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News 2015

Questa pagina contiene le notizie pubblicate in ordine cronologico sul sito della SIMM per l'anno 2015



27 dicembre 2015. Il Friuli Venezia Giulia ha una nuova Legge Regionale sull’immigrazione. Il Consiglio Regionale del FVG ha approvato nella seduta del 17 novembre 2015 la Legge Regionale 99 contenente le “Norme per l’integrazione sociale delle persone straniere immigrate”. Il testo ha accolto, per gli aspetti sanitari (art. 21), molte osservazioni del GrIS FVG avanzate formalmente durante alcune audizioni, grazie anche agli interventi che il GrIS ha continuato ad esercitare, sia durante i lavori in commissione che in aula, attraverso alcuni consiglieri. Il GrIS FVG valuta positivamente le norme introdotte in ambito di tutela sanitaria. A sottolineare l’attenzione regionale in questo ambito sono da segnalare un intervento dell’Assessore regionale alla salute nel merito dell’applicazione del Protocollo per la gestione sanitaria dei migranti richiedenti protezione internazionale e una circolare sulla disponibilità e gestione dei farmaci in particolari situazioni di bisogno.


«Parlami di Dio», dissi al mandorlo.
E il mandorlo fiorì.
[Nikos Kazantzakis]

25 dicembre 2015. La SIMM augura a tutti un Natale di sarenità e di pace.
Afrikaans: Gesëende Kersfees - Albanese: Gezur Krislinjden - Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand - Azerbaijan: Tezze Iliniz Yahsi Olsun - Bahasa (Malesia): Selamat Hari Natal - Basco: Zorionak eta Urte Berri On! - Bengali: Shuvo Naba Barsha - Boemo: Vesele Vanoce - Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat - Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo - Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou! - Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok - Choctaw (Nativi americani, Oklahoma): Yukpa, Nitak Hollo Chito - Cinese (Cantonese): Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun - Cinese (Mandarino): Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan - Cingalese: Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa - Coreano: Sung Tan Chuk Ha - Croato: Sretan Bozic - Danese: Glædelig Jul - Eschimese: (inupik) Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo! - Esperanto: Gajan Kristnaskon - Estone: Ruumsaid juulup|hi - Farsi: Cristmas-e-shoma mobarak bashad - Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar - Filippino: Maligayan Pasko! - Finlandese: Hyvaa joulua - Francese: Joyeux Noel - Frisone: Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier! - Gaelico (Scozia): Nollaig chridheil huibh - Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr! - Gallese: Nadolig Llawen - Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto - Greco: Kala Christouyenna! - Hamish Dutch (Pennsylvania): En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr! - Hausa: Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara! - Hawaaiano: Mele Kalikimaka - Hindi: Shub Naya Baras - Indonesiano: Selamat Hari Natal - Inglese: Merry Christmas - Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Irochese: Ojenyunyat Sungwiyadeson honungradon nagwutut. Ojenyunyat osrasay. - Islandese: Gledileg Jol - Isola di Man: Nollick ghennal as blein vie noa - Latino: Natale hilare et Annum Faustum! - Latviano: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu! - Lituano: Linksmu Kaledu - Macedone: Sreken Bozhik - Maltese: LL Milied Lt-tajjeb - Maori: Meri Kirihimete - Navajo: Merry Keshmish - Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul - Occitano: Pulit nadal e bona annado - Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! oppure Zalig Kerstfeast - Papua Nuova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu - Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie - Portoghese (Brasile): Boas Festas e Feliz Ano Novo - Portoghese: Feliz Natal - Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua - Rumeno: Sarbatori vesele - Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom - Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou - Sardo: Bonu nadale e prosperu annu nou - Serbo: Hristos se rodi - Slovacco: Sretan Bozic oppure Vesele vianoce - Sloveno: Vesele Bozicne. Screcno Novo Leto - Spagnolo: Feliz Navidad - Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År - Tailandese: Sawadee Pee Mai - Tedesco: Fröhliche Weihnachten - Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun - Ucraino: Srozhdestvom Kristovym - Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket - Urdu: Naya Saal Mubarak Ho - Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh - Yoruba: E ku odun, e ku iye'dun!


Dicembre 2015. Proposto da parte della Commissione Europea, DG Health and Food Safety, il "Personal Health Record". Durante una recente visita in Grecia, il Commissario Andriukaitis ha presentato alle autorità greche e alle ONG, il "Personal Health Record" (PHR). Il documento, preparato dalla Commissione insieme con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), sarà reso disponibile presso gli hotspot (in inglese/arabo), per valutare le esigenze mediche dei migranti e aiutare a ricostruire la loro storia medica. Il PHR è accompagnato da un manuale (italiano, inglese, bulgaro, croato, francese, tedesco, ungherese, rumeno e sloveno) per essere utilizzato da professionisti del settore sanitario dei vari Stati membri. Il testo è considerato provvisorio e sarà validato all’OIM presso gli hotspot greci ma altri Stati o organizzazioni potranno contribuire alla convalida. Il PHR si propone di aiutare a ricostruire la storia medica dei profughi e rilevare i bisogni immediati nei centri di accoglienza. L'obiettivo è quello di creare uno strumento che supporti e faciliti il lavoro dei medici ed operatori sanitari in contatto con i richiedenti protezione internazionale negli Stati membri interessati. Questo documento aiuterà a capire la storia medica del paziente ed evitare di ripetere domande, anamnesi e analisi, e potrebbe essere anche per registrare i farmaci presi per le malattie croniche, o una storia vaccinale. L'uso di uno strumento unificato, indipendentemente dal punto di ingresso o di soggiorno al momento della valutazione (hotspot, centri di accoglienza o di registrazione, strutture sanitarie, etc.) potrebbe facilitare il transito della persona nei diversi paesi, fino alla destinazione finale. L'utilizzo del PHR non è obbligatorio; esso è di proprietà del richiedente che può esibirlo, qualora lo ritenesse opportuno, al personale sanitario e non è stato progettato per lo screening delle malattie trasmissibili o per le valutazioni di emergenza.


3 dicembre 2015. A 7 giorni dalla sua morte diciamo “grazie Don Luigi”. A 88 anni, il 26 novembre 2015, ci ha lasciato don Luigi Mazzuccato, storico direttore di Medici con l’Africa Cuamm. Uomo di grande statura morale e intellettuale, con una straordinaria capacità di conciliare profezia e realismo, è stato guida salda, e soprattutto maestro di vita per i tanti che lo hanno conosciuto. Così diceva parlando del Cuamm, palestra di impegno per molti colleghi ora attivi nella SIMM: «Mi sembra quasi un miracolo che, dopo più di 60 anni dalla nascita del Cuamm, ci siano ancora persone che decidono di partire, giovani e non giovani, anche non credenti, ma motivati, e di grande serietà professionale, disponibili ad impegnarsi con il Cuamm e a testimoniare la dedizione e l’amore preferenziale ai poveri affermato in solenni documenti pontifici, ma non sempre vissuto nella Chiesa. E questo, anche personalmente, di fronte ai drammi della povertà visti tante volte nei miei viaggi in Africa, mi ha spesso creato forti reazioni interiori e portato ad esprimermi in termini critici per la mancanza di chiarezza e capacità di dire le cose, senza cercare compromessi o badare alle convenienze, nel nome del Vangelo e nel rispetto di chi non ha parola. Per me la regola è sempre stata: ‘Poveri ma liberi’, liberi di scegliere, liberi di alzare anche la voce quando è ritenuto giusto e doveroso farlo. Ho sempre sentito e sento di non ringraziare mai abbastanza il Signore per la esperienza del Cuamm, il ministero di carità che mi ha donato. È stata un’esperienza non priva di difficoltà, di fatiche, di preoccupazioni e a volte di sofferenze e lacrime, ma tanto ricca e straordinaria».


Novembre 2015. Rapporto annuale 2015 sull’economia dell’immigrazione. Stranieri in Italia: attori dello sviluppo. Il Rapporto 2015 della Fondazione Leone Moressa, giunto alla quinta edizione, si focalizza sul tema dello sviluppo: qual è il contributo degli immigrati allo sviluppo locale dei territori in Italia? E quale il contributo alla crescita dei paesi d’origine? Nel rapporto si cerca di dare risposta a queste domande, come sempre attraverso l’analisi di fonti statistiche ufficiali e il contributo di esperti del settore. L’obiettivo del rapporto è fotografare l’immigrazione in Italia e le principali dinamiche demografiche ed economiche, offrendo un contributo scientifico alla definizione di buone pratiche e politiche di integrazione. On line l’ultimo numero della rivista L’economia dell’immigrazione con la pubblicazione degli atti del convegno di presentazione del Rapporto, svoltosi il 22 ottobre 2015 a Roma presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Novembre 2015. Accordo tra SIMM – INMP – ISS per la definizione in due anni di indicazioni operative e linee guida sulla salute degli immigrati. Il 22 settembre 2015, con l'insediamento del Comitato scientifico, ha preso ufficialmente l'avvio il Programma nazionale “Linee guida sulla tutela della salute e l’assistenza socio-sanitaria alle popolazioni migranti”. Il programma, frutto della collaborazione tra la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà, l'Istituto Superiore di Sanità e, ha l'obiettivo di elaborare raccomandazioni evidence-based, indirizzate alle Regioni e agli operatori del SSN, a supporto della programmazione sanitaria e per la diffusione delle buone pratiche. La prima importante attività ha riguardato l’individuazione degli argomenti su cui orientare la produzione delle Linee Guida, grazie a una consultazione che ha coinvolto i referenti della Rete Nazionale INMP, il Consiglio di Presidenza e il Comitato scientifico della SIMM, e i portavoce dei Gruppi Immigrazione e Salute – GrIS (stakeholder). Il Comitato scientifico ha lavorato in via preliminare, a partire dai primi risultati della revisione sistematica di documenti evidence-based già disponibili nella letteratura internazionale (la revisione è attualmente in corso di realizzazione), alla definizione di una lista di 16 argomenti che sono stati oggetto della successiva consultazione. Per ciascun tema è stato esplicitato il razionale di un’eventuale linea guida, in termini di criticità, incertezze e possibili azioni da promuovere, al fine di favorire gli stakeholder nella definizione del grado di priorità. La graduatoria degli argomenti prioritari è stata ottenuta sommando i giudizi espressi da ciascun rispondente sul singolo argomento. Un dato evidente, nella graduatoria delle 5 priorità su cui orientare l’elaborazione di Linee Guida, è il netto consenso ottenuto del tema “Controlli sanitari all’arrivo e percorsi di tutela sanitaria, con particolare riferimento ai migranti ospiti presso i centri di accoglienza” (con il punteggio di 187); seguono “Controlli sanitari in gravidanza, assistenza al parto e durante il puerperio” (70 punti); “Prevenzione infortuni sul lavoro” (56 punti); “Salute nelle condizioni di restrizione della libertà” (52 punti); “Tubercolosi” (50 punti).


6 novembre 2015. Il MEDFILMfestival assegna il premio Koinè 2015 alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni. Il MEDFILMfestival, giunto alla ventunesima edizione, è il più antico festival internazionale di Cinema di Roma, il primo dedicato al Dialogo tra i paesi delle 2 sponde del Mare Nostrum attraverso il cinema, finestra aperta sul mondo per conoscere ed apprezzare le diversità culturali di cui è così ricca l’Area Euro-Mediterranea. Il lavoro del MEDFILMfestival, mai come in questo momento attuale, sarà dedicato ad evidenziare i punti di contatto e linguaggi condivisi tra le diverse culture presenti nell’area Euro-Mediterranea, aderendo al tema europeo dello Sviluppo che per il 2015 propone un’Europa tesa a interagire oltre i suoi confini geografici. Annualmente il MEDFILMfestival conferisce un riconoscimento ad organismi e personalità del mondo dell’Arte, della Cultura e della Società civile che si siano distinti per aver sostenuto con la propria attività, il dialogo tra i popoli e il rispetto delle Diversità culturali. Per tale motivo è stato conferito il Premio Koinè 2015 alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni – SIMM con la seguente motivazione: “Premio Koinè 2015 alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni – SIMM che opera dal 1990 in ambito socio sanitario, per la promozione e diffusione di politiche ed azioni volte alla tutela della salute dei cittadini immigrati, in una logica di salute globale e senza esclusioni, tesa a riconoscere valore e dignità ad ognuno, in qualunque condizione, partendo da ciò che unisce e valorizzando l’esperienza di ciascuno”.


11 ottobre 2015. In questa domenica di ottobre è mancato Italo Siena, fondatore del Naga. Con Italo abbiamo condiviso l’assurdità degli anni di diritti negati e nascosti, la fatica di far emergere dignità e diritti per tutti gli stranieri, le soddisfazioni di piccole intuizioni che hanno mosso coscienze, suscitato impegno, creato movimento. Lo ricordiamo così, in cammino …

Salvatore Geraci e i colleghi della SIMM.

Di seguito, un primo ricordo del Naga. “Italo Siena ci ha lasciati oggi con sommessa, silenziosa discrezione, in controtendenza rispetto alla sua vita, giocata sempre all’avanguardia, audace esploratore di nuovi sentieri, di nuove piste, nell’intrico spesso impervio e pungente della realtà sociale. La sua visione della politica passava sempre attraverso il fuoco limpidissimo dei bisogni degli ultimi, dei senza voce, dei senza diritti: a partire da quella sera d'inverno di moltissimi anni fa in cui, alla vista di un immigrato, certamente bisognoso letteralmente di tutto, si formò nella sua mente, empatica e preveggente, il grande, audace progetto di fondare una associazione dedicata esclusivamente alle “vite di scarto”, quelle “nude vite” dalle quali la “gente perbene” distoglie lo sguardo.   E così, nel 1987, fu creato il Naga, l’associazione dedicata appunto a questa platea di esseri umani carichi di bisogni ma inascoltati, in quanto invisibili. Prima di questo importante atto fondativo, in grado di modificare almeno in parte il profilo etico-morale di una città arcigna come Milano, l’accoglienza dei migranti fu organizzata per qualche tempo in modo assai creativo, aprendo lo studio medico suo e di altri colleghi altrettanto generosi e sodali, a bambini, donne, uomini migranti, spossessati perciò dall’implacabile “diritto positivo” di qualsiasi possibilità, in primis quella fondamentale, il diritto alla salute. Poi il Naga trovò la sua sede in viale Bligny, per quelle antiche scale spesso malcerte (la lastra di ferro del primo piano che copriva i buchi e rimbombava…) sono transitate molte migliaia di “utenti”( direbbe la fredda statistica), in realtà esistenze piene, coraggiose, speranzose in un futuro migliore, che rispecchiavano esattamente lo sguardo di Italo che nella notte della politica e dei rapporti umani riusciva sempre a intravvedere una via di riscatto, una candela accesa nel buio, una estrema fiducia nell’umanità. Poi, il suo acuto scandaglio lo portò a fondare un altro centro, il Naga-Har, filiazione del Naga, dedicato ai richiedenti asilo, ai rifugiati, alle vittime della tortura: riportati alla voce e alla vita dopo vicissitudini spesso inenarrabili. …”.


Ottobre 2015. Pubblicazione sulla salute dei migranti dell'European Centre for Disease Prevention and Control. In una Scientific Opinion, l’Ecdc mette in evidenza i principali bisogni di salute di migranti irregolari, rifugiati e richiedenti asilo. Tra gli aspetti sollevati la necessità di garantire buone condizioni igienico-sanitarie nelle strutture di accoglienza, il rischio sanitario legato all’esposizione a varianti europee di malattie infettive prevenibili da vaccino e l’importanza di conoscere lo status vaccinale e, quando necessario, offrire accesso alle vaccinazioni (RP).


Settembre 2015. Presentato il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2015. A fine 2014 nel mondo sono 33 le guerre in atto, 13 le situazioni di crisi e 16 le missioni Onu attive. “Durante il primo semestre del 2015 nessuno di questi scenari è andato a concludersi, anzi si è assistito all’acuirsi e al cronicizzarsi di alcune situazioni che determinano sempre più spesso gravi violazioni dei diritti umani e violenze, spingendo migliaia di persone a lasciare il proprio paese. In particolare si fugge a causa dell’alto numero di situazioni di guerra e di instabilità nel mondo, come nel caso della Siria che rappresenta oggi la più grande crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale. Si fugge dalle disuguaglianze economiche, dalle disuguaglianze nell’accesso ai beni primari (come acqua e cibo) e anche a causa del fenomeno del land grabbing: cresce infatti il numero di paesi che sta comprando terre molto produttive in Africa per garantirsi il cibo in futuro (sono più di 560 milioni gli ettari di terra passati sotto il controllo di multinazionali e strappati ai paesi africani più poveri). Così come sempre più rilevante sta diventando la problematica di chi fugge per disastri ambientali causati da cambiamenti climatici (e non solo)”. Queste le cause della fuga che da gennaio a settembre 2015 hanno portato 121.500 i migranti sulle coste italiane, con un incremento di mille persone al mese rispetto all’anno precedente. Di questi, 25mila hanno presentato domanda di protezione internazionale nel nostro paese nei primi 5 mesi dell’anno. La stragrande maggioranza dei richiedenti asilo (il 64 per cento) è di origine africana: i primi tre paesi sono Nigeria, Gambia e Senegal, a cui seguono persone originarie dell’area asiatica (24 per cento) ed europea (11 per cento). Inoltre, tra le prime dieci nazionalità per richiesta d’asilo spicca per la prima volta l’Ucraina: se nel 2014 i richiedenti asilo provenienti da questo paese sono stati poco più di 2.000, nel 2015 lo stesso numero è stato raggiunto nei soli primi cinque mesi 2015. In generale, rispetto alla nazionalità dei circa 121.500 profughi giunti sulle nostre coste nel 2015, la maggior parte sono eritrei, nigeriani, somali, sudanesi e siriani. Riguardo all’esito delle domande, nei primi cinque mesi del 2015 la percentuale di coloro a cui è stata riconosciuta almeno una forma di protezione internazionale (50 per cento). A livello globale, meno del 10 per cento di coloro che fuggono arriva in Europa e di questi solo il 3 per cento circa giunge in Italia.


11 Settembre 2015. La SIMM e i GrIS aderiscono alla "Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi". Dal comunicato ufficiale dell’iniziativa: “E' arrivato il momento di decidere da che parte stare. E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del XXI secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E' l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.”

Per ribadire ciò, venerdi' 11 settembre a Venezia ci sarà una Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. In molte città d’Italia ci saranno iniziative analoghe per chiedere con forza:

  1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;
  2. accoglienza degna e rispettosa per tutti;
  3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti;
  4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.


6 Settembre 2015. Cure sanitarie: escludere i migranti irregolari è anche una scelta anti economica. Un Report dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali (FRA), appena pubblicato, afferma che l'esclusione dalle cure mediche dei migranti irregolari, non è solo simbolo di un'umanità miope, è anche una scelta poco economica. Risulta infatti più costoso per le casse degli stati negare le visite mediche ai migranti irregolari e dover poi intervenire solo in situazioni di emergenza che non prevenire con le cure adeguate. L'analisi si focalizza in particolare sui casi clinici di ipertensione e cure prenatali in Grecia, Svezia e Germania. Un anno di accesso alle cure per l'ipertensione avrebbe portato un risparmio del 9% in Grecia e Germania e dell'8% in Svezia, considerando i costi degli interventi di urgenza. Su un arco temporale di cinque anni i risparmi sarebbero tra il 12% e il 13%, mentre su un trattamento lungo tutta la vita il risparmio salirebbe al 16%. Ciò sarebbe importante anche per la prevenzione di futuri attacchi di cuore e ictus. Anche sul fronte delle cure prenatali si otterrebbero dei risparmi prevenendo malattie o complicazioni che con un corretto trattamento prima della nascita del bambino si sarebbero potute evitare come ad esempio i costi aggiuntivi per i bambini che nascono sottopeso da donne che non hanno avuto un opportuno monitoraggio. Anche in questo caso in Germania e in Grecia si registrerebbero risparmi di circa il 48% che crescerebbero invece in Svezia arrivando al 69% nel corso di due anni di cure. Importante secondo la FRA è garantire non solo un'assistenza di emergenza ma l'accesso alle cure primarie: visite mediche, possibilità di ricevere medicine, seguire le madri nel periodo prenatale e anche post natale oltre che i nuclei familiari con piani di assistenza e consultori (tratto da un articolo di Irene Giuntella per il Sole24ore Sanità del 5 settembre 2015). L’Italia ha intuito tutto ciò da 20 anni ma bisogna costantemente difendere la lungimiranza di tale approccio.


3 settembre 2015. Oms: “Necessaria risposta urgente e coordinata ai bisogni di salute dei migranti”. Ha dichiarato Zsuzsanna Jakab, Direttore regionale dell'OMS per l'Europa: “Il grande afflusso di rifugiati e migranti verso i paesi della Regione europea dell'OMS, che si è intensificato negli ultimi mesi, richiede una risposta urgente ai bisogni di salute delle persone. Adeguati standard di cura per i rifugiati e i migranti in Europa non sono importanti solo per la salute della popolazione, ma sono fondamentali per la protezione e la promozione dei loro diritti umani, così come quelli delle comunità di accoglienza. Questo è nel pieno spirito di Health 2020. … A dispetto di una percezione comune che vi è un'associazione tra la migrazione e l'importazione di malattie infettive, non vi è alcuna associazione sistematica. Le malattie trasmissibili sono associate principalmente alla povertà. Rifugiati e migranti sono esposti principalmente alle malattie infettive che sono comuni in Europa, indipendentemente dalla migrazione. Il rischio che gli agenti infettivi esotici, come il virus Ebola o Medio coronavirus respiratorio Oriente (MERS-CoV), saranno importati in Europa è estremamente basso, e l'esperienza ha dimostrato che, quando si verifica, colpisce i viaggiatori abituali, turisti o il personale sanitario piuttosto che rifugiati o migranti. L'Europa è ben preparata per rispondere a tali eventi. Dobbiamo mirare a garantire che ogni persona in movimento abbia pieno accesso a un ambiente ospitale e, quando necessario, alle cure sanitarie di elevata qualità, senza discriminazione sulla base di sesso, età, religione, nazionalità o razza. Questo è anche il modo più sicuro per garantire che la popolazione residente non sia inutilmente esposta ad agenti infettivi importati. L’OMS sostiene le politiche che forniscono servizi di assistenza sanitaria per i migranti e i rifugiati, a prescindere dal loro status giuridico. I rifugiati e gli immigrati non sono un gruppo omogeneo, e dobbiamo garantire che i nostri sistemi di assistenza sappiano rispondere alle loro diverse esigenze. Questo è particolarmente rilevante per i rifugiati e gli immigrati che sono esposti alla violenza, compresa la violenza di genere, la violenza sessuale e la prostituzione forzata. Inoltre, è importante per la salute sessuale riproduttiva, la madre e la salute dei bambini, il diabete, le malattie cardiovascolari, la salute mentale, cure d'emergenza e la protezione contro le malattie prevenibili da vaccino. Una buona risposta alle sfide di persone in movimento richiede la preparazione dei sistemi sanitari e della capacità, compresi dati epidemiologici, un'attenta pianificazione, formazione e, soprattutto, il rispetto dei principi di equità e di solidarietà e ai diritti umani e la dignità. Non solo salute è fondamentale intervenire su: istruzione, occupazione, sicurezza sociale e abitativa. Tutti questi settori hanno un notevole impatto sulla salute dei rifugiati e dei migranti. …” (fonte: quotidianosanità.it)


Settembre 2015. Sbarchi, morti e ancora strumentalizzazioni sui temi sanitari. Alcune recenti iniziative amministrative dei sindaci del litorale ligure offrono l’ennesima occasione per riflettere una volta di più su quanta poca conoscenza vi sia degli aspetti sanitari del fenomeno migratorio, e quanto invece si tenda a farne una lettura strumentale e imperniata su luoghi comuni e paranoie, piuttosto che sulle evidenze scientifiche e sullo stato dei fatti. Il vero problema non sembra dunque essere rappresentato dal rischio sanitario, ma dal modo in cui il fenomeno migratorio viene affrontato nel nostro paese e, più in generale, a livello internazionale. Mentre ci si preoccupa per qualche caso di tubercolosi o di improbabili epidemie di scabbia, in meno di due anni sono state oltre 6.000 le morti evitabili nel canale di Sicilia!!!


Autunno 2015. Periodo di formazione SIMM.

Gorizia, 14 ottobre 2015 - SIMM GrIS Friuli Venezia Giulia
Corso base di Medicina delle Migrazioni. Aspetti socio-demografici, epidemiologici, normativi e relazionali.

Per informazioni: gris.friuliveneziagiulia@simmweb.it
Modulo iscrizione clicca qui

 

Senigallia, 15-16 Ottobre 2015 - SIMM GrIS Marche
Tre tazze di tè. La salute psicofisica del Migrante e Richiedente Asilo

Per informazioni: gris.marche@simmweb.it
Modulo iscrizione clicca qui


Roma, 21-23 ottobre 2015 - SIMM Caritas Roma
XXIV Corso base di Medicina delle Migrazioni.

Per informazioni e iscrizioni: gonzalo.castrocedeno@caritasroma.it
Modulo iscrizione clicca qui (al 15 settembre - posti esauriti)


Milano, 06 e 13 novembre 2015 - SIMM GrIS Lombardia
Dal Mediterraneo a Milano L’accoglienza e la cura dei profughi.

Per informazioni: gris.lombardia@simmweb.it
Modulo iscrizione clicca qui

 Ultimora Milano: è stata spostata la data per inviare l'iscrizione entro il 20 ottobre e quella per il pagamento per iscrizione entro il 25 ottobre

 

Trento, 25 novembre 2015 - SIMM GrIS Trentino
Il benessere psicologico dei rifugiati e l'importanza della
mediazione culturale. Esperienze esistenti e sfide per il futuro.

Per informazioni: convegnogristn@gmail.com
Modulo iscrizione clicca qui

 

In attesa del XIV Congresso Nazionale SIMM: Torino, maggio 2016


La SIMM inoltre segnala:

Torino - IV Modulo del Corso Salute Globale 2015 (CCM: Comitato Collaborazione Medica). 2-3 ottobre e 16-17 ottobre 2015

Modena - XI Edizione del Master di I livello: Master Interculturale nel campo della salute, del welfare, del lavoro e dell’integrazione (Università di Modena e Reggio Emilia)

Venezia - XV Edizione del Master di I livello: Immigrazione. Fenomeni migratori e trasformazioni sociali (Università Ca' Foscari Venezia)

7 luglio 2015. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri appoggia le proposte della SIMM per la tutela sanitaria dei richiedenti asilo. Nella riunione del Comitato Centrale della FNOMCeO del 26 giugno us, si è preso atto della Lettera aperta della SIMM per “l’attivazione di azioni prioritarie volte alla tutela del diritto alla salute e all’assistenza sanitaria dei richiedenti asilo”. Sono proposte a “forte valenza politico-sociale cha la Federazione Nazionale e Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri non possiamo non condividere”. La FNOMCeO auspica una diffusione quanto più ampia possibile delle proposte avanzate dalla SIMM.

Ecco le proposte:

  • Iscrizione dei richiedenti protezione internazionale ai Servizi Sanitari Regionali, in ottemperanza alle norme vigenti che prevedono l’iscrizione obbligatoria degli stranieri regolarmente presenti, anche nelle more del perfezionamento dei titoli relativi al soggiorno…
  • Esenzione dalla compartizione alla spesa, equiparando i richiedenti ai disoccupati, sino a completa definizione dell’istanza di richiesta asilo e all’esercizio di una regolare attività lavorativa.
  • Coordinamento, almeno a livello regionale, delle procedure sanitarie di prima accoglienza … e l’integrazione con le cure primarie, i servizi di prevenzione e le strutture ospedaliere …
  • Valutazione attenta delle condizioni di fragilità e vulnerabilità dei richiedenti asilo, in considerazione della loro storia pregressa nei paesi di provenienza, delle condizioni di viaggio, nonché della situazione di peculiare precarietà in cui si trovano in attesa del vaglio della domanda.
  • Richiesta alle autorità competenti di intervenire perchè vengano snellite e velocizzate le procedure di deposito delle domande di asilo e soprattutto di valutazione delle domande presso le commissioni territoriali …
  • Attenzione ai requisiti delle strutture di accoglienza, che devono garantire condizioni di vita salubri, e alla qualificazione degli operatori, affinché siano in condizione di rilevare eventuali situazioni di disagio psicofisico o di rischio.


Giugno 2015. Le iniziative del GrIS Liguria per la tutela del diritto alla salute dei rifugiati e richiedenti asilo. All’indomani dell’ennesima strage di migranti in viaggio verso la speranza, una lettera aperta è stata indirizzata al Presidente di ANCI Liguria, e successivamente inoltrata al Presidente ANCI nazionale Piero Fassino, in collaborazione con il GrIS Piemonte. ANCI Liguria ha invitato il GrIS Liguria a portare proprie proposte, poi recepite in un proprio documento. Ci si è rivolti a ANCI e attraverso questa ai Sindaci, in quanto rappresentanti dei cittadini e responsabili della salute di tutti gli individui presenti sul territorio, chiedendo loro di contribuire a una strategia forte e convinta per superare l’attuale situazione di emergenza umanitaria. La SIMM ha fatto propri i contenuti della lettera aperta.

Il GrIS Liguria ha contribuito all’organizzazione del seminario “Rifugiati e richiedenti asilo in Liguria: verso una cultura dell’accoglienza fondata sui diritti”, che si terrà il prossimo 15 luglio al Museo del Mare di Genova. In questa occasione un gruppo di lavoro discuterà il tema del diritto alla salute.


17 giugno 2015. Infanzia: diritti dei minori ancora negati tra povertà, carenza di servizi e mancanza di coordinamento delle strutture preposte alla tutela. Presentato oggi il Rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese, giunto alla sua ottava edizione, alla cui redazione hanno contribuito 124 operatori delle 90 associazioni del Gruppo CRC, tra cui la SIMM. Il rapporto dedica un paragrafo ai minori stranieri non accompagnati (MSNA), tema di grande attualità considerati i numerosi sbarchi di questo periodo, rilevando la necessità di rendere subito operativo il nuovo sistema di accoglienza. Dal primo gennaio al 31 marzo 2015 sono sbarcati in Italia 10.165 migranti, di cui 902 minori (289 accompagnati e 613 non accompagnati), dato che a giugno è balzato a quasi 5.000 minori. Nel 2014, 26.122 minori hanno raggiunto le coste italiane e di questi 13.026 sono risultati essere non accompagnati, ovvero un numero pari a due volte e mezzo quello registrato nel 2013. Si tratta per la maggior parte di ragazzi tra i 15 ed i 17 anni, originari dell’Eritrea (3.394), dell’Egitto (2.007) e della Somalia (1.481). Va menzionato anche l’elevato flusso migratorio via mare dalla Siria: nel 2014 sono sbarcati 10.965 minori (10.020 accompagnati e 945 non accompagnati). Alla data di stesura del Rapporto erano oltre 500 i minori ancora in attesa del collocamento in comunità, che si trovano, da mesi, in strutture temporaneamente adibite alla loro accoglienza, attivate “in emergenza” a livello locale, in Sicilia, Puglia e Calabria.


17 giugno 2015. Minori stranieri. Le Raccomandazione dell’8° Rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Per contrastare la frammentazione e l’eterogeneità di applicazione del quadro normativo per la tutela sanitaria dei minori stranieri (comunitari e non) sul territorio nazionale, il Gruppo CRC raccomanda:
1. Al Ministero della Salute, relativamente all’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni e PP.AA. del 20 dicembre 2012, di adottare strategie e interventi utili a che si rendano operative le indicazioni di tale Accordo: diramando una nota esplicativa per rendere possibile e uniforme l’iscrizione al SSR di tutti i minori, indipendentemente dalla loro condizione amministrativa e particolarmente dei minori stranieri in condizioni di irregolarità (STP ed ENI), ed equiparando i livelli assistenziali organizzativi di tali codici. Utile inoltre un’azione, da parte di Regioni e PP.AA., di verifica affinché l’applicazione di tali indicazioni avvenga in modo omogeneo in ogni territorio/distretto socio-sanitario, e di monitoraggio degli indicatori di salute dei minori stranieri sin dal periodo neonatale attraverso il Sistema di garanzia di erogazione dei LEA.
2. Al Ministero dell’Interno di emanare chiare indicazioni per l’immediata attuazione di quanto previsto nell’Intesa Stato-Regioni n. 77/CV del 10 luglio 2014 “Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario dei cittadini extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati”, specialmente per quanto previsto alla voce “Accoglienza Minori stranieri non accompagnati”; in particolare: a) di indicare i criteri di accreditamento degli enti gestori di centri di accoglienza e di definire un chiaro sistema di monitoraggio delle attività e degli esiti dell’accoglienza; b) di rendere il più breve possibile il tempo di permanenza dei minori e delle loro famiglie nei luoghi di prima accoglienza e di garantire la continuità assistenziale nei luoghi di seconda accoglienza, in cui la competenza culturale si avvalga anche di qualificati Servizi di mediazione inter-culturale;
3. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di emanare quanto prima un DPCM per l’attuazione del “Protocollo per l’identificazione e per l’accertamento olistico multidisciplinare dell’età dei minori non accompagnati”, in attuazione di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 24 del 4 marzo 2014, in particolare all’articolo 4, comma 2.


16 giugno 2015. On line la Mappa di fruibilità dei servizi sanitari per gli stranieri STP/ENI di Roma e Provincia. È disponibile online la versione aggiornata delle Mappa dei servizi sanitari dedicati agli stranieri senza permesso di soggiorno nelle Aziende Sanitarie Locali della città di Roma e Provincia. Si tratta di un monitoraggio realizzato grazie alla collaborazione tra l’Area sanitaria della Caritas Diocesana di Roma, il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza Università di Roma ed il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM) con il patrocinio e la partecipazione del GrIS Lazio, nell’ambito del progetto “Sulle tracce del diritto alla salute” che è l’evoluzione di simili esperienze di mappatura dei servizi per STP/ENI effettuate con alcune comunità di immigrati (2005) e con ragazzi del servizio civile (2010). L’attività di mappatura dei servizi è stata condotta da studentesse e studenti di medicina e chirurgia e assistenza sociale al fine di favorire la loro formazione sulle tematiche riguardati l’ambito della Salute Globale e della Medicina delle Migrazioni. L’esperienza degli studenti è stata raccolta nel   volume “Storie, Diari, Mappe di Salute. I servizi stp/eni del territorio romano nello sguardo degli studenti” che riporta le testimonianze degli incontri avvenuti sia tra i pazienti immigrati che con gli operatori dei servizi pubblici.


14 giugno 2015. Malattie croniche e migranti in Italia. Si è svolto a Venezia, il 18 maggio 2015, il convegno “Malattie croniche e migranti in Italia”. L’evento – organizzato dall’Oms Europa, e il Centro nazionale di epidemiologia sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Iss – è stata occasione per presentare il rapporto “Malattie croniche e migranti in Italia. Rapporto sui comportamenti a rischio, prevenzione e diseguaglianze di salute”, pensato per stimolare un dibattito italiano ed europeo sulla salute dei migranti, partendo dai dati del sistemi di sorveglianza Passi sui fattori di rischio. La salute dei migranti è un aspetto rilevante per la sanità pubblica, un aspetto complesso (le diversi origini dei migranti implicano comportamenti e atteggiamenti molto diversi) che chiede risposte precise e non generiche. Il processo di integrazione appare abbastanza chiaro: dove c’è promozione “personalizzata” si trova un’integrazione “verso l’alto” (ovvero verso comportamenti più salutari, come nel caso degli screening); dove non c’è stata promozione “personalizzata” (per molti comportamenti a rischio), si palesa un’integrazione “verso il basso”, ovvero i migranti tendono a condividere le “cattive abitudini” delle fasce più basse della popolazione generale italiana. Durante il convegno è stato sottolineato che Passi è un patrimonio sostanziale, è un esempio di sorveglianza tra i migliori in Europa che si deve sempre più consolidare e valorizzare.


Si è tenuto a Firenze (15 e 16 maggio) il III Workshop Nazionale dei GrIS, Gruppi Immigrazione e salute della SIMM. Oltre 120 delegati dei 15 Gruppi Immigrazione e salute, unità territoriali della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, si sono confrontati su alcuni aspetti di attualità del tema “salute degli immigrati”. La prima giornata del Workshop organizzato dal GrIS Toscana, ha visto una sessione assembleare dal titolo “Il diritto alla salute dei migranti: quali minacce per una piena equità?” con le relazioni “Oltre il lessico della paura. Informazione e immigrazione alla prova dell'applicazione della Carta di Roma” e “I diritti non sono un costo. Immigrazione e welfare” ed il commento sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale da parte del prof. Gavino Maciocco.

Gli argomenti scelti per i lavori di Gruppo della seconda giornata sono stati: rapporto tra servizio pubblico e privato sociale/volontariato (GrIS Lazio); questioni organizzative della mediazione culturale (GrIS Trentino); strategie per l’accoglienza dei profughi (GrIS Emilia-Romagna); politiche sanitarie regionali e percorsi di integrazione (GrIS Lombardia). L’incontro è stato anche occasione per fare il punto sull’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni con le corrette indicazioni delle normative sanitarie per l’accesso ai servizi di prevenzione e cura e nella definizione di strategie perché esso venga applicato in modo diffuso.


Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell'isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde
pescatori usciti nella notte e loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli
all'alba sei colore del frumento
al tramonto dell'uva di vendemmia
che abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le riabbassi a tappetocustodisci le vite,
le visite cadute come foglie sul viale
fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio,
da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire

Erri De Luca


21 aprile 2015. Lo sbarco dei Mille a….Palermo con una decina di scabbie e di varicelle. Considerazioni di un medico sui fatti narrati da “la 7” il 19.04.15 sera, in merito al pericolo di contagio della popolazione a causa del mancato controllo. Il giorno 18 aprile u.s., nottetempo, tramite il 118, due giovani cittadini dalla pelle scura ed ignoti arrivano, dopo un breve passaggio al Pronto Soccorso, nel reparto di Medicina Interna del Policlinico di Palermo, dove presto la mia attività di dirigente medico internista, e dove il piano di contingenza dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia ha previsto la pronta disponibilità di due posti letto per l’accoglienza sanitaria degli sbarcati, dopo il primo filtro al porto ad opera degli operatori socio-sanitari dell’ASP, della Croce Rossa Internazionale e di altri enti ed associazioni del terzo settore. Diagnosi d’ingresso: malattia esantematica con febbre il primo e scabbia il secondo. Si viene a sapere che i due giovani sono stati prelevati nelle adiacenze della locale Stazione Centrale dove giacevano per terra sotto una coperta improvvisata da almeno tre giorni. Non si riesce a comunicare per problemi linguistici. Le condizioni generali sono scadenti; pessime quelle igieniche. Si vedono sui loro corpi gli effetti della traversata. I due ragazzi sembrano subire passivamente. E’ evidente un isolamento comunicativo. Il verbale del pronto Soccorso parla di scabbia in fase crostosa e di possibile varicella. All’ingresso i pazienti vengono subito soccorsi, visitati e rifocillati, non senza preoccupazioni derivanti soprattutto dal fatto di ricoverare nella stessa stanza la varicella e la scabbia, per il resto nessun allarme visto che trattasi di malattie ben note dalle nostre parti. ….

 


Le solite misure di profilassi individuale per i pazienti (difficile vista l’incomunicabilità) e per il personale. Viene chiesto un mediatore linguistico eritreo mediante il “Progetto Medina”. Trattasi di un’azione specifica del Piano di Zona attraverso cui il Comune di Palermo gestisce la mediazione culturale nel campo dei servizi sociali, sanitari, scolastici, lavorativi e quant’altro. Qui al Policlinico, dove esistono ben tre ambulatori dedicati alla cura dei migranti senza permesso di soggiorno (ginecologia, pediatria e medicina generale con annesso ambulatorio di etno-psicologia), ci avvaliamo di una mediazione culturale multilingue per tre giorni alla settimana e cinese per un giorno alla settimana. Gli altri interventi, come quello appena descritto, sono a chiamata. Grazie all’intervento del mediatore gli ignoti sono: il Sig….. nato a…..il….. ed il Sig…….nato a…..il….. I due sono sbarcati a Palermo il 14 u.s. e subito dopo si sono recati alla Stazione Centrale, sfuggendo facilmente al personale che doveva trasferirli in uno dei tanti centri di accoglienza (CAS) dislocati nel palermitano. Uno dei due era molto preoccupato in quanto doveva raggiungere al più presto Roma da dove imbarcarsi per New York dove era atteso dal fratello. Diversamente da loro, molti altri sono stati ospitati in questi centri per poi scappare dopo un pasto ed una doccia veloci. Nei tre mesi precedenti i due hanno vissuto in un hangar a Tripoli in attesa dello sbarco assieme ad altre 1500 persone circa, uomini donne, bambini. In situazione di pesante promiscuità, sono stati picchiati e seviziati. Uno di loro è stato torturato con la corrente elettrica. Hanno assistito impotenti ad episodi di stupro e violenze varie ed anche a decapitazione di alcuni compagni di viaggio. Alla fine sono stati fortunati ad essersela cavata con una scabbia ed una varicella soltanto!!

Trattasi quindi dello sbarco avvenuto a Palermo il 14 aprile. In quella occasione è stata raggiunta la cifra record di 1200 persone. Il sistema di accoglienza al porto palermitano, malgrado la presenza della varie autorità civili, militari e sanitarie, con televisioni al seguito, è andato in tilt ed ha mostrato tutti i propri limiti. In verità in passato Palermo si era distinta per efficienza ed efficacia degli interventi almeno nella primissima accoglienza. Forse per questo motivo l’assessorato regionale alla salute e la direzione sanitaria dell’ASP, che coordina gli interventi al porto, hanno accettato la sbarco dei …mille. Il risultato è stato che già dalle prime luci dell’alba Palermo è stata invasa da un numero considerevole di sbarcati soprattutto ragazzi che cercavano in tutti i modi di scappare, per evitare di farsi identificare, verso le loro mete come il nostro paziente. Resistere nei pressi della stazione sperando che la varicella e la scabbia li abbandonasse quanto prima. Del resto cosa temere? Erano persone invisibili soprattutto agli agenti di polizia. Si sa, le maglie dei controlli devono essere abbastanza larghe da poter permettere la fuga dei richiedenti asilo, minori compresi. Le statistiche ci dicono che 2 persone su 3 che arrivano in Italia vanno via dal nostro paese e le cose non cambieranno certo se non si decide di modificare il famigerato trattato di Dublino. Nel frattempo si arrangino pure vadano via al più presto anche con la varicella e la scabbia. Solo noi dobbiamo correre il rischio di venire contagiati? E poi, vogliamo veramente raggiungere e superare i numeri tedeschi e francesi in fatto di accoglienza di rifugiati (500 e 300 mila rispettivamente)? Gli attuali nostri quasi 50 mila ci creano già troppi problemi. Oltretutto dopo i fatti di Roma e quelli in corso a Mineo è diventato quasi impossibile lucrare sulla loro presenza. Prima sì, si facevano più soldi che colla droga.

Mario Affronti, responsabile UOS di Medicina delle Migrazioni dell’AOUP-Palermo e Presidente della Società italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM)


Il 15 e 16 maggio si terrà a Firenze il III Workshop Nazionale dei GrIS, Gruppi Immigrazione e salute della SIMM. Si prevede la partecipazione di circa un centinaio di delegati dei 15 Gruppi Immigrazione e salute, unità territoriali della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, che si confronteranno su alcuni aspetti di attualità del tema “salute degli immigrati”. Gli argomenti scelti per i lavori di Gruppo saranno: rapporto tra servizio pubblico e privato sociale/volontariato (GrIS Lazio); questioni organizzative della mediazione culturale (GrIS Trentino); strategie per l’accoglienza dei profughi (GrIS Emilia-Romagna); politiche sanitarie regionali e percorsi di integrazione (GrIS Lombardia). Sarà anche occasione per fare il punto sull’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni con le corrette indicazioni delle normative sanitarie per l’accesso ai servizi di prevenzione e cura e si definiranno strategie locali per rendere operative le raccomandazioni dell’ultimo Congresso della SIMM di Agrigento del maggio scorso. In base al numero di adesioni tra i soci SIMM, si deciderà se aprire al pubblico esterno la prima giornata assembleare sul tema “Il diritto alla salute dei migranti: quali minacce per una piena equità?” dove sono previste due relazioni “Oltre il lessico della paura. Informazione e immigrazione alla prova dell'applicazione della Carta di Roma" e “I diritti non sono un costo. Immigrazione e welfare”. L'incontro è organizzato dal GrIS Toscana.

Per avere informazioni sui lavori e sulla partecipazione fai riferimento al GrIS della tua Regione o Provincia autonoma.


19 aprile 2015. ... Secondo le informazioni ricevute dalle autorità maltesi, sono circa 50 le persone salvate sulle 700 che erano a bordo. (...) Dall’inizio del 2015, più di 35.000 richiedenti asilo e migranti sono arrivati in Europa meridionale via mare e, se il bilancio di oggi verrà confermato, i morti sono circa 1.600. Nel 2014, circa 219.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo, e 3.500 vite sono state perse (UNHCR).


6 maggio 2015. A Udine il GrIS FVG organizza un corso base di medicina delle migrazioni. È un corso di primo livello in cui condividere alcuni elementi indispensabili per ridurre barriere conoscitive, relazionali, organizzative e favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti. Attraverso l'analisi di diverse realtà ed esperienze, s’intende offrire strumenti per pianificare un cammino d’integrazione anche in campo sanitario senza pregiudizi e semplificazioni con alcuni approfondimenti sui fattori di rischio per la salute dei gruppi di migranti più fragili. L’acquisizione da parte degli operatori socio-sanitari di competenze specifiche nell’ambito della medicina delle migrazioni favorisce il corretto accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione migrante contribuendo a un utilizzo qualitativo e quantitativo più razionale degli stessi che ha come risultato il miglioramento della salute dei cittadini stranieri e della comunità in generale. Le domande di iscrizione entro il 23 aprile.


6 aprile 2015. Nella notte è venuto a mancare un grande uomo, un grande docente e un grande medico, Giovanni Berlinguer; la SIMM lo ricorda qui con grande affetto e riconoscenza. La SIMM è stata, da sempre, molto legata a Giovanni Berlinguer, come lo si può essere ad un fratello maggiore di riconosciuta saggezza. Molti sono stati i momenti in cui il suo impegno per la giustizia sociale si è trovato a convergere e a sovrapporsi con il nostro. Viene subito agli occhi l’immagine di una giornata di mobilitazione - solare, partecipata e colorata - organizzata a Roma presso l’Ospedale S. Camillo, contro l’assurda proposta di far denunciare al personale sanitario gli stranieri senza permesso di soggiorno, in cui Giovanni, come sempre, fece un intervento pacato nel tono ma forte e incisivo nei contenuti. Il suo interesse per gli ultimi, i più vulnerabili, ha accompagnato un’intera esistenza, passando (solo per citarne alcuni) dalla salute degli abitanti delle borgate romane a quella degli operai dell’industria in Italia e delle popolazioni del sud del mondo (forte, in particolare, il suo legame con il Brasile). Promotore e strenuo difensore del diritto alla salute e all’assistenza e del Servizio sanitario nazionale. Negli anni ’90, ci chiese di collaborare con lui e Marco Geddes per ragionare e stimolare un confronto etico e scientifico sulla salute degli stranieri in Italia, e da quel momento Giovanni Berlinguer ha rappresentato per noi un punto di riferimento imprescindibile. Ci ha insegnato molto, con il suo esempio, il suo rigore morale e attraverso i suoi scritti di bioetica e, più recentemente, attraverso il suo impegno per il contrasto delle disuguaglianze nella Commissione dell’OMS sui determinanti sociali della salute. Sempre schivo rispetto ai riconoscimenti, è stato (anche se non se ne ha ancora un’adeguata percezione), uno degli intellettuali e uomini di scienza più stimati all’estero, e noi siamo fieri (e grati) di aver condiviso con lui un pezzo di strada.


4 Aprile 2015. Spagna: tornano le cure sanitarie gratuite per i migranti irregolari. Entro giugno prossimo, in Spagna gli immigrati irregolari potranno di nuovo essere curati gratuitamente nei centri di salute pubblica. Questo è quanto ha annunciato Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, che ha dichiarato “E’ più sensato e più ragionevole che ciò avvenga nei centri di salute pubblica, per non saturare i pronto soccorso”. Un cambiamento di direzione rispetto al 2012, quando a settembre venne deciso il taglio della copertura sanitaria (così come la revoca della tessera sanitaria ai migranti senza permesso di soggiorno), prevedendo quindi l’accesso alle cure solo per le emergenze. Ciò venne fortemente contestato tanto che molti medici si dichiararono obiettori e quattro regioni – l’Andalusia, le Asturie, la Navarra ed i Paesi baschi – si rifiutarono di applicare le misure decise dal governo, continuando a fornire le prestazioni sanitarie anche agli irregolari (posizione sostenuta anche dalla SIMM con una adesione all'appello dei colleghi iberici). L’unica certezza dall’annuncio del primo ministro è che l’accesso gratuito ai servizi sanitari non comporterà il ripristino della tessera sanitaria per i migranti irregolari. Tale misura, accettata positivamente dall’ordine dei medici lascia però scettica l’associazione Médicos del mundo. “Si tratta di una misura insufficiente e incompleta. Gli immigrati, senza la tessera sanitaria non potranno accedere a delle cure continuative o avere un medico curante fisso. Verranno indirizzati da degli specialisti in caso di bisogno? Avranno il diritto di fare esami specifici? Senza tessera sanitaria dovranno pagare l’integrazione per i farmaci. E sono tutte domande a cui non abbiamo avuto risposta” ma bisognerà aspettare fino a giugno per conoscere i dettagli della nuova disposizione.


Aprile 2015. Un documento del GrIS Friuli Venezia Giulia sull’accoglienza di chiede protezione internazionale. C'è molta discussione nei territori della regione Friuli Venezia Giulia (assessori regionali, sindaci, prefetti e questori ma anche dirigenti e operatori sanitari, onlus e volontari) per affrontare alcune questioni emergenti in merito all'accoglienza anche sanitaria dei migranti richiedenti asilo. Per tale motivo il GrIS FVG ha deciso sia di essere presente in varie iniziative locali (cfr, ad es., allegato abs Convegno “Percorsi di accoglienza sostenibile” del novembre 2014 ) sia di diffondere un documento che contiene puntuali proposte:

  • in ogni area territoriale dei cinque enti del servizio sanitario regionale, sia previsto l'allestimento in tempi brevi di una idonea struttura deputata alla “primissima accoglienza”, dotata di servizi igienici e gestita da operatori in grado di riconoscere i bisogni primari e di lavorare in rete, come prerequisito essenziale per la tutela della salute e della sicurezza;
  • sia garantito un costante coinvolgimento degli enti locali per una accoglienza diffusa e inclusiva, condivisa con le comunità ampliando i posti diponibili nel modello SPRAR;
  • la Direzione centrale Salute della Regione emani direttive chiare per le modalità di fruizione del diritto alla salute, previsto dalle normative in vigore, dei richiedenti protezione internazionale, onde evitare disomogeneità territoriali e difficoltà per gli operatori;
  • l'Assessorato regionale alla Salute ribadisca l'opportunità di applicare diffusamente e omogeneamente, seppur con modalità operative differenti a seconda delle diverse organizzazioni territoriali, i protocolli regionali per percorsi sanitari di screening e di accoglienza sanitaria, a tutela della salute del singolo e della comunità, sperimentati fin dall'avvio del progetto Codroipolis e ulteriormente condivisi e consolidati nelle circolari regionali nel 2011 in occasione della cosidetta emergenza nord-Africa;
  • venga riattivato quanto prima presso la Direzione centrale Salute e Protezione sociale un Gruppo di Lavoro Tecnico per la salute dei migranti a cui partecipino operatori socio-sanitari che in questi anni hanno maturato esperienza sul campo, designati da ciascun ente del Servizio sanitario regionale e che rilevi e analizzi le diverse problematiche proponendo soluzioni pratiche derivanti anche dalle buone pratiche già in atto, ascoltando anche associazioni ed enti competenti sulla tutela e la promozione della salute dei migranti.

In attesa di conoscere i tempi dell'iter della nuova legge regionale sull'immigrazione, presso l'Assessorato regionale competente venga comunque attivato subito, senza indugi un tavolo permanente sulla Protezione internazionale e umanitaria costituito dai rappresentanti degli Enti Locali, delle Prefetture, delle Questure, delle Aziende Sanitarie, degli enti gestori del Sistema SPRAR e delle associazioni aventi pluriennale e comprovata esperienza nella gestione dei servizi di tutela, accoglienza e mediazione culturale dei richiedenti asilo e dei rifugiati.


16 marzo 2015. La Regione Piemonte ha ratificato il diritto all’iscrizione obbligatoria al SSR dei minori figli di STP. La giunta regionale piemontese ha deliberato il diritto all’iscrizione obbligatoria al Sistema Sanitario Nazionale per i tutti i minori stranieri che vivono sul territorio piemontese, anche se i loro genitori non sono in regola con le norme di soggiorno. Ha commentato l’assessore regionale all’immigrazione, Monica Cerutti: «Ogni minore che vive in Piemonte avrà diritto all’inserimento nel circuito del Servizio Sanitario Regionale e, come tutti i bambini nati sul nostro territorio, anche loro avranno la possibilità di scegliere di affidarsi a un pediatra evitando così il sovraccarico ai servizi emergenziali, tipo il pronto soccorso, a cui erano obbligati a rivolgersi fino a ieri. Si tratta di una scelta che va nella direzione dell’inclusione, ma anche una scelta ponderata che andrà a incidere positivamente sulla spesa sanitaria».  La Regione Piemonte completa così positivamente il percorso di ricezione delle direttive previste dal documento "Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome". Si tratta di un testo approvato nel 2011 dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, frutto di un confronto del Tavolo interregionale "Immigrati e Servizi Sanitari". Il testo prevedeva una serie di azioni che avevano lo scopo di uniformare i Servizi Sanitari Regionali nell'erogazione dell'assistenza sanitaria alla popolazione straniera. La Regione Piemonte nel 2012 aveva recepito integralmente il documento ad eccezione del passaggio che prevedeva l'iscrizione obbligatoria dei minori stranieri al Sistema Sanitario Nazionale. Con la deliberazione di Giunta 34-1198 del 16 marzo 2015, i minori stranieri presenti sul territorio piemontese verranno iscritti al SSN a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno. Una decisione che va nella direzione voluta dalla Convenzione di New York che prevede l'uguaglianza dei bambini e del principio di tutela dell'infanzia (ndr: la DGR rimanda a successivo atto/circolare la definizione delle indicazioni operative per l’attuazione del provvedimento).


22 febbraio 2015. On line la mappa di fruibilità per i servizi STP/ENI di Roma e Provincia. Presentata nell’ambito di una specifica riunione del GrIS Lazio il 12 febbraio u.s., con i dovuti aggiustamenti, da oggi è on line, nella pagina dedicata al GrIS Lazio, la mappa dei servizi sanitari dedicati agli stranieri senza permesso di soggiorno nelle Aziende Sanitarie Locali della città di Roma e Provincia. Questo monitoraggio è stato realizzato nell’ambito del progetto “Sulle tracce del diritto alla salute” che è l’evoluzione di simili esperienze di mappatura dei servizi per STP/ENI effettuate con alcune comunità di immigrati (2005) e con ragazzi del servizio civile (2010). E’ questa la seconda edizione del progetto: la prima nel 2012/13; complessivamente è la quarta mappa di fruibilità prodotta. Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza Università di Roma, l’Area sanitaria della Caritas Diocesana di Roma ed il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM). Da sempre c’è il patrocinio e la partecipazione del GrIS Lazio.
L’attività di mappatura dei servizi è stata condotta da studentesse e studenti di medicina e chirurgia e assistenza sociale al fine di favorire la loro formazione sulle tematiche riguardati l’ambito della Salute Globale e della Medicina delle Migrazioni.


Mappa interattiva: attraverso la mappa interattiva è possibile visualizzare la disposizione spaziale di tutti i servizi mappati appartenenti alle Asl di Roma e Provincia. Le informazioni che è possibile reperire sono: indirizzo e caratteristiche del servizio (ambulatorio; ufficio rilascio tesserini STP; entrambi); giorni e orari di apertura; contatti telefonici. Inoltre, è possibile selezionare le singole Asl dal menù a tendina. Infine, per valutare quale sia il servizio più vicino rispetto al luogo di residenza dell'utente è sufficiente digitare l'indirizzo nella barra in alto. Clicca qui per il link.

 

File excel: è possibile scaricare e stampare il foglio contenente le informazioni su tutti i servizi delle Asl oppure il singolo foglio per Asl. Clicca qui per scaricare il file.

Aggiornamenti e modifiche: se possibile, vi chiediamo di individuare un indirizzo e-mail di riferimento per ogni servizio presente nella mappa e comunicarlo scrivendo a: progettomappatura@gmail.com. Allo stesso indirizzo è possibile in ogni momento segnalare correzioni/modifiche.


10 febbraio 2015.
Ancora morti nel Mediterraneo: quando saranno troppe per dire BASTA?!?

A chi chiede: “Non era meglio rimanere a casa piuttosto che morire in mare?”, rispondo: “Non siamo stupidi, né pazzi. Siamo disperati e perseguitati. Restare vuol dire morte certa, partire vuol dire morte probabile. Tu che sceglieresti? O meglio cosa sceglieresti per i tuoi figli?” A chi domanda: “Cosa speravate di trovare in Europa? Non c’è lavoro per noi figurarsi per gli altri”, rispondo: “Cerchiamo salvezza, futuro, cerchiamo di sopravvivere. Non abbiamo colpe se siamo nati dalla parte sbagliata e soprattutto voi non avete alcun merito di essere nati dalla parte giusta”. A chi chiede: “Come si possono evitare altre morti nel Mediterraneo?”, rispondo: “venite a vedere come viviamo, dove abitiamo, guardate le nostre scuole, informatevi dai nostri giornali, camminate per le nostre strade, ascoltate i nostri politici. Prima dell’ennesima legge, dell’ennesima direttiva, dell’ennesima misura straordinaria, impegnatevi a conoscerci, a trovare le risposte nel luogo da cui si scappa e non in quello in cui si cerca di arrivare. Cambiate prospettiva, mettetevi nei nostri panni e provate a vivere una nostra giornata. Capirete che i criminali che ci fanno salire sul gommone, il deserto, il mare, l’odio e l’indifferenza che molti di noi incontrano qui non sono il male peggiore”.

Awas Ahmed (rifugiato somalo in Italia)

 

 

11 febbraio 2015. La SIMM fa propria la proposta delle ong Ai.bi, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, Fondazione Migrantes, Emergency, Intersos, Save the Children e Terre des Hommes:

L’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo di Lampedusa ha nuovamente confermato l’inadeguatezza dell’operazione Triton come unica misura per la gestione dei flussi migratori e la sua limitatezza nel portare soccorso ai migranti in mare. Chiediamo al Governo Italiano e all’Unione europea un reale cambio di rotta nelle politiche sull’immigrazione. Occorre aprire immediatamente canali sicuri e legali d’accesso in Europa, per evitare ulteriori perdite di vite in mare, che consentirebbe di gestire un fenomeno ormai stabile e probabilmente in aumento. Contemporaneamente, le organizzazioni chiedono all’Italia e all’Unione europea di rafforzare ulteriormente le operazioni di ricerca e soccorso in mare e di avviare politiche che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo. Non è più tempo di affrontare il fenomeno dei flussi migratori di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà con azioni insufficienti e poco efficaci. L’Operazione Mare Nostrum ha ampiamente dimostrato che l’Europa può affrontare meglio questo problema, dando priorità alla ricerca e al salvataggio in mare. Tuttavia è necessario un impegno diverso e condiviso in tutta Europa che preveda il dispiegamento congiunto di mezzi e risorse, con approcci e strumenti realmente utili a salvare vite umane e non solo a pattugliare le nostre coste, oltre a politiche di immigrazione e asilo che diano priorità alla dignità delle persone.


Febbraio 2015. Anche la Regione Abruzzo garantisce il pediatra di libera scelta al minore straniero figlio di irregolari. Con Decreto del Commissario ad Acta del 18.12.2014 n. 157, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo viene stabilito, “nelle more delle determinazioni da assumersi a livello nazionale nella materia e in via sperimentale, l’assegnazione del pediatra di libera scelta a favore dei minori con età inferiore o uguale a 14 anni, presenti sul territorio regionale e non in regola con le norme sull’ingresso e/o sul soggiorno (cd. codice STP). Le modalità dell’erogazione dell’assistenza sono definite, in fase di prima applicazione, in un documento allegato all’atto dal titolo “Modalità operative per l’assegnazione del Pediatra di libera scelta al minore non in regola con le norme sull’ingresso o sul soggiorno”. Di fatto il minore non è iscritto al SSN ma su autorizzazione e registrazione della ASL viene garantito il pls che gestirà il minore come un iscritto al SSR utilizzando il codice STP nelle prescrizioni. La scelta del pediatra è a tempo determinato (tre mesi) ma c’è la possibilità di rinnovo di tre mesi in tre mesi fino al raggiungimento dei 14 anni (anche in questa Regione non si tiene conto che il minore è tale fino al compimento di 18 anni!!!). Fino a 6 anni c’è esenzione dal ticket a parità con i minori italiani, successivamente se i genitori non sono in grado di pagarlo, si potrà apporre il codice d’esenzione X01. Il pediatra è remunerato a quota capitaria per i mesi di effettiva iscrizione.


Febbraio 2015. Le parole contano: una campagna per un linguaggio corretto e non stigmatizzante. La rete Picum (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants), a cui la SIMM aderisce, ha promosso una campagna per l’utilizzo di una terminologia corretta in riferimento a migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Una campagna lanciata il 18 dicembre 2014, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante, ma soprattutto un’azione per abolire la parola illegale riferendosi ai migranti. Usare la parola illegale accanto a migrante è giuridicamente scorretto perché il fatto di non essere regolare ricade nella sfera degli illeciti amministrativi, “non un reato contro le persone, la proprietà..”. Per Picum “secondo il diritto internazionale tutti hanno il diritto di lasciare un determinato paese, incluso il proprio. Tutti coloro che giungono alle frontiere sono titolari di diritti umani innati ed hanno specifiche esigenze di tutela. Definire “illegali” i migranti che tentano di raggiungere l’Europa tramite canali non regolari è inaccurato e rischia di aumentarne l’esposizione a trattamenti pregiudizievoli”. Non dare peso alle parole usando il termine illegale “alimenta il sospetto e la mancanza di fiducia verso coloro i quali appaiono semplicemente “stranieri” o diversi in base alla loro etnia o religione. Questa terminologia aumenta quindi la divisione sociale e dà origine a stereotipi razziali, fenomeni xenofobi e reati d’odio”. Il linguaggio è in costante evoluzione. La battaglia per una corretta terminologia è una battaglia per la dignità, l’umanità ed il rispetto”.

La SIMM aderisce a questa campagna.

Vedi anche:


Gennaio 2014. Pubblicate le sintesi in lingue estere del Dossier Statistico Immigrazione 2014 - Rapporto UNAR. Il Centro Studi e Ricerche IDOS ha provveduto alla traduzione dei principali contenuti del Dossier Statistico Immigrazione 2014, curato per conto dell’UNAR, in diverse lingue estere. Diversi traduttori hanno collaborato alla realizzazione di questa iniziativa e sul sito sono disponibili le traduzioni in albanese, arabo, bangladese, cinese, francese, inglese, olandese, portoghese, romeno, spagnolo, tedesco. Queste schede, che potranno essere scaricate e utilizzate liberamente, serviranno a diffondere la conoscenza dell’immigrazione nel nostro Paese, sia all’interno delle diverse comunità sia nei Paesi di origine. È convinzione dei redattori Idos che questa conoscenza continui ad essere troppo concentrata sugli aspetti economici e occupazionali, mentre è indispensabile occuparsi anche delle dimensioni culturali, sociali e religiose, che parimenti costituiscono la vita concreta di questi nuovi cittadini, nell’ottica di una convivenza più armoniosa e di un rapporto più proficuo con le aree di origine.


Gennaio 2015. Linee guida sul diritto alla residenza dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale. In Italia, l’iscrizione nelle liste anagrafiche della popolazione residente di un comune afferisce al diritto costituzionale di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale (art. 16 Cost.), e nel contempo è requisito essenziale per poter effettivamente esercitare altri diritti fondamentali. Essa rappresenta un presupposto per qualsiasi processo d’integrazione degli stranieri, compresi i beneficiari di protezione internazionale e i richiedenti asilo.Infatti le funzioni principali dell’anagrafe sono quelle da un lato di rilevare la presenza stabile delle persone nel territorio di un determinato comune per consentire ai pubblici poteri di pianificare i servizi da erogare alla popolazione e dall’altro di consentire alle persone l’accesso effettivo a determinati diritti sociali e l’esercizio di alcuni diritti civili e dei diritti politici, nonché per facilitare l’adempimento di alcuni obblighi, inclusi quelli tributari. In materia di integrazione dei titolari di protezione internazionale, l’iscrizione anagrafica nelle liste della popolazione residente in un determinato comune merita particolare attenzione in quanto connesso alla possibilità di fruire concretamente della protezione riconosciuta. La pubblicazione vuole chiarire quali sono i presupposti dell’iscrizione anagrafica, a sostegno di tutti gli operatori e degli ufficiali di anagrafe investiti del gravoso compito di supportare i rifugiati in Italia, con particolare attenzione alla condizione dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale.


Gennaio 2014. Pubblicato il report finale del progetto “La salute della popolazione immigrata: il monitoraggio da parte dei Sistemi Sanitari Regionali”. E' fondamentale che le Regioni, allo scopo di organizzare servizi efficaci, efficienti ed equi, possano disporre di adeguate e omogenee informazioni per la programmazione sanitaria, basate sul monitoraggio dei principali problemi di salute dei differenti gruppi di popolazione presenti nei propri territori e della relativa spesa. Tuttavia, la mancanza di dati omogenei nazionali e regionali ha determinato l’insorgere di notizie contrastanti sui bisogni sanitari degli immigrati e sulla sostenibilità economica dell'assistenza ad essi erogata, in particolare con riferimento ai non regolari. In questo contesto Agenas, in collaborazione con il Ministero della Salute - Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) nell’ambito del programma 2009, ha promosso il progetto “La salute della popolazione immigrata: il monitoraggio da parte dei Sistemi Sanitari Regionali”, con l’obiettivo di creare un network interregionale al duplice scopo di fornire alle Regioni metodologie condivise in grado di fornire informazioni per la programmazione sanitaria basate sulla valutazione epidemiologica ed economica, e di predisporre strumenti di supporto all’assistenza sanitaria nei Centri di identificazione ed espulsione. Il presente progetto è in continuità con quello intitolato “Promozione della salute della popolazione immigrata in Italia” (Programma Ccm 2007, coordinato dall’Osservatorio sulle diseguaglianze nella salute della Regione Marche negli anni 2007-2009), nel cui ambito era stata definita una specifica metodologia di analisi per lo studio dello stato di salute.


1 Gennaio 2015. Buon anno con una buona lettura. Il 2015 è l’anno prefissato dalle Nazioni Unite per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs: Millennium Development Goals): la comunità internazionale si trova a riflettere sui successi e i fallimenti registrati. Allo stesso tempo, il nuovo disegno strategico per l’agenda post 2015 sarà definito attraverso dei nuovi obiettivi, i cosiddetti Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs: Sustainable Development Goals), che andranno a riorientare gli sforzi internazionali. ... La salute, in questo scenario diventa una chiave di lettura dove si intersecano fattori diversi e decisivi nella vita delle persone: educazione, ambiente, lavoro, capacità di accesso alle cure e la qualità delle stesse, discriminazioni di genere e razziali, sistemi di protezione sociali, etc. Elementi fondamentali e necessari a garantire dignità e rispetto delle persone in tutti i contesti, dal locale al globale. In tale cornice si inserisce il Centro di salute globale della Regione Toscana che ha proposto una monografia con l’intento di presentare attraverso il racconto, talvolta quasi filosofico, talora accademico e soprattutto esperienziale, una panoramica su alcuni temi che, chi si occupa di “salute globale”, non può fare a meno di conoscere. La monografia è articolata in due diverse sezioni. La prima, più teorica e concettuale, dove convergono differenti forme di intendere e concepire la salute globale, con riflessioni e analisi dal mondo delle Istituzioni, dall’Accademia, dagli Ordini professionali e dal mondo della società civile. Tutti concordano nel definire la salute umana come diritto inalienabile e universale. La seconda sezione da voce ad esperienze pratiche nel campo della salute globale: le iniziative in ambito di cooperazione sanitaria, la formazione dei nostri futuri professionisti e il lavoro svolto sul tema della salute dei migranti. Lavorare per la salute globale non porta vantaggi solo a popoli lontani o a migranti in difficoltà, ma contribuisce a migliorare lo stato di salute di tutta la popolazione. Infatti, la possibilità di adottare uno sguardo “globale” verso la salute significa dare importanza ad una maggiore equità nella distribuzione delle risorse e dei servizi; significa guardare alla salute come un fattore correlato ad un’infinità di elementi che la condizionano; significa aprire lo sguardo a nuove culture che sono ormai qui, vicino a noi, e che rappresentano la sfida per ripensare i nostri servizi, per renderli più accessibili, più funzionali, in definitiva più umani. (dall'introduzione di Maria José Caldes Pinilla, Direttrice Centro di salute globale Regione Toscana/AOU Meyer)


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