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News 2013

Questa pagina contiene le notizie pubblicate in ordine cronologico sul sito della SIMM per l'anno 2013


Ad oggi hanno con recepito con atto formale l'Accondo Stato - Regioni e P.A. sulle indicazioni per una corretta applicazione delle normative sanitarie per immigrati:


31 dicembre 2013. La SIMM aderisce all’appello di “Medici Senza Camice”. Sul sito People's Health Movement è possibile leggere l’appello di un gruppo di giovani medici italiani: le bocche cucite dei “reclusi” del CIE di Ponte Galeria dei giorni scorsi gridano in silenzio. “Riteniamo che sia arrivato il momento di ascoltare. Facciamo appello all'iniziativa di cittadini e organizzazioni perché si sostenga con solidarietà la protesta straziante, e a tutte le istituzioni politiche e giuridiche chiedendo la chiusura immediata di tutti i CIE e una profonda ridefinizione delle norme sull’immigrazione in Italia, rifondando le politiche migratorie del nostro Paese verso il rispetto dei diritti umani e dell'accoglienza”.

Chiunque voglia unirsi all'appello scriva a medicisenzacamice@gmail.com


28 dicembre 2013. Per la Regione Lazio il 2014 sarà l’anno contro le disuguaglianze in sanità. Se ormai da alcuni anni il nuovo paradigma della sanità pubblica è il contrasto delle disuguaglianze nella salute e nell’accesso ai servizi e i parametri di analisi e di intervento sono i determinanti sociali alla salute, poche regioni hanno iscritto tale impegno nelle loro politiche. Dopo un intenso lavoro preparatorio, vicissitudini dovute al cambio dell’amministrazione e a nuove scelte programmatiche, la Regione Lazio si appresta a rendere operativo un programma di impegno contro le disuguaglianze da parte di tutte le aziende sanitarie regionali. Dapprima è stata istituita una “cabina di regia” presso l’Agenzia di Sanità Pubblica (ASP), e successivamente, con la decadenza di questa, è stato individuato un “gruppo tecnico regionale” che formalmente da novembre 2013 è operativo ed ha licenziato una serie di schede obiettivi che le Aziende sanitarie dovranno realizzare con le dovute contestualizzazioni. Le popolazioni target sono tre: rom e sinti, immigrati con particolare riferimento a coloro che vivono in condizione di fragilità sociale (STP e ENI), vulnerabili (senza dimora) italiani e stranieri. Alcuni saranno progetti pilota, altri struttureranno le buone prassi già in essere ma tutti puntano su un aumento delle competenze del sistema in modo che le risorse disponibili per il 2014 possano fruttare anche negli anni a seguire. Il GrIS Lazio è stato coinvolto sia in ambito di progettualità che di realizzazione in particolare per rendere omogenee alcune linee di intervento e far diventare patrimonio di tutti le esperienze di alcuni (lavoro di “rete sul campo”).

26 dicembre 2013 - I CIE sono luoghi generatori di violenza, non garantiscono in alcun modo i diritti umani delle persone trattenute e si sono dimostrati fallimentari nel contrasto dell’immigrazione irregolare. Con queste parole inizia un comunicato di Medu – Medici per i diritti umani che la redazione SIMM condivide pienamente. “Solo l’uno per cento dei migranti in condizioni di irregolarità sul territorio nazionale viene infatti effettivamente rimpatriato attraverso il sistema della detenzione amministrativa. Nel 2013 è probabile che questa percentuale si abbasserà ulteriormente. I CIE sono, in due parole, inutili e incivili. La sconcertante testimonianza video raccolta da un migrante al centro di Lampedusa (che pure è un centro di primo soccorso e accoglienza e non un centro di identificazione ed espulsione) e la drammatica protesta di queste ore di un gruppo di trattenuti al CIE di Ponte Galeria che si sono cuciti le labbra, dimostrano una volta ancora la necessità di riformare radicalmente - e da subito - un sistema di gestione dell’immigrazione incompatibile con quei diritti fondamentali che uno stato di diritto deve sempre garantire”.


26 dicembre 2013. Abrogazione della Bossi Fini. Istruzioni per l’uso. Interessante la riflessione e il lavoro fatto da Sergio Briguglio: “da molto tempo si sente parlare di "abrogazione della Bossi-Fini" da parte di quasi tutti coloro che vogliono riformare la normativa su immigrazione e asilo in Italia. Ora, riformare quella normativa e' cosa senz'altro auspicabile, come - poniamo - e' auspicabile che intervenga il chirurgo quando si presentano certe patologie. Nessuno di noi pero' sarebbe contento di essere operato da un chirurgo che immagini il cavo popliteo situato alla base del cervelletto. Per dare, ai nostri aspiranti chirurghi, i necessari rudimenti di anatomia, ho preparato un documento che mostra quali disposizioni della legge Bossi-Fini siano ancora in vigore, quali non lo siano piu' (perche' successivamente modificate da altri interventi del Legislatore) e quali disposizioni riprenderebbero vigore se si abrogasse, oggi, la legge in questione”.

Il documento di Sergio Briguglio e' al link
www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2013/dicembre/bossi-fini-residua.html

Le proposte di riforma elaborate dall'ASGI, in attesa che si chiarisca la situazione politica in Italia, rimangono una priorità qualunque Governo venga formato:
www.asgi.it/home_asgi.php
www.asgi.it/public/parser_download/save/i.10.punti.di.riforma.asgi.2013000.pdf


23 dicembre 2013. Lombardia: Pediatra ai bambini irregolari grazie all’azione delle associazioni. Le linee guida in materia sanitaria varate il 20 dicembre 2013 dalla Regione Lombardia costituiscono finalmente un primo tentativo di affrontare la questione dell'attribuzione del pediatra di libera scelta e dell'iscrizione al Servizio Sanitario Regionale dei figli di stranieri privi di titolo di soggiorno. “Si tratta di un risultato importante perché si consente l'iscrizione del minore al SSR a tempo indeterminato con la possibilità di accedere al pediatra e agli ambulatori pediatrici, e perché conferma il diritto del comunitario, anche se non iscritto all'anagrafe, di accedere alle cure. E questa è una grande vittoria. Suscita perplessità, invece, la scelta di non dare l'accesso al pediatra mediante la attribuzione di un pediatra ‘fisso’, così come avviene per i bambini italiani e per i figli degli stranieri regolarmente soggiornanti” affermano le associazioni che hanno promosso il giudizio nato dal caso di una bambina straniera priva di pediatra perché la mamma è irregolare. “Con il sistema del pagamento a prestazione a carico della Regione, si crea un sistema certamente più costoso per la Regione, che, oltre a non parificare pienamente, senza alcun valido motivo, la condizione di Italiani e stranieri, rischia di non garantire la continuità assistenziale, soprattutto nei primi anni di vita nei quali vi è un esigenza di controllo dello stato di salute del minore, anche a prescindere dalla insorgenza di patologie” dichiarano le Associazioni. Inoltre nulla si prevede in ordine alla necessità di un capillare piano di informazione, senza il quale la facoltà di iscrizione al SSR rischia di essere, di fatto, vanificata. Le Associazioni continueranno quindi ad operare sia per monitorare gli effetti del nuovo regime, sia per arrivare ad una completa parità di trattamento che realizzi pienamente il diritto alle cure dei minori.

  • Contatti: Associazione per Gli Studi Giuridici Immigrazione (ASGI): info@asgi.it


6 e 7 dicembre 2013. A Roma il corso SIMM: Curare altri, curare tutti. La medicina di base e il paziente immigrato. E’ un corso ECM rivolto ad un massimo di 20 MMG. L’accordo Stato-Regioni del 5/11/2009 su Il Nuovo Sistema di Formazione Continua in Medicina, con riferimento a ‘Gli obiettivi formativi nazionali e regionali’, riconosce la Multiculturalità e cultura dell’accoglienza nell’attività sanitaria tra “le aree di riferimento che, in coerenza con i Piani sanitari nazionali e regionali vigenti e quindi periodicamente rinnovabili, dovranno essere utilizzate per l’individuazione degli obiettivi formativi che devono essere evidenziati nei Piani di Formazione dei singoli Provider, pubblici e privati”. Ciò comporta che tale tema sia stato incluso tra le “aree di riferimento per l’accreditamento dell’offerta formativa ECM”. In Italia sono attualmente presenti oltre 5 milioni di stranieri regolarmente iscritti al SSN (su base regionale); la relazione con il medico di medicina generale è quindi a fondamento di una reale tutela della salute degli stranieri immigrati. Gli obiettivi del corso sono:

  • raccogliere la natura e l’entità delle percezioni dei MMG nella loro relazione con pazienti stranieri;
  • analizzare e discutere le dinamiche caratterizzanti tale relazione;
  • identificare le criticità prevalenti e i possibili approcci e orientamenti che possono facilitare/supportare una efficace presa in carico del paziente immigrato ed una soddisfazione del curante.


2-3 dicembre 2013. A Milano il Simposio del progetto europeo COHEMI. Un’importante sfida dei sistemi sanitari europei è quella di confrontarsi con il fenomeno dell’immigrazione con un’ottica di accessibilità e fruibilità. Esistono alcune specificità di bisogni di salute che spesso non sono identificati e adeguatamente studiati. Tutto ciò si traduce in disuguaglianze di accesso e di cura, e quindi anche di salute. Questo Convegno, a conclusione di un omonimo progetto, analizza le problematiche sanitarie della popolazione latino-americana in Europa, in termini di diritti ma anche di specifiche patologie (malattia di Chagas, cisticercosi, strongiloidiasi, …) e vuole identificare politiche di tutela più adeguate. La partecipazione è libera ma gli organizzatori chiedono l'iscrizione dal sito: www.cohemi-project.eu, cliccando su immagine del Simposio.

30 novembre 2013. A Parma un Convegno nazionale "Italia terra d'asilo". Questo incontro, con il patrocinio della SIMM, avrà al centro la tematica delle politiche per l'integrazione sociale dei rifugiati e le gravissime carenze italiane in questo campo. In particolare il convegno si pone l'obiettivo di sollevare l'attenzione di Governo e Parlamento sul recepimento della “direttiva qualifiche” e sulla necessità che le misure per l'integrazione, pur previste dalla direttiva, non si limitino ad una generica formulazione, ma si preveda, in sintonia con quanto richiesto anche da UNHCR, che il titolare di protezione internazionale abbia diritto (e non solo una nera possibilità legata ai posti disponibili) di accedere ad un programma di accoglienza successivo al riconoscimento giuridico della protezione in una struttura Sprar per un periodo di tempo congruo. Ciò al fine di superare la più grave e profonda delle disfunzioni italiane sull'asilo che è legata all'abbandono a se stessi di migliaia di rifugiati ogni anno che non riescono ad accedere a nessun programma di accoglienza, generando le gravissime problematiche che ben conosce chi opera nelle aree metropolitane (ma non solo). Accoglienza, assistenza, integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo: norme europee, pratiche territoriali innovative e proposte per un nuovo sistema nazionale condiviso. Questo l'obiettivo del convegno nazionale che si terrà a Parma, il 30 novembre, dalle ore 9 alle 18 nella Sala Aurea Camera di Commercio - via Verdi n 2/A.


13 novembre 2013. Presentato in tutta Italia il Dossier Statistico Immigrazione. I dati contenuti nel prezioso prodotto editoriale giunto, seppur con un cambio della committenza, al XXIII anno, offre un quadro dell’Italia caratterizzato da una certa continuità con il passato, seppure non privo di differenze, e suggerisce alcune nuove linee interpretative. Gli elementi di continuità con il passato sono:

  • il fatto di essere un grande paese di immigrazione nel contesto dell’Unione Europea, dove gli immigrati sono 34,4 milioni, con una quota di circa un settimo spettante all’Italia;
  • la prevalenza, seppure ridotta, della componente europea, stimata attorno al 50% mentre due anni fa era di tre punti superiore (due punti sono stati ceduti all’Asia e 1 all’Africa);
  • l’incremento quantitativo della presenza straniera, seppure più contenuto rispetto al tumultuoso sviluppo del decennio precedente;
  • il carattere di stabilità di questa presenza in un contesto lavorativo di estrema fluidità.

Il rapporto quest’anno è realizzato da Idos per Unar, l'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali e non poteva mancare un focus dedicato alle discriminazioni: emblema dello stigma sono i rom. Ma non mancano atteggiamenti problematici nell’accesso alla casa, alla sanità, al lavoro e alla scuola. La discriminazione anche giuridico-istituzionale è purtroppo una costante ricorrente per i cittadini stranieri che vivono nel nostro paese. Per la sanità si sottolinea il non giustificato ritardo da parte delle Regioni nel ratificare formalmente l’Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012, finalizzato proprio a superare le disuguaglianze di accesso degli immigrati ai servizi sanitari. E’ preoccupante come si riscontrino lentezze e indecisioni, ad esempio, nell’iscrizione al Servizio Sanitario dei minori figli di immigrati senza permesso di soggiorno. Tale situazione, protraendosi, si può configurare come una discriminazione istituzionale.


Novembre 2013. Corso SIMM a Roma: Quale offerta sociosanitaria ai migranti forzati? L’efficacia di una politica sanitaria è strettamente legata alla capacità di rilevare i bisogni sanitari della popolazione di riferimento, è quindi indispensabile una corretta e costante rilevazione del bisogno sanitario degli immigrati e nello specifico dei richiedenti asilo e rifugiati. La scarsa considerazione delle necessità specifiche di questi particolari utenti rende spesso difficile, per loro, l’accesso e la fruibilità dei servizi sanitari. Questa mission, per non tradursi in astratta petizione di principio, deve concretarsi in una pratica articolata e complessa capace di rendere il diritto alla salute e alla non discriminazione accessibile e agibile per chiunque soprattutto per chi, per propria storia, esperienza, problematicità, è più debole e, quindi, non in grado di autonomamente conquistarlo. La salute, intesa non solo come uno "stato”, ma come un processo, richiede, per il suo pieno compimento, non solo di medici e infermieri ma anche di specialisti "esterni" alla medicina, che costruiscano e mantengano le condizioni sociali, psicologiche, ambientali che favoriscono uno "stato di benessere". Per questo motivo presupposti fondamentali per qualunque progetto che voglia effettivamente prendere in carico questa tipologia di beneficiari sono la comprensione e l’elaborazione, secondo quello che il territorio offre, di una rete di protezione che in qualche modo si sostituisca alla cura di un familiare. L’altro presupposto è la progettazione di un’accoglienza che si sviluppi in maniera più articolata. Un’accoglienza con un primo livello dedicato alla decodificazione del bisogno della persona e alla conseguente emersione della patologia. Organizzato dalla SIMM (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni), con la collaborazione della ASL Roma A e del Centro Astalli, il corso mira a fornire a tutte le figure sociosanitarie che lavorano a contatto con rifugiati e richiedenti protezione, le conoscenze teoriche e gli strumenti empirici, anche normativi, per interpretare e rispondere al meglio alle loro problematiche e ai loro bisogni. Il tutto attraverso un approccio aperto al confronto e alla discussione.

Il corso si svolgerà il 23 e 30 novembre 2013 presso la Fondazione Centro Astalli, via del Collegio Romano 1, 00186, Roma


4 novembre 2013. Circolare del Ministero della salute per l’iscrizione al SSN dei regolarizzandi. Ad un anno esatto dalla denuncia della SIMM e dell’ASGI sull’inappropriatezza delle indicazioni date dal ministero dell’Interno circa l’iscrizione dei “regolarizzandi” (vedi news 2012 del 27 ottobre), il ministero della Salute ha diramato il 24 ottobre scorso (n. 27162), d'intesa con il ministero dell’Interno e con l'Agenzia delle Entrate, una circolare che individua nuove modalità operative per consentire a tutti i lavoratori stranieri per i quali è stata presentata domanda di emersione dal lavoro irregolare, la possibilità di fruire pienamente del diritto all'assistenza sanitaria, iscrivendosi al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nello specifico è stato previsto che il cittadino straniero, nelle more dell'istruttoria procedimentale, potrà comunque iscriversi al SSN con il codice fiscale provvisorio (numerico da 11 cifre), attribuito direttamente dall'Agenzia delle Entrate sulla base dei dati trasmessi dal ministero dell'Interno. Tale codice fiscale verrà convertito nel codice fiscale alfanumerico alla conclusione della procedura di regolarizzazione, tramite gli Sportelli Unici per l'Immigrazione. Il lavoratore straniero potrà, a tal fine, presentarsi alla ASL con la ricevuta della domanda di emersione ed ottenere, mediante l'iscrizione con il codice fiscale provvisorio, un certificato sostitutivo della tessera sanitaria.


Novembre 2013. A Roma il Corso della SIMM: Il parto pretermine in donne straniere. Dai dati epidemiologici nazionali in Italia emerge che il  56,9% dei ricoveri ordinari di donne immigrate è per partorire, i parti effettuati da donne straniere in Italia sono circa 90mila su 500mila – cioè un bambino su 5 nasce da una donna immigrata – inoltre le immigrate al momento del parto hanno un’età mediamente più bassa rispetto alle italiane (28,4 anni rispetto ai 31,5 delle partorienti italiane), ma hanno maggiori probabilità di incorrere in alcuni problemi come nascite premature, minore peso alla nascita del neonato e malformazioni congenite. Le diverse culture di provenienza degli utenti rendono necessario ed urgente che gli operatori acquisiscano strumenti di accoglienza per far fronte alla specificità dei bisogni epidemiologici e  multiculturali affinché sviluppino competenze per  una corretta presa in carico dell'utenza straniera. Gli obiettivi del Corso che si svolgerà presso l’ Aula A Direzione Sanitaria, Azienda Ospedaliera S. Camillo – Forlanini il 18 novembre 2013, sono:

  • Acquisire la capacità inquadrare la donna straniera nel suo contesto di riferimento culturale;
  • Acquisire la capacità di elaborare un percorso assistenziale appropriato ed efficace per le donne straniere, dal concepimento alla gestione del neonato;
  • Fornire alcuni elementi essenziali sulla etnopediatria;
  • Identificare le criticità sanitarie riguardanti le donne straniere in ambito Materno Infantile.

Per informazioni: formazione@simmweb.it


Novembre 2013. A Milano il II incontro Nazionale dei GrIS. Da qualche anno la SIMM ha individuato nelle unità territoriali, i GrIS (Gruppi Immigrazione e Salute), il livello organizzativo più consono per garantire partecipazione, vicinanza alle problematiche più o meno emergenti, capacità di analisi scientifica e organizzativa, interlocuzione politica per una reale accessibilità e fruibilità dei servizi socio-sanitari ai cittadini immigrati presenti nei territori. Dopo il GrIS Lazio sono sorti quelli del Trentino, Sicilia, Lombardia, Sardegna, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Alto Adige, Campania, Friuli Venezia Giulia, Toscana e per ultimi quelli della Liguria, Puglia e Calabria (sono in fase di attivazione Abruzzo e Marche). Alcuni sono ben attivi, altri faticano, altri ancora hanno avuto storie incerte ma sono comunque riferimenti locali importanti. Per fare il punto della situazione, per definire percorsi organizzativi comuni, per individuare una strategia adeguata in questa fase di incerta applicazione delle norme nazionali per la tutela della salute degli immigrati (vedi Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012), ci si incontrerà a Milano per due giorni di lavoro (15 e 16 novembre) e come occasione di conoscenza reciproca.


Novembre 2013. Corso a Roma. Salute delle donne e dei bambini: nascere e crescere in un Paese diverso dal proprio. In pochi anni in Italia sono state osservate profonde modificazioni della struttura demografica e i cambiamenti sociali sono stati persino più rapidi. Dal punto di vista della popolazione pediatrica l’evento più significativo è rappresentato da una notevole contrazione della natalità con una struttura familiare radicalmente diversa dal modello delle scorse generazioni. Dal punto di vista della natalità, tuttavia, la popolazione immigrata ha ammortizzato un’altrimenti inevitabile riduzione progressiva della popolazione di questa fascia di età. L’incidenza dei nati da almeno un genitore straniero ricalca la distribuzione territoriale della presenza straniera nel nostro Paese che è alquanto diversificata. Cambiamenti così repentini in un intervallo relativamente breve hanno determinato l’emergenza di problemi e bisogni sociosanitari specifici, legati alla vulnerabilità di questi minori e all'inadeguatezza delle politiche attuate. La grande sfida è come avviare un reale processo d’integrazione della nuova utenza, e rendere leggibili i suoi bisogni e la sua domanda di salute attraverso la ridefinizione e la sperimentazione di nuovi approcci, epidemiologici - preventivi, diagnostici, terapeutici e organizzativi. L’Obiettivo generale è quello di studiare i fattori determinanti il ricorso ai servizi socio-sanitari e l'outcome delle donne straniere e dei loro bambini, inserendoli nel loro quadro di riferimento culturale, in modo da utilizzarli come leva per il miglioramento dello stato di salute e base per la riorganizzazione delle politiche e delle pratiche socio-sanitarie. Le risorse culturali cui attingere per l'approfondimento delle tematiche di politica e integrazione socio-sanitaria sono molteplici, prevedendo contributi formativi provenienti dall'area epidemiologica, sociale, pediatrica e psicologia.

  • Per ogni informazione attinente alla manifestazione, si prega di contattare la Segreteria scientifica: mariaedoarda.trillo@virgilio.it
  • Per informazioni generali: formazione@simmweb.it


Novembre 2013. Convegno a Torino. La salute straniera: indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome. Nel nostro Paese l’assistenza ai cittadini stranieri ha come protagonisti, in un’ottica di sussidiarietà e con una grande variabilità a livello nazionale, organizzazioni del terzo settore o realtà a carattere misto pubblico-privato sociale. Affinché il diritto formale (possibilità di accesso) garantito dalla legge si trasformi in diritto reale (fruibilità delle prestazioni) è indispensabile un’efficace politica sanitaria anche a livello locale. Il documento “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome” è stato redatto dal gruppo tecnico interregionale “Immigrati e Servizi sanitari” e successivamente recepito in Piemonte il 2 luglio 2012 con DGR n. 24-4081. È una sistematizzazione delle indicazioni normative vigenti fondamentali per la corretta erogazione dell’assistenza sanitaria agli stranieri in Italia con l’obiettivo di uniformare la modalità di erogazione dell’assistenza stessa. Obiettivi del Convegno del 14 novembre 2013:

  • Conoscere ed applicare in maniera corretta i diritti dei migranti in Italia e la normativa vigente, soprattutto in ambito sanitario.
  • Promuovere tra gli operatori un approccio pluridimensionale e appropriato al paziente straniero, ad alto impatto relazionale, in grado di tenere conto delle diversità sociosanitarie, culturali, linguistiche e religiose e delle potenziali difficoltà relazionali tra operatori sanitari e utenza immigrata.

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Per informazioni:
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formazione@simmweb.it


21 ottobre 2013. Lampedusa. Una questione di sanità pubblica. Riportiamo per intero l’articolo di Marco Mazzetti che sintetizza la posizione della SIMM per la tutela della salute di coloro che sbarcano sulle coste italiane (adulti e bambini), e che è stato utilizzato per il post appena uscito su salute internazionale.info. “E’ auspicabile che la tragicità dell’evento, …, servano a scuotere le coscienze finora sonnecchianti di chi ha la responsabilità di agire. E’ un modo non solo di proteggere vite umane, ma anche di onorare le persone che con coraggio si avvicinano alle nostre coste, quelle stesse donne, bambini e uomini che spesso vengono sprezzantemente definiti “disperati” nelle enfatiche e superficiali cronache dei mezzi di comunicazione, e che al contrario sono persone coraggiose, pieni di speranza nel futuro, tenaci e non rassegnate a subire le violenze e i soprusi di alcune delle peggiori dittature dei tempi contemporanei … Proteggere le loro vite significa anche onorare la loro qualità umana. Tuttavia l’evento, nella sua tragicità, rischia di mettere in secondo piano la dimensione prettamente sanitaria di questi sbarchi. La questione non è infatti solo quella di prevenire la morte di tanti richiedenti asilo, … , ma anche di tutelarne la salute una volta sbarcato. Questo tema ci sembra rilevante, e non merita di essere messo in ombra da quello predominante sulla prevenzione delle tragedie. E’ una questione altrettanto importante, e per la quale non sono ammessi alibi: non è possibile cercare giustificazioni nell’imprevedibilità degli eventi, nella mancata assistenza degli altri paesi europei, nella malvagità dei trafficanti di esseri umani. Proteggere la salute di chi è riuscito a sbarcare vivo è una responsabilità del tutto italiana”.


16 ottobre 2013: Parte una “Indagine di soddisfazione sul sito Simmweb.it” per renderlo più vicino alle esigenze di chi è interessato ai temi della salute degli immigrati. Da oggi fino al 6 novembre è on line un breve questionario per capire se e come viene utilizzato il sito della SIMM (www.simmweb.it), un parere sui contenuti e su come migliorarlo graficamente e nella comunicazione. Dopo aver raggiunto i 100.000 contatti ci è sembrato utile avviare una riflessione su come ottimizzare l’informazione sui temi della salute dei cittadini immigrati in Italia. Il sito vuole essere uno strumento al servizio di quanti siano interessati e si impegnano in questo ambito e la SIMM vuole creare occasioni di relazione, approfondimento, scambio di informazioni e progettualità perchè tutelare la salute per tutti non può prescindere dall’impegno di ciascuno.
Ti chiediamo 10 minuti, per noi è importante il tuo parere.


6 ottobre 2013. Un comunicato della SIMM sulle morti di una “umanità coraggiosa”. Il nostro Mediterraneo continua ad accogliere grida di dolore e lacrime di morte dopo l’ultima “tragedia” che ci lascia sentimenti di grande sconforto ed una sola parola, quella di Papa Francesco: Vergogna. Siamo anche stanchi delle solite e vuote parole di circostanza perché quella che sembrava un’emergenza è diventata triste, tragica e macabra routine. Vogliamo soltanto esprimere sentimenti di vero cordoglio e di vicinanza nei confronti di questa umanità coraggiosa, speranzosa nel futuro, ma sfortunata ed emblematica delle contraddizioni del nostro tempo. Donne, bambini ed uomini che pagano in modo così violento le lacerazioni e l’egoismo di una umanità che non sa o non vuole sapere che “in tutto il mondo c’è abbastanza per i bisogni di tutti ma non abbastanza per l’avidità di tutti" (Gandhi) e che “superare la povertà e la mancanza di dignità e di libertà non è un gesto di carità ma un atto di giustizia…è la tutela di un diritto umano fondamentale” (N. Mandela). Siamo stanchi, delusi, colpiti da una società vile ed ipocrita che chiude le frontiere politiche mentre apre quelle economiche, costringendo al lavoro servile quanti riescono a farcela, che accumula immigrazione irregolare e clandestina - che poi diventerà regolare con le sanatorie - per carenza di canali d’ingresso regolari e di corridoi umanitari. Vediamo svaniti i nostri sforzi di fare integrazione a partire dalla salute, per la creazione di una società genuinamente interculturale e giusta. Ci sentiamo anche impotenti. Ma in nome di queste ultime vittime e di quelle che ancora verranno non cesseremo mai di combattere per la giustizia e la dignità di ogni uomo sapendo che gli operatori della salute sono, come dice R. Virchow, “gli avvocati naturali dei malati (…e morti) poveri”.

Il Presidente ed il Consiglio SIMM


3 ottobre 2013. Basta chiamarle tragedie. Per favore, basta! Quello che è successo oggi a Lampedusa è ormai un’agghiacciante normalità. Leggi sbagliate, interventi prevalentemente repressivi del fenomeno migratorio e disinteresse interessato dei paesi europei non direttamente coinvolti nell’approdo quotidiano dei migranti non hanno minimamente scalfito la potenza delle organizzazioni criminali che trasportano senza nessuno scrupolo chi sogna l’Europa verso le sue coste. Queste stesse leggi non sono nemmeno mai riuscite a razionalizzare i flussi migratori in ingresso con la domanda delle società e delle economie dei paesi di destinazione. Anzi, con le loro astrusità burocratiche, hanno favorito, di fatto, la crescita degli immigrati irregolari. Non solo. Quest’agghiacciante normalità è aggravata dal fatto che a cercare di arrivare sulle nostre coste non sono solo migranti economici che vogliono migliorare le loro condizioni di vita, ma anche persone che si lasciano alle spalle guerre, violenze e repressione. Sono migranti obbligati che scappano dalle loro nazioni non per scelta, ma per necessità. Questo la Fortezza Europa lo sa, ma non va oltre gli appelli. Si limita alle parole di cordoglio da parte dei suoi rappresentanti, ma non interviene concretamente. In materia di immigrazione, serve una linea comunitaria coerente, equa e adeguata alla realtà di flussi migratori che non si interrompono né con i buoni propositi, né con le minacce. Se è necessario fare qualcosa di clamoroso per impedire che i profughi debbano affidarsi a scafisti criminali per salvarsi la vita e vedersi riconosciuti quei diritti affermati dalle convenzioni internazionali, allora facciamolo. Se è necessario, apriamo dei corridoi umanitari per consentire un arrivo sicuro e protetto a chi scappa dai conflitti al di là del Mediterraneo. E nel frattempo, se questa soluzione ad alcuni sembra eccessiva o ad altri irrealizzabile, facciamo quello che ha suggerito il Consiglio italiano per i rifugiati. “Ci sono diverse modalità – ha dichiarato il suo direttore Christopher Hein – con cui i richiedenti asilo e rifugiati potrebbero entrare in Europa in modo regolare, ma sono poco utilizzate dagli stati europei... L’Italia e l’Europa devono dotarsi di questi strumenti: è un passaggio indispensabile per cercare di dare alternative alla lotteria della morte del Mediterraneo”.

di Don Virginio Colmegna
fonte: colmegna.blogautore.repubblica.it


Ottobre 2013. Ai piedi dell'Europa. Storie di medici che curano i migranti.

Silvia Vaccaro, giornalista freelance per la rivista Noidonne, ci fa fare un viaggio tra Siracusa, Palermo e la Capitale per comprendere fino a che punto il diritto di salute dei migranti viene rispettato. Scarica l’articolo da: www.noidonne.org/blog.php?ID=04776


Ottobre 2013. Il GrIS Friuli Venezia Giulia organizza un corso residenziale dal titolo “Salute globale. Uno sguardo sul mondo salute delle donne e dei bambini”. L’approccio proprio della Salute Globale mira a dare pieno significato e attuazione a una visione di salute come stato di benessere bio-psico-sociale oltre che come diritto umano fondamentale. Ciò significa che salute e malattia sono da considerarsi come risultati di processi non solo biologici, ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali; occuparsi di Salute Globale significa prendere posizione a favore di equità e giustizia sociale, a livello locale oltre che internazionale. Con questo spirito il GrIS Friuli Venezia Giulia, come espressione territoriale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, organizza un corso residenziale che si terrà presso l’Ordine dei Medici della provincia di Udine.

Per informazioni: formazione@simmweb.it


24 settembre 2013. Raggiunti 100.000 contatti sul sito della SIMM. Una piccola cosa ma un numero simbolico per un sito fatto e gestito con zero risorse e da chi certamente non ha troppo tempo disponibile. A giugno 2008 (da quanto il sito era nato - fine del 2001 - c’erano stati appena 9.000 contatti!) c’è la decisione (e l’impegno) di renderlo più operativo con la convinzione che potesse essere strategico per la comunicazione tra i soci ma soprattutto per attivarsi nel periodo della discussione del pacchetto sicurezza che in quel periodo andava delineandosi. E così è stato: nel 2009 circa 26.000 contatti con punte di quasi 500 visite al giorno nel periodo caldo del “noi non segnaliamo” e poi, con costanza, circa 15.000 contatti anno. Un contenitore con oltre 700 documenti scaricabili e più di 500 link verso rapporti, articoli, materiale documentativo vario e verso altri siti utili. In questi mesi un gruppo di soci si è attivato per rendere il sito ancora più fruibile e utile ma per far questo, oltre agli aspetti tecnici, serve una reale e diffusa partecipazione di tutti. I 100.000 contatti sono una “dote” da consegnare alla futura redazione e lo stimolo all’impegno di ciascuno.


21 settembre 2013. Esponenti del GrIS Emilia-Romagna incontrano il Ministro Cécile Kyenge. In occasione di un incontro pubblico sul tema dell'integrazione, svoltosi a Bologna il 21 settembre scorso, rappresentanti del GrIS-ER hanno incontrato il Ministro Cécile Kyenge consegnandole un documento in cui si sollecita un'azione politica interministeriale volta a rendere operativo l'Accordo Stato-Regioni sulla corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera. In particolare, il punto sottolineato è stato quello relativo all'assistenza ai minori nati da genitori non in regola con la normativa sul soggiorno, ai quali ad oggi viene negato - nella maggior parte delle regioni italiane - l'accesso al Pediatra di Libera Scelta. Riconoscendo l'impegno del Ministro su numerose istanze per i diritti degli immigrati, le è stato chiesto di vigilare sul recepimento dell’Accordo da parte di tutte le Regioni con i mezzi legali e amministrativi a disposizione, facendosi al contempo portavoce di tale istanza presso il Ministero della Salute. Inoltre, è stata rinnovata la disponibilità della SIMM e dei GrIS a collaborare a uno stretto monitoraggio sul territorio, provvedendo alla segnalazione di mancate conformità o situazioni anomale. Il Ministro Kyenge ha comunicato che, nell'ambito di incontri attualmente in corso con i diversi ministeri volti a sondare le iniziative per l'integrazione in atto e possibili, discuterà la questione sollevata con il Ministro Lorenzin.


21 settembre 2013. Disponibile in 10 lingue la guida: Immigrazione: come, dove, quando. Per vivere bene e integrarsi nella società italiana è importante conoscere le sue regole e la sua organizzazione. Con questo obiettivo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica da diversi anni una guida multilingue pensata sia per chi deve ancora arrivare in Italia e ha bisogno di capire come si possa entrare, sia per chi già vi si trova. Attraverso la risposta a più di 350 quesiti, la guida fornisce indicazioni utili ad accompagnare lo straniero nel suo percorso d’integrazione e a risolvere i tanti problemi della vita quotidiana: dall’instaurazione di un rapporto di lavoro all’iscrizione dei figli a scuola, dall’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale all’apertura di un conto corrente in banca. Un vero e proprio Manuale d’uso per l’integrazione, introdotto dalla prima parte della Costituzione, e diviso in 10 sezioni (ingresso, soggiorno, lavoro, anagrafe, alloggio, sanità, istruzione, tutela dei diritti e discriminazione, banca e associazionismo), contenente risposte sintetiche, ma il più possibile esaustive. La guida è aggiornata, con le ultime modifiche normative approvate, a giugno del 2013 ed è consultabile, oltre che in Italiano, in dieci diverse lingue (link).


Settembre 2013. Aperte le pre-iscrizioni al Master sull’Immigrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Istituito nel 1999 e giunto alla XIII edizione, il Master sull’Immigrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia risponde alla crescente domanda di comprensione, analisi e formazione generata dalla globalizzazione delle migrazioni, dal radicamento delle popolazioni immigrate in Italia e in Europa, dalla crescente importanza di questa tematica sulla scena pubblica. Il Master sull’Immigrazione mira alla formazione di esperti dell’immigrazione e delle relazioni interculturali, destinati ad operare con funzioni di ricerca, orientamento, progettazione di interventi, gestione di servizi, monitoraggio, nelle istituzioni pubbliche, nel terzo settore e nel privato. Il Master sull’Immigrazione, che vanta un giudizio positivo di AlmaLaurea sulla qualità dei suoi corsi, dei suoi stage e degli inserimenti lavorativi conseguiti, ha un corpo docente formato dai maggiori esperti del settore, studiosi e professionisti di livello nazionale e internazionale.


Settembre 2013. Pubblicati 4 rapporti nazionali del progetto europeo “Gate” sui sistemi di protezione dei minori “separati” contro i rischi di tratta e sfruttamento. Minori non accompagnati? No, meglio minori separati, una definizione più adatta alla situazione giuridica dei migranti under 18 che in Europa si trovano temporaneamente lontano dai genitori o da coloro che dovrebbero garantire i loro diritti e le loro necessità. Anche se, alla fine, in molti casi quella che riassume in modo più efficace l’esperienza di questi ragazzi è l’espressione inglese children on the move, minori in transito. Con un taglio in parte inedito se n’è occupato il progetto di ricerca europeo “Gate” (Guardians Against Trafficking and Exploitation), che ha esplorato i sistemi di protezione dei minori “separati” in Grecia, Italia, Olanda e Cipro. «I sistemi di tutela e protezione a livello europeo, ma anche nei contesti nazionali osservati, mostrano un alto grado di diversità in termini di definizioni, leggi e prassi, mentre in diversi casi emergono significative incoerenze e talvolta veri e propri conflitti tra le politiche di protezione e welfare indirizzate ai minori separati da una parte e, dall’altra, le politiche di controllo dell’immigrazione e delle frontiere». Senza contare, spesso, «una cruciale mancanza di competenze e capacità da parte di coloro che sono chiamati a decidere chi rimane da una parte o dall’altra del cancello» (il gate, appunto, che dà il nome al progetto, ndr). Ma ancora non basta. Perché a tutto ciò si somma un «contesto caratterizzato da ricorrenti, presunti stati di “emergenza” che sembrano essere dettati non tanto dalla gravità dei crimini in questione quanto, molto più spesso, dalle tensioni insite sia nelle politiche che nella retorica sottostante alle strategie di controllo dell’immigrazione». Partner per l’Italia del progetto “Gate” è stata l’Ong Defence for Children International Italy, con il patrocinio dell’Unicef e il supporto della Fondazione Migrantes. Di recente, sul sito Internet del progetto “Gate“ sono stati pubblicati tutti e quattro i rapporti nazionali e quello di sintesi “europeo”.


Settembre 2013. Una nuova stagione di impegno per la SIMM. L’anno sociale 2013-14 prevede alcuni impegni importanti per la SIMM: si terrà il II Workshop Nazionale dei GrIS (Milano, novembre 2013) e il XIII Congresso Nazionale della SIMM (Agrigento, maggio 2014) ma è anche l’anno di avvio della SIMM come provider ECM e dell’impegno nazionale e locale per la diffusa e completa applicazione dell’Accordo Stato – Regioni con le indicazioni per una corretta interpretazione delle norme per l’assistenza agli immigrati (vai al dossier). Durante l’estate il tema dell’immigrazione è stato trattato spesso legato alle “emergenze” di sempre: sbarchi, CIE, discriminazioni. Il ministro dell’integrazione Cécile Kyenge che ha cercato di portare il discorso su temi di una cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e dei diritti, è stata oggetto di indefinibili e beceri attacchi politici. Oltre a manifestare la nostra piena solidarietà al ministro e collega, vogliamo ricordare alcuni punti fermi della SIMM (tratti dai propri documenti programmatici approvati all’unanimità dalle varie assemblee dei soci SIMM) che abbracciano in pieno quanto sostenuto da Cécile Kyenge in questi mesi e possono trovarci insieme, nell’ottica della raccomandazione europea “la salute in tutte le politiche”, in un impegno comune:

  • la Bossi-Fini è una legge “patogena” e va abrogata: colpisce il progetto migratorio rendendo l’immigrato vulnerabile e ricattabile; - Vedi documento VIII Congresso SIMM
  • i CIE vanno chiusi: sono altamente costosi, non raggiungono gli obiettivi per cui sono stati realizzati e ledono i diritti umani con specifico riferimento anche alla tutela della salute;
  • la tutela della salute dei vari livelli d’accoglienza (CARA, CPA, altre strutture, …) deve essere assicurata dal SSN e non dal Ministero dell’Interno che fa specifiche convenzioni con enti erogatori;

Vedi documento XII Congresso SIMM


28 agosto 2013. Aperte le iscrizioni per la partecipazione al XXI Corso base nazionale di Medicina delle Migrazioni. Come ogni anno, con il patrocinio SIMM, si svolgerà a Roma, dal 2 al 4 ottobre 2013 il Corso base di Medicina delle Migrazioni. Giunto alla XXI edizione questo corso ha introdotto al tema della salute dei migranti centinaia di operatori sanitari e sociali di vari contesti locali. Il Corso, coordinato da operatori con esperienza pluriennale nel campo della sanità delle migrazioni, è indirizzato a medici, personale infermieristico, assistenti sociali, operatori sociosanitari, mediatori culturali e altre figure professionali interessate a migliorare le loro conoscenze nella medicina delle migrazioni. È un Corso base, di primo livello, per condividere alcune acquisizioni indispensabili per ridurre barriere conoscitive, relazionali, organizzative e favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti. Vuole essere anche un'occasione d'incontro tra diverse realtà ed esperienze, per cercare di condividere sollecitazioni ed approfondimenti, per pianificare un cammino d'integrazione anche in campo sanitario senza pregiudizi e semplificazioni.

Per informazioni ed iscrizioni:
dr. Gonzalo Castro Cedeno; tel. 06.445.47.91; fax 06.445.70.95
Via Marsala, 103 - 00185 Roma


Agosto 2013. Annuncio Convegno "Diecimila donne, diecimila storie. I Centri di salute e ascolto per le donne migranti e i loro bambini". I Centri di salute e ascolto per le donne migranti e i loro bambini delle Aziende Ospedaliere San Paolo e San Carlo Borromeo di Milano, attivi dal 2000, hanno seguito migliaia di donne e di famiglie dal punto di vista sanitario, psicologico e sociale, nel rispetto delle differenze culturali. Il Convegno (Venerdì 18 ottobre 2013 - 8,30 - 17,30; Aula Magna Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7, Milano) ha lo scopo di dare visibilità ai risultati raggiunti e diffondere una metodologia di lavoro innovativa e utile non solo per le donne e le famiglie migranti ma per tutte le donne. In questa ricerca le équipe hanno intrecciato e coniugato diversi approcci: quello della clinica transculturale (M. Rose Moro) che utilizza in modo complementare antropologia, psicologia e medicina e quello della prevenzione dei disturbi precoci dell’attaccamento (Bowlby, Stern, Molénat), attraverso una rete coerente di supporti costruiti intorno alla gravidanza e collegati fra loro. Una collaborazione efficace fra figure sanitarie, sociali, psicologiche e di mediazione linguistico culturale, durante la gravidanza e nel periodo perinatale, garantisce la presa in carico globale, con attenzione alla dimensione umana e culturale e non solamente medica. Il convegno è un omaggio al dottor Mauro Buscaglia, che è stato direttore dell’Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Carlo Borromeo e che ha voluto e portato avanti con forza questa ricerca. Senza la sua capacità di cogliere, dall’inizio del loro manifestarsi, i bisogni delle nuove cittadine e cittadini del nostro paese, i Centri di salute e ascolto non sarebbero mai nati. La partecipazione al Convegno è gratuita previa iscrizione. Richiesti crediti ECM Regione Lombardia per professioni sanitarie e assistenti sociali.

Per informazioni:
Crinali Cooperativa Sociale onlus - tel. 02 62690932 info@coopcrinali.it

www.crinali.org


27 agosto 2013. Alcuni documenti e riflessioni dal GrIS Friuli Venezia Giulia. Le questioni legate all'immigrazione, che si ripresentano nella regione Friuli Venezia Giulia, sono determinate sia dal ripetersi di nuove situazioni di apparente emergenza (come a Udine per il caso dei migranti richiedenti protezione internazionale) sia dal perdurare di gravi criticità in aree ormai note come a Gradisca d'Isonzo per il Centro di Identificazione ed Espulsione e come a Pordenone per l'ambulatorio per immigrati non iscritti al SSR. In ognuna di queste circostanze si possono evidenziare fattori di rischio per la salute e la sicurezza sociale delle fasce più vulnerabili e marginali delle popolazioni migranti e della comunità regionale. Nell'affrontare un percorso che possa avviare a soluzione concreta alcuni dei problemi drammaticamente riemersi in queste ultime settimane, secondo il Gruppo Immigrazione Salute del Friuli Venezia Giulia della S.I.M.M., si dovrà tener conto di una complessità articolata su diversi piani:

  • Garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria a tutti
  • Percorsi di prima accoglienza pe i richiedenti asilo
  • Garantire dignità personale, diritti umani e salute nel C.I.E.

Ecco il senso dei documenti elaborati da parte del GrIS locale.


Luglio 2013. Corte Costituzionale: Illegittimi i requisiti di anzianità di residenza e del permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti per l’accesso ad una prestazione sociale per persone non autosufficienti. Con la sentenza n. 172 depositata il 4 luglio 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma della legge della Provincia Autonoma di Trento del 24 luglio 2012, n. 15 (art. 9 c. 1), che aveva introdotto un requisito di anzianità di residenza triennale nel territorio della Provincia autonoma di Trento ai fini dell’accesso ad un “assegno di cura” a favore delle persone non autosufficienti, così come aveva limitato l’accesso degli stranieri di Paesi terzi non membri dell’UE a tale prestazione sociale, prevedendone la fruizione soltanto a quelli titolari del permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti. Nel dichiarare l’illegittimità costituzionale della norma, la Corte Costituzionale ha avuto modo di ribadire il proprio orientamento, oramai consolidato, secondo cui la valutazione della legittimità di una disparità di trattamento tra cittadino e straniero deve essere effettuata secondo il canone della ragionevolezza, al fine cioè di verificare se vi sia una ragionevole correlazione tra la condizione prevista per l’ammissione al beneficio e gli altri peculiari requisiti che ne condizionano il riconoscimento e definiscono la ratio ovvero lo scopo e le finalità del beneficio (sentenza Corte  Cost. n. 432/2005). In altre parole, non è possibile presumere che gli stranieri immigrati nel territorio regionale da meno di cinque anni, versino in uno stato di bisogno minore rispetto a chi vi risiede o dimora da più anni, per cui l’unico criterio di riferimento rimane quello di cui all’art. 41 del T.U. immigrazione, che prevede ai fini dell’accesso alle prestazioni di assistenza sociale il requisito del permesso di soggiorno della durata di almeno un anno. Tali concetti erano stati già espressi dalla Corte Costituzionale in diverse pronunce precedenti (sentenza n. 40/2011, sentenza n. 2/2013, sentenza n. 4/2013, sentenza n. 133/2013). Riguardo all’anzianità di residenza, la Corte Costituzionale ribadisce che tale requisito differenziale non appare pure rispettoso dei principi di ragionevolezza ed uguaglianza ed è dunque arbitrario, non risultando una correlazione tra la durata della residenza e le situazioni di disagio e di bisogno, riferibili alla persona in quanto tale, che costituiscono il presupposto della provvidenza sociale in questione (ASGI).


Estate 2013. Iniziative della Regione Lazio per la salute dei migranti. Con Determinazione B03370 del 1 agosto 2013 il Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha rinnovato la composizione del Gruppo di lavoro per la promozione e la tutela della salute degli immigrati ormai attivo da diversi anni nella Regione Lazio con il compito di supporto tecnico specialistico della Regione per:

  • definire gli interventi socio-sanitari per la tutela e promozione della salute degli immigrati;
  • monitorare la corretta applicazione sul territorio laziale della normativa nazionale e regionale;
  • raccogliere informazioni e proposte da parte di enti e organismi a vario titolo competenti o interessati;
  • fornire suggerimenti nell’ambito della pianificazione e della programmazione specifica.

Ne fanno parte rappresentanti regionali, di aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere e dell’associazionismo con specifica esperienza. Il GrIS Lazio è largamente rappresentato.

Sono state trasmesse anche due note: la prima definisce i titolari del rimborso per le spese di trasporto per dializzati non residenti (prot. 130821 del 2013) e la seconda chiarisce come l’iscrizione per i richiedenti protezione internazionale, già nella fase iniziale, debba durare 12 mesi (prot. 140271 del 24 luglio 2013). L’iscrizione è estesa anche ai ricorrenti ed è altresì rinnovabile di ulteriori 12 mesi fino alla definizione della pratica avviata indipendentemente dalla scadenza del documento.

Scarica i documenti:


4 agosto 2013. Si moltiplicano le iniziative per l’applicazione in tutta Italia dell’Accordo Stato – Regioni sull’assistenza agli immigrati. Sono oltre 270 i gruppi, associazioni, enti che hanno aderito all’appello di OISG-SIMM-ASGI: ampi settori del mondo scientifico, segnaliamo come esempio l’adesione della Federazione Italiana per la Sanità Pubblica e per l’Organizzazione Sanitaria, Saluteinternazionale.info, SOS Sanità, l’Istituto Mario Negri, …; dell’associazionismo medico specifico come MEDU, CUAMM, Naga, MSF, …; della cooperazione sociale come Gruppo Abele, Parsec, Save the Children, …; dell’ambito confessionale come le Caritas di Roma, Vicenza, Treviso, Pavia, Otranto, Rovigo, Tempio Ampurias, Foligno, la Comunità cristiana di base di San Paolo, la Comunità del mondo arabo in Italia, la Comunità Islamica di Trento, …; ed ancora i giovani del Segretariato Italiano Studenti di Medicina e della Rete G2. Hanno aderito i GrIS di 12 regioni che rappresentano oltre 200 organizzazioni. Il 31 luglio il GrIS Lombardia ha partecipato ad un’audizione della Commissione Salute della Regione Lombardia insieme a Naga, alla delegazione regionale delle Caritas Lombarde, all'ASGI e a Avvocati per niente. Erano presenti dodici consiglieri tra maggioranza e minoranza. Per loro l'audizione è stata l'occasione per affrontare/approfondire alcune tematiche di cui non avevano chiara informazione. A settembre il Gruppo CRC (in rappresentanza di 85 organizzazioni) insieme a rappresentanti della SIMM e del GNLBI della SIP, saranno ricevuti dall’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato della Regione Lombardia per chiarire la problematica. Il 1 agosto, il sottosegretario di stato al Ministero della salute, on. Paolo Fadda, ha risposto ad una interrogazione (Piazzoni, SEL) in XII Commissione (Affari Sociali) affermando: “… l'Accordo sancisce la norma pattizia secondo la quale le regioni individuano le modalità più opportune per garantire l'assistenza sanitaria ai minori tramite l'iscrizione al SSN,… Pertanto nel ritenere auspicabile il rispetto di quanto sancito nelle norme pattizie convenute nell'Accordo, mi impegno a sollecitare la regione Lombardia per capire le motivazioni che stanno alla base delle determinazioni assunte e tutte le regioni per una puntuale applicazione dell'Accordo in esame”. Sono in studio altre azioni politiche e legali affinchè l’Accordo venga applicato in tutte le Regioni e Province autonome italiane.

 

Appello per una pronta applicazione dell’Accordo Stato-Regioni in tutta Italia
sulla tutela sanitaria degli immigrati
a partire del diritto di ogni minore ad avere il suo pediatra

manda l'adesione del tuo gruppo, associazione, ente a questa mail: aderiscoappello@simmweb.it


Vai al Dossier  sull'Accordo del 20 dicembre 2012



18 luglio 2013. Prosegue la raccolta di adesioni all'Appello OISG-SIMM-ASGI. Vista la grande partecipazione (ad oggi oltre 250 organizzazioni e, nonostante non fosse una raccolta per singoli, tantissimi cittadini hanno aderito) SIMM, OISG e ASGI hanno deciso di continuare la raccolata di adesioni di gruppi, enti e organizzazioni fin tanto che la situazione non si sarà sbloccata per l'Appello presentato durante il Convegno  organizzato per il lancio del V Rapporto OISG: “OMS e diritto alla salute: quale futuro” e consegnato alla senatrice Nerina Dirindin della Commissione salute del Senato. Nel pomeriggio l'Appello è stato consegnato al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Per aderire, da parte di associazioni, gruppi, enti inviare una mail a  aderiscoappello@simmweb.it
specificando il nome dell’associazione, gruppo.


12 luglio 2013. Cresce il dissenso per la mancata assegnazione in Lombardia del pediatra ai figli minori di immigrati temporaneamente non in regola con il soggiorno. Dopo la bocciatura da parte del Consiglio Regionale lombardo della richiesta di accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se i genitori sono privi di permesso di soggiorno, ampi settori del mondo scientifico, della sanità pubblica e della società civile chiedono di applicare subito l’Accordo Stato Regioni del 20 dicembre 2012 in tutta Italia ed anche il Lombardia. I pediatri italiani della SIP (Società Italiana di Pediatria congiuntamente con il Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Immigrato - GLNBI) hanno emanato un puntuale comunicato (come già fatto dalla Federazione Italiana Medici Pediatri - FIMP e dall’Associazione Culturale Pediatri – ACP). Ieri il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), network composto da 82 soggetti del Terzo Settore, ha inviato una lettera al Presidente della Lombardia ed al Garante Nazionale per l’Infanzia; un articolo circostanziato sul tema è uscito su saluteinternazionale.info e l’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale - OISG (con SIMM e ASGI - Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) ha avviato una raccolta di adesioni di gruppi, associazioni, per un Appello da consegnare alla stampa e ai parlamentari il 18 luglio in occasione della presentazione del V Rapporto OISG: “OMS e diritto alla salute: quale futuro” (Roma, Camera dei Deputati, Sala del Cenacolo). Per aderire, da parte di associazioni, gruppi, enti inviare una mail a  aderiscoappello@simmweb.it specificando il nome dell’associazione, gruppo, ente entro mercoledì 17 luglio 2013.


Appello per una pronta applicazione dell’Accordo Stato-Regioni
sulla tutela sanitaria degli immigrati
a partire del diritto di ogni minore ad avere il suo pediatra

manda l'adesione del tuo gruppo, associazione, ente a questa mail: aderiscoappello@simmweb.it


Vai al Dossier  sull'Accordo del 20 dicembre 2012


Appello per una pronta applicazione dell’Accordo Stato-Regioni sulla tutela sanitaria degli immigrati a partire del diritto di ogni minore ad avere il suo pediatra

12.07.2013. SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), OISG (Osservatorio Italiano sulla Salute Globale) e ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) esprimono il più vivo disappunto per la decisione della Regione Lombardia di negare il diritto alle cure pediatriche di base ai bambini stranieri figli di genitori in condizione di irregolarità giuridica. Il voto contrario alla mozione che chiedeva l’accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se privi di permesso di soggiorno, lede i diritti fondamentali dei soggetti già vulnerabili, viola il rispetto di obblighi nazionali ed internazionali, contrasta con le scelte operate dalla conferenza Stato Regioni. La scelta operata dal Consiglio Regionale lombardo ignora che, come confermato da pronunce del Tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato “irregolare” essendo comunque non espellibile ai sensi dell’art. 19 della legge italiana sull’immigrazione. Inoltre sia l’art. 35 dello stessa legge, sia la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo all’art. 24 garantiscono il diritto di ogni minore di “beneficiare dei servizi medici” senza alcuna discriminazione, indipendentemente dalla loro nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia.Del resto, l‘Accordo che la Conferenza Stato-Regioni ha recentemente elaborato proprio allo scopo di rendere uniforme ed efficace l’accesso dei migranti ai servizi sanitari su tutto il territorio italiano prevede il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno. La scelta della regione Lombardia è dunque in contrasto con tali norme ed in palese violazione del dettato costituzionale dell'art. 32 che prevede il diritto di assistenza sanitaria all'individuo, a prescindere dal suo status giuridico o amministrativo. E’ inoltre anche una scelta miope e inefficiente perché meno difficoltà nell’erogazione delle prestazioni e una precoce diagnosi delle malattie grazie alla maggiore prevenzione si traduce in costi inferiori per la Pubblica Amministrazione e permette una migliore salvaguardia della salute collettiva. All'indomani della visita di Papa Francesco a Lampedusa, che ha riportato l'attenzione sulla drammatica condizione dei migranti e sulla necessità di lavorare per garantire loro i diritti umani fondamentali, la decisione del Consiglio regionale lombardo si pone in netta antitesi con ogni principio di legge e di buonsenso. Ecco perché i firmatari di questo documento si impegnano a promuovere in tutte le sedi opportune, ivi compresa quella giudiziaria, tutte la azioni possibili affinché siano rispettate le norme nazionali e internazionali e sia tutelato il diritto alla salute di tutti, senza esclusioni in Lombardia ed in tutta Italia. Chiedono un operativo recepimento dell’Accordo della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 20 dicembre 2012, per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria agli immigrati.

manda l'adesione del tuo gruppo, associazione, ente a questa mail:

aderiscoappello@simmweb.it


12 luglio 2013. Un nuovo sistema informativo su immigrati e nuovi cittadini. L’ISTAT ha recentemente reso disponibile un sistema informativo tematico dedicato a “Immigrati e nuovi cittadini”, che si pone come singolo punto di accesso multifonte a dati e metadati su questo fenomeno. Il sistema è diviso in aree tematiche - popolazione e famiglie; salute e sanità; lavoro; istruzione e formazione; condizioni economiche delle famiglie e disuguaglianze; assistenza; partecipazione sociale; criminalità - all’interno di ciascuna area sono rese disponibili informazioni integrate, tratte da diverse rilevazioni ed elaborazioni realizzate dall’Istat.Il corpo centrale del sistema è costituito da un data warehouse che raccoglie in un unico contesto semantico le statistiche sul tema con la finalità di renderle più facilmente accessibili e fruibili. Mappe interattive permettono di osservare, oltre alla distribuzione della popolazione straniera sul territorio, i flussi migratori che si muovono dall’estero verso il nostro Paese e le migrazioni interne (a livello provinciale) che interessano la popolazione straniera. Il sistema è completato da una serie di sezioni dedicate alla descrizione di fonti, dati, termini, informazioni rese disponibili da altri enti, riferimenti normativi, progetti e documenti di indirizzo.

•    Vai al sito: http://www.istat.it/it/immigrati


3 luglio 2013. Lombardia : negato il diritto al pediatra di base ai bambini stranieri figli di genitori in condizione di irregolarità giuridica. Il voto contrario alla mozione presentata da Patto Civico e Partito Democratico che chiedeva l’accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se privi di permesso di soggiorno lede i diritti fondamentali dei soggetti già vulnerabili, viola il rispetto di obblighi nazionali ed internazionali, contrasta con le scelte operate dalla conferenza Stato Regioni. La scelta operata ieri dal Consiglio Regionale lombardo ignora infatti che, come confermato da pronunce proprio del Tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato “irregolare” essendo comunque non espellibile ai sensi dell’art. 19 della legge italiana sull’immigrazione. Inoltre sia l’art. 35 dello stessa legge e la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo all’art. 24 garantiscono il diritto di ogni minore di “beneficiare dei servizi medici” senza alcuna discriminazione, indipendentemente dalla loro nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia .
Infine l‘Accordo che la Conferenza Stato-Regioni ha recentemente elaborato proprio allo scopo di rendere uniforme ed efficace l’accesso dei migranti ai servizi sanitari su tutto il territorio italiano prevede il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno. La scelta della regione Lombardia è dunque in contrasto con tali norme; ma è anche una scelta miope e inefficiente perché meno difficoltà nell’erogazione delle prestazioni e una precoce diagnosi delle malattie grazie alla maggiore prevenzione si traduce in costi inferiori per la Pubblica Amministrazione e permette una migliore salvaguardia della salute collettiva. Ancor piu’ fuori luogo e frutto di totale ignoranza delle norme sono poi le dichiarazioni rese ieri da alcuni politici regionali che hanno richiamato la questione della segnalazione degli irregolari da parte del medico (ASGI).
La SIMM si attiverà insieme con l’ASGI per promuovere in tutte le sedi opportune, ivi compresa quella giudiziaria, tutte la azioni possibili affinché siano rispettate le norme nazionali e internazionali e sia tutelato il diritto alla salute di tutti, migranti compresi.


28 giugno 2013. L’assessore alla Salute della Regione Friuli Venezia Giulia annuncia il recepimento dell’Accordo Stato-Regioni. Con una delibera proposta dell'assessore alla Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha recepito le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera, di fatto garantendo l'accesso alle cure da parte della popolazione immigrata. Secondo l’assessore Telesca, si tratta principalmente di "una decisione di buon senso, volta a tutelare in un'ottica di prevenzione la salute di tutti, ad iniziare dai cittadini del Friuli Venezia Giulia". "Far sapere agli immigrati che possono esser curati nelle nostre strutture pubbliche significa infatti mettersi nelle condizioni di intercettare qualsiasi tipo di patologia e quindi evitare la diffusione di malattie infettive non diagnosticate". Le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni sono state emanate per superare la riscontrata difformità di risposta dei diversi servizi sanitari. Nella consapevolezza che eventuali difficoltà nell'accesso alla medicina di base ed alle cure primarie, derivanti da dubbi interpretativi o da percorsi non omogenei, si traduce in un deterioramento della salute collettiva, nonché in costi crescenti per il trattamento di patologie diagnosticate con ritardo. (ARC/PPD)


27.06.2013. Articolo "Assistenza sanitaria - Lo stato di applicazione dell’Accordo Stato-Regioni sull’accesso alle prestazioni sanitarie" (link)

di Paolo Fasano, Responsabile Centro Immigrati del Comune di Ravenna


20 giugno 2013. Italia: la salute in cerca di asilo. Il 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato, MEDU ha reso noti i dati delle attività socio-sanitarie realizzate nell'ultimo anno con il progetto Un Camper per i Diritti per sottoporre all'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica le drammatiche condizioni di vita di troppi rifugiati nel nostro paese, costretti a vivere a volte per periodi prolungati, sulla strada o in insediamenti precari ai margini della città ed esclusi dal godimento dei diritti fondamentali. Le persone senza dimora assistite da MEDU a Roma sono per il 40% rifugiati A Firenze i rifugiati in condizione di precarietà incontrati sono circa 250.


11 giugno 2013. Si istituisce il GrIS Capitanata (Provincia di Foggia). La Puglia in una ricerca comparativa delle politiche per la salute degli immigrati condotta dall’area sanitaria della Caritas romana per conto del Ministero della Salute con il coordinamento dell’Istituto superiore di Sanità e pubblicata nel 2010, risulta la regione in Italia con le politiche specifiche più avanzate ed attente. Gli autori però avvertono come la ricerca abbia analizzato gli atti formali e ciò non significa che nella prassi effettivamente gli immigrati riescano a godere di specifiche attenzioni nell’accessibilità dei servizi e nel godimento dei loro diritti. Ed in effetti tale disallineamento esiste ed è stato evidenziato da tempo. Per questo alcuni operatori del settore pubblico e del volontariato sociale con specifica esperienza, hanno voluto costruire una rete locale all’interno della rete nazionale che è la SIMM, per monitorare il fenomeno e soprattutto per, con specifiche azioni di advocacy, spingere ad una diffusa applicazione delle normative che si sono da poco arricchite da recepimento dell’Accordo Stato Regioni sull’assistenza agli immigrati. Per adesso, considerata la configurazione territoriale della Puglia, l’esperienza parte dalla provincia di Foggia ma speriamo si possa estendere presto alle altre province. Il riferimento attuale è il dr. Francesco Niglio.


6 giugno 2013. Presentato il 6° Rapporto CRC sulla condizione dei minori in Italia. Alla stesura dei 51 paragrafi di questo Rapporto hanno lavorato i rappresentanti delle 82 associazioni, tra cui la SIMM, che fanno parte del Network, attivo ormai dal 2001. Le raccomandazioni rivolte alle istituzioni italiane alla fine di ogni paragrafo continuano ad essere numerose, alcune reiterano criticità segnalate dal Gruppo CRC nel 2012, a sottolineare che poco è stato fatto in questo ultimo anno per assicurare una efficace e omogenea attuazione della CRC in Italia. Il paragrafo sulla salute dei bambini immigrati si conclude con queste Raccomandazioni:

  1. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri si raccomanda di promuovere la raccolta di dati di popolazione, sociali ed epidemiologici affidabili e completi sui minori stranieri e in particolare sui minori “undocumented” e metterli a disposizione per permettere l’elaborazioni di rapporti che supportino il processo di pianificazione delle politiche e dei sistemi socio-sanitari sul territorio nazionale e a livello locale;
  2. Ai Ministeri della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali si raccomanda di promuovere, a livello nazionale, la realizzazione di percorsi di presa in carico e integrazione dei minori stranieri, valorizzando le reti già esistenti in ambito istituzionale, scientifico e dell’associazionismo, e implementando l’attività di formazione per gli operatori socio-sanitari e amministrativi finalizzata all’acquisizione di una maggiore competenza transculturale;
  3. Alle Regioni e Province Autonome si raccomanda di prevedere l’iscrizione obbligatoria al SSN con l’attribuzione del Pediatra di libera scelta o il Medico di medicina generale a tutti i minori stranieri presenti sul territorio nazionale a prescindere dalla loro condizione giuridica (STP) come previsto dall’Accordo della Conferenza Stato-Regioni sul documento “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome italiane” e di estendere tale opportunità ai minori comunitari in possesso di codice ENI o analogo.


Maggio 2013. Un mese intenso di iniziative in Friuli Venezia Giulia sulla salute degli immigrati. Nell’ottica del lavoro di rete e della valorizzazione di diverse esperienze e sensibiltà, in allegato è possibile vedere una sintesi degli incontri previsti per il mese di maggio nell'ambito di varie iniziative promosse dal GrIS Fvg ma anche dal SISM di Udine, da OMCeO TS, da ASS5, con varie collaborazioni fra cui quella delle mediatrici locali. Segnaliamo in particolare la serie di incontri promossi dal GrIS Fvg presso la sede dell'Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri della Provincia di Udine, che vogliono offrire occasioni di approfondimento e di aggiornamento culturale e scientifico su alcuni argomenti di medicina sociale, nell'ottica di un approccio transculturale e multidisciplinare, partendo dalle tesi che, in quest'ultimo decennio molti operatori sanitari della Regione Friuli Venzia Giulia, hanno elaborato con ricerche sul campo, frequentando le cinque edizioni del Master biennale MEMP, il primo realizzato in Italia sul tema degli aspetti medici e sociosanitari dell'assistenza agli immigrati, agli emarginati ed in genere a tutti coloro che soffrono di traumi sociali. Il Master MEMP, rivolto fondamentalmente a medici, infermieri, ostetriche, farmacisti, psicologi, assistenti sociali, mediatori, affronta gli aspetti medico-sociali, sociosanitari e politico-normativo dell'assistenza a tutti coloro che soffrono di traumi sociali, per approfondire tutta quella sfera della patologia in cui la noxa eziologica è la povertà, la discriminazione, la lesione sociale, il pregiudizio culturale, con particolare attenzione alla salute degli immigrati e alle questioni di salute globale.

Il Master MEMP promosso dalla Fondazione Idente di Studi e di Ricerca, dalla Caritas Diocesana di Roma, dal Rielo Institute for Integral Development con il patrocinio dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni SIMM si propone di fornire:
• strumenti conoscitivi
• strumenti metodologici
• competenza relazionale
• competenza clinico-scientifica
ad operatori che nel campo della salute e della promozione sociosanitaria sono impegnati nell'affrontare le problematiche di
• diseguaglianza
• diversità
• mancanza di visibilità ufficiale dei bisogni dei gruppi umani migranti, emarginati e poveri.


30 aprile 2013. Toscana, esenzione dal ticket per i minori non accompagnati. Lo ha deciso la Giunta regionale toscana che ha esteso l’esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e l’assistenza farmaceutica anche ai minori “temporaneamente fuori famiglia” in affidamento a strutture sociali, comunità e case famiglia ed i minori stranieri “non accompagnati” dal prossimo 1° giugno non pagheranno il ticket sanitario. “Siamo intervenuti – ha detto il governatore Enrico Rossi – per porre rimedio a una situazione paradossale. E’ necessario e giusto che i cittadini partecipino, in proporzione alle loro possibilità, al mantenimento di un sistema sanitario pubblico efficiente, ma la Toscana non chiederà il pagamento del ticket a bambini soli o allontanati dalla famiglia ed in affidamento a strutture sociali. Non possiamo fingere di non conoscere la particolare situazione di fragilità in cui questi bambini si trovano e non possiamo fingere di non vedere le difficoltà contro cui lottano loro e chi di loro si occupa. La necessità economica non può farci dimenticare la solidarietà, specialmente quando al centro della questione ci sono dei minori”. L’esenzione dal ticket per i minori in affidamento a strutture sociali e per i minori stranieri non accompagnati è contenuta nella delibera che sancisce anche l’estensione dell’esenzione per i lavoratori cassaintegrati e in mobilità, oltre che per i lavoratori che hanno perso il posto in conseguenza della crisi economica. La SIMM da sempre sostiene tale interpretazione normativa (di fatto lasciata alla massima discrezionalità delle amministrazioni locali) e auspichiamo una esplicita e diffusa adesione a tale iniziativa anche in altri contesti territoriali (sg).


29 aprile 2013. Un puntuale rapporto sulla salute degli immigrati: 10 anni di Osservasalute. Da quando Osservasalute ha deciso di dedicare uno spazio specifico al tema della salute degli immigrati, che prima del 2005 era invece spalmato sull’intero Rapporto, il capitolo di quest’anno non solo è il più voluminoso (siamo passati dalle 18 pagine del 2005 alle 53 di quest’anno), ma è anche il più ricco e vario per contributi e riflessioni. Già in premessa vengono sottolineate tre ordini di questioni che sono le chiavi di lettura dell’intero contributo: a) l’ambito metodologico dei dati e delle misure epidemiologiche; b) la questione delle malattie infettive, in relazione alla cosiddetta “sindrome di Salgari”; c) infine, ultimo e attualissimo, il discorso sulle politiche. Ormai un appuntamento fisso nel panorama nazionale, il capitolo sulla salute degli immigrati di Osservasalute vuole essere un contributo di conoscenza, di riflessione e di stimolo tecnico per politiche di inclusione.


18 aprile 2013. Immigrati e Salute. Percorsi di Integrazione Sociale: esperienze a confronto. Si terrà a Roma il 18.04.2013 dalle 14.00 alle 17.30 presso la Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Istituto di Igiene – Aula Celli, un incontro con la partecipazione di rappresentanti del GrIS Toscana e del Gris Lazio. Saranno esposte esperienze e criticità nel campo della salute dei cittadini immigrati.

Si prega di dare gentilmente conferma della partecipazione alla segreteria del Laboratorio Management e Sanità:
email: direzionemes@sssup.it
tel: 050.883981/3861


27 marzo 2013. Sul Sole 24 Ore il monitoraggio della SIMM e dei GrIS. Pubblicate sul Sole 24 Ore Sanità n. 11 del 2013, tre pagine dedicate alla salute degli immigrati con particolare risalto al monitoraggio sull’applicazione dell’accordo condotto dalla SIMM con la collaborazione dei GrIS.

Il sito del Sole 24 Ore Sanità, riprende i contenuti dell’articolo.


21 marzo 2013. Pubblicato sul BUR del Lazio l’atto di recepimento formale dell’Accordo Stato Regioni. La Regione Lazio con Decreto del Commissario ad acta n. U00077 del 8 marzo 2013 pubblicato oggi sul BUR (n. 24 del 21.03.13) ha formalmente recepito il documento relativo all’Accordo Stato Regioni. Oltre a dare mandato per una capillare diffusione presso tutte le strutture sanitarie regionali, demanda alla Competente Direzione regionale l’attuazione di quanto previsto, in altre parole di provvedere a definire alcuni iter amministrativi e procedure in ambiti che ne richiedessero la necessità (vedi iscrizione al SSR dei minori con i genitori senza pds).


4 marzo 2013. Presentato il Rapporto Farmaci e Immigrati. Presentato a Roma il primo rapporto sulla prescrizione farmaceutica nella popolazione straniera, realizzato da Istituto Superiore di Sanità, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Cineca e Consorzio Mario Negri Sud. Si prende in esame un campione di circa 710mila immigrati residenti in Italia su un totale di quattro milioni e mezzo, ovvero il 16% dei residenti nel 2011, con età media 33 anni e di sesso femminile nel 53% dei casi. Dal confronto, compiuto con un campione italiano di pari età e sesso, emerge che nel 2011 la spesa farmaceutica della popolazione immigrata é stata di 330 milioni di euro, pari al 2,6% della spesa farmaceutica complessiva a fronte di una popolazione immigrata che nel 2011 rappresentava il 7,5% dei residenti in Italia. Il 52% della popolazione immigrata e il 59% di quella italiana hanno ricevuto in quell'anno almeno una prescrizione di farmaci, per una spesa farmaceutica a carico del Ssn che é stata di 72 euro per l'immigrato e 97 per l'italiano. In un quadro di già bassa incidenza sulla spesa farmaceutica pubblica, cinesi e kosovari sono all'ultimo posto nella classifica dei maggiori utilizzatori di farmaci: solo il 36% di essi ha ricevuto almeno una prescrizione da parte del Ssn nel corso del 2011. Dall'analisi tra i due campioni emergono peraltro numerose similitudini. Anche tra gli immigrati, ad esempio, come per gli italiani, sono le donne a consumare più farmaci: nel 2011 hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica il 58% delle immigrate e il 65% delle italiane per trattamenti di durata sovrapponibile (232 e 237 dosi di farmaco per persona, rispettivamente). Questo e molto altro nel Rapporto edito anche con il contributo scientifico della SIMM.


22 febbraio 2013. Da oggi sono disponibili on line gli Atti dei Congressi SIMM. La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, con le sue Consensus Conference ed i suoi Congressi, ha permesso di condividere esperienze, ricerche, progetti, documenti scientifici gran parte contenuti negli Atti e che sono sintetizzati in proposte operative e di politica sanitaria nelle Raccomandazioni finali. Da oggi tutto questo è disponibile on line anche grazie al contributo del Rielo Institute for Integral Development (http://rieloinstitute.org/), nella sezione del sito “Consensus e Congressi SIMM”. Di fatto, rileggendo gli Atti e le Raccomandazioni, si traccia la storia della salute dei migranti in Italia, dalle iniziali incertezze e prime scoperte, alle proposte sempre più stringenti, alla crescita di una sensibilità condivisa e di competenze sempre più diffuse.


21 febbraio 2013. In rete un altro strumento per conoscere la salute dei migranti. Il diritto alla salute degli immigrati, la sicurezza sanitaria pubblica e la promozione della salute per tutti, passano anche per il definitivo inserimento sociale degli stranieri nel nostro Paese. Basilare la formazione degli operatori e l’informazione-mediazione tra gli stranieri e la società ospitante per evitare la reciproca paura e percezione negativa. Il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità, ha dedicato al fenomeno migratorio e alle sue implicazioni sociali e sanitarie una nuova sezione del proprio sito web (Epicentro: http://www.epicentro.iss.it/), con l’obiettivo di fornire informazioni utili a facilitare l’accesso ai servizi, percorsi di tutela e una comunicazione corretta. Una sezione chiara, ricca di informazioni e documenti nazionali ed internazionali.


19 febbraio 2013. A un anno di distanza riaprono gli ambulatori STP a Ragusa. Con deliberazione del 10 gennaio 2013, n. 69, ai cittadini immigrati che vivono e lavorano nella provincia di Ragusa saranno garantiti, a far data dal 1 febbraio 2013, i servizi sanitari indispensabili, in coerenza con quanto disposto dalle Linee Guida dell’assistenza sanitaria ai cittadini immigrati (comunitari e stranieri) di cui al recente Decreto Assessoriale della Regione Siciliana n. 02183 del 17.10.2012. Si è così concluso il braccio di ferro tra Azienda sanitaria da una parte , associazionismo e SIMM dall’altra per la riapertura dei presidi sanitari dedicati agli immigrati temporaneamente senza permesso di soggiorno e/o in condizione di marginalità sociale. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio aziendale per l’Immigrazione – via Teocrito n. 18 – Ragusa; tel. 0932234429/429/482.


18 Febbraio 2013. Il GrIS: “La Lombardia si impegni a garantire agli stranieri senza permesso di soggiorno il diritto alla cure”. Lettera aperta del Gruppo immigrazione e salute, a cui aderiscono 24 associazioni. La Lombardia si impegni a garantire a tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno il diritto di accesso alla cure sanitarie. È quanto chiede il Gruppo immigrazione e salute (Gr.I.S.), a cui aderiscono 24 associazioni, in una lettera aperta ai candidati al consiglio regionale. "La crisi economica fa sì che perdendo il lavoro perdano anche il permesso di soggiorno e l'iscrizione al servizio sanitario - scrive il Gr.I.S. - . Sono numerosi coloro che tornano negli ambulatori del volontariato dopo oltre 15 anni dal primo accesso". La legge 286 del 1998 prevede che l'assistenza sanitaria sia assicurata anche agli immigrati senza permesso di soggiorno. Ma la Lombardia è una delle poche regioni che non ha "organizzato in modo sistematico l’accesso alla medicina di base" per gli irregolari. Per questo il Gr.I.S. chiede ai candidati al consiglio regionale di "garantire il suo impegno perché la legge 286 venga applicata anche in regione Lombardia, e perché la salute per gli immigrati non regolari venga effettivamente garantita tramite una capillare organizzazione dei servizi". Inoltre le associazioni chiedono che sia assicurata ai minori figli di immigrati regolari l'accesso ai pediatri e che sia garantita un'effettiva uguaglianza tra stranieri comunitari ed extracomunitari. (redattore sociale - dp)


7 febbraio 2013. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. L'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome” (n. atti CSR 255 DEL 20.12.2012) è pubblicato in G.U. serie generale 32 del 7 febbraio 2013, supplemento ordinario n. 9).


Febbraio 2013. Disponibile il video di un progetto di Rete. “ARACNE – Tessere reti per il diritto alla salute dei migranti” ha avuto come obiettivo la promozione del diritto alla salute dei migranti attraverso un'iniziativa pilota nel quartiere San Salvario a Torino. Il progetto ha articolato tra loro diverse attività durante le quali si è collaborato con le comunità migranti, con le numerose realtà locali del Terzo Settore e con i servizi sanitari territoriali. Il progetto è stato coordinato dal Comitato Collaborazione Medica (www.ccm-italia.org), in partenariato con l’associazione Mamre Onlus e la cooperativa Tavola di Babele, ed è stato finanziato dall'Unione Europea e dal Ministero dell'Interno, attraverso il Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi terzi. Per maggiori informazioni progettoaracne@ccm-italia.org


Gennaio 2013. E’ cogente l’Accordo per l’applicazione delle norme in materia di assistenza sanitaria a cittadini stranieri e comunitari. In una nota, l’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) ha voluto specificare come l’Accordo, ai sensi dell’art. 4 d.lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, si presenta, di fatto, come un testo unico che non innova le norme, ma che impone di modificare notevolmente la prassi fino ad oggi seguita. La scelta dell’Accordo è, per l’argomento, particolarmente innovativa. Fino ad oggi, anche dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, il Ministero della Salute aveva continuato a fornire le indicazioni in materia di assistenza sanitaria agli stranieri e ai cittadini dell’Unione per il tramite di circolari. Tra le più recenti, possono segnalarsi le circolari in materia di assistenza sanitaria ai cittadini dell’Unione, che si sono susseguite dopo l’entrata in vigore del D.lgs. n. 30/2007. La scelta di un accordo per l’esercizio condiviso delle funzioni amministrative in materia costituisce una benvenuta espressione del principio di “leale cooperazione” tra Stato e Regioni nella determinazione delle prestazioni di salute spettanti agli stranieri e ai cittadini dell’Unione. Quanto alla forza giuridica di tale atto, se è vero che nella prassi, gli accordi adottati in sede di Conferenza Stato - Regioni vengono formalmente recepiti da parte delle Regioni, occorre tenere presente che l’art. 4 D.lgs. n. 281/1998 dispone che l’accordo si perfeziona con l’assenso del Governo e dei Presidenti delle Regioni: non sono richiesti, dunque, ulteriori passaggi per il suo perfezionamento. L'effetto giuridico dell’accordo è quello di obbligare le parti stipulanti (Stato, Regioni e Province) ad ottemperare agli impegni assunti, nel rispetto delle competenze che caratterizzano ciascuna amministrazione. Del resto, nessuna Regione potrebbe ritenersi lesa nella propria autonomia dall’immediata applicazione di un accordo al cui perfezionamento ha espresso il suo assenso il Presidente della stessa. Le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sono, dunque, chiamate fin d’ora a dare immediata e piena attuazione a questo importante testo definendo eventualmente alcuni passaggi amministrativi necessari (ad esempio sull’iscrizione dei minori i cui genitori sono in condizione di irregolarità giuridica).


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