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Natale 2014. Gli auguri della Presidenza della SIMM. A tutti voi auguriamo un Natale sereno e felice, con un pensiero particolare alle vostre famiglie ed ai vostri cari, migranti inclusi. Passeremo anche con loro le prossime festività e condivideremo in queste giornate di festa e di riposo la gioia semplice di stare insieme superando anche se per poco le difficoltà ed i dolori della vita. Ricorderemo i 5 milioni di immigrati presenti in Italia per lavoro o per studio e che in questo momento di crisi ci stanno dando una grossa mano; le 170 mila persone che sono arrivate quest’anno in Sicilia attraversando miracolosamente il Mediterraneo, in cerca di dignità; i 23.000 minori, metà con le loro madri e metà senza genitori che hanno bussato alle porte delle nostre città e delle nostre case, in cerca di futuro; le 62.000 persone siriane, egiziane, palestinesi, somale, eritree, afgane, pakistane, bengalesi, del Gambia, del Senegal, della Nigeria e del Mali, in cerca di pace, ringraziandole perchè malgrado tutto hanno deciso di restare nel nostro Paese; i 150 mila rom e sinti che, sempre malgrado tutto, resistono contro tutti e contro tutto. Ci sentiremo onorati e felici di poter camminare insieme a loro per un mondo dove “giustizia e pace si baceranno ed amore e verità s’incontreranno…perché la verità germoglierà dalla terra (perché essa non è così lontana da non poterla raggiungere, è dentro di noi) e la giustizia si affaccerà dal cielo (per non farne un possesso)”. Ecco il nostro augurio per tutti noi e per tutta la grande famiglia umana, un augurio di amore, verità, giustizia e pace perché tutti possiamo avere la dignità che meritiamo. Buon Natale …
Mario Affronti e Simona La Placa
Dicembre 2014. Presentato il Rapporto Naga: "Stanno tutti bene". I dati socio-sanitari raccolti dal Naga rappresentano una delle più grandi banche dati esistenti sull'immigrazione irregolare. Il Rapporto, alla sua terza edizione, analizza i dati raccolti tra il 2009 e il 2013. Oltre 15.000 utenti, per i quali sono stati indagati provenienza, genere, età, stato civile, numero di figli, durata della permanenza in Italia, istruzione, occupazione e abitazione. "L'analisi dei dati raccolti dal Naga tra il 2009 e il 2013 permette di fare una fotografia della composizione dell'immigrazione irregolare o di dare una lettura diversa dell'immaginario comune su quali siano gli effetti della crisi economica. … Complessivamente si rilevano lunghe permanenze, altissimi tassi di istruzione, ma un drammatico calo dell'occupazione e un aumento della marginalità. La crisi ha avuto effetti pesantissimi: la percentuale di occupati sugli attivi nel campione Naga è passata dal 63% nel 2008 al 36% del 2013; la riduzione è stata di oltre 30 punti percentuali per la componente femminile. Contestualmente, la percentuale di coloro che percepisce come relativamente stabile il proprio lavoro (occupazione permanente) è passata dal 52% del 2008 a meno del 25% del 2013. Al crollo degli occupati relativamente stabili, corrisponde un aumento dell'occupazione saltuaria (dal 47% del 2008 a circa il 69% del 2013) e degli ambulanti. … I risultati dello studio suggeriscono l'urgenza di appropriati interventi pubblici e un ripensamento generale della legislazione sull'immigrazione slegando il permesso di soggiorno dal contratto di lavoro".
Dicembre 2014. La Toscana ratifica l’Accordo Stato Regioni del dicembre 2012 e attualizza le proprie linee guida. A due anni esatti dalla firma dell’Accordo, è stata approvata la Delibera di Giunta Regionale n°1139 del 9/12/2014 che formalizza il recepimento, da parte della Regione Toscana, dell'Accordo stesso sulla corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e delle Province Autonome Italiane del 20/12/2012. Il documento è composto dal testo della delibera in senso stretto e da due allegati: il documento dell'accordo così come uscito dalla Conferenza Stato Regioni (B), e l'edizione aggiornata a novembre 2014 delle Linee Guida Regionali per l'assistenza Sanitaria ai cittadini stranieri (B) (DGR 120/2012). Il GrIS Toscana, che ha sollecitato e atteso quest’atto, esprime soddisfazione e monitorerà la sua effettiva applicazione: si sottolinea in particolare l’attivazione del codice ENI per i comunitari in condizione di fragilità (in Toscana fino ad oggi, ogni anno veniva “prorogato” il codice STP per rumeni e bulgari) e l’estensione anche per loro del codice di esenzione X01.
Dicembre 2014. Corso SIMM. Nuove schiavitu' e sfruttamento delle persone: conseguenze per la salute. 20,9 milioni di persone nel mondo sono vittime di tratta (numero approssimato per difetto, data l’invisibilità del fenomeno). Fronteggiare la tratta di esseri umani vuol dire mettere in campo incisive strategie interconnesse di prevenzione, tutela e contrasto di livello nazionale e transnazionale. Due principi fondamentali devono informare tali strategie: la tutela dei diritti umani e l’approccio multidisciplinare integrato. Poiché la tratta è un fenomeno estremamente complesso ed in continua evoluzione, è fondamentale affiancare ai sistemi legislativi, alle politiche e agli interventi, adeguati strumenti di osservazione del fenomeno e di valutazione delle azioni intraprese: una lettura approfondita ed aggiornata è indispensabile per muoversi in maniera efficace. Il SSN ha il compito di approfondire il fenomeno della tratta degli esseri umani e predisporre l’assistenza sociosanitaria adeguata ai loro bisogni. Questo Corso, coordinato da operatori con esperienza pluriennale nel campo della sanità delle migrazioni, è indirizzato a medici, personale infermieristico, assistenti sociali, operatori sociosanitari, agenti di polizia e altre figure professionali interessate a migliorare le loro conoscenze sul fenomeno paraschiavistico, sullo sfruttamento sessuale, lavorativo e sulle altre forme di coercizione. È un Corso base, di primo livello, per condividere alcune acquisizioni indispensabili per aumentare e rafforzare il livello delle conoscenze degli operatori sul fenomeno e dotarli di adeguati strumenti di osservazione del fenomeno e di valutazione delle azioni intraprese, al fine di favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti. Vuole essere anche un'occasione d'incontro tra diverse realtà ed esperienze, per cercare di condividere sollecitazioni ed approfondimenti, per pianificare un cammino d'integrazione anche in campo sanitario senza pregiudizi e semplificazioni. Il corso si terrà a Roma, Venerdi 12 dicembre 2014 presso la Sala della Chiesa Metodista Via XX Settembre.
Novembre 2014. Pubblicato il Piano di contingenza sanitario regionale migranti della Regione Siciliana. É stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 42 del 3 ottobre 2014 (supplemento ordinario) il piano di contingenza sanitaria per i migranti, presentato il 23 settembre 2014. Il documento nasce dal protocollo d’intesa di una task force di cui fanno parte, oltre la Regione Siciliana, l'Organizzazione mondiale della Sanità, Emergency, Medici senza frontiere e Croce Rossa italiana. La Sicilia è la prima regione in Europa che si dota di un sistema così definito. Dal punto di vista operativo, il Piano identifica ruoli e responsabilità di tutti i principali attori dell’assistenza sanitaria, il modo in cui questi devono interagire, nonché gli aspetti gestionali e logistici. Il coordinamento compete all’assessorato regionale alla Salute, al cui interno viene individuato un coordinatore regionale, il quale avrà come punti di riferimento sul territorio i direttori sanitari delle Asp. Un ruolo peculiare viene affidato alla comunicazione ed all’informazione, in modo da evitare facili allarmismi tra la popolazione e la circolazione di notizie infondate sui media. Uno degli aspetti più rilevanti è l’identificazione di due diversi responsabili per l’assistenza in banchina e per i centri di accoglienza. Un ruolo sopecifico è stato riservato anche al Responsabile della SIMM (presumibilmente attraverso il GrIS) che ha come obiettivi di funzione "promuovere, collegare e coordinare le attività sanitarie in pavore degli immigrati nella provincia dell'ASP, favorendo attività volte ad incrementare studi e ricerche nel campo della medicina delle migrazioni".
22 novembre 2014. Corso SIMM a Palermo: Accesso alle cure e gestione ambulatoriale del bambino figlio di genitori stranieri con e senza permesso di soggiorno. Partendo dal presupposto che il minore non è soltanto “oggetto di tutela e assistenza” ma anche e soprattutto “soggetto di diritto”, e quindi titolare di diritti in prima persona, punto di riferimento per la tutela della salute di tutti i bambini a 25 anni dalla Convenzione di New York è un SSN universalistico, tarato sui problemi delle famiglie e dei bambini, in particolare di quanti vivono in condizioni di rischio sociale o psicosociale, ripensando i percorsi assistenziali per “fare meglio con meno” e consapevoli del grande impatto che ha sulla salute delle persone investire nei primi anni di vita. Lo scopo del Corso è di fornire ai medici, soprattutto pediatri e pediatri di libera scelta alcune nozioni, informazioni e regole comportamentali che facilitino la gestione di questa parte di popolazione: il possesso di un regolare permesso di soggiorno comporta, infatti, quasi sempre l’iscrizione al SSN e quindi la scelta di un medico di famiglia, ma è frequente la disponibilità ad assistere anche soggetti cui l’iscrizione è preclusa. Ulteriori obiettivi del corso sono: rivedere la definizione di “immigrato di seconda generazione”, superando visioni statiche e stereotipate delle differenze e delle identità e considerarli per quello che sono: nuovi italiani; sostenere la necessità di riformare la legge sulla cittadinanza per i/le minori di origine straniera per proteggere il loro benessere psichico, garantendo lo ius soli e agevolando l’accesso alla cittadinanza per coloro che abbiano completato un intero ciclo scolastico in Italia e promuovere progetti di presa in carico delle famiglie immigrate in difficoltà per problemi di relazione trans-generazionale; rafforzare le competenze degli operatori socio-sanitari e della scuola rispetto alla loro capacità di comprensione e costruzione di relazioni con questi “nuovi italiani”. Nel caso di bambini e adolescenti, interventi di presa in carico multidimensionale e multidisciplinare (pediatrica, psicologica, educativa) sono ancora più necessari e dovrebbero prevedere la formazione dei professionisti incaricati, la centralità delle figure del pediatra e del mediatore culturale, l’aggiornamento periodico delle procedure.
Novembre 2014. Presentato il Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia 2014. Al centro di questo primo Rapporto è l’analisi del ruolo dello Stato, degli enti locali e del Terzo settore nei processi di integrazione di richiedenti asilo e rifugiati e le modalità con cui si sta sviluppando l’accoglienza integrata in Italia. Realizzato da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes, Servizio Centrale dello Sprar, in collaborazione con Unhcr, il Rapporto si articola in quattro capitoli dedicati rispettivamente al tema dell’asilo tra Stato e Terzo Settore, al fenomeno dei richiedenti protezione internazionale in Italia, al sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e soggetti vulnerabili e al flusso delle migrazioni forzate a livello internazionale ed europeo. Costruire un sistema nazionale di tutela e accoglienza unico, efficace e integrato è l’obiettivo che i promotori del rapporto intendono perseguire a partire da questo studio, che realizza una sinergia tra i principali attori coinvolti nell’accoglienza integrata in Italia.
Novembre 2014. Corso SIMM-GrIS Trentino: Diritto alla salute per i nuovi cittadini. Approfondimento normativo e analisi della realtà provinciale. L’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri viene regolamentata a livello nazionale e prevede percorsi d’inserimento, d’integrazione e di promozione, che devono necessariamente essere realizzati a livello locale. Affinché il diritto formale (possibilità di accesso e fruibilità) garantito dalla legge si trasformi in diritto effettivo è infatti indispensabile un’efficace politica sanitaria anche a livello locale, tenuto conto delle competenze sanitarie provinciali. In questo contesto si inserisce l'Accordo Stato-Regioni “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome” recepito in Trentino il 7 febbraio 2013. È un documento che ha l'obiettivo di sistematizzare le norme vigenti in materia, per la corretta erogazione dell’assistenza sanitaria agli stranieri in Italia. Il Gr.I.S. Trentino, Gruppo Immigrazione e Salute, si è costituito allo scopo di porre in rete operatori del sanitario, del sociale, del privato sociale e del volontariato per rispondere alle esigenze di salute delle persone immigrate e che vivono in condizione di emarginazione sociale. Dal 2004 il Gruppo è Unità Operativa Territoriale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni per la Provincia di Trento e ne condivide appieno gli obiettivi. Lo scopo che ha guidato la strutturazione di questo evento formativo è dettato dalla necessità di informare e formare cittadini e professionisti, di fronte all'interculturalità che caratterizza la società odierna. In particolare, appare necessario adottare un approccio multidimensionale al benessere e alla salute della persona che passa anche dalla conoscenza dei diritti dei migranti in Italia e della normativa vigente. Vanno inoltre considerate le diversità socio-sanitarie, culturali, linguistiche e religiose che possono influenzare l’accessibilità, accettabilità e aderenza alle cure proposte. Infine, è solo attraverso un'adeguata informazione che gli operatori potranno svolgere una più generale funzione di advocacy e di contrasto alle diseguaglianze andando a identificare le varie forme di tutela sanitaria. Si terrà il 28 novembre pv presso l’Auditorium Ospedale S. Chiara Trento.
Novembre 2014. A Brescia un corso di Perfezionamento in Medicina Tropicale e Salute Internazionale. Questo corso ha lo scopo di rispondere alle esigenze culturali di approfondimento e aggiornamento in tema di epidemiologia, aspetti clinici e controllo delle patologie tropicali e più in generale analizzare le diverse problematiche presenti nei Paesi a basso tenore di vita. Il Corso, della durata di 13 settimane, dal 16 febbraio al 12 maggio 2015, per un volume orario di 289 ore, cui devono essere aggiunte circa 311 ore di autoapprendimento, è organizzato dal Dipartimento di Malattie Infettive degli Spedali Civili di Brescia dell'Università degli Studi di Brescia. Gli argomenti del Corso, articolato in moduli, sono i seguenti: 1. Politiche sanitarie internazionali e salute internazionale; 2. Metodologia operativa della ricerca ed epidemiologia; 3. Salute Materno-infantile; 4. Medicina delle crisi umanitarie; 5. Poverty related diseases e medicina delle migrazioni?; 6. Parassitologia clinica. Saranno tenuti, inoltre, seminari su specifici settori da esperti provenienti dalle principali realtà socio-sanitarie italiane e straniere nel campo della Medicina Tropicale e della Salute Internazionale.
29 ottobre 2014. Presentato in tutta Italia il Dossier Statistico Immigrazione 2014. In Italia, gli stranieri residenti alla fine del 2013 sono risultati 4.922.085 su una popolazione di 60.782.668, con un’incidenza dell’8,1%. Le donne sono il 52,7% e i minori oltre 1 milione, mentre sono 802.785 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2013/2014 (incidenza del 9,0% sulla popolazione scolastica complessiva), tra cui 11.470 rom. Il livello di istruzione degli immigrati è notevole: il 10,3% ha una laurea e il 32,4% un diploma (dati del Censimento del 2011). Nel 2013 i residenti sono aumentati di 164.170 unità al netto delle revisioni censuarie. Secondo la stima del Centro Studi e Ricerche IDOS la presenza complessiva degli immigrati in posizione regolare è però più alta e ammonta a 5.364.000 persone. L’immigrazione è quindi aumentata anche nel 2013, un ulteriore anno di grave crisi occupazionale, così come è aumentata in questi ultimi difficili sei anni, rivelando il suo carattere strutturale. Questo aumento, seppure ridimensionato rispetto a quello conosciuto nel decennio di inizio secolo, continuerà anche negli anni a venire e, con il trend attuale, nel 2020 verranno superati abbondantemente i 6 milioni, più dell’attuale popolazione complessiva che si riscontra nel Lazio o nella Campania, mentre prima di metà secolo gli immigrati saranno più numerosi dei 9 milioni di abitanti che conta attualmente la Lombardia. Notevole è già l’incidenza delle famiglie con almeno uno straniero (2.354.000, pari al 7,1% di tutte le famiglie residenti in Italia), che in un quarto dei casi sono miste. Nonostante il policentrismo delle provenienze (196 paesi), si riscontra una notevole prevalenza di alcune aree di origine: oltre la metà (51,1%) proviene da soli cinque paesi (Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina) e circa i due terzi (64%) dai soli primi dieci. La crisi ha influito sull’invio delle rimesse che, pur rimanendo essenziali per le famiglie e i paesi di origine degli immigrati, sono ulteriormente diminuite nel 2013 a 5,5 miliardi di euro, circa un quinto in meno rispetto all’anno precedente e molto di meno rispetto al picco raggiunto nel 2011 (7,4 miliardi di euro). Non sono mancati i casi di discriminazione segnalati dall’UNAR, che nel 2013 sono stati 1.142, dei quali 784 (pari al 68,7%) determinati da fattori di carattere etnico-razziale. L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, attraverso il Dossier Statistico Immigrazione 2014 propone una lettura realistica del fenomeno basata sulle statistiche e libera dalle ideologie, in funzione di una gestione lungimirante in grado di valorizzarne il più possibile l’apporto nella società.
Ottobre 2014. "Quando le ferite sono invisibili". Sarà presentato a Roma un volume curato dai soci SIMM Aragona, Geraci e Mazzetti. Il testo presenta le difficili esperienze, i bisogni di salute e le possibilità di cura dei migranti vittime di violenze intenzionali. Spesso sono profughi che arrivano in Italia da diversi luoghi di crisi geopolitica del mondo. Molti di loro hanno sofferto violenze o torture, cui spesso si sono accompagnate esperienze traumatiche legate ai difficili percorsi migratori. Dal primo gennaio al 30 settembre nel nostro paese sono sbarcate circa 139.000 persone di cui i più intercettati dall’operazione Mare Nostrum. Il 23,5% sono siriani e il 23,4% eritrei. Ad oggi i minori non accompagnati sbarcati e dichiaratisi tali sono circa 11.500 (28,5% eritrei, 16,1% egiziani, il 9,5% somali). In questi mesi, l’ennesima “emergenza” ha concentrato l’attenzione sulle difficoltà di accoglienza e, in ambito sanitario, è stato enfatizzato dai mass media e da alcune forze politiche un presunto rischio infettivologico e non la necessità di avviare percorsi di reale tutela anche dal punto di vista psico-sociale. Nel libro sono descritti i principali problemi psichici che possono svilupparsi in particolare tra chi scappa da guerre e persecuzioni, basati su una revisione della letteratura scientifica, sull'esperienza clinica degli operatori del servizio Ferite invisibili della Caritas di Roma e sui risultati dell'attività di ricerca condotta dallo stesso gruppo. Le cure per i pazienti che soffrono di patologie post-traumatiche richiedono un approccio complesso che tenga conto di diversi elementi: l'organizzazione dei servizi sociali e di salute mentale, la creazione di una rete assistenziale, le specificità degli interventi psicoterapeutici e l'utilizzo dei mediatori culturali. La parte finale del testo presenta la costruzione e validazione del LiMEs (List of Migration Experiences), una checklist per valutare le esperienze traumatiche e le difficoltà di vita in contesti migratori. Nel volume sono considerate anche le implicazioni socio-politiche ed etico-filosofiche dell'assistenza e dell'integrazione sociale dei migranti vittime di violenza intenzionale. Il libro verrà presentato a Roma (Viale di Villa Glori, 27: Casa Famiglia Caritas) il 5 novembre 2014 (8,45-13,30) con un evento durante il quale ha confermato la partecipazione anche il ministro della salute on. Beatrice Lorenzin. A tutti i partecipanti verrà data copia omaggio del volume. L’iscrizione (gratuita) è necessaria.
Ottobre 2014. Corso SIMM a Udine. Salute e comunicazione in medicina: il ruolo della mediazione transculturale, esperienze e progetti. La mediazione non come semplice traduzione, ma come complesso intervento linguistico culturale a diversi livelli, permette la costruzione di un linguaggio comune, condiviso tra operatore sanitario e paziente immigrato, per decodificare e interpretare lo specifico bisogno di salute; rimuovendo gli ostacoli che impediscono e intralciano la comunicazione con l’utenza straniera, rappresenta uno strumento essenziale per promuovere il corretto e appropriato utilizzo dei servizi sanitari da parte degli immigrati e facilitarne l’accesso. Il corso si prefigge di valorizzare la mediazione linguistico-culturale quale strumento che permette di migliorare l'accoglienza e la comunicazione fra gli operatori e gli utenti dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali sia in campo clinico, diagnostico e terapeutico che nell’area della prevenzione attraverso l’educazione sanitaria e la promozione della salute. Il Corso si terrà a Udine presso la sede dell’ordine dei medici. Accreditamento: n. 8,4 (otto/4) crediti ECM per tutti i profili professionali.
3 ottobre 2013 - 3 ottobre 2014
Abbiamo amato
Abbiamo amato l’Odissea, Moby Dick, Robinson Crusoe,
i viaggi di Sindbad e di Conrad,
siamo stati dalla parte dei corsari e dei rivoluzionari.
Cosa ci fa difetto per non stare con gli acrobati di oggi,
saltatori di fili spinati e di deserti,
accatastati in viaggio nelle camere a gas delle stive,
in celle frigorifere, in container, legati ai semiassi di autocarri?
Cosa ci manca per un applauso in cuore,
per un caffè corretto al portatore di suo padre in spalla
e di suo figlio in braccio
portato via dalle città di Troia, svuotate dalle fiamme?
Benedetto il viaggio che vi porta, il Mare Rosso che vi lascia uscire,
l’onore che ci fate bussando alla finestra.
Erri De Luca (2013)
Ottobre 2014. A Brescia un corso SIMM su “Immigrazione e Malattie Infettive”. La maggior parte di chi giunge in Italia è fondamentalmente in buona salute. Si osserva, infatti, il cosiddetto “effetto migrante sano”, una forma di autoselezione all’origine secondo cui decide e può emigrare solo chi è in buone condizioni di salute. Una volta nel nostro Paese, però, gli immigrati vedono progressivamente il loro stato di salute impoverirsi, poiché esposti a molti fattori di rischio legati a condizioni di vita a volte precarie. Molti sono i fattori che condizionano il profilo di salute dei migranti. Prima dell’arrivo nel Paese ospite, questi comprendono l’esposizione a eventuali fattori di rischio (ambientali, microbiologici, culturali, ecc) e l’accesso a servizi sanitari preventivi e curativi nel Paese di origine e/o d’immigrazione intermedia. A questi si aggiungono le conseguenze delle difficoltà fisiche e psicologiche affrontante durante il percorso migratorio. Dopo l’arrivo nel paese ospite, diventano invece rilevanti le condizioni di vita (economiche, ambientali, ecc) e l’accesso ai servizi socio-sanitari. Diversi studi hanno dimostrato come condizioni di vita caratterizzate da marginalità e degrado e uno scarso accesso ai servizi clinici e di prevenzione possono favorire l’insorgenza e lo sviluppo di patologie. Quest’aspetto è particolarmente rilevante per le malattie infettive, patologie che si diffondono più facilmente in condizioni di scarsa igiene e sovraffollamento. L’assistenza sanitaria al cittadino straniero in Italia è regolata da alcune norme nazionali e condizionata da politiche locali. Le buone norme, tuttavia, non bastano a garantire l’accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie. In tutto questo diventa basilare e di primaria importanza la formazione degli operatori sanitari, per un’efficace presa in carico dei migranti. Inoltre, per favorire l’integrazione, diventa sempre più imprescindibile l’informazione-mediazione verso gli stranieri e la comunicazione verso la società ospitante.
Settembre 2014. Tubercolosi e immigrazione. Inutile e pericoloso allarmismo. “Non c’è assolutamente una epidemia di Tbc” e “l’allarmismo non aiuta. È giusto creare l’attenzione sui problemi ma non banalizziamo e cerchiamo di dedicare al tema la giusta attenzione, mettendo in atto una serie di risposte concrete”. È quanto afferma, in una intervista al Sir, Giovanni Baglio, coordinatore scientifico della SIMM (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) e medico epidemiologo dell’Inmp (Istituto nazionale salute, migrazione e povertà), a proposito della polemica in Italia a seguito di un post lanciato sul blog di Beppe Grillo e il relativo hashtag in rete “tbcnograzie” sul rischio Tbc tra i poliziotti che vengono in contatto con i migranti. “Questo degli immigrati che portano le malattie è un vecchio cliché che periodicamente viene riproposto. In realtà è un cliché che non trova conferma dalle statistiche - precisa Baglio rispondendo alle domande di Patrizia Caiffa -. Il problema della Tbc è assai complesso, quindi è necessario evitare le banalizzazioni e non scatenare gli allarmismi”. Secondo i dati del ministero della Salute forniti dall’esperto c’è stato un aumento assoluto del numero dei casi di Tbc tra i migranti: erano 1.600 nel 2003, sono saliti a 2.000 nel 2009. “Ma se poi questi dati si mettono in rapporto con l’aumento della popolazione straniera in Italia, il tasso di incidenza diminuisce drasticamente: era di 100 su 100.000 abitanti nel 2003, si è addirittura dimezzato nel 2009, con 50 su 100.000. Questo vuol dire che non c’è assolutamente una epidemia di Tbc”. “La Tbc è una tipica malattia che colpisce le classi più povere - spiega Baglio -. È chiaro che il rischio tra gli stranieri, che vivono in situazioni di più elevata marginalità e degrado, è 5/6 volte maggiore rispetto a quello degli italiani. Ricordiamo che le persone possono avere anche solo l’infezione senza la malattia. L’infezione si può curare tranquillamente, e anche la Tbc è curabilissima con un anno-quindici mesi di terapia. Non siamo di fronte a scenari di peste boccaccesca”. Il problema, a suo avviso, si affronta, “con una risposta non allarmistica ma fondata sulle buone pratiche: prevenzione individuale, tutela dei lavoratori impegnati nelle attività più rischiose, per evitare il contagio e gestirlo al meglio, attraverso sorveglianza e screening periodici. Serve uno sforzo costante per la prevenzione e l’accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione straniera”. “Abbiamo tutti gli strumenti a disposizione - conclude - usiamoli. L’allarmismo non aiuta. È giusto creare l’attenzione sui problemi ma non banalizziamo e cerchiamo di dedicare al tema la giusta attenzione, mettendo in atto una serie di risposte concrete”.
Vedi anche:
Agosto 2014. Aperte le iscrizioni per la partecipazione al XXII “Corso base” nazionale di Medicina delle Migrazioni. Come ogni anno, con il patrocinio SIMM, si svolgerà a Roma dal 22 al 24 ottobre 2014, il Corso base di Medicina delle Migrazioni. Giunto alla XXII edizione questo corso ha introdotto al tema della salute dei migranti centinaia di operatori sanitari e sociali in vari contesti locali. Il Corso, coordinato da operatori con esperienza pluriennale nel campo della sanità delle migrazioni, è indirizzato a medici, personale infermieristico, assistenti sociali, operatori sociosanitari, mediatori culturali e altre figure professionali interessate a migliorare le loro conoscenze nella medicina delle migrazioni. È un Corso base, di primo livello, per condividere alcune acquisizioni indispensabili per ridurre barriere conoscitive, relazionali, organizzative e favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti. Vuole essere anche un'occasione d'incontro tra diverse realtà ed esperienze, per cercare di condividere sollecitazioni ed approfondimenti, per pianificare un cammino d'integrazione anche in campo sanitario senza pregiudizi e semplificazioni.
Per informazioni ed iscrizioni: dr. Gonzalo Castro Cedeno; tel. 06.4454791 - fax 06.445.70.95 - gonzalo.castrocedeno@caritasroma.it
Agosto 2014. Asilo, frontiere ed immigrazione: pubblicato il manuale sul diritto europeo. Edizione 2014. La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali hanno pubblicato una guida aggiornata al diritto europeo in materia di asilo, frontiere e immigrazione. Prima guida completa su queste tematiche, essa tiene conto sia della giurisprudenza della CEDU, sia di quella della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Contiene, inoltre, i regolamenti e le direttive pertinenti dell’UE, oltre a riferimenti alla Carta sociale europea (CSE) e ad altri strumenti del Consiglio d'Europa. Il primo manuale è stato pubblicato in quattro lingue nel giugno 2013. La seconda edizione è stata completata nel dicembre 2013, aggiornata alla luce delle modifiche legislative introdotte nell’estate 2013 in materia di asilo dell’Unione europea. Eventuali futuri aggiornamenti saranno messi a disposizione sul sito Internet della FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) e sul sito Internet della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il manuale è destinato ad avvocati, giudici, pubblici ministeri, guardie di frontiera, funzionari dell’immigrazione e altre figure professionali che collaborano con le autorità nazionali, oltre che a organizzazioni non governative e a organismi che potrebbero essere chiamati ad affrontare le problematiche legali in uno degli ambiti analizzati nel manuale. (Fonte: www.tuttocamere.it)
30 Luglio 2014. La newsletter n. 33 di SaluteInternazionale è dedicata all'immigrazione. Un editoriale e due articoli pubblicati su saluteinternazionale.info affrontano il tema dell'immigrazione con riferimento alla governance del sistema in ambito sanitario (Maciocco), dell'accoglienza (Geraci) e della possibile integrazione almeno anagrafica (Zanchetta). Emergono criticità, problemi ma anche qualche proposta.
Luglio 2014. Guida all'orientamento legale dei cittadini stranieri in Italia. La Caritas Italiana pubblica la edizione aggiornata della "Guida legale all'orientamento dei cittadini stranieri", un sussidio informativo, rivolto, oltre agli operatori legali delle Caritas diocesane, a tutti coloro che debbano o vogliano misurarsi con la complessa e articolata legislazione sull’immigrazione e l’asilo e necessitino di un supporto per acquisire maggiore dimestichezza con le norme che la regolano. Nella consapevolezza che si tratta di una materia in costante e continua evoluzione, il formato elettronico di questa riedizione è pensato proprio per semplificare l'aggiornamento delle parti che, nel tempo, lo richiederanno. La Guida si presenta inoltre, in questa versione aggiornata, più curata nella parte grafica, con una serie di immagini, tabelle e schemi volti a facilitare e alleggerire la consultazione. L'auspicio è che la Guida, oltre ad aiutare gli operatori e i cittadini stranieri a districarsi fra leggi, decreti e circolari particolarmente abbondanti in questo ambito, possa contribuire ad alimentare sui territori la cultura della legalità e del rispetto dei diritti delle persone.
Scarica il Testo Guida legale all'orientamento dei cittadini stranieri:
17 Luglio 2014. Sbarchi e non solo. Un articolo pubblicato su saluteinternazionale.info prova a fare il punto sul fenomeno degli sbarchi che tra solidarietà istituzionale, accoglienza spesso improvvisata, pregiudizi diffusi e incerte tutele internazionali sta condizionando il dibattito culturale e politico di questi giorni. Dall’operazione Mare Nostrum al recente Piano Nazionale per l’Accoglienza oggetto una intesa tra Stato, Regioni, Province Autonome e Comuni. Dai pregiudizi diffusi soprattutto in ambito sanitario (l’evocazione dell’arrivo dell’Ebola e del Vaiolo) alla confusione organizzativa per garantire percorsi di tutela della salute. Oggi intanto la Regione Lazio con una nota (n. 413521/2014) informa le Aziende USL sull’ “assistenza sanitaria ai cittadini stranieri destinati al soggiorno temporaneo nel territorio regionale a seguito di sbarchi sulle coste italiane” indicando percorsi validati e procedure essenziali.
Allegato 1 alla nota della Regione Lazio
Allegato 2 alla nota della Regione Lazio
Luglio 2014. Infanzia Italia: Gruppo CRC, l’Italia non è un “paese per bambini”. Diffuso il 7° Rapporto su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” a cura del Gruppo CRC con la collaborazione, per la parte dedicata ai bambini stranieri, della SIMM. I problemi dell’adolescenza e dell’infanzia in Italia restano fortemente segnati da un contesto di difficolta economica e povertà, ma la scarsita di servizi sociali ed educativi che supportino i minorenni, fanno pagare loro un prezzo ancora più alto. Nonostante numerose evidenze scientifiche, dalle neuroscienze all'economia dello sviluppo, sottolineino l’importanza delle primissime epoche della vita per lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale e dell'equità dell'individuo, con effetti che durano per tutto il corso della vita, sembra che l’Italia “non sia un Paese per bambini”. Al 1° gennaio 2013 i bambini in età compresa tra gli 0 e i 3 anni in Italia erano 2.171.465 e di questi uno su cinque nasce da almeno un genitore straniero. Ogni anno nascono circa 80.000 bambini con entrambi i genitori stranieri con le donne che hanno un tasso di fecondità doppio rispetto alle donne italiane. Dalla fine del 2012 con un Accordo della Conferenza Stato-Regioni si è stabilito che tutti i minori (0-17 aa), in qualsiasi condizione giuridica presenti in Italia, devono essere tutelati dal punto di vista sanitario nel miglior modo possibile (iscrizione al SSN con un proprio medico di riferimento: pls o mmg). In molte regioni questa norma viene disattesa con forti discriminazioni tra minori.
Luglio 2014. Un intervento di promozione della salute per i bambini rom. Il 30 giugno si è concluso il progetto “Integrazione ROM”, finanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007 – 2013. L’obiettivo del progetto è stato quello di assicurare la tutela ai minori rom, sostenere e agevolare l’integrazione scolastica e sociale sul territorio della provincia di Torino (nei comuni di Orbassano, Beinasco, Rivalta, Bruino, e Piossasco). Realizzato dal Consorzio CIdiS (Consorzio Intercomunale di Servizi di Orbassano) e Cooperativa San Donato, in collaborazione con l‘ong COI (Cooperazione Odontoiatrica internazionale) che ha gestito la parte di cura orale e di promozione della salute. COI ha svolto 6 laboratori sanitari di prevenzione e cure emergenziali delle patologie orali, svolte direttamente presso gli insediamenti con la tecnica ART - Atraumatic Restorative Treatment, e 11 laboratori di in-formazione sulla salute orale nelle scuole dei territori coinvolti.
20 giugno 2014: Giornata mondiale del rifugiato. La SIMM, oltre ad un convegno a Senigallia, ha scelto per partecipare attivamente a questa giornata, in un momento storico di grande impegno e problematicità per l’Italia, l’immagine del Palazzo Selam. Questo è un edificio occupato situato nella periferia di Roma Sud; gli abitanti, circa 1.200, sono per la quasi totalità titolari di un tipo di protezione internazionale, persone che vivono a Roma da più di 5 anni e che senza alcuna possibilità di essere accolti o integrati nella città hanno trovato in Selam una casa. Da 8 anni l’Associazione Cittadini del Mondo ha allestito all’interno del palazzo uno sportello socio-sanitario e segue le vicissitudini dell’edificio. E’ stato prodotto un report, grazie ai racconti degli abitanti, che ricostruisce la strana storia dell’occupazione, prima legale poi divenuta illegale e quindi completamente abbandonata a sé insieme all’edificio che negli anni è diventato sempre più fatiscente. Negli ultimi mesi la situazione è divenuta ancora più drammatica a causa di centinaia di nuovi arrivati con gli ultimi sbarchi, che fanno del palazzo una tappa nella loro migrazione nascosta verso il nord Europa. E Selam è sempre più invisibile; trovandosi lontano dal centro di Roma e dal primo quartiere abitato, è stato facilmente ignorato da tutti e gli stessi abitanti riferiscono di sentirsi degli hedertena ovvero “fantasmi che non si vedono”. Presentata la problematica durante una riunione del GrIS Lazio, si sta pianificando un intervento coordinato tra associazioni ed istituzioni per garantire percorsi di tutela sanitaria, di prevenzione e di cura.
20 giugno 2014. Convegno "Profughi e migranti: ruolo della medicina e sinergie tra gli operatori”. Si terrà a Senigallia (AN) presso la Biblioteca Comunale Antonelliana - Via Ottorino Manni, 1 - Foro Annonario. Affinché il diritto formale (possibilità di accesso) garantito dalla legge si trasformi in diritto reale (fruibilità delle prestazioni) è indispensabile un’efficace politica sanitaria anche a livello locale, giacché è a livello regionale, considerato l’avanzato federalismo proprio in sanità, che bisogna guardare perché delle buone norme nazionali diventino prassi e il diritto dalla carta si realizzi nella quotidianità. In questa cornice si ascrive questo Convegno a Senigallia, pensato come un momento di riflessione sull'efficacia della collaborazione nell'ambito di azioni politiche coordinate e intersettoriali; sulla valorizzazione delle competenze e delle esperienze dei vari attori istituzionali e non istituzionali - di cui la SIMM e le sue emanazioni locali, i GrIS, sono un esempio; sulla capacità di mettersi in rete attraverso processi realmente condivisi e partecipati, come chiave di volta nel perseguimento dell’obiettivo comune di una salute per tutti, senza esclusioni e discriminazioni.
Per informazioni sull’iniziativa: Laura Rossi Magi (333 4794022) e Luca Fossarello (391 4259873)
Per informazioni generali: formazione.angeletti2014@simmweb.it
Maggio 2014. XIII Congresso SIMM di Agrigento. Oltre 200 operatori sociali e sanitari, medici, infermieri, assistenti sociali e persone interessate al tema della salute degli immigrati provenienti da tutta Italia, 21 relazioni in plenaria, 22 comunicazioni di esperienze territoriali, 66 poster esposti e commentati in due sessioni, oltre 320 gli autori degli studi e ricerche, un ricco volume degli atti di oltre 200 pagine, 5 sessioni scientifiche frequentate e partecipate con domande e dibattito proseguito anche nei momenti di pausa … sono questi i numeri del XIII Congresso della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) dal titolo esplicativo “Responsabilità ed equità per la salute dei migranti: un impegno da condividere”. Su questo concetto chiave ci si è confrontati tra operatori del servizio pubblico, con il mondo del volontariato e del privato sociale, dell’associazionismo, dell’università e delle istituzioni. Proprio questa è una caratteristica della SIMM, essere un caleidoscopio di esperienze e competenze, avere una “storia meticcia” per appartenenza ma sapersi coagulare su obiettivi comuni e condivisi. Il Congresso ha esaltato in primo luogo l’essere rete, tante diversità intrecciate e collegate tra loro, dal nazionale al locale con i Gruppi Immigrati e salute, i GrIS presenti in 14 Regioni, ma ha anche definito alleanze strategiche in base agli argomenti trattati: con l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) in particolare per una specifica attenzione sull’applicazione della normativa e per l’impegno contro le discriminazioni; con il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) ed il Gruppo di Lavoro Nazionale Bambino Immigrato della Società Italiana di Pediatria (GLNBI–SIP) perché investire sui i bambini è garanzia di salute; con l’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) perché l’impegno contro le disuguaglianze, la promozione dell’equità in Italia siano arricchite dall’esperienza internazionale e dallo studio e comparazione dei diversi sistemi sanitari.
14 maggio 2014. Prima giornata del XIII Congresso della SIMM. Con il benvenuto ai congressisti da parte del presidente della SIMM, dr. Mario Affronti e la lettura inaugurale “Lampaduza” a cura di Davide Camarrone inizia oggi alle ore 17:00 al Teatro Pirandello di Agrigento, il XIII Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni “Responsabilità ed equità per la salute dei migranti: un impegno da condividere”. Prima dell’inaugurazione del Congresso, dalle 10.00 alle 13.00, nell’ex Collegio dei Padri Filippini, in via Atenea sono previsti lo “Spazio incontri paralleli” e la “Sessione Giovani”. Nello Spazio Incontri Paralleli il Coordinamento nazionale dei gruppi Immigrazione e Salute della SIMM (GrIS) attraverso il suo coordinatore nazionale, dott. Salvatore Geraci, incontrerà le unità territoriali, i GrIS (Gruppi Immigrazione e Salute) e la SIMM incontrerà il “territorio”, rappresentato dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta, per un confronto sulle politiche sanitarie di specifico interesse. In particolare dopo l’introduzione ed l’inquadramento del fenomeno migratorio in Italia, in Sicilia e nella provincia di Agrigento a cura del dr. Mario Affronti e della dr. Simona La Placa (SIMM) seguiranno le relazioni della dr. Maria Laura Russo e del dr. Maurizio Marceca (SIMM) “La relazione del MMG con il paziente straniero: vissuti, riflessioni, orientamenti (con modalità interattive)” e della dr. Milena Lo Giudice (SIMM) su “La relazione del PLS con i bambini stranieri e le loro famiglie”. Nel primo pomeriggio la dr. Emanuela Forcella (SIMM) e la dr. Manila Bonciani (SIMM). Modereranno la Sessione giovani “Salute è partecipazione” in cui presentate le esperienze dei territori di Arezzo, Roma, Bergamo e dell’Emilia Romagna.
Addetto stampa: Marilisa Della Monica 3491277892/dellamonica.m@libero.it
25 aprile 2014. Si avvicina il XIII Congresso SIMM. Quasi 200 operatori sociali e sanitari, studiosi e persone interessate al tema provenienti da tutta Italia, si sono già iscritti al XIII Congresso SIMM dal titolo “Responsabilità ed equità per la salute dei migranti: un impegno da condividere” che si terrà ad Agrigento dal 14 al 17 maggio 2014. Sono 21 le relazioni previste, mentre degli 88 abstract pervenuti, 22 saranno presentati come comunicazioni orali e 66 saranno esposti in due sessioni di poster. In totale gli autori dei lavori scientifici presentati sono oltre 320. Il Congresso 2014 è organizzato in 5 sessioni dedicate rispettivamente a: ‘salute è partecipazione’, ‘oltre Lampedusa: quali interventi di accoglienza e tutela per i migranti forzati’, ‘tutela della salute per tutti i bambini a 25 anni dalla Convenzione di New York’, ‘determinanti sociali e disuguaglianze’, ‘diritto alla salute senza discriminazioni: attuali criticità e proposte’. A 24 anni dalla fondazione della SIMM, l’appuntamento congressuale, la pubblicazione e la divulgazione degli Atti, è un’occasione preziosa per confrontare le diverse esperienze, capire meglio il presente e programmare, insieme, il futuro. E’ possibile ancora iscriversi al Congresso utilizzando il modulo predisposto.
Pasqua 2014. Pasqua è voce del verbo ebraico «pèsah», passare. Non è festa per residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio.
Da non credente vedo le persone di fede così, non impiantate in un centro della loro certezza ma continuamente in movimento sulle piste. Chi crede è in cerca di un rinnovo quotidiano dell'energia di credere, scruta perciò ogni segno di presenza. Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a manifestarsi, perciò vedo chi crede come uno che sta sempre su un suo «pèsah», passaggio. Mentre con generosità si attribuisce al non credente un suo cammino di ricerca, è piuttosto vero che il non credente è chi non parte mai, chi non s'azzarda nell'altrove assetato del credente. Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle scritture sacre, l'uscita d'Egitto e il patibolo romano della croce piantata sopra Gerusalemme. Sono due scatti verso l'ignoto. Il primo è un tuffo nel deserto per agguantare un'altra terra e una nuova libertà. Il secondo è il salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione. Pasqua/pèsah è sbaraglio prescritto, unico azzardo sicuro perché affidato alla perfetta fede di giungere. Inciampo e resto fermo, il Sinai e il Golgota non sono scalabili da uno come me, che pure in vita sua ha salito e sale cime celebri e immense. Restano inaccessibili le alture della fede. Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri a ogni costo, atleti della parola pace.
Erri De Luca, in Mosaico di pace, aprile 2014
14 - 17 maggio 2014
XIII Congresso della SIMM ad Agrigento
PROROGA DEADLINE AL 17 MARZO 2014
per invio di abstract e quote di iscrizione ridotte per i soci SIMM
Per Informazioni:
segreteria.congresso2014@simmweb.it
ecclesiaviva@gmail.com
14 marzo 2014. Lettera del Consiglio di Presidenza SIMM sulla scelta di non avere sponsor commerciali al Congresso Nazionale. Cara Socia, caro Socio, come già successo per l’organizzazione del XII Congresso a Viterbo nel 2012, i componenti del Consiglio di Presidenza della SIMM, in qualità di rappresentanti di un’associazione libera e non condizionata da interessi commerciali, hanno nuovamente scelto di non richiedere sponsorizzazioni. I regali e le sponsorizzazioni influenzano i destinatari (organizzatori e partecipanti al congresso, nel nostro caso) perché svolgono un ruolo mnemonico grazie al nome e il marchio della ditta impressi sul regalo, sulle locandine, sulle cartelline. Il dono o la sponsorizzazione, inducono un sentimento di riconoscenza e di reciprocità, che spingono coloro che ne hanno beneficiato a ricambiare il favore orientando le proprie prescrizioni o scelte di acquisto verso chi ci ha offerto qualcosa (indipendentemente dal valore intrinseco dell’oggetto in sé) e perdendo quindi la propria preziosa imparzialità. Inoltre, la sponsorizzazione o il dono (la valigetta, la biro, il buffet) hanno un costo il quale, in ultima analisi, ricade sempre sull’ultimo anello della catena (in genere il paziente che acquista il farmaco della ditta in questione). Così, anche quest’anno, vi attende un congresso sobrio, ma sicuramente, più libero!
il Consiglio di Presidenza della SIMM
per approfondire
www.nograziepagoio.it
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp0810200
(documento sulla gestione dei conflitti di interesse redatto dall'Institute of Medicine degli USA)
http://archinte.ama-assn.org/cgi/content/abstract/169/9/887
(un interessante caso di influenza occulta)
Sicilia, 6 Marzo 2014. Assistenza sanitaria stranieri – Procedure per iscrizione al SSR dei minori stranieri possessori di codice STP/ENI. L’Assessorato Salute della Regione Siciliana, dopo aver ratificato l’Accordo Stato-Regioni lo scorso autunno, in data odierna emana (DA 326/2014) la circolare che descrive il percorso operativo per l’iscrizione al Pediatra di Libera Scelta dei minori (0 - 14 anni) stranieri “extracomunitari figli di genitori non in possesso di permesso di soggiorno e comunitari non in possesso dei requisiti per l’iscrizione al SSR”. L’iscrizione presuppone il possesso del codice STP ed ENI (che puo’ essere contestualmente rilasciato) e andra’, quindi, rinnovata ogni sei mesi. Queste le peculiarita’ di una disposizione che rappresenta certamente un risultato importante che si aggiunge a quello di Emilia Romagna e Lombardia (SLP).
Marzo 2014. Quanto costa l’assistenza sanitaria per gli immigrati? Uno studio della Regione Marche. Quando si parla di spesa sanitaria i decisori e i politici vorrebbero conoscere nel dettaglio quanto costa l’assistenza sanitaria agli immigrati, dimenticando che in generale sui costi sanitari, anche per gli italiani o alcune categorie di italiani (esempio anziani, disabili, oncologici ecc.), vi sono seri problemi di conoscenza. Inoltre, seppure la specifica questione sia da ritenersi legittima, spesso sottende la domanda “siamo sicuri che l’Italia può permettersi di pagare l’assistenza sanitaria ‘anche’ agli immigrati?”. La stima dei costi sostenuti per l’assistenza sanitaria agli immigrati può essere effettuata con una metodologia messa a punto negli anni dal gruppo di lavoro nazionale “Salute immigrati” a partire dalle prime valutazioni relative agli anni 2003-2005, pubblicate nel 2008. Indubbiamente il diverso grado di affidabilità dei dati forniti dalle regioni e le diverse modalità di contabilizzazione impiegate dalle stesse, rende possibile effettuare solo delle stime e rende difficile il benchmark. Nella regione Marche, nel quadriennio 2007-2010, la spesa per i ricoveri per gli immigrati regolarmente residenti è intorno al 5% e quella per i ricoveri degli immigrati “irregolari” (per lo più extra-comunitari senza permesso, spesso in condizioni di marginalità sociale e senza possibilità di iscriversi al Ssn) è intorno allo 0,3%. Dati analoghi sono presenti in altre regioni e a livello nazionale. Per gli italiani e per gli immigrati “irregolari” la spesa media per ricovero è costantemente superiore rispetto a quella degli immigrati regolarmente residenti. Se si confrontano le due sottopopolazioni di immigrati, i regolarmente residenti e gli “irregolari”, il “peso” dei ricoveri per questi ultimi è maggiore rispetto a quello degli italiani e può essere addirittura superiore, soprattutto nella classe di età pediatrica (0-14 anni), a quello degli italiani. Questo ultimo dato suggerisce la necessità di una presa in carico da parte del pediatra di base ad evitare il ricorso al ricovero in condizioni di maggiore gravità con conseguenze sulla salute e sui costi. Nell’attuale contesto nazionale in cui la necessità di ottimizzare le risorse è acclarata, fornire le cure di base a chi ne ha bisogno, a partire dai gruppi più vulnerabili, significa anche assumere la responsabilità di operare in termini di efficienza, oltre che contrastare le diseguaglianze, che come noto, hanno ricadute negative su tutta la collettività (PC).
16 febbraio 2014. Le Regioni Lombardia e Emilia-Romagna garantiscono l’assistenza sanitaria ai minori con i genitori in condizione di irregolarità e fragilità sociale. La Lombardia e l’Emilia-Romagna sono le uniche Regioni in Italia che hanno recepito l’indicazione dell’Accordo sulla tutela sanitaria agli immigrati del 20 dicembre del 2012 per garantire l’assistenza sanitaria ai minori figli di immigrati in condizione di irregolarità giuridica attraverso il pediatra di libera scelta. Due punti in comune: le due Regioni non hanno formalmente recepito l’Accodo e entrambe individuano la popolazione target nei minori fino a 14 anni. La Lombardia garantisce l’iscrizione al SSR per tre anni ma il pediatra dovrà essere scelto di volta in volta, l’Emilia-Romagna attraverso il codice STP garantisce il pediatra per un anno (rinnovabile); la Lombardia comprende i minori figli di cittadini comunitari presenti in regione ed in condizione di fragilità sociale (senza attestato di diritto rilasciato dal proprio paese o Team), l’Emilia-Romagna prevede l’iscrizione volontaria (a pagamento) per i comunitari residenti (adulti e minori) e senza attestati di diritto o iscrizione obbligatoria al SSN. L’esenzione dei ticket corrisponde alle indicazioni locali: esenti fino a 14 aa i minori in Lombardia, fino a 6 aa in Emilia-Romagna se indigenti e poi con livelli di esenzione diversificati. L’Accordo ha l’obiettivo di uniformare diritto e procedure, le Regioni (in assenza di una governance nazionale) aumentano differenze e disuguaglianze …
12 febbraio 2014. Ricerca Istat. Cittadini stranieri: condizioni di salute, fattori di rischio, ricorso alle cure e accessibilità dei servizi sanitari. I cittadini stranieri hanno una percezione positiva del proprio stato di salute. E lo sentono tale più degli italiani. Secondo l'Istat, infatti, per "l'87,5% le proprie condizioni di salute sono buone o molto buone a fronte dell'83,5% degli italiani". Nello specifico, a sentirsi in buona salute tra i cittadini dei Paesi Ue sono soprattutto i polacchi (88,4%) e, tra i non comunitari, i cinesi (90,2%), i filippini (90,2%) e gli indiani (88,8%). In fondo alla classifica si trovano gli ucraini (85,8%) e i marocchini (85,2%). In assenza di disturbi o sintomi vanno dal medico il 57,5% degli stranieri, di più le donne (59,6% contro il 53,9% degli uomini) e i giovani under 14 (62,9%), di meno i cinesi (44,1%). Si rivolgono al pronto soccorso soprattutto tunisini e marocchini, meno i cinesi. Alla guardia medica si recano di più i giovani adulti e chi vive al Mezzogiorno, al consultorio soprattutto le donne tra i 25 e i 34 anni. Il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a spiegare in italiano i disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il medico dice. Lo svantaggio è maggiore per le donne, per gli over 54, per chi ha un titolo di studio basso e per le collettività cinesi, indiane, filippine e marocchine. Il 13% dei cittadini stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a svolgere le pratiche amministrativo-burocratiche nell'accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto se cinesi o indiani. ... ... L’indagine è stata finanziata dalla Direzione generale della prevenzione del Ministero della salute per favorire la conoscenza, fino ad oggi frammentate e di difficile analisi, su specifici aspetti di fondamentale importanza quali: il legame tra condizioni di salute, stili e qualita della vita degli immigrati; l’accesso alle cure e ai servizi socio-sanitari; le differenze rispetto alla popolazione residente italiana; le difficolta incontrate dagli stranieri residenti nel rapporto con i servizi sanitari. La SIMM ha partecipato nella fase di costruzione delle domande. I dati del report forniscono un quadro sintetico in cui emergono le differenze in salute della popolazione straniera in Italia per paese d’origine. L’analisi può permettere di individuare interventi sempre più appropriati per questi gruppi di popolazione, in modo da favorire l’accesso alle cure e la mediazione culturale, quando necessario.
Gennaio 2014. Lettera del Presidente SIMM di annuncio del XIII Congresso Nazionale. Carissimi soci, eccoci al XIII Congresso Nazionale della nostra Società previsto ad Agrigento dal 14 al 17 maggio di quest’anno. Sulla scia di Viterbo, vogliamo aprire spazi e costruire nuove traiettorie nei vari territori in cui il diritto alla salute per tutti e senza esclusioni stenta ad affermarsi. Abbiamo già preparato il terreno con gli operatori socio-sanitari dell’ASP di Agrigento e stiamo coinvolgendo le varie autorità locali e le organizzazioni sociali che operano a favore degli immigrati. Con loro organizzeremo il Congresso nella speranza che ci possano essere ricadute positive nell’assistenza socio-sanitaria degli immigrati che tuttora non riescono ad avere garantiti i diritti di salute in quel territorio. Questa mia prima lettera è dettata dalla necessità di ripercorrere le orme di Viterbo anche per la sostenibilità economica. Anche ad Agrigento faremo un congresso equo e solidale nonchè sobrio e dignitoso, grazie alle preiscrizioni di tutti noi. Questo ci consentirà di reperire le risorse necessarie in modo coerente coi principi che informano la SIMM. In questa prima fase vi chiedo, infine, il sostegno e la collaborazione per la maggiore divulgazione possibile del nostro tradizionale incontro che vorremmo sempre più affollato e partecipato, ricordando che in queste nostre riunioni è stata scritta la storia della medicina delle migrazioni e che la crisi sociale, politica e morale che ancora ci attanaglia esige un maggior impegno nella ricerca di nuove soluzioni per una “dignitas in salute e salus in dignitate”. (Mario Affronti)
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23 gennaio 2014. Quasi uguali. In Lombardia pediatra per i figli di stranieri irregolari: da oggi con la circolare applicativa il diritto diventa effettivo. I minori stranieri con meno di 14 anni, con genitori immigrati senza permesso di soggiorno potranno iscriversi al Servizio Sanitario Regionale della Lombardia. Lo stabilisce una circolare che è stata diramata a tutte le Asl regionali, con cui si dà attuazione a quanto previsto nelle Linee Guida sulla sanità regionale presentate lo scorso dicembre dalla regione Lombardia a seguito della causa di discriminazione promossa contro la Regione da Asgi, Avvocati Per Niente, Naga e Anolf – Cisl. Queste associazioni affermano: “Non possiamo non rilevare però la permanenza di un principio di non – eguaglianza: i minori irregolari saranno iscritti a Sistema Sanitario Regionale, ma non sarà loro assegnato il Pediatra di libera Scelta, contrariamente a quanto avviene per i minori italiani”. Dal 23 gennaio, i genitori possono recarsi in una Asl che, accertati i dati anagrafici del minore e la sua età “nei modi resi possibili dalle singole circostanze e secondo canoni di buon senso pratico“, rilascerà un documento cartaceo con il quale gli stessi potranno recarsi da qualsiasi pediatra (eventualmente anche sempre dallo stesso, senza un limite massimo di visite) che fornirà la prestazione e verrà poi pagato direttamente dalla Regione. La circolare conferma inoltre che i minori stranieri, come gli italiani, potranno accedere direttamente agli ambulatori pediatrici senza impegnativa. Un passo certamente avanti ma, oltre la mancanza di assegnazione del pediatra, rileviamo l’incongruenza con la Convenzione di New York, ratificata integralmente con legge dello Stato italiano, testo di riferimento per l’emersione del diritto assistenziale per tutti i minori definiti con l’età compresa da 0 a 18 anni (e non solo fino a 14) e la non esplicita inclusione dei minori, figli di cittadini comunitari non residenti, privi di Team e comunque non iscrivibili/assistibili in altro modo, ... .
14 gennaio 2014. Emilia-Romagna: sì al pediatra di libera scelta per tutti i bambini e possibilità di iscrizione volontaria per i cittadini comunitari. Con la delibera 2099 del 30 dicembre 2013 la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha stabilito che anche i figli di immigrati senza permesso di soggiorno potranno avere il pediatra di libera scelta, in uniformità con quanto stabilito dall'Accordo Stato-Regioni del dicembre 2012. La scelta del pediatra sarà a tempo determinato, con validità annuale dal momento dell'iscrizione e rinnovabile di anno in anno fino al compimento del 14° anno di età (purché permanga la presenza nel territorio regionale), e sarà attestata attraverso il rilascio di una tessera cartacea. In armonia con quanto già accade per i possessori di tessera STP, le eventuali prescrizioni si applicheranno alle prestazioni sanitarie effettuate esclusivamente nelle strutture sanitarie pubbliche della regione e all'assistenza farmaceutica. La delibera contiene anche una previsione riguardante i cittadini comunitari che, residenti sul territorio regionale, non hanno i requisiti per l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Per loro vi sarà la possibilità di iscrizione volontaria, dietro pagamento di un contributo valido per l'anno solare, non frazionabile e a decorrenza non retroattiva (in conformità con quanto stabilisce la Circolare n. 5/2000 nella parte relativa all'iscrizione volontaria).