).
Il nuovo codice sostituirà il codice STP, eventualmente già assegnato in precedenza, e verrà attribuito con durata semestrale rinnovabile. Potrà essere richiesto presso gli ambulatori per gli immigrati o gli uffici di revoca e scelta del medico di medicina generale di ogni ASL. A questo scopo le Aziende sanitarie dovranno richiedere l’esibizione del passaporto o titolo equipollente, la compilazione di una dichiarazione sostitutiva di certificazione (ai sensi dell'art. 46 DPR n. 445/2000), di domicilio nell'ambito del territorio regionale e di un’altra attestante l’impossibilità momentanea di iscrizione al SSR. Si riporta la notizia in quanto alcuni soci hanno segnalato la non adeguata diffusione di questa informazione tra i servizi.


13 ottobre 2008. Presentati i nuovi dati Istat sulla presenza degli stranieri ed annuncio pubblicazione XVIII Rapporto Caritas/Migrantes. Ogni anno l'Istituto nazionale di statistica raccoglie i dati relativi alla popolazione straniera residente nel nostro Paese risultanti dalle registrazioni nelle anagrafi degli 8.101 comuni italiani. Sono stati presentati i principali risultati dell’indagine relativa all’anno 2007. I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 sono 3.432.651; rispetto al 1° gennaio 2007 sono aumentati di 493.729 unità (+16,8%). Si tratta dell’incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell’immigrazione nel nostro Paese, da imputare al forte aumento degli immigrati di cittadinanza rumena che sono cresciuti nell’ultimo anno di 283.078 unità (+82,7%).

 


12 ottobre 2008. Ancora una denuncia della SIMM sul rischio di creare una “clandestinità sanitaria”. Su La Stampa del 12 ottobre 2008, è stato pubblicato un ampio articolo che evidenzia la situazione attuale di “paura diffusa” dell’immigrato senza permesso di soggiorno che viene “spinto fuori” dal sistema di tutela sanitaria con un rischio individuale e collettivo. Una situazione evidenziata sia nel recente convegno “Qualità dei servizi sanitari in un contesto pluriculturale” (Reggio Emilia 9 e 10 ottobre 2008), sia dal Progetto Passi e da Cittadinanza Attiva - Tribunale per i diritti del malato di Nardò (Lecce) che hanno segnalato casi di denunce nei confronti di cittadini stranieri non in regola a seguito di interventi sanitari.


8 ottobre 2008. Un infortunio mortale ogni due giorni per i lavoratori stranieri. Aumentano gli infortuni e gli incidenti mortali sui luoghi di lavoro per gli stranieri. Nel 2007 (secondo dati Inail) sono stati 141mila gli infortuni che hanno coinvolto cittadini immigrati, con una crescita del 9% rispetto al 2006. Inoltre, tra i lavoratori stranieri, c'è stato un incidente mortale ogni due giorni: complessivamente 174 morti bianche, pari al 14,9% del totale, con una crescita del 4% rispetto all'anno precedente. Gli incidenti hanno colpito soprattutto lavoratori marocchini (23mila, +3% rispetto al 2006, con 23 morti), rumeni (ben 18mila, in crescita del 58% in un anno, con 41 morti sul lavoro) e albanesi (15mila, +2% rispetto al 2006, con 18 morti sul lavoro). (fonte Redattore Sociale, intervista al prof. Blangiardo – ISMU)


8 ottobre 2008. Dal sito dell’Osservatorio sull’Immigrazione in Piemonte. In evidenza: “Proposta di costituzione di una rete di collaborazione tra i centri sanitari e sociali pubblici e privati che operano nell'ambito dell'immigrazione. I GrIS 
(Gruppi locali Immigrazione e Salute)”. Venerdì 26 settembre si è svolto presso l'aula multimediale della Regione Piemonte il secondo incontro organizzato dall'Assessorato alla tutela della Salute e Sanità sul tema "Malattie e immigrazione, conoscersi tra culture diverse" rivolto a tutte le associazioni e organizzazioni attive nel campo della tutela della salute delle persone straniere. L'incontro aveva tra gli obiettivi quello di:

- porre le basi di una rete di collaborazione tra i centri sanitari e sociali pubblici e privati che operano nell'ambito dell'immigrazione. A tale proposito è stata presentata la rete dei GrIS (Gruppo Immigrazione e Salute) italiani come esempio di lavoro in rete ed è stata avanzata la proposta di costituire un GrIs a livello regionale.

Queste reti pur facendo riferimento alla comune normativa nazionale in materia di assistenza sanitaria, presentano loro peculiarità in relazione alla specifica realtà territoriale, ai rapporti tra gli attori sociali e alle caratteristiche dell'immigrazione locale. (per maggiori informazioni clicca qui)
- è inoltre stata presentata e distribuita la guida prodotta dell'Assessorato "Guida ai servizi sanitari rivolti agli immigrati"

Il prossimo incontro è stato fissato per il: 7 novembre 2008 ore 14.00; presso Assessorato alla Sanità; sala multimediale, corso Regina Margherita 174, Torino.

Si rinnova l'invito a partecipare a tutti i soggetti interessati; per contatti e informazioni: Salute&Immigrazione@regione.piemonte.it


7 ottobre 2008. La Regione Puglia trasmette alle ASL pugliesi una circolare con le Indicazioni per la corretta applicazione della normativa in materia di assistenza sanitaria per la tutela del diritto alla salute dei cittadini stranieri non comunitari e comunitari.
(si ringraziano Laura Roggio e Patrizia Scardigno del Progetto Passi per la segnalazione e la nota inviata)

 

Il documento è stato realizzato dall’Assessorato alle Politiche della Salute – Servizio Programmazione  e Gestione Sanitaria – Ufficio Mobilità Internazionale con la collaborazione del progetto P.A.S.S.I. (Promozione dell’Accesso ai Servizi Sociosanitari per i cittadini Immigrati – Nuovo Programma di Prossimità Italia – Albania, Interreg/Card 2004-2006, Sottoazione 2.2 C “Intervento di mediazione linguistica e culturale”). Attraverso la rete territoriale dei trentadue mediatori culturali impegnati nel Progetto a supporto dei servizi di welfare di accesso si registravano una diffusa disinformazione (sia degli operatori che dei cittadini stranieri) e numerose incertezze procedurali che talvolta si risolvono in una sostanziale negazione del diritto alle cure. Di fatto, si rilevava un diffuso disorientamento degli operatori delle strutture sanitarie nell’interpretazione e nell’applicazione della normativa che regola  l’accesso ai servizi: difficoltà a riconoscere i requisiti che determinano l’iscrizione obbligatoria al SSR, richiesta abnorme di documentazione, continua interruzione dell’assistenza sanitaria nelle fasi del rinnovo del permesso di soggiorno. “Il diritto alla salute - si legge nella lettera di trasmissione a firma dell’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco -  tutelato dall’art. 32 della Costituzione, che lo definisce  «fondamentale diritto dell’individuo» ed «interesse della collettività», rientra nella categoria dei diritti inviolabili della persona umana. Il diritto alla salute, dunque, presupponendo la titolarità di uno status personale e naturale – la salute -  che non può essere messo a repentaglio né dai singoli né dai poteri pubblici né da altri soggetti privati, non può subire limitazioni fondate sulla cittadinanza.”

La circolare fornisce indicazioni per uniformare le modalità di accesso ai servizi sanitari regionali da parte dei cittadini stranieri non comunitari e comunitari e chiarimenti relativi a:

- I motivi che danno diritto all’iscrizione al SSR: Aggiornamento sui motivi del soggiorno che determinano il diritto di iscrizione includendo le nuove tipologie di permessi di soggiorno introdotte dalle più recenti disposizioni normative.

- La durata dell’iscrizione al SSR: viene esplicitamente ribadito il diritto di mantenimento dell’iscrizione al SSR nelle fasi del rinnovo del permesso di soggiorno in considerazione dell’obbligo da parte delle Questure di comunicare alle ASL i casi di mancato rinnovo, revoca o annullamento dei permessi di soggiorno e i casi di espulsione.

- Iscrizione al SSR dalla data di ingresso in Italia: viene riconosciuto il diritto di iscrizione nelle more del primo rilascio dei permessi di soggiorno che determinano l’iscrizione al SSR.

- Tutela della salute dei minori: ribadendo quanto già disposto dalla legge regionale sul sistema integrato dei servizi sociali (L.R. n. 19/2006), tutti i minori presenti in Puglia sono di diritto iscritti al SSR.  Inoltre hanno diritto all’iscrizione temporanea al SSR i Minori soggiornanti in Puglia nell’ambito dei Programmi solidaristici di accoglienza temporanea.

- Documentazione: vengono fornite precise indicazioni relative alla documentazione necessaria all’iscrizione al SSR evitando così la frequente richiesta di documentazione aggiuntiva.

- Autocertificazione: viene ribadito il diritto all’utilizzo dello strumento dell’autocertificazione così come disposto dal DPR 445/2000.

- Iscrizione volontaria al SSR: è prevista la possibilità scegliere l’iscrizione volontaria al SSR per i cittadini comunitari che devono provvedere alla stipula di polizza assicurativa valida sul territorio nazionale.

- Divieto di segnalazione: viene ribadito il divieto di segnalare alle autorità di polizia i cittadini stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno che accedono alle cure.

Da scaricare:


6 ottobre 2008. Analisi economica di costi e benefici degli immigrati in sanità. Su richiesta di alcuni soci, alleghiamo gli articoli di nostra conoscenza che analizzano i costi dell’assistenza sanitaria agli stranieri. Pur con estrema prudenza, questi studi rappresentano i primi tentativi di analizzare anche da un punto di vista economico l’impatto dell’assistenza agli immigrati. Ancora oggi questo impatto è particolarmente contenuto ed i costi relativamente ridotti; pur ritenendo utile avere queste conoscenze ci sembra opportuno la necessità non fare dipendere da questi dati il diritto assistenziale e la garanzia di accessibilità alle strutture ed alle prestazioni sanitarie.


2 ottobre 2008: Dizionario multilingue per emergenze in pediatria. È disponibile in sette lingue (arabo, francese, spagnolo, albanese, inglese, rumeno e cinese) ed è destinato alle famiglie straniere che grazie al suo aiuto potranno comunicazione in maniera più efficace con le strutture pediatriche italiane. È il Dizionario Multietnico Pediatrico per il pronto soccorso e l'ambulatorio, realizzato dal Pronto Soccorso e Primo Accoglimento dell'Istituto Materno Infantile Garofolo di Trieste e dall'Unità Operativa di Pediatria del Moscati di Avellino, con la collaborazione della Simeup (Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica). Il dizionario sarà inviato ai Pronto Soccorso di Pediatria degli ospedali italiani e negli studi dei pediatri di famiglia.


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