info@simmweb.it

testata

archivio-sito / Documenti / Dossier / Dossier Emendamento Sicurezza 2008 - 2009

Società

Il diritto all’assistenza

Coordinamento nazionale

Documenti

Dossier Emendamento Sicurezza 2008 - 2009

"Pacchetto Sicurezza" 2008-09. Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), prima in Commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, e poi in aula sono stati depositati da sei senatori della Lega Nord degli emendamenti che minano radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina con il divieto della loro segnalazione all'autorità di polizia.
Due emendamenti (prot. 39.305 e 39.306) chiedono rispettivamente la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).

In Italia è in atto una grande mobilitazione contro la proposta della Lega.
A sostegno dei contenuti dell’appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (e degli analoghi appelli di Medici Senza Frontiere e dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) sono infatti intervenuti ampi settori dell’ambiente professionale e scientifico, sociale e sanitario: la Federazione di tutti gli ordini dei medici italiani, l’Ordine degli assistenti sociali, quello degli psicologi, le Federazioni nazionali dei collegi degli infermieri e delle ostetriche, l’Osservatorio italiano sulla salute globale, la Società italiana di pediatria e l’Associazione culturale pediatri, il Centro studi e ricerche in medicina generale, i ginecologi, gli infettivologi, molte associazioni socio-assistenziali e di medici volontari, il Coordinamento nazionale immigrazione della Caritas e la CEI stessa (Conferenza Episcopale Italiana) con Migrantes ... ... .

 

Il 5 febbraio il Senato ha approvato l'emendamento che ha abrogato il divieto di segnalazione. Unanime lo sgomento, l'indignazione e la preoccupazione. Da quel momento si sono succedute prese di posizione, manifestazioni, dichiarazioni ...

 

Il 27 aprile 2009 viene finalmente stralciato l'articolo che prevede l'abrogazione del divieto di segnalazione. Permane il reato di ingresso e soggiorno illegale (art. 10 bis del ddl 2180). Il disegno di legge viene approvato alla Camera (con tre voti di fiducia) il 14 maggio e ritorna al Senato per l'approvazione definitiva - A.S. 733-B. Dopo vari rinvii il testo viene esaminato e licenziato dalle Commissioni pertinenti senza modifiche e viene approvato definitivamente in Aula al Senato il 2 luglio 2009, dopo tre voti di fiducia, con 157 si (Pdl e Lega), 124 no (Pd, Idv, Udc) e 3 astenuti.

Il 15 luglio 2009 Napolitano ha promulgato la legge sulla sicurezza ritenendo, spiega una nota del Quirinale, "di non poter sospendere in modo particolare la entrata in vigore di norme, ampiamente condivise in sede parlamentare, volte ad assicurare un più efficace contrasto delle diverse forme di criminalità organizzata".

"Suscita peraltro perplessità e preoccupazioni - prosegue la nota - l'insieme del provvedimento che, ampliatosi in modo rilevante nel corso dell'iter parlamentare, risulta ad un attento esame contenere numerose norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive dei necessari requisiti di organicità e sistematicità; in particolare si rileva la presenza nel testo di specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell'ordinamento e del sistema penale vigente".

Il 24 luglio 2009 sul supplemento della Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2009 è stata pubblicata la legge 15 luglio 2009, n. 94 recante 'Disposizioni in materia di sicurezza pubblica'. In vigore dall'8 agosto 2009.


leggi la lettera del Presidente SIMM Salvatore Geraci

dopo l'approvazione del DDL Sicurezza (luglio 2009)


L'introduzione del reato di ingresso e/o soggiorno illegale condiziona comunque l'accesso alle cure poichè essendo reato perseguibile d’ufficio obbliga i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio alla denuncia qualora ne vengano a conoscenza – art 361 e 362 cp. Per la sanità prevale il divieto di segnalazione contenuto nella norma non abrogata del D.ivo 286/98 - art. 35, comma 5 –, ma ciò lascia ancora estrema discrezionalità ed incertezza di corretta applicazione.
L'opposizione alla proposta leghista e di parte delle forze governative, che ha trovato compatto il mondo socio-sanitario, dovrà assumere altre forme di impegno per tamponare tutte quelle situazioni di ambiguità e discrezionalità e di palese violazione dei diritti ...

Di seguito (in ordine cronologico) tutti i momenti dell'impegno fino ad oggi.


1 dicembre 2009. Circolare del Ministero dell’Interno sul “Divieto di segnalazione”. E’ stata diramata oggi una Circolare datata 27 novembre 2009 (n. 12) in cui il Prefetto Morcone recepisce la richiesta di chiarimento avanzata da SIMM insieme a MSF, OISG, ASGI nell’incontro del 15 ottobre presso il Ministero dell’Interno. Si ribadisce la permanenza del divieto di segnalazione verso gli stranieri irregolari che si rechino presso le strutture sanitarie. Il pacchetto sicurezza infatti, nonostante l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno irregolare ha mantenuto in vigore il dispositivo previsto dall’art. 35 del TU in cui si vieta espressamente la segnalazione dei cosiddetti irregolari. Questa circolare mette fine a quei dubbi interpretativi che avevano già spinto 14 Regioni ed una Provincia Autonoma ad emanare note di chiarimento sul tema.


Noi non segnaliamo:
siamo operatori della salute, non siamo spie

link campagna nazionale

Riprende la campagna “Divieto di segnalazione”. Dopo la pubblicazione della legge 94/2009 del 15 luglio 2009, è necessario riavviare la campagna che ha portato alla cancellazione della proposta di abrogazione del “divieto di segnalazione” per evitare equivoci, fraintendimenti ed uso strumentale e discriminatorio dell’apparente incertezza legislativa.
Tutti i giuristi ritengono infatti che il non aver abrogato il divieto di segnalazione, garantisce accesso e tutela alle strutture sanitarie per tutti gli immigrati senza rischio di denuncia se in condizione di irregolarità. Nonostante l’introduzione del reato di “clandestinità” gli operatori (sociali, sanitari, amministrativi) in forze al servizio sanitario pubblico, pur essendo pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, non devono denunciare, per la specificità della norma ancora in vigore (art. 35 comma 5, testo unico immigrazione).
E’ pertanto necessario che a livello centrale (una specifica richiesta sarà inoltrata nei prossimi giorni al sottosegretario Fazio), o locale (regioni e province autonome) emanino almeno delle circolari/note esplicative per favorire l’accessibilità ai servizi sanitari da parte di immigrati stranieri in condizione di irregolarità e per superare la confusione tra gli operatori e la paura tra gli immigrati.
D’altra parte sia il Parlamento, sia il Governo (almeno parte), sia il Paese (visto la grande adesione da parte dei professionisti – tutti gli ordini si sono espressi unanimamente - e della società civile che ha avuto l’appello della campagna “divieto di segnalazione”), hanno espresso la volontà al diritto all’assistenza sanitaria non condizionato dalla paura di essere denunciati e ciò ha portato a ritirare la proposta di abrogazione del divieto di segnalazione.
Alcune Regioni si stanno muovendo autonomamente (vedi Piemonte e Toscana, monitoreremo costantemente l’evoluzione) ma ciò deve essere diffuso su tutto il territorio nazionale per un discorso di giustizia ed equità.

SIMM, ASGI, MSF, OISG hanno predisposto una nota tecnica, inconfutabile giuridicamente, come base condivisa per avviare percorsi di chiarificazione locale.

(22 luglio 2009)


Estate 2009.
Scarica Nota ed analisi giuridica SIMM, ASGI, MSF, OISG
per il supporto di circolari locali


Pareri


Le Regioni che si sono attivate dopo l’approvazione del “pacchetto sicurezza”


Le Regioni e PA che si sono espresse durante il dibattito politico



27 ottobre 2009. Campagna “Divieto di segnalazione”. Sono 14 le Regioni ed una Provincia Autonoma che hanno voluto chiarire come il divieto di segnalazione (e quindi di denuncia) di un immigrato senza permesso di soggiorno che utilizzi le strutture sanitarie, sia tuttora in vigore. Nell’ordine di pubblicazione Toscana, Piemonte, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Liguria, Campania, Valle d’Aosta, Veneto, Calabria, Emilia Romagna, P.A. Bolzano, Molise, Sicilia, hanno sostanzialmente indicato (in vari modi e forme) che il personale (medico, paramedico, professionale, amministrativo, tecnico, operatori sociali, mediatori culturali, nonchè personale di polizia presente presso la struttura sanitaria che non può procedere a controlli o all’acquisizione di informazioni sui pazienti stranieri relative alla regolarità del loro soggiorno in Italia) che opera nelle strutture sanitarie, pur rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, è sottoposto all’obbligo del rispetto del divieto di segnalazione come previsto dall’art. 35, comma 5 del D. lgs n. 286/98. Nei giorni scorsi una delegazione SIMM, OISG, MSF e ASGI ha incontrato il sottosegretario Fazio con il suo consulente legale, ed il prefetto Morcone che hanno espresso parere favorevole per emanare una specifica circolare.

Le Regioni che si sono attivate dopo l’approvazione del “pacchetto sicurezza”


24 agosto 2009. Anche la Campania e Valle d'Aosta con due circolari chiariscono il divieto di segnalazione. La Regione Campania, con una circolare del 17 agosto a firma dell’Assessore alla Sanità Santangelo e del Presidente Bassolino, e la Regione Valle d'Aosta con una nota dell'Assessore Lanièce precisano come anche in ossequio ai principi espressi dell’art. 32 della Costituzione, il personale sanitario chiamato ad assicurare le prestazioni sanitarie al cittadino straniero non soggiace all’obbligo di denuncia derivante dagli art. 361 e 362 del codice penale.
Ed aggiungono: “... tale precisazione  vale per tutto il personale (medico, professionale, amministrativo, tecnico) coinvolto nella presa in carico della persona straniera richiedente prestazioni sanitarie, ivi compresi i mediatori interculturali”.


14 agosto 2009. Una circolare dalla Regione Marche sul divieto di segnalazione. Dopo la lettera di intenti della regione Toscana, le circolari del Piemonte, Puglia e Lazio, anche la Regione Marche,  con una dettagliata circolare del 10 agosto, puntualizza il divieto di segnalazione.

Circolare Regione Marche


7 agosto 2009. Divieto di segnalazione: Puglia e Lazio chiariscono. Alla vigilia dell’entrata in vigore della Legge n. 94 del 15 luglio 2009 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.170 del 24 luglio 2009 – Suppl. Ordinario n. 128, la Regione Puglia e la regione Lazio, seguendo l’esempio piemontese, con delle circolari hanno voluto precisare come tale norma non modifichi il diritto di accesso ai servizi sanitari per gli STP e che permane per tutti gli operatori delle strutture sanitarie (medico, e paramedico, amministrativi e tecnici, operatori sociali e mediatori culturali) il divieto di segnalazione. Auspichiamo che altre regioni si attivino in tal senso al più presto.


24 luglio 2009. E’ stata pubblicata la legge contenente le restrizioni della condizione giuridica degli stranieri. In vigore dall'8 agosto 2009. La legge 15 luglio 2009, n. 94 recante 'Disposizioni in materia di sicurezza pubblica' è stata pubblicata sul supplemento della Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2009.

Per maggiori informazioni vai


16 luglio 2009. La Regione Piemonte chiarisce la sussistenza del “Divieto di segnalazione”. L’Assessore alla tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte, ha emanato oggi una circolare che chiarisce come la nuova legge sulla sicurezza, non avendo abrogato il comma 5 del Testo Unico sull’immigrazione, non modifica la tutela degli immigrati senza permesso di soggiorno che utilizzino i servizi sanitari. Infatti “...nonostante la nuova legge introduca il reato di ingresso e soggiorno illegale degli stranieri in Italia, il personale sanitario (medici, professionali, amministrativi e tecnici), pur rivestendo le qualifiche di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, non soggiace all'obbligo di denuncia derivante dagli artt. 361 c 362 c.p. proprio in ragione del divieto di segnalazione di cui all'art. 35. co. 5. D. Lvo. 286/98. Infatti, poiché sia il nuovo reato di "presenza non autorizzata in Italia" che la disposizione che impone il divieto di segnalazione sono contenute nello stesso T.U. 286/98, non v' è dubbio che il nuovo reato non possa considerarsi norma successiva, incompatibile con il divieto di segnalazione al punto da abrogarlo implicitamente: se così fosse stato, il legislatore avrebbe abrogato il divieto di segnalazione, il che non è avvenuto. La disposizione di cui all'art. 35, co. 5 citata, pertanto, si configura come una vera e propria eccezione all'obbligo di denuncia generalmente previsto per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio dalle disposizioni del codice penale sopra citate. ...”

Segnaliamo anche che il 9 luglio, l'Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, ha inviato una lettera di chiarificazione e di indirizzo specifico.


15 luglio 2009. Il Presidente delle Repubblica promulga la legge sulla sicurezza, ma critica le norme sui clandestini. Napolitano ha promulgato la legge sulla sicurezza (che dovrà ora essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale), ritenendo, spiega una nota del Quirinale, "di non poter sospendere in modo particolare la entrata in vigore di norme, ampiamente condivise in sede parlamentare, volte ad assicurare un più efficace contrasto delle diverse forme di criminalità organizzata".
"Suscita peraltro perplessità e preoccupazioni - prosegue la nota- l'insieme del provvedimento che, ampliatosi in modo rilevante nel corso dell'iter parlamentare, risulta ad un attento esame contenere numerose norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive dei necessari requisiti di organicità e sistematicità; in particolare si rileva la presenza nel testo di specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell'ordinamento e del sistema penale vigente".
Alla luce di queste “criticità”, Napolitano ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ai ministri dell'Interno e della Giustizia Maroni e Alfano, richiamando la loro attenzione “per le iniziative che riterranno di assumere, anche alla luce dei problemi che può comportare l'applicazione del provvedimento in alcune sue parti".


2 luglio 2009. Approvato il ddl conosciuto come “Pacchetto sicurezza”. Ieri il Senato ha approvato, con voto di fiducia, due dei tre articoli del ddl sicurezza (A.S. 733-B). Nella seduta di stamattina e' stato approvato anche il terzo articolo e pochi minuti fa il Senato con 157 si (Pdl e Lega), 124 no (Pd, Idv, Udc) e 3 astenuti, ha approvato il ddl nel suo complesso.
Ecco alcuni dei punti piu' gravi contenuti, in materia di immigrazione, nel ddl come evidenziati da Sergio Briguglio:
1) Introduzione del reato di ingresso e/o soggiorno illegale (ndr: essendo reato perseguibile d’ufficio obbliga i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio alla denuncia qualora ne vengano a conoscenza – art 361 e 362 cp. Per la sanità riteniamo che prevalga il divieto di segnalazione contenuto nella norma non abrogata del D.ivo 286/98 - art. 35, comma 5 –, ma ciò lascia ancora estrema discrezionalità ed incertezza di corretta applicazione).
2) Obbligo di dimostrazione della regolarita' del soggiorno ai fini dell'accesso ai servizi (con esclusione di sanita' e scuola dell'obbligo) e ai fini del perfezionamento degli atti di stato civile (matrimonio, registrazione della nascita, riconoscimento del figlio naturale, registrazione della morte).
3) Obbligo di dimostrazione della regolarita' del soggiorno per la celebrazione del matrimonio in Italia.
4) Obbligo di certificazione (da parte del Comune) dell'idoneita' abitativa dell'alloggio ai fini del ricongiungimento. 5) Introduzione del permesso a punti ("accordo di integrazione").
6) Condizionamento del rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo al superamento di una prova di conoscenza della lingua italiana.
7) Introduzione di un contributo (da determinare) tra 80 e 200 euro per ogni rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno.
8) Condizionamento della conversione del permesso dei minori non accompagnati, al compimento della maggiore eta', alla maturazione di un soggiorno pregresso triennale.
9) Estensione da sei mesi a due anni del periodo di residenza in Italia richiesto ai fini dell'acquisto della cittadinanza per matrimonio.
10) Abolizione del regime di silenzio-assenso ai fini del rilascio di nulla-osta per il ricongiungimento.
11) Legalizzazione delle ronde.

Ecco alcuni documenti utili:


2 luglio 2009. Decreto sicurezza: il Senato vota la fiducia al Governo sui tre articoli del ddl sicurezza. Questa mattina il voto definitivo. Ieri ed oggi il Senato ha accordato la fiducia al Governo sui tre articoli che formano, nel testo approvato in seconda lettura dalla Camera dei deputati, il disegno di legge n. 733-B, recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica. Oggi il voto definitivo. Si avvia così alla conclusione l’ultimo dei provvedimenti in materia di sicurezza pubblica varati dal Governo nella seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri tenutosi a Napoli il 21 maggio 2008. Dopo il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, convertito con legge 24 luglio 2008, n. 125, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”, dopo le ordinanze presidenziali sui campi nomadi, dopo i due correttivi ai decreti legislativi in materia di ricongiungimento familiare (d.lgs. 3 ottobre 2008, n. 160) e rifugiati (d.lgs. 3 ottobre 2008, n. 159), dopo il decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, convertito con legge 23 aprile 2009, n. 3, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori” (peraltro emendato della disposizione sul prolungamento del trattenimento nei CIE in sede di conversione, poi di nuovo reintrodotta nel decreto sicurezza), il Parlamento licenzia oggi il pacchetto più complesso - ed anche il più controverso - recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” con numerose modifiche alla disciplina dell’immigrazione e della condizione dello straniero, nonché alcuni “correttivi” alla legge sulla cittadinanza ed alle disposizioni sulla protezione internazionale. L’ultima parola, prima che le nuove norme entrino in vigore, spetta al Capo dello Stato che dovrà promulgare la legge entro trenta giorni. Sul punto si è ventilata la possibilità di un rinvio alle Camere in ragione di alcune norme fortemente sospettate di illegittimità costituzionale, ma ciò appare poco verosimile in quanto per un verso la potestà di rinvio è un atto che richiede un “uso molto modesto” per evitare che l’azione del Presidente della Repubblica assuma il significato di una preferenza per una parte politica, e per l’altro non è il Presidente a giudicare definitivamente sulla legittimità costituzionale di una norma, ma sarà eventualmente la Corte Costituzionale. (tratto da Raffaele Miele -  www.immigrazioneoggi.it)


1 luglio 2009 - Il governo mette il ddl sicurezza al sicuro da eventuali voti contrari di dissidenti della maggioranza. Come è già successo alla Camera, sul testo è stata posta la questione di fiducia.  "La Camera ha approvato poche e limitate modifiche al testo licenziato dal Senato e pertanto il governo ritiene opportuno a questo punto giungere alla definitiva approvazione del testo. Pertanto autorizzato dal Cdm pongo la questione di fiducia sull'approvazione di ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla Camera" ha spiegato stamattina in aula Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento. La questione di fiducia fa decadere automaticamente tutti gli emendamenti presentati dall’opposizione. Il Senato dovrà approvare il testo così come è stato approvato dalla Camera. Oltre alla valutazione politica di un simile gesto, alla gravità delle misure adottate, permane l’ambiguità creata in seguito all’introduzione del reato di ingresso e soggiorno irregolare sull’accesso alle strutture sanitarie da parte di immigrati senza permesso di soggiorno valido, ed il divieto di segnalazione che a tutti gli effetti rimane valido, e che voleva essere corretta con un emendamento o almeno con un ordine del giorno. Il rischio di discrezionalità applicativa potrà provocare gravissimi effetti nell’accesso ai servizi sanitari ed alla cura per molti immigrati, violando così un basilare principio costituzionale.

Ddl sicurezza: 3 voti di fiducia, oggi 2, domani OK definitivo (AGI). Il Senato tra oggi pomeriggio e domani in tarda mattinata votera' tre voti di fiducia al ddl sicurezza. Un voto per ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla Camera. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo del Senato, decisioni riassunte al termine ai giornalisti dal capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri. Il voto finale ci sara' domani dopo le ore 13. Oggi la discussione sulla fiducia ci sara' dalla 11 alle 16, dice Gasparri. Alle 16 potrebbe venire in Aula il ministro Matteoli se disponibile, a riferire sulla tragedia di Viareggio. Alle ore 17 di oggi la prima chiama per il primo voto di fiducia. A seguire, spiega Gasparri, la seconda chiama per il secondo voto di fiducia. Domani mattina alle 9,30 la chiama per il terzo voto di fiducia sul terzo articolo poi dalle 12 alle 13 le dichiarazioni di voto ed il voto finale sul provvedimento. Maurizio Gasparri spiega anche che non si e' ricorso ad un maxiemendamento "perche' il testo e' arrivato cosi' articolato dalla Camera dove vi sono stati tre voti di fiducia perche' sono stati tre articoli che hanno accorpato per analogia di materia le norme che riguardano la sicurezza".


24 giugno 2009. La prossima settimana il voto sul "pacchetto sicurezza". Le Commissioni I e II del Senato hanno concluso l’esame del Disegno di Legge sulla sicurezza - A.S. 733-B confermando il testo già approvato dalla Camera e la volontà della maggioranza di chiudere al più presto l’iter parlamentare. Respinti tutti gli emendamenti, le Commissioni riunite hanno dato mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea che dovrebbe approvare definitivamente, e senza modifiche, il provvedimento entro il 2 luglio (fino al 30 giugno alle 11 possono essere presentati eventuali emendamenti/odg).


23 maggio 2009. A Palermo manifestazione nazionale “io non respingo” e su radio rai3 una trasmissione dedicata all’emergenza immigrazione ... con un altro punto di vista. Con l’adesione della SIMMSocietà Italiana di Medicina delle Migrazioni – e del GrISGruppo Immigrazione e Salute  Sicilia -, altre 15 associazioni manifestano a Palermo (piazza Massimo) “contro tutte le mafie ed il razzismo”. Le organizzazioni partecipanti chiedono “dopo la decisione del Governo di rinviare in Libia centinaia di donne, uomini e minori non accompagnati diretti verso il nostro paese” di “rivedere le politiche di accoglienza dei migranti rispettando i diritti umani e gli accordi internazionali”. “L’atteggiamento messo in atto dai rappresentanti del Governo in questi giorni costituisce fonte di grave allarme per i tantissimi italiani membri e sostenitori delle organizzazioni impegnate per soccorrere coloro che arrivano sul territorio nazionale spinti dalla disperazione, dalla miseria, dalla fame. A questi cittadini stranieri nessuno può negare i trattamenti previsti da specifici accordi internazionali sottoscritti anche dall’Italia”.

 

In mattinata, radio rai3 ha dedicato l’intera trasmissione “uomini e profeti” al tema dell’immigrazione con il titolo: “Stranieri in Italia: soprattutto un'emergenza di giustizia e di umanità”. Gabriella Caramore ha incontrato in questa puntata Salvatore Geraci della SIMM, ed il filosofo Sergio Givone.


10 maggio 2009. Lettera aperta al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio sui rinvii di migranti e richiedenti asilo verso la Libia. SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), Amnesty International Italia, Associazione ARCI, ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione), Associazione Progetto Diritti, Associazione Senza Confine, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli – JRS Italia, FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati), Centro Ex Canapificio – Castevolturno, associazioni appartenenti al Tavolo Asilo, si appellano oggi pubblicamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere attenzione verso i diritti umani e il diritto d’asilo, il quale risulta profondamente a rischio a seguito della politica perseguita dall’Italia nel Mediterraneo.


7 maggio 2009. La SIMM ed altre ONG contro il reato di ingresso e soggiorno illegale. "Il reato di ingresso e soggiorno illegale mette a rischio l'accesso ad alcuni diritti fondamentali dei migranti, sia adulti che minori". Lo affermiamo noi della SIMM – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni - congiuntamente a Amnesty International, Associazione studi giuridici sull'immigrazione, Consiglio italiano per i rifugiati, Medici Senza Frontiere, Save the Children e ci appelliamo ai parlamentari affinché stralcino l'art. 21 del ddl 2180 o esprimano voto contrario.
"Le organizzazioni firmatarie - si legge nell'appello - sono fortemente preoccupate dal fatto che i migranti, per timore di essere denunciati con conseguenze di rilievo penale, sarebbero indotti a sottrarsi al contatto con tutti gli incaricati di pubblico servizio, in qualunque ambito, innescando un'allarmante situazione di compromissione dei diritti fondamentali. Il timore di avvicinarsi a ogni tipo di servizio pubblico escluderebbe dall'accesso all'assistenza e ai diritti soprattutto le fasce più deboli della popolazione migrante, quali le vittime di tratta, i minori e le altre persone vulnerabili. Ne sarebbero probabilmente anche colpiti coloro che hanno una situazione di soggiorno regolare ma precaria" conclude l'appello. (ANSA del 6 maggio 2009).
•    Scarica l’Appello del 6 maggio 2009


7 maggio 2009. L’ASGI riassume lo stato della situazione sul “pacchetto sicurezza”. Ieri il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato, ha deliberato l’assenso a porre la questione di fiducia sul disegno di legge recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica, attualmente all’esame della Camera dei Deputati. Successivamente alla riunione del Consiglio dei Ministri, il ministro dell'Interno ha illustrato la situazione in una conferenza stampa (link).
La fiducia sui tre maxiemendamenti al disegno di legge verrà posta martedì 12 maggio per essere votata mercoledì 13 maggio (link). Previsto invece per giovedì 14 maggio, con diretta televisiva, il voto finale sul provvedimento. La prima bozza 'Pacchetto Sicurezza' era stata illustrata quasi un anno fa, il 21 maggio 2008 (link)  , dal ministro dell'Interno Maroni nel corso di una conferenza stampa che ha fatto seguito al primo Consiglio dei ministri del IV Governo Berlusconi riunito, in via straordinaria, nella prefettura di Napoli.

Sull'argomento:


30 aprile 2009. Le Commissioni I e II della Camera hanno cancellato l’abrogazione del “divieto di segnalazione” (28 aprile 2009). L’obiettivo che ci siamo dati con l’appello del 20 ottobre 2008 è stato raggiunto. Almeno così pare (per la certezza bisogna attendere il voto finale sul “pacchetto sicurezza”). Dovremmo essere contenti ma ne usciamo con le ossa rotte. C’è una diffusa riduzione degli accessi alle strutture sanitarie da parte degli immigrati senza permesso di soggiorno, il clima di intolleranza è certamente aumentato, anche gli operatori sanitari sono incerti sul da fare: permanendo l'introduzione del reato di soggiorno illegale, il problema della denuncia da parte degli operatori della struttura sanitaria per alcuni è solo attenuato. Alcuni esperti sostengono infatti che gli artt. 361 e 362 c.p. continuerebbero ad obbligare tali operatori, se pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, a denunciare lo straniero della cui condizione di irregolarità vengano a conoscenza nell'esercizio delle loro funzioni. In questo senso è da leggere la presa di posizione dell’Intersindacale Medica. Noi siamo convinti che la permanenza del divieto di segnalazione del comma 5, articolo 35 del D.ivo 286/98 sia sufficiente per tutelare gli immigrati (e gli operatori) nel settore sanitario ma in attesa di una consolidata giurisprudenza in materia, tra molti uffici della pubblica amministrazione si potrebbe determinare una situazione di grave confusione ed incertezza di fatto producendo danno in quanto ciò ridurrebbe l’accessibilità ai servizi. Per altri servizi socio-assistenziali e scolastici ciò determinerebbe l’impossibilità di accesso proprio per coloro in condizione di bisogno (sociale) o di diritto (istruzione).
Anche per tale motivo la SIMM esprime pieno dissenso sull’introduzione del reato di soggiorno illegale ed si appella a tutti i parlamentari per un voto negativo su tale proposta (SG).


27 aprile 2009 – ore 19,33. Finalmente una conferma ... pare. Dopo giorni di voci, dichiarazione affrettate, valutazioni ambigue, conferme non arrivate, è stata pubblicata dall’AGI la notizia che segue: “Via dal ddl sicurezza la norma sui cosiddetti medici spia. Lo chiedono - con un emendamento presentato oggi - i due relatori del provvedimento, Francesco Paolo Sisto e Jole Santelli. La norma verrà "trasferita in un altro provvedimento con maggiori specificazioni e una maggiore discussione in commissione Sanità ", hanno spiegato Santelli e Sisto ... .
La giornata di oggi è stata caratterizzata anche dalle dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che conferma il valore costituzionale del diritto alla salute, oltre che la positività di aver escluso dall'ordinamento la nuova norma che trasformava i medici in segnalatori di immigrati clandestini. Secondo Fini è stato "giusto far sentire il dissenso ed evitare" il varo di una simile disposizione legislativa: "sarebbe stato un errore e un atto di miopia politica. La Costituzione fu lungimirante, nel prevedere il diritto alla salute come un diritto inalienabile. Tradurre questo principio in fatti concreti e' compito delle istituzioni ed e' un impegno che si sposa con il giuramento di Ippocrate fatto da ogni medico". ... Ha concluso il presidente della Camera, è obbligo di tutti ... "considerare l'altro innanzitutto come persona, senza tenere conto del colore della pelle, della religione o se abbia o meno un permesso di soggiorno. La persona merita sempre e comunque rispetto, di essere curata" anche se sarebbe "demagogico dire di voler accogliere tutti" e occorre "rigore nell'integrazione e nel rispetto della legge" (AGI).


26 aprile 2009. Su Report – Rai Tre – si parla del “divieto di segnalazione”. A marzo cento deputati del Pdl scrivono una lettera al premier: "Ti chiediamo - si legge nella lettera – di non porre la fiducia al disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili. Siamo certi ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani". La lettera faceva riferimento al disegno di legge in materia di sicurezza pubblica, più precisamente alla norma che riguarda la denuncia degli immigrati clandestini da parte dei medici. Cosa dice la norma e cosa vuol dire nella pratica questo tipo di denuncia.


22 aprile 2009. Audizione alle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera (2). Questo pomeriggio in Commissione congiunta Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, sono stati auditi il dr. Bianco della FNOMCeO, la dr.ssa Di Tullio a nome dell’Intersindacale medica, il dr. Magnano di MSF ed il dr. Geraci della SIMM (che ha rappresentato anche l’OISG). Questa audizione fa parte di una serie di audizioni sul c.d. “pacchetto sicurezza”. In modo unanime è stata espressa, con varie argomentazioni, la contrarietà alla cancellazione del “divieto di segnalazione” con l’invito pressante a ristabilire la “ratio” della norma originaria e cioè rimuovere tutti gli aspetti ostativi (quindi anche eventuali timori di denuncia) nell’accesso alla tutela sanitaria degli immigrati. In base a specifiche domande sono stati forniti dati e considerazioni sulla salute degli immigrati e sui possibili scenari. La SIMM ha espresso una esplicita critica anche all’introduzione del "reato di clandestinità", condizione patogena di per sé!

Si è cercato di avere conferme sulla notizia circa lo stralcio dal ddl della norma in questione (abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del D.Livo 286 del 98) pubblicata su La Repubblica (22 aprile pg. 11). Nessuno dei parlamentari presenti (circa 15) ha confermato la notizia.
Prima dell’audizione, su sollecitazione dell’on. Mussolini, e successivamente all’incontro in una discussione con un esponente della Lega, ci è stato fatto notare come l’eventuale stralcio della norma non cambi nella sostanza il dovere dei sanitari di denunciare l’immigrato senza permesso di soggiorno, in quanto sussiste un reato perseguibile d’ufficio come quello di presenza irregolare. Ci riserviamo di approfondire tale scenario anche se riteniamo che qualora auspicabilmente persistesse il divieto di “alcuna segnalazione”, ciò possa essere di per se esaustivo.



21 aprile 2009. Audizione alle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. I presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, Donato Bruno e Giulia Bongiorno, hanno accordato audizioni ai vari gruppi che ne hanno fatto richiesta, per il 21 e 22 aprile. In un tempo limitato la SIMM, in una sessione di audizioni con MSF, OISG e alcuni sindacati medici che fanno riferimento ad Anaao Assomed, affermerà, alla luce della sua ventennale specifica esperienza, l’assoluta insensatezza sul piano della sanità pubblica (diritti individuali e tutela collettiva) della proposta di cancellare o modulare il “divieto di segnalazione”. In questa fase storica in cui alcune forze politiche vogliono fare dell’immigrazione irregolare un reato, non solo la SIMM chiede di non modificare il comma 5 dell’articolo 35 del D.L.ivo 286 del 1998, ma ritiene che sia necessario un diffuso impegno, a livello nazionale centrale, regionale e locale perchè sia promossa reale accessibilità e fruibilità ai servizi sanitari per tutti gli immigrati, non comunitari e comunitari, con particolare attenzione a coloro che sono in condizione di marginalità sociale seppur in temporanea irregolarità giuridica, poichè la salute oltre ad essere un diritto inalienabile, è un bene indivisibile.


•   Convocazione audizione SIMM
•   Promemoria SIMM per l’audizione


16 aprile 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (15). Da parte di un gruppo di esperti, è stata inviata una nota al Presidente della Camera ed ai membri delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, relativa ad alcune delle disposizioni piu' censurabili contenute nel ddl sicurezza (A.C. 2180). In particolare, vengono presi in esame i punti seguenti:
a) la soppressione del divieto di segnalazione all'autorita' dell'immigrato irregolare che ricorra alle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie, da considerarsi alla luce della contemporanea introduzione del reato di soggiorno illegale;
b) l'estensione dell'onere di esibizione del titolo di soggiorno ai fini del perfezionamento degli atti di stato civile;
c) l'inclusione della dimostrazione di regolarita' del soggiorno tra i requisiti necessari per la celebrazione in Italia del matrimonio da parte dello straniero.


15 aprile 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (14). Alla vigilia della ripresa dei lavori della Commissione congiunta Affari Costituzionali e Giustizia della Camera (dal 20 aprile) sul pacchetto sicurezza e del voto in Aula (a partire dal 27 aprile), continuano le prese di posizioni contro il disegno di legge con particolare riferimento alla parte relativa all’accesso alle cure per gli immigrati senza permesso di soggiorno. Vi segnaliamo quella della Società Italiana di Psichiatria (leggi) e vi aggiorniamo sugli atti di alcune regioni:

(nella sezione “tutti gli allegati” vedi note regioni: Lazio, Piemonte, Sicilia e Emilia Romagna)

Continuano purtroppo le notizie di immigrati gravemente malati che sono giunti in ritardo alle cure per paura (Pavia) o che sono stati, per vari motivi, segnalati all’autorità di polizia (Treviso e Brescia) con gravi ripercussioni sui percorsi terapeutici.


27 marzo 2009. Caritas: Non negare diritto alla salute agli immigrati. "Ci sintonizziamo con il sentire di tante organizzazioni, ecclesiali e non, preoccupate che nessuna persona sia esclusa dal diritto alla cura e alla salute". Lo ha affermato mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, concludendo i lavori del Coordinamento immigrazione di Caritas italiana, che ha riunito a Lampedusa una settantina di partecipanti da 16 regioni ecclesiastiche. Mons. Nozza ha fatto presente la necessità di "non negare e creare disagio a chi ha diritto alla salute", riferendosi alla possibilità per i medici di segnalare gli immigrati irregolari, di cui si dibatterà alla Camera dei deputati la settimana prossima, nell'ambito del cosiddetto 'pacchetto sicurezza', e ha garantito l'impegno della Caritas italiana a fianco della comunità parrocchiale di Lampedusa e dell'arcidiocesi di Agrigento, "rafforzando la nostra presenza nei confronti di chi vive diversi disagi". Infine, mons. Nozza ha invitato le Chiese di Sicilia a "considerare il fenomeno immigrazione in Sicilia come un laboratorio-provocazione utile all'Italia e all'Europa". (Fonte: Stranieri in Italia)



25 marzo 2009. Assistenza sanitaria agli immigrati, in Sicilia, nessun obbligo di segnalazione all'Autorità giudiziaria. Approvata nella notte dall’Assemblea Regionale Siciliana all’interno della legge di riordino del sistema sanitario regionale con un emendamento che porta la firma del presidente della Regione Raffaele Lombardo e dello stesso assessore Russo, la norma che prevede che la Regione Siciliana garantirà le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti ai più bisognosi, senza distinzione di razza, sesso, religione, condizione e senza che ciò implichi alcun tipo di segnalazione all'Autorità giudiziaria o alle forze dell'ordine e a parità di condizioni con i cittadini italiani.
Questo il testo integrale dell’emendamento approvato.
“Nelle more di una nuova disciplina regionale relativa all’assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari, da adottarsi nei limiti della competenza statutaria in materia di igiene e sanità pubblica, la Regione, in applicazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di diritto alla salute nonché di gratuità delle cure agli indigenti, garantisce a tutti coloro che si trovino sul territorio regionale, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali individuate dall’articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, senza che ciò implichi alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio per disposizione inderogabile di legge, ed a parità di condizioni con i cittadini italiani”.


18 marzo 2009. Cento deputati della maggioranza chiedono di modificare il testo: "No alle denunce negli ospedali e nelle scuole". Ora le critiche arrivano anche dai banchi della maggioranza: il ddl sicurezza va corretto, sull’immigrazione contiene “norme inaccettabili” contrarie ai "più elementari diritti umani". Lo scrivono 100 deputati del Popolo delle Libertà in una lettera a Silvio Berlusconi, nella quale chiedono al premier di non porre la fiducia sul provvedimento. "Ti chiediamo - si legge nella lettera diffusa da Alessandra Mussolini - di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia  e della maternità". "Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare  l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". (Fonte: Stranieri in Italia)

17 marzo 2009

NOI NON SEGNALIAMO DAY


La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) attraverso i Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, organizza una giornata di protesta e mobilitazione contro il disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati che prevede la cancellazione del divieto di segnalazione per gli immigrati senza permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi.

Scarica il volantino da distribuire (anche nei giorni successivi):


Le iniziative

Eventi si sono svolti a Roma (GrIS Lazio), Milano, Bergamo e Brescia (GrIS Lombardia), Bolzano (GrIS Alto Adige), Palermo, Ragusa, Siracusa e Catania (GrIS Sicilia), Bologna, Cesena, Reggio Emilia, Quarto Castella, Ferrara e Ravenna (GrIS Emilia Romagna), Udine, San Daniele, Trieste, Gorizia, Pordenone (GrIS Friuli Venezia Giulia), Torino, Novara, Cuneo (GrIS Piemonte), Trento (GrIS Tentino), Sassari, Olbia, Nuoro (GrIS Sardegna), Genova, Firenze (16.03), Eboli (Sa), Padova, Latina, Lecce, Sulmona, Pisa, Pavia, ... ...

A questi eventi e manifestazioni, di diverso tipo e consistenza, hanno aderendo ordini professionali, società scientifiche, realtà istituzionali ed enti locali, gruppi ed associazioni di volontariato e privato sociale, operatori del settore pubblico e privato sociale ... ...

Clicca sui nomi delle città per link con video, foto o articoli

(si invitano i lettori a segnalarci altri link sul tema: presidente@simmweb.it)

Con i contenuti dell'appello (aggiornato) già presentato in occasione della discussione dell'emendamento in Senato "Divieto di segnalazione: siamo operatori della salute, non siamo spie", si vuole spiegare ancora una volta l'assoluta insensatezza di tale provvedimento in termini di sanità pubblica, di economia sanitaria, di sicurezza e di valori etici e deontologici.


PROGRAMMA IN PROGRESS

Eventi a Roma (GrIS Lazio), Milano, Bergamo e Brescia (GrIS Lombardia), Bolzano (GrIS Alto Adige), Palermo, Ragusa, Siracusa e Catania (GrIS Sicilia), Bologna, Cesena, Reggio Emilia, Quarto Castella, Ferrara e Ravenna (GrIS Emilia Romagna), Udine, San Daniele, Trieste, Gorizia, Pordenone (GrIS Friuli Venezia Giulia), Torino, Novara, Cuneo (GrIS Piemonte), Trento (GrIS Tentino), Sassari, Olbia (GrIS Sardegna), Genova, Firenze (16.03), Eboli (Sa), ... ...

 

Ed ancora altri colleghi in altre città: Padova, Latina, Lecce, Sulmona, ... ...

A questi eventi e manifestazioni, di diverso tipo e consistenza, stanno aderendo ordini professionali, società scientifiche, realtà istituzionali ed enti locali, gruppi ed associazioni di volontariato e privato sociale, operatori del settore pubblico e privato sociale ... ...

Riceviamo la piena adesione anche da parte dell’Intersindacale Medica (Anaao Assomed, Cimo Aaroi, FP Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl Medici – Fassid, Fesmed – Federazione Medici Uil Fpl) della Società Italiana di Pediatria e del Gruppo di Studio Nazionale per il Bambino Immigrato.

Con i contenuti dell'appello (aggiornato) già presentato in occasione della discussione dell'emendamento in Senato "Divieto di segnalazione: siamo operatori della salute, non siamo spie", si vuole spiegare ancora una volta l'assoluta insensatezza di tale provvedimento in termini di sanità pubblica, di economia sanitaria, di sicurezza e di valori etici e deontologici.

  • Per aderire all'iniziativa (come ente, gruppo, associazione, movimento) manda una mail a:

presidente@simmweb.it

ombretta.scattoni@rome.msf.org


 Qualche informazione in più:

Roma: ore 9-11 presidio in piazza San Marco, conferenza stampa ore 12 presso l’Ospedale San Camillo (GrIS Lazio Regione Lazio – 52 gruppi, Regione Lazio, INMP, OMCeO Roma, Ordine Psicologi Lazio, AMSI, SISM, una Goccia dell’Onda ed altri)
Milano: fiaccolata ore 18,30 via Festa del Perdono, corteo fino al Duomo (GrIS Lombardia ed altri)
Palermo: presidio 9-19 in Piazza Politeama (GrIS Sicilia, associazioni di immigrati ed altri)
Bergamo: 11-19: Ambulatorio in piazza – piazza Matteotti (GrIS Lombardia, Oikos ed altri)
Bologna: ore 18: presidio da Piazza Maggiore e fiaccolata - il 16 conferenza stampa. (GrIS Emilia Romagna, Associazione Sokos, Salute Senza Margini, Associazione Specializzandi Bologna, Federspecializzandi, Gruppo Prometeo - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Coordinamento Migranti Bologna e Provincia, Avvocato di Strada ONLUS, Associazione Amici di Piazza Grande ONLUS, Medici Senza Frontiere, Emergency Bologna, Fisioterapisti Senza Frontiere, AIFI Associazione Italiana Fisioterapisti - Emilia Romagna, Associazione Mediatrici Interculturali Socio-Sanitarie, Ya Basta Bologna, CGIL Bologna, Medici FP CGIL Bologna, ARCI Bologna)
Bolzano: Conferenza stampa: ore 15,00 sala riunioni della Dirigenza Tecnico Assistenziale dell’Ospedale Centrale di Bolzano (tratto viola 1° piano). (GrIS Alto Adige, OMCeO Alto Adige, e il Collegio Provinciale degli Infermieri, Assistenti sanitari e Pediatrici ed altri)
Brescia: volantinaggio in ospedale ed Asl; comunicato di OMCeO e SNAMI
Catania: ore 9,30 alle ore 19,00 manifestazione in piazza Stesicoro (GrIS Sicilia, Aies, Auryn, Avulss, Azadì, Centro Astalli, FIMMG Mani Tese Sicilia, Opera Nomadi, Stelle in Tasca, Terra Amica, associazioni immigrate ed altri)
Cesena: ore 12 conferenza presso la sede ASSIPROV in via del Serraglio n.18 (GrIS Emilia Romagna, OMCeO Cesena e Forlì, Caritas, AVSI ed altri)
Cuneo: (GrIS Piemonte ed altri)
Eboli (Sa): Giornata di mobilitazione (Associazione “L’Altritalia” – Eboli)
Ferrara: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna; indetta da Assessore alla Sanità Comune di Ferrara, inviti a OMCeO Ferrara, Az. USL, l'Az.Ospedaliera, Preside di facoltà di medicina ed altri)
Firenze: il 16 convegno Migranti e diritto alla salute: scenari normativi attuali e futuri (Albero della Salute)
Genova: assemblea informativa a cura del SISM e dalle 17,00 alle 19,00 Presidio davanti alla Prefettura in largo Lanfranco (Glis ed altri)
Gorizia-Monfalcone: presidi informativi (GrIS Friuli Venezia Giulia)
Novara: volantinaggio presso Ospedale Maggiore di Novara e seminario specifico (GrIS Piemonte ed altri)
Olbia: ore 17,00 presso la Galleria Marchioni di corso Umberto ci sarà un sit-in/conferenza stampa (Promuove l’iniziativa GrIS Sardegna con Laboratorio Interculturale per l’Integrazione – Labint Olbia e Volontari/e dell’ambulatorio ambulatorio STP . Hanno dato la loro adesione: Caritas ed Emergency. Sostiene l’iniziativa l’Ordine dei Medici di Sassari)
Padova: ore 12 - Prefettura di Padova. Promuove: Sportello Rights Now – Diritti Ora,  Associazione Razzismo Stop, Padova - Prime adesioni: Associazione Ya Basta, Avvocati di Strada, Associazione Difesa Lavoratori, RdB sanità, Progetto Melting Pot Europa, Donne in movimento, Opera Nomadi, Padova
Pordenone: (GrIS Friuli Venezia Giulia)
Quattro Castella (RE): ore 18,30 Sala Ex Cinema Grasselli Montecavolo: incontro pubblico “Se medici e infermieri denunciano gli ammalati. Un aperitivo per parlare di diritto alla salute e non solo” (GrIS Emilia Romagna, Amministrazione comunale di Quattro Castella ed altri)
Ragusa: 9-19 Gazebo della Solidarietà – piazza Libertà (GrIS Sicilia Caritas diocesana, il Comune di Ragusa, l’Ordine dei Medici di Ragusa, il Consorzio la Città Solidale, l’Associazione Mecca Melchita, la Cooperativa Il Dono, l’Associazione per i diritti Umani, le Acli, l’Associazione Oasi Famiglia, l’UCIIM, la FUCI e il MEIC ed altri)
Ravenna: intervento dei rappresentanti GrIS nell’ambito di un convegno della GCIL, altre iniziative (GrIS Emilia Romagna)
Reggio Emilia: ore 12 conferenza stampa presso la segreteria della Caritas diocesana Via Aeronautica, 4 – Reggio Emilia. Saranno presenti e interverranno Don Romano Zanni (Delegato Episcopale per la Caritas), Gianmarco Marzocchini (Direttore della Caritas diocesana), Dott. Renato Pisi (Direttore Sanitario del Poliambulatorio “Querce di Mamre” della Caritas diocesana), Dott.ssa Mara Manghi (Medico pediatra), Dott. Pietro Spadoni (Medico Legale e Medico di famiglia), Dott.ssa Marina Greci (Medico igienista), Dott. Ivens Chiesi (Infermiere Docente al Corso di Laurea Infermieristica). Ore 18,30 (GrIS Emilia Romagna ed altri)
Siracusa: (GrIS Sicilia ed altri)
San Daniele (Ud): volantinaggio (GrIS Friuli Venezia Giulia)
Sassari: volantinaggio negli ospedali e cliniche universitarie, pomeriggio incontro dibattito nell’aula magna dell’Università (GrIS Sardegna, Comune di Sassari con il sindaco, Provincia e OMCEO Sassari, SISM, Federspecializzandi, Caritas, Rappresentanti di Ostetrici ed Infermieri, l'Associazione alfa-Elica, l’associazione dei senegalesi ed altri)
Sulmona: distribuzione di materiale informativo presso alcune strutture sanitarie cittadine (Presidio Ospedaliero dell’Annunziata, Centro di Salute Mentale, Servizi Sanitari di Via Gorizia)
Torino: conferenza stampa presso l’Arsenale della Pace, piazza Borgo Dora 61, Torino (GrIS Piemonte, OMCeO ed altri)
Trento: Incontro pubblico ore 20.30 presso Sala Falconetto Palazzo Geremia Via Belenzani (GrIS Tentino, Collegio delle Ostetriche di Trento della Provincia, Collegio degli Infermieri della Provincia di Trento, Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento e l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali. L’iniziativa è patrocinata dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Trento)
Trieste: presidio in piazza della Borsa e fiaccolata (il 16 conferenza stampa) (GrIS Friuli Venezia Giulia ed altri)
Udine: presidio informativo presso il distretto sanitario + interventi nelle radio locali (GrIS Friuli Venezia Giulia)


14 marzo 2009. La SIMM incontra il vice presidente dell’Unione Europea e Commissario Giustizia Libertà e Sicurezza Jaques Barrot. Il giorno 12 marzo 2009 una delegazione della SIMM formata da Pierfranco Olivani e Daniela Panizzut (Naga) e Maurizio Marceca (Sapienza – Università di Roma) hanno incontrato a Roma Jaques Barrot.
Scopo dell’incontro è stato quello di sollecitare un suo intervento sull’abolizione del comma 5 nei confronti dell’on. Maroni che avrebbe incontrato successivamente. IL dr. Barrot aveva parlato poco prima con altre associazioni che hanno posto l’attenzione sulle altre tematiche del “decreto sicurezza”; i nostri consiglieri hanno sottolineato le problematiche che l’abolizione del comma 5 potrebbe comportare:

  • negazione di un diritto da 13 anni ben consolidato in Italia;
  • paura da parte dell’immigrato irregolare a rivolgersi alle strutture pubbliche con un calo degli accessi già verificatosi e conseguente problema di salute pubblica.

E’ stato sottolineato, infine, come il discorso non è ideologico ma sanitario e di tutela di un diritto umano.
La sua reazione è sembrata del tutto favorevole alle istanze presentate.


1 marzo 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (13). Riportiamo la ferma e unanime posizione del Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi ed Odontoiatri che da una parte indica che i medici che segnalino gli immigrati irregolari potranno essere sanzionati dagli Ordini professionali di appartenenza per aver violato il Codice deontologico e dall’altra l’ordine sarà vicino ai colleghi che dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici.
Dopo la Regione Lazio, anche Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna hanno emanato note per minimizzare “l’effetto annuncio”.


23 febbraio 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (12). L’indignazione, l’allarme, l’inquietudine e le reazioni alla decisione del Senato di abrogare del “divieto di segnalazione” nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si recano presso strutture sanitarie, sono quotidiane. Alleghiamo alcune iniziative particolarmente interessanti come la nota della Regione Lazio che sottolinea il fatto che attualmente nulla è cambiato e che quindi l’accesso ai servizi è garantito per tutti senza rischi di segnalazione; le dichiarazioni del Presidente dell’Ordine Provinciale dei medici di Bologna; un volantino rassicurativo in più lingue dei Medici per i diritti umani e la locandina di un incontro di dialogo scientifico-culturale-etico organizzato da Find the cure a Pietra Ligure. Infine segnaliamo che anche il BMJ (British Medical Journal), prestigiosa rivista internazionale di sanità e medicina, da notizia dell’iniziativa del Senato italiano.


15 febbraio 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (11). I giornali in questi giorni hanno riportato gli appelli e le dichiarazioni di ambiti significativi del mondo scientifico ed accademico, e la unanime dei vari ordini professionali, tutte contrarie alla decisione del Senato di abrogare del “divieto di segnalazione” nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si recano presso strutture sanitarie. Come SIMM riceviamo quotidianamente espressioni di appoggio all’impegno per il contrasto dell’iniziativa leghista. Riporteremo solo alcune delle prese di posizione che riteniamo particolarmente significative.



 

7 febbraio 2009: Preambolo del documento finale della X Consensus Conference e VIII Congresso nazionale SIMM (Trapani 5, 6 e 7 febbraio 2009). Il giorno della inaugurazione del nostro VIII Congresso nazionale è drammaticamente coinciso con l’approvazione, in Senato, di un emendamento che, incidendo sulla normativa vigente con l’abolizione del comma 5 dell’art. 35 del D. Lgs. 286/98, comporterà pesanti ricadute sulla salute di tante persone fragili, giunte in Italia in modo precario con la speranza di una vita più dignitosa, quelle stesse persone che si rivolgono ai tanti servizi in cui operiamo.
Temiamo che, ancora una volta, le istituzioni e la società civile debbano attendere situazioni estreme, come decessi, aborti evitabili, rischio di salute per bambini e adulti che hanno, come unica colpa, quello di non avere “le carte in regola”. Siamo fermamente contrari, come operatori che hanno come faro della loro azione la tutela incondizionata della salute di ogni individuo, a qualunque provvedimento la possa mettere a repentaglio. Sappiamo bene che indurre ‘clandestinità sanitaria’ non giova né ai singoli individui, né alla collettività intera. Come medici, infermieri, ostetriche, psicologi, assistenti sociali e tutte le altre professioni rappresentate nella nostra Società scientifica, rivendichiamo con orgoglio i presupposti e i principi deontologici fondativi del nostro ruolo sociale contro chiunque lo voglia snaturare. Intendiamo proclamare che mai ci presteremo a denunciare un nostro assistito solo in quanto privo di un permesso di soggiorno in corso di regolarità sapendo bene che, se lo facessimo, metteremmo in serio pericolo la sua salute.

“Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo”.


5 febbraio 2009: comunicato SIMM sul voto del Senato all'inizio Consensus. Il voto di oggi che approva l’emendamento che cancella il divieto di segnalazione all’autorità giudiziaria per gli immigrati irregolari che si rivolgono ai servizi sanitari, è una ferita aperta nel sistema dei diritti e delle tutele per ogni individuo.
Inoltre rappresenta un grave passo indietro per la sanità pubblica.
Constatiamo con preoccupazione come la politica non sia stata finora capace di raccogliere le numerose sollecitazioni espresse della società civile e dagli operatori che quotidianamente si confrontano con questa realtà.
Mai come in questo caso l’opposizione a tale provvedimento è unanime nel mondo socio-sanitario: gli ordini dei medici, i collegi infermieristici, le ostetriche, gli assistenti sociali, i fisioterapisti, gli psicologi, le più importanti società medico-scientifiche, gran parte dell’associazionismo laico (da Medici senza frontiere ai Medici di origine straniera, ...) e confessionale (il coordinamento immigrazione Caritas, Migrantes, i Medici Cattolici...) solo per citare alcune sigle.
La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, riunita da oggi per tre giorni a Trapani per i lavori della decima Consensus Conference nazionale sui temi sanitari dell’immigrazione, lancia l’allarme per quella che ritiene essere una pericolosa deriva giuridica-culturale che ci riporta indietro di oltre 10 anni sul piano del diritto alla salute individuale e del pieno beneficio della collettività. In particolare sottolinea come il pericolo di venire denunciati allontanerà dai servizi sanitari molti immigrati rendendo di fatto impossibile una piena sorveglianza epidemiologica a tutela dell’intera comunità nazionale.
Formuliamo l’auspicio che in sede di ulteriore dibattito parlamentare si recuperi il senso di una politica a servizio di tutti e non piegata a logiche di facili, quanto superficiali, consensi.



5 febbraio 2009. Il Senato approva l’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (10). In mattinata è stato approvato dai senatori del centro destra (con voto pressoché compatto) l’emendamento (39.306) presentato dagli esponenti della lega Nord che prevede l’abrogazione del “divieto di segnalazione” nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si recano presso strutture sanitarie. Presentato falsamente come un provvedimento per “garantire libertà di coscienza al medico”, in realtà voler cancellare il comma 5 dell’art. 35 del testo unico sull’immigrazione, riduce drasticamente la possibilità di accesso ai servizi sanitari da parte dell’immigrato malato, esponendolo a denuncia (da parte di chiunque entri in contatto con lui e sappia della sua irregolarità) e creando un clima di ostilità e diffidenza nelle strutture sanitarie che per definizione sono strutture di accoglienza e di cura. Si rimanda ai documenti prodotti dalla SIMM e da altri organismi per le valutazioni assolutamente negative sul piano deontologico, scientifico, di politiche sanitarie, epidemiologiche, costituzionale e umanitario ... .

Pur non essendo segnalato dalla stampa, il secondo emendamento della Lega (39.305) sull’assistenza sanitaria agli immigrati (quello relativo alla modifica al comma 4 dell’art. 35 che introduce un rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso facendo della “barriera economica” e dell’eventuale segnalazione - in netta contrapposizione al mandato costituzionale di “cure gratuite agli indigenti”-, un possibile strumento di esclusione, forse compromettendo la stessa erogazione delle prestazioni) viene recepito dal Governo e pertanto non viene votato.

Invitiamo a leggere il resoconto stenografico della discussione in Senato che ha portato all’approvazione dell’emendamento 39.306 (tra i senatori che sono intervenuti Bosone - PD, Tomassini - PDL, Rizzi – LNP, Marino - PD sono medici).


"D I V I E T O   D I    S E G N A L A Z  I O N E”

FIACCOLATA DAVANTI MONTECITORIO
Lunedì 2 febbraio dalle 17,30 alle 20,00

Il 3 febbraio prossimo il Senato voterà un emendamento volto a sopprimere il principio di "non segnalazione" alle autorità per il migrante irregolare che si rivolge ad una struttura sanitaria. Medici Senza Frontiere (MSF), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG), Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO) si appellano ai Senatori per scongiurare l'abrogazione del suddetto principio.


Conferenza Stampa di presentazione appello•
Mercoledì 28 gennaio ore 11.30
Hotel Nazionale - Piazza Montecitorio 131
Roma

 

 


24 gennaio 2009. Nuovo appello della SIMM (congiuntamente a MSF, AISG e OISG) con l’invito ai senatori di qualunque schieramento politico a non modificare l’articolo 35 del Testo Unico sull’Immigrazione.

 

• scarica l'appello •

aderisci alla campagna - sottoscrivi l'appello (link) •

SIMM - MSF - AISG - OISG

divieto di segnalazione
siamo infermieri e medici, non siamo spie

Si raccolgono le adesioni di enti, gruppi, associazioni che condividono l’appello; possono inviare l’adesione anche singole persone rappresentative di organismi che non possono firmare l’appello come tali.

Per l'adesione all’appello puoi far riferimento anche all’indirizzo mail:

ombretta.scattoni@rome.msf.orge
presidente@simmweb.it


15 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (9). Ci informa Sergio Briguglio che “l'esame del ddl sicurezza (A.S. 733) e' proseguito oggi in Aula, al Senato. L'ultimo articolo esaminato e' l'art. 33. L'esame e' stato poi sospeso e rinviato ad altra seduta (in Febbraio, il 3?). Riporto qui sotto i due emendamenti che incombono in materia di assistenza sanitaria. ... ... Notate come la soppressione di art. 35 co. 5 corrisponda proprio a quanto segnalato alcuni giorni fa: ne' divieto, ne' obbligo di segnalazione; scelta lasciata al medico”.

39.305 BRICOLO, RIZZI, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI
All'articolo 39, dopo la letto s), inserire la seguente:
«s-bis) all'articolo 35, il comma 4 è sostituito dal seguente:
"Le prestazioni di cui al comma 3 sono erogate previo pagamento della relativa tariffa ovvero delle quote di compartecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani qualora i richiedenti risultino privi di risorse economiche. Nel caso in cui la prestazione da erogare sia classificata urgente e non differibile, il pagamento della tariffa o della quota di compartecipazione è posticipato. In caso di rifiuto del richiedente alla corresponsione di quanto dovuto ai sensi del presente comma, le strutture sanitarie ne trasmettono segnalazione all'autorità competente"».

39.306 BRICOLO, RIZZI, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI
Dopo la lettera s), inserire la seguente:
«s-bis)  all'articolo 35, il comma 5 dell'articolo è soppresso».

Per tale motivo bisogna assolutamente far capire la gravità di tali modifiche ed opporsi in modo chiaro e netto.
La SIMM sostiene che la norma (articolo 35 del testo Unico 286 del 1998, commi 4 e 5) non deve essere modificata.


14 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (8). Ore 13 circa: le agenzie battono la secca posizione dei Vescovi Italiani: “No a obbligo di denuncia clandestini per i medici” (ASCA). ''Il diritto alla salute e' fondamentale e va garantito a tutti senza preclusioni o invenzioni'', ha affermato questa mattina p. Gianromano Gnesotto, direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale degli Immigrati e Rifugiati della Fondazione Migrantes della Cei durante una conferenza stampa nella sede della Radio Vaticana. ''Non si puo' far svolgere ai medici - ha spiegato - compiti, quale la delazione, che non vogliono ne' possono svolgere come se fossero gendarmi''. L'iniziativa leghista, per il sacerdote, sarebbe in contraddizione, con l'articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute. ''Ci auguriamo - ha concluso p. Gnesotto - che questo emendamento non passi''. Ore 15 circa: replica del sen. Carlo Vizzini presidente della Commissione Affari Costituzionali (ANSA): «Davvero non vedo nessun motivo di polemica» ... «Mi dispiace molto - aggiunge - l'osservazione della Cei anche per quanto riguarda la libertà che viene lasciata al medico di denunciare o meno il clandestino. Così facendo si parte dal presupposto che in Italia siano tutti mascalzoni. E questo non è vero». «Noi, infatti, - precisa Vizzini - siamo partiti da un altro presupposto e cioè che i medici siano dei professionisti che abbiano maturità e conoscenza tali per decidere se informare o meno l'autorità della presenza di uno straniero irregolare». «Capisco - conclude - che la discrezionalità porti sempre al sospetto, ma ormai siamo nel Terzo Millennio e questi pregiudizi si devono superare».
Posizione della SIMM: ... questa apparente libertà di coscienza a nostro avviso è una trappola poichè si introduce una variabile all’assistenza estremamente discrezionale (anche legata alla reale conoscenza della norma – già oggi che vige il divieto di segnalazione molti medici ci chiamano per chiedere se devono denunciare ed in alcune regioni, vedi FVG, l’Ordine dei Medici è dovuto esplicitamente intervenire per il clima politico creatosi ...). Ci viene in mente un passaggio di un articolo del NEJM (Denial care to illegal immigrants 1995; 332:1095-98) su una analoga proposta in California nel 1994: "Se i medici segnalano gli immigrati clandestini per aiutare a rafforzare la legge e il bilancio dello stato, perché allora non fargli identificare anche gli evasori fiscali, chi non paga le multe, o i genitori che non pagano gli alimenti ai figli?" (proposta poi ritirata per l’ampia opposizione soprattutto da parte di medici). Il paziente immigrato irregolare andando in ospedale, dal medico non sa se poi sarà o meno denunciato ... Vale a questo punto tutto quanto abbiamo detto e scritto sull’inaccessibilità alla cura per paura, la possibilità di percorsi assistenziali illegittimi, l’aggravamento di malattie non curate, il rischio della collettività per eventuali condizioni trasmissibili .... Il codice deontologico parla chiaro: nessun medico deve denunciare ... ma perché lasciare spazi di discrezionalità magari con rischio di “ricatti” politici, economici o umorali/caratteriali ... . Noi come Società Scientifica sosteniamo che la norma non vada modificata mantenendo il divieto esplicito di segnalazione salvo il caso di obbligo di referto (solo in questo caso entra eventualmente una scelta in scienza e coscienza). (SG)


13 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (7). Il pugno duro che la Lega aveva impresso al ddl sicurezza con una serie di emendamenti anti immigrati si 'ammorbidisce' dopo la riunione di maggioranza in Senato con i ministri dell'Interno e della Giustizia, Roberto Maroni e Angelino Alfano. Tra le norme piu' contestate c'erano quelle sulla sanita' a pagamento per gli irregolari e sulla cancellazione della norma che vietava ai medici di segnalare alle autorita' i clandestini che richiedevano prestazioni sanitarie. Per quanto riguarda la prima questione, l'emendamento e' stato ritirato. Sconfitta a meta' invece per il Carroccio sulla questione segnalazione dei clandestini che si presentano al pronto soccorso. Si stabilisce infatti che il medico possa segnalare alle autorita' chi non e' in regola ma si prevede che non ci sia alcun obbligo. Quindi la decisione viene rimandata alla liberta' di coscienza di ogni singolo medico. ... (DIRE, Redattore Sociale 13.01.2009 h 15,43)
Se confermata questa notizia è aberrante! In questo modo si trasferisce un conflitto politico e sociale tra le corsie, negli ospedali, tra gli operatori mentre tutte le considerazioni di sanità pubblica fatte rimangono intatte (allontanamento per paura, clandestinità sanitaria, peggioramento condizioni salute, aumento costi, rischio di trasmissioni malattie ...) . Ci sembra il trionfo di ignoranza e di ipocrisia!
Ospedali con roulette russa. Il paziente immigrato è espropriato di un suo diritto, diritto alla cura, alla riservatezza, alla sicurezza, è in balìa della coscienza del medico, della sua consapevolezza deontologica, ma anche della conoscenza delle norme, ed è possibile vittima (come lo stesso medico) degli umori di giornata o di input politici, particolarmente ricattabile e “sottomesso”: questa non è medicina! Nessuna garanzia per il paziente, per il medico, per la collettività!
(SG)


16 dicembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (6). Dal Senato riceviamo l’informazione che la data per la votazione degli emendamenti al “pacchetto sicurezza” verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo del 13 gennaio 2009. Pare che la votazione non ci sia prima del 21 gennaio.


12 dicembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (5). In questi giorni circolano voci che la votazione in Senato degli emendamenti al “pacchetto sicurezza” si effettuerà in gennaio. Ma guardando attentamente la calendarizzazione dei lavori dell’Assemblea dal 9 al 23 dicembre si evince che lunedì 22 (ore 11-13 e 16,30-20,30) e martedì 23 dicembre (9,30) saranno votati “ddl non conclusi e altri provvedimenti che saranno definiti dalla Conferenza dei Capigruppo di martedì 16 dicembre” (bastano poche ore per approvare o respingere gli emendamenti al ddl 773 in quanto la discussione è già stata fatta). Ci sembra opportuno non abbassare l’attenzione, anzi avviare e/o potenziare tutte quelle azioni di informazione, pressione e dissuasione per far si che i due emendamenti specifici (prot. 39.305 e 39.306) presentati dai senatori della Lega Nord, siano bocciati. Alcuni senatori del PD, avvisati di questo rischio, ci hanno informato che il “il Senato ha solo chiuso la discussione generale. Vanno ancora discussi e votati circa 200 emendamenti, prima del voto finale. E' intenzione (del PD) far si che il voto non avvenga prima delle vacanze e sia rimandato al prossimo gennaio ...”.

Nel frattempo si moltiplicano le posizioni di critica e condanna all’iniziativa leghista e le adesioni all’appello della SIMM.
In particolare segnaliamo quella dell’ex ministro della sanità, prof. Umberto Veronesi, della Federazione nazionale dei Collegi delle Ostetriche, di gruppi ed associazioni come la Federazione Cure Palliative che rappresenta più di 60 organizzazioni non profit attive nel campo dell'assistenza alle persone in fase avanzata o terminale di malattia e alle loro famiglie, l’Associazione dei Ginecologi Ospedalieri (AOGOI), la Lila Trentino, l’Apa Porta Aperta di Modena, il Centro Poggeschi, il Centro San Domenico, il Centro Studi Donati, il Centro Missionario frati Servi di Maria - Eremo di Ronzano, l’Associazione Cittadini del Mondo di Roma, il Cidis di Perugia ed il Consiglio comunale di Quattro Castella (Reggio Emilia). L’appello (già segnalato il 20 novembre u.s.: http://appelli.arcoiris.tv/salute) della Federazione Italiana dei Medici Pediatri di Modena ha, ad oggi, raggiunto quasi le 60.000 adesioni.
Le Monde Diplomatique ha pubblicato un articolo sulla situazione italiana con citazione e link del sito della SIMM (leggi cliccando qui).
Infine l’Osservatorio Italiano Salute Globale (OISG) ci ha segnalato/ricordato quanto avvenuto negli Stati Uniti (California) nel 1994 per una analoga iniziativa (proposition 187), che ha visto l’opposizione compatta dei medici (ed anche la più ampia protesta studentesca nelle piazze della California con oltre 75.000 presenze) ed il ritiro della proposta (si ringrazia la Sapienza Università di Roma - Dip.to di Scienze di Sanità Pubblica per aver messo a disposizione della SIMM la traduzione dell’articolo) (SG).


30 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (4). In questo periodo di pausa dei lavori in Senato circa il “pacchetto sicurezza”, l’attenzione sugli effetti di una eventuale approvazione degli emendamenti sulla salute proposti dalla Lega Nord si è spostata a livello territoriale. Tantissime le iniziative di gruppi locali, in particolare dei GrIS e delle associazioni che ne fanno parte, che stanno producendo documenti di condanna, prese di posizione e dibattiti/incontri anche con senatori nel proprio collegio elettorale. Da segnalare la chiara presa di posizione della Federazione nazionale dei collegi IPASVI, dell’OMCeO (ordini dei medici) di Milano e di Udine che si affiancano agli Ordini di Roma, Palermo, Trento e della FNMOCeO stessa; della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) romana; ed ancora di società scientifiche come la SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), la SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale); o consolidate associazioni nazionali come l’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) ed internazionali come la rete SMES Europa (Santé Mentale Esclusion Sociale). Anche il giornale Libero del 21 novembre lancia un appello al ministro Maroni sul “dovere di cura senza condizioni”.
Di contro vanno segnalate le dichiarazioni non sempre illuminate dei sottosegretari del ministero del Welfare con delega alla sanità: se il sottosegretario Fazio nell’audizione al Comitato Schengen del 26 novembre dichiara che l’assistenza sanitaria agli immigrati irregolari “ha consentito di evitare un peggioramento della condizione di salute della popolazione immigrata, in un'ottica di salvaguardia della salute di tutti” ed afferma che “da medico, .... ogni malato, in qualsiasi condizione, abbia il massimo diritto alle cure e alla protezione perché l'ammalato è una persona in condizioni di debolezza”, la sottosegretaria Martini, due giorni prima ha sostenuto che “..si chiederà soltanto ai servizi di accettazione dei reparti ospedalieri di verificare, come avviene per i cittadini italiani, la sussistenza dei documenti di ogni paziente. E per documenti si intende la tessera sanitaria.” Ha anche aggiunto ”non si capisce perché se arriva un italiano con una ferita d'arma da fuoco si debba chiamare la forza dell'Ordine, mentre il clandestino possa essere mandato a casa”. Di fronte a queste ultime affermazioni, assolutamente non veritiere, la SIMM insieme con l’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG), ha ritenuto necessario emanare un puntuale comunicato stampa (SG).


20 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (3). Ancora adesioni all’appello della SIMM e altre prese di posizione contro gli emendamenti leghisti. Spazio significativo è stato dato da La Repubblica. Importanti i comunicati del SUMAI, della Federazione degli Ordini dei Medici della Toscana, di Medicina Democratica, l’adesione dell’Associazione per l’integrazione degli immigrati di Latina, la raccolta di adesioni della FIMP di Modena ... . Da segnalare anche la risposta della FNOMCEO ad una lettera dei senatori leghisti che sostengono la loro proposta (vedi anche articolo odierno della Padania). Importante la convocazione da parte del Presidente della Commissione Sanità della Regione Toscana “per una mobilitazione generale delle Commissioni Sanità delle Regioni”. Anche in Parlamento è da segnalare l’iniziativa dell’on. Gino Bucchino (socio della SIMM) che ha spedito una lettera ai 945 tra senatori e deputati. Infine consigliamo di vedere la trasmissione “otto e mezzo” su La7 del 19 novembre con la partecipazione dell’on Cota della Lega Nord e del dr. Oliviero Forti della Caritas Italiana. Adeguato spazio è stato dedicato anche ai temi sanitari.

 


20 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (2). Due novità importanti hanno caratterizzato questi giorni dei lavori in Senato in merito alla discussione e presentazione degli emendamenti al “pacchetto sicurezza”. La prima dopo una riunione dei capi gruppo, è stata la decisione di posticipare le votazioni nel mese di dicembre per dare spazio all’esame della legge finanziaria. La seconda è stata annunciata dal sen. Casson che ha espresso la volontà di richiedere da parte del PD il voto segreto per una serie di emendamenti e articoli (di cui ha fornito per iscritto l'elenco alla Presidenza) in quanto contrastanti con numerosi articoli della Costituzione. Si fa riferimento, in particolare, a 48 emendamenti riguardanti 33 articoli, per violazione degli articoli 13, 14, 15, 18, 19, 22, 24, 25, 27, 29, 30, 31 e 32 della Carta costituzionale. Si tratta di articoli riguardanti i rapporti civili, i diritti e i doveri dei cittadini, le questioni di libertà e i doveri fondamentali, in particolare le questioni relative alla libertà personale, all'inviolabilità del domicilio, della corrispondenza, al diritto di associazione, alla libera professione di fede religiosa. Si tratta, inoltre, degli articoli concernenti l'educazione e l'istruzione dei minori e la tutela della salute di tutte le persone (le cronache delle giornate sul sito del Senato – www.senato.it o, sintesi efficaci sul sito www.immigrazioneoggi.it).


19 novembre 2008. Appello congiunto della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale. Immigrati e accesso ai servizi sanitari: una questione di etica e di giustizia sociale. Indignazione e preoccupazione per l’affermazione del ministro Sacconi sul “dovere” del medico di segnalare se il paziente è un irregolare. Le norme morali della professione medica e di ogni professione d’aiuto non possono avere eccezioni!


Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa del 14 novembre u.s. che il governo intende attuare rapidamente il “Pacchetto Sicurezza” (atto 733) in discussione al Senato. A tale proposito, il Ministro Sacconi ha precisato che “il medico curante deve segnalare se il paziente è un irregolare. Se è clandestino deve essere segnalato per la sua situazione di clandestinità ed espulso".
Le affermazioni del Ministro seguono la proposta di due emendamenti depositati da alcuni Senatori della Lega Nord (prot. 39.305 e 39.306), che chiedono rispettivamente la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).
... La sua cancellazione metterebbe in serio pericolo l’accesso alle cure mediche degli immigrati irregolari, violando il principio universale del diritto alla salute, fortemente affermato dalla nostra Costituzione. L’art. 32 recita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse  della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, e vale la pena sottolineare come la Carta costituzionale non subordini al possesso di alcun requisito (si parla di ‘individuo’ e non di ‘cittadino’ o altro) il riconoscimento del diritto alla salute (e quindi all’assistenza). L’attuazione di questa eventuale modifica normativa creerebbe inoltre una 'clandestinità sanitaria’, pericolosa per l'individuo e per la collettività. Ma soprattutto pretenderebbe di costringere il medico ad andare contro le norme morali che regolano la sua professione contenute nel codice deontologico.
Come Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, un organismo indipendente costituitosi nel 2002 con la volontà di colmare il vuoto di informazione e reciproco scambio tra medici, scienziati e operatori sullo stato di salute della popolazione in relazione al contesto politico, economico e sociale, e come Società Italiana di Medicina delle Migrazioni che, dal 1990, con oltre 700 soci, raccoglie le esperienze dei maggiori centri sul territorio nazionale che si occupano di assistenza sanitaria agli stranieri, esprimiamo profondo dissenso sulle parole del Ministro e la proposta dei senatori leghisti, e, sottoscrivendo le preoccupazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi ed Odontoiatri, chiediamo, in particolare attraverso la mobilitazione degli Ordini dei Medici e di altri albi professionali cui apparteniamo, il ritiro dei suddetti emendamenti.


16 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (1). In questi giorni si sono moltiplicate le adesioni all’appello della SIMM, così come gli interventi contro l’emendamento proposto dalla Lega (petizioni in Friuli, adesioni dell’Ordine degli psicologi del Lazio, del Gruppo di lavoro nazionale per il bambino immigrato, del Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale; appelli dell’Ordine dei medici del Trentino e di medici milanesi; mobilitazione di vari gruppi ed associazioni in varie parti d’Italia, di tantissimi colleghi che hanno espresso indignazione e preoccupazione). In radio e su quotidiani non c’è giorno che non si parli in modo critico di tale provvedimento. Purtroppo il ministro Sacconi, da cui ci si attendeva una illuminata presa di posizione, si è invece dichiarato d’accordo nel merito con l’emendamento leghista! Intanto in Senato i lavori sono rallentati spesso dalla mancanza del numero legale ... . La settimana che si apre sarà cruciale per il futuro degli immigrati in Italia: sono in discussione, oltre che il diritto all’assistenza sanitaria ed alla salute per coloro che sono presenti temporaneamente non in regola con il soggiorno, altri ambiti importanti che regolano quotidianità e futuro per gli stranieri, quei “nuovi cittadini” che il presidente Napolitano ha definito: “ ... un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana  … nuova linfa per rafforzare la popolazione italiana, arricchendola di apporti validi e di elementi preziosi di dinamismo …”.
Per questo dobbiamo continuare ad impegnarci per affermare una politica diversa.


12 novembre 2008. Ore 18,53. La Lega ancora all’attacco: l’Ansa annuncia che verrà riproposto in Aula al Senato l’emendamento che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie.

LA SIMM RIPROPONE IL SUO APPELLO E INVITA TUTTE LE ORGANIZZAZIONI AD ESERCITARE LA MASSIMA PRESSIONE POSSIBILE PERCHE’ L’EMENDAMENTO IN QUESTIONE VENGA BOCCIATO!

Un atto inutile e dannoso, anzi pericoloso. Un emendamento di 5 senatori della Lega, propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria. Prevede anche la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie. Gli effetti di tali modifiche possono essere devastanti sul piano del diritto individuale e della salute pubblica oltre che essere inaccettabili sul piano deontologico.

Una delle motivazioni riportate dalle Agenzie è quella che sul piano economico bisogna “ristabilire parità di condizioni con gli italiani”. Ma questo è esattamente ciò che è già previsto dalla legge in vigore!
Anche la motivazione legata alla necessità di “risparmiare” ci sembra inadeguata: la spesa ospedaliera a carico del Servizio Sanitario per i ricoveri negli immigrati irregolari è circa lo 0,063% dell’intera spesa sanitaria!
Ricordiamo che oggi a fronte di una presenza dei cittadini stranieri di circa il 6% sulla popolazione, essi contribuiscono al PIL per oltre il 9%!
Non garantire l’accesso ponendo barriere economiche e, peggio, giuridiche (denuncia), oltre che un rischio e un danno per la salute individuale e collettiva, significa spendere certamente di più (le urgenze devono comunque essere garantite, e ci saranno condizioni sanitarie più gravi).


9 novembre 2008. L’emendamento non è stato approvato! Nella seduta serale del 5 novembre u.s. delle Commissioni riunite I e II del Senato, al momento della votazione, è stato stralciato l’emendamento 18.0.8. Pare che il Governo abbia convinto la Lega a presentare parere negativo all’atto della votazione.

Il pressing tecnico-politico-deontologico ha dato un suo primo frutto.

Non c’ è da festeggiare per la riuscita (almeno fino ad oggi: il testo del ddl passerà in aula e probabilmente sarà ulteriormente modificato) dell’impegno della SIMM e di tante altre organizzazioni che ha portato al ripensamento sull’emendamento di nostro interesse, ma c’è comunque da essere seriamente preoccupati per il resto! Esistono infatti “determinanti politici” alla salute: scelte dettate da approcci esclusivamente ideologici, producono condizioni tali che escludono o compromettono percorsi di salute, indipendentemente dell’organizzazione dei servizi sanitari o da specifiche politiche sanitarie.

Sul sito di Stranieri in Italia, nell'archivio Briguglio, troverete l'elenco dei principali emendamenti al ddl sicurezza (A.S. 733) approvati dalle commissioni I e II del Senato (l'elenco completo e' allegato al resoconto della seduta del 5 Novembre). Questo il commento di Sergio Briguglio: “se questi emendamenti resisteranno al prosieguo dell'esame parlamentare ne sortira' una disciplina dello straniero tale da far rimpiangere la Bossi-Fini. Penso non solo e non tanto alle sanzioni su ingresso e soggiorno illegale, quanto ai 200 euro per ogni richiesta di rinnovo del permesso (pensate a una famiglia di cinque persone...), agli esami di lingua per il rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo, al contratto di integrazione a punti per poter soggiornare in Italia, al controllo della idoneita' dell'alloggio per ottenere l'iscrizione anagrafica, etc.” (SG)


6 novembre 2008. Un comunicato della Caritas Italiana. «Forte preoccupazione» è stata espressa oggi dal Coordinamento nazionale immigrazione della Caritas di fronte all'ipotesi di modifica di parte del testo unico sull'immigrazione in tema di sanità. Se approvata, con la modifica all'articolo 35 delle disposizioni di legge sull'immigrazione - modifica proposta dalla Lega Nord -, verrebbe meno l'attuale divieto di segnalare all'autorità giudiziaria l'irregolarità di stranieri negli ospedali e negli ambulatori. Oggi, infatti, a medici e personale sanitario è fatto divieto di denunciare i casi di immigrati non in regola con le norme di soggiorno che richiedano prestazioni sanitarie. «Il rischio è che si alimenterebbe in tal modo il proliferare di un'approssimativa sanità parallela e clandestina, con gravi rischi per la salute delle persone costrette a farvi ricorso» si legge in un comunicato della Caritas diramato alla chiusura, oggi a Roma, del primo incontro del Coordinamento che rappresenta le 220 Caritas diocesane operanti in tutt'Italia e che, nella capitale, si è confrontata sui temi della sicurezza e dei diritti umani. (ANSAmed).


6 novembre 2008. Appello del Parlamentare europeo Agnoletto contro l’emendamento Lega. L’europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto lancia un appello ai parlamentari italiani affinchè «respingano l'emendamento sull'immigrazione, che propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria e la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie». Per Agnoletto, «l'accoglimento di tale emendamento produrrebbe un ostacolo sostanziale al ruolo di garanzia del diritto alla salute attualmente svolto dal servizio sanitario pubblico sia nei confronti dei singoli che della collettività. Un ruolo e un servizio - continua Agnoletto - che sono ritenuti esemplari in Europa e che invece qualcuno nel nostro Paese vuole cancellare in nome di una pericolosa idea di differenziazione di diritti tra italiani e stranieri». (Adnkronos).

6 novembre 2008. Rinnovo dell’appello SIMM a respingere l’emendamento. In prossimità dell’esame, nelle Commissioni riunite I e II del Senato, degli emendamenti al ddl "sicurezza" (A.S. 733) la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni rinnova l’appello a ritirare o respingere l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U. sull’immigrazione. Un atto inutile e dannoso, anzi pericoloso. Un emendamento di 5 senatori della Lega, propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria. Prevede anche la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie. Gli effetti di tali modifiche possono essere devastanti sul piano del diritto individuale e della salute pubblica oltre che essere inaccettabili sul piano deontologico.
Forte della condivisione sia in ambito scientifico che professionale con significative prese di posizioni, ad esempio, della Società Italiana di Pediatria, dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, dell’Associazione Culturale Pediatri, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, del Consiglio Nazionale dell’ordine degli Assistenti Sociali (vedi adesioni sul sito www.simmweb.it), la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), unitamente a Medici senza Frontiere (MSF) e Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), chiede di ritirare o di respingere l’emendamento (18.0.8) che modifica l’art. 35 del T.U. sull’immigrazione.


5 novembre 2008. Anche l’Ordine dei medici di Palermo sostiene l’iniziativa della SIMM. Il prof. Salvatore Amato, come presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo, esprime forte e legittima preoccupazione da parte medici e degli odontoiatri italiani riguardo agli emendamenti presentati da alcuni senatori in sede di esame del DDL 733 sull’immigrazione ed in particolare di quello volto ad abrogare il comma 5) dell’art.35 del DLgs 286/’98).
Il Presidente dell’Ordine palermitano si fa testimone dell'importanza che la norma fino ad ora praticata ha rappresentato come grande occasione di inclusione degli immigrati presenti nel territorio.
Palermo ha visto fiorire tantissime iniziative pubbliche che nell'interpretazione corretta della legge hanno consentito di curare anche in ottica transculturale tante persone altrimenti escluse con grave danno per la salute loro e nostra. L'Italia deve andare fiera di quanto fatto finora e non è possibile cancellare con un colpo di spugna i risultati con fatica raggiunti fin ad ora.
A nome dei medici di Palermo e provincia il Presidente condivide quanto fatto dalla SIMM ed è pronto ad intraprendere qualunque altra forma di iniziativa per il rispetto dei principi deontologici e di quelli di solidarietà, accoglienza e tutela della salute.


4 novembre 2008. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali raccoglie l’appello della SIMM. Con una lettera al Presidente ed ai Componenti della Commissione 1.a Affari Costituzionali e Commissione 2.a Giustizia  del Senato della Repubblica, il Consiglio Nazionale dell’Ordine Assistenti Sociali, ha sostenuto le ragioni espresse dalla SIMM che inducono a richiedere di “Ritirare l’emendamento che modifica l’art.35 del Decreto Legislativo 286/98 Testo Unico per l’immigrazione”.
La Presidente Franca Dente, scrive come tale emendamento mina radicalmente uno dei principi cardine della politica sanitaria nel nostro paese nei confronti dei cittadini stranieri, ed il diritto fondamentale e universale alla salute, così come sancito dall'articolo 32 della Costituzione apprezzata a livello europeo. L’abrogazione del comma 5 e la modifica del comma 4 e 6 comporterà un cambiamento di rotta che produrrà un incremento della clandestinità, l’impraticabilità di forme di tutela sanitaria e di aiuto sociale, l’aumento di focolai di malattie trasmissibili con ripercussioni sulla salute collettiva e, in particolare per gli assistenti sociali, la riduzione della possibilità di contatto e di interventi mirati all’inclusione sociale.


1 novembre 2008. PRO MEMO: Human rights of irregular migrants - Resolution 1509 (2006). “16.4. Dispensing with the duty of certain authorities (for example school authorities, doctors and medical authorities) to inform on the illegal status of migrants so as to avoid the situation where irregular migrants do not claim their rights through fear of identification as irregular migrants and fear of expulsion.”

Assembly debate on 27 June 2006 (18th Sitting) (see Doc. 10924, report of the Committee on Migration, Refugees and Population, rapporteur: Mr van Thijn). Text adopted by the Assembly on 27 June 2006 (18th Sitting).


31 ottobre 2008. Pediatri ACP: d’accordo con SIMM, emendamento Lega atto inutile, dannoso e pericoloso. «Un atto inutile, dannoso e pericoloso che non porta al superamento, bensì ad un acuirsi delle disuguaglianze e delle discriminazioni nel nostro Paese con gravi conseguenze socio-sanitarie». Così l'Associazione culturale pediatri (Acp) si unisce all'appello della Società italiana medicina delle migrazioni (Simm) di ritirare l'emendamento, presentato dalla Lega al Senato al Testo unico sull'immigrazione, che eliminerebbe la possibilità per lo straniero irregolare di accedere alle cure gratuitamente e senza incorrere nella segnalazione delle autorità. I pediatri dell'Acp appoggiano e condividono pienamente l'appello della Simm, in linea con il lavoro che l'associazione sta svolgendo insieme all'Unicef e a Save the children in risposta al Pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. «Il problema socio-sanitario degli immigrati e dei loro figli non deve essere assecondato nè rimosso - sottolinea il presidente dell'associazione Michele Gangemi, portavoce dei 2.500 pediatri dell'Acp - nè tanto meno acuito allontanando gli immigrati irregolari da ogni forma di tutela sanitaria e di relazione sociale». E gli operatori sanitari per primi hanno il dovere e il diritto di garantire concretamente la salute per tutti, precisa l'associazione, senza alcuna distinzione di etnia.
Roma, 31 ott. (Adnkronos/Adnkronos Salute).


27 ottobre 2008. Lettera ai senatori da parte dei Presidenti di SIMM e ASGI e del Responsabile delle operazioni MSF Italia. Una lettera con un appello motivato e documentato a non votare l’emendamento è stata recapitata a tutti i senatori delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Inoltre è stata inviata una mail con la comunicazione congiunta delle tre organizzazioni a tutti i partiti presenti in Parlamento.


27 ottobre 2008. Immigrazione: CGIL; viene negato diritto a tutela salute. «Gli stranieri irregolari eviteranno di farsi curare per paura di essere denunciati»: lo rileva la Cgil Lombardia, affermando che «questo è il risultato di un emendamento che modifica l'art. 35 del T.U. sull'immigrazione presentato dalla Lega Nord in commissione Giustizia e Affari Costituzionali. Un emendamento che si inserisce nell'ambito della discussione al Senato del cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza'». La Cgil Lombardia, nel sostenere l'appello lanciato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, denuncia «l'atteggiamento irresponsabile della Lega Nord che, dopo aver alimentato con la Bossi Fini la presenza di immigrati irregolari nel nostro paese, ora nega loro anche il diritto costituzionale della tutela della salute». «L'emendamento - prosegue il sindacato - si colloca in una strategia tesa a rendere invivibile la vita per centinaia di migliaia di persone che, pur in condizione di irregolarità, vivono e lavorano nel nostro paese. Dopo il divieto a trovare casa ora si nega loro anche il diritto alla salute». «Il provvedimento - continua la Cgil - obbligherà gli stranieri a vivere in condizioni di disagio estremo e ad accedere alle strutture sanitarie solo in casi di estrema urgenza o ad usufruire di organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica, e tutto ciò potrà avere ripercussioni sulla salute di tutti». (NOTIZIA ANSA).


23 ottobre 2008. Comunicato della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri. Gli emendamenti sulla sanità al disegno di legge sulla sicurezza che prevedono la segnalazione dei nominativi dei malati che non hanno i documenti in regola agli uffici competenti sono in «un conflitto» con il codice deontologico medico. È quanto afferma il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco in una lettera inviata a Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia del Senato e a Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e, per conoscenza, a tutti i Componenti delle due commissione, in cui chiede il ritiro di questi emendamenti. «Quale medico, rappresentante dei medici - si legge - non posso non sottolineare la violenza del conflitto che si andrebbe a determinare in carico al medico diviso tra il rispetto della normativa - laddove venisse modificata nel senso sopra detto - e i principi etico/deontologici professionali che è tenuto a rispettare e che ci tengo a ricordare hanno una valenza universale». Per Bianco «la legittima preoccupazione di far fronte alle richieste di sicurezza sul territorio» deve avere soluzioni «che non inducano ad arretrare su principi alla base della nostra cultura nazionale e che non determinino lacerazioni nel professionista medico, tenuto al rispetto del Codice di Deontologia Medica». Di qui l'appello al «ritiro degli emendamenti» presentati.
Notizia ANSA 12:55.


20 ottobre 2008

Appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

"Ritirare l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U.!"
Un atto inutile e dannoso anzi pericoloso

Scarica l'appello della SIMM del 20 ottobre 2008


3 ottobre 2008. Nell’ambito del pacchetto sicurezza si vuole “sopprimere” la norma che vieta la segnalazione dell’irregolare che utilizza il sistema sanitario. Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), in commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, è stato depositato dalla Lega Nord un emendamento che mina radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina.
Sono previste due modifiche al comma 4 e comma 6, e l’abrogazione del comma 5. In particolare la cancellazione di quest’ultimo comma è di estrema gravità: esso infatti attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.


Scarica Nota ed analisi giuridica SIMM, ASGI, MSF, OISG

leggi la lettera del Presidente SIMM dopo l'approvazione del DDL Sicurezza

leggi appello della SIMM aggiornato a novembre 2008


Scarica tutta la documentazione

Scarica il testo della legge 94/2009


Scarica la Circolare del Ministero Interno n. 12 del 27 novembre 2009
che, recependo la sollecitazione di SIMM, ASGI, MSF, OISG
ribadisce il "Divieto di segnalazione"


22 luglio 2009

Scarica Nota ed analisi giuridica SIMM, ASGI, MSF, OISG
per il supporto di circolari locali per il divieto di segnalazione


Pareri


Le Regioni che si sono attivate dopo l’approvazione del “pacchetto sicurezza”






 


Ordini Professionali ed Organizzazioni Sindacali


Società Scientifiche


Società Civile


Stampa

 

Atti Regioni

 

 Stampa pagina