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Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
GrIS - Lazio
La storia del Gruppo Immigrazione e salute della regione Lazio (GrIS Lazio), nasce da lontano, da quando in Italia e a Roma in particolare, la presenza degli immigrati diviene visibile ma dal punto di vista normativo si è ancora scoperti nella tutela dei diritti ed in particolare di quelli sanitari (era il 1995). Abbiamo scelto di raccontare la storia del GrIS Lazio in tre tappe che sono le tappe anche del fenomeno immigratorio in Italia.
1. La fase dell’esclusione
2. La fase del mandato istituzionale
3. La fase dell’accesso
Quali possono essere oggi i nuovi obiettivi condivisi?
• Il GrIS – Lazio deve essere un luogo di riflessione teorica:
a) sull’evoluzione dei sistemi sanitari nell’economia globalizzata;
b) sul principio di sussidiarietà e sui modelli di welfare;
c) sulla domanda di salute di nuovi “attori”: richiedenti asilo, rifugiati, vittime di tortura, vittime della tratta.
• Il GrIS – Lazio deve essere un luogo d’incontro con i nuovi attori dell’azione sociale.
• Il GrIS – Lazio deve essere un laboratorio di “modelli assistenziali innovativi”.
L’incontro e il confronto tra “pubblico” e “privato sociale” permette la condivisione di un patrimonio comune di “buone pratiche”, lo sviluppo di percorsi comuni di riflessione sulle aree critiche della salute dei migranti e di elaborazione di progetti di cooperazione.
• Il GrIS – Lazio deve essere un nodo di una rete nazionale.
Oltre 10 anni fa abbiamo fatto una scommessa: lavorare insieme “pubblico” e “privato sociale”. La sfida futura sarà quella di elaborare nuove strategie per sviluppare le reti locali sociosanitarie per garantire a tutti una "salute senza esclusioni".
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Il GrIS Lazio è organizzato con un Gruppo di lavoro ristretto (di fatto anche portavoce del GrIS) e dei Gruppi tematici (chiamati "grissini"). Attualmente sono attivi uno sui Rom ed uno sui Richiedenti asilo e Rifugiati (e più in genere sui cosidetti "migranti forzati"). Recentemente si è formato un'altro Gruppo tematico formato da rappresentanti di tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione: GrIS - Sanità Pubblica.
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22 febbraio 2015. On line la mappa di fruibilità per i servizi STP/ENI di Roma e Provincia. Presentata nell’ambito di una specifica riunione del GrIS Lazio il 12 febbraio u.s., con i dovuti aggiustamenti, da oggi è on line, nella pagina dedicata al GrIS Lazio, la mappa dei servizi sanitari dedicati agli stranieri senza permesso di soggiorno nelle Aziende Sanitarie Locali della città di Roma e Provincia. Questo monitoraggio è stato realizzato nell’ambito del progetto “Sulle tracce del diritto alla salute” che è l’evoluzione di simili esperienze di mappatura dei servizi per STP/ENI effettuate con alcune comunità di immigrati (2005) e con ragazzi del servizio civile (2010). E’ questa la seconda edizione del progetto: la prima nel 2012/13; complessivamente è la quarta mappa di fruibilità prodotta. Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza Università di Roma, l’Area sanitaria della Caritas Diocesana di Roma ed il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM). Da sempre c’è il patrocinio e la partecipazione del GrIS Lazio. L’attività di mappatura dei servizi è stata condotta da studentesse e studenti di medicina e chirurgia e assistenza sociale al fine di favorire la loro formazione sulle tematiche riguardati l’ambito della Salute Globale e della Medicina delle Migrazioni.
Estate 2013. Iniziative della Regione Lazio per la salute dei migranti. Con Determinazione B03370 del 1 agosto 2013 il Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha rinnovato la composizione del Gruppo di lavoro per la promozione e la tutela della salute degli immigrati ormai attivo da diversi anni nella Regione Lazio con il compito di supporto tecnico specialistico della Regione per:
Ne fanno parte rappresentanti regionali, di aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere e dell’associazionismo con specifica esperienza. Il GrIS Lazio è largamente rappresentato.
Sono state trasmesse anche due note: la prima definisce i titolari del rimborso per le spese di trasporto per dializzati non residenti (prot. 130821 del 2013) e la seconda chiarisce come l’iscrizione per i richiedenti protezione internazionale, già nella fase iniziale, debba durare 12 mesi (prot. 140271 del 24 luglio 2013). L’iscrizione è estesa anche ai ricorrenti ed è altresì rinnovabile di ulteriori 12 mesi fino alla definizione della pratica avviata indipendentemente dalla scadenza del documento.
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4 settembre 2012. Nel Lazio le madri comunitarie di minori italiane saranno iscritte al SSN. Con una Nota del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio (prot. 152490 DB/08/15 dell'8 agosto 2012), viene esplicitato che tra i "soggetti aventi diritto all’iscrizione obbligatoria sono state ricomprese le cittadine comunitarie madri di minori italiani". Ciò colma una lacuna del Dlgs 30/07 e della nota del Ministero della Salute n. DG RUERI/II/I2712/I.3.b in cui si fa riferimento a madri comunitarie "a carico" di cittadini italiani escludendo di fatto un ambito di criticità importante come le madri di neonati e bambini italiani. Già in sede di Commissione salute della Conferenza delle Regioni è stato approvato il documento elaborato dal tavolo Tecnico Interregionale “Immigrati e Servizi Sanitari” dal titolo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province autonome italiane” che conteneva tale interpretazione. Questo documento è in attesa di approvazione in Conferenza Stato Regioni.
21 dicembre 2010. La Regione Lazio vara un programma formativo sulla salute degli immigrati per tutte le ASL della regione. Nell’ambito della riunione della Rete GrIS Lazio, è stato presentato un programma formativo regionale dedicato agli operatori socio sanitari sull’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri. Attraverso tale Programma, “che prevede il coinvolgimento delle dodici Aziende USL del Lazio, la Regione Lazio intende promuovere una diffusa e capillare formazione di base rivolta agli operatori amministrativi, al personale medico, infermieristico ed ostetrico relativamente al tema della salute e dell’assistenza alla popolazione immigrata nei suoi compositi e articolati aspetti, con una analisi sotto il profilo socio-demografico, sanitario, relazionale e normativo-organizzativo, ivi compresa la problematica delle mutilazioni genitali femminili” (ambito specifico da cui proviene la linea di finanziamento che fa seguito a progetti formativi sovraterritoriali sulle mgf). “Al fine di dare piena attuazione al Programma regionale, ogni Azienda USL è tenuta a predisporre un progetto di formazione che rispetti i criteri e le modalità di attuazione dettagliatamente previsti in uno specifico documento” che tiene conto delle recenti indicazioni metodologiche relative alla formazione del personale sul tema della salute delle persone immigrate. Tutto ciò è coerente con l’auspicio del GrIS Lazio che da anni ha richiesto un progetto formativo su base territoriale per dare uniformità di approccio e conoscenza come prerequisito per garantire accessibilità ai servizi e processi di reale prevenzione sanitaria. Il programma, definito dall’Area programmazione dei servizi territoriali e dell’integrazione socio-sanitaria con il fattivo contributo tecnico del Gruppo regionale Immigrazione e salute, entrerà nella fase operativa dal 15 febbraio 2011, data termine per la presentazione dei progetti aziendali. Da parte della Regione e del Gruppo tecnico sarà curata una giornata di formazione dei formatori dell’ambito normativo, per garantire omogeneità di interpretazione e procedure condivise. (SG)
• Lettera ai Direttori Generali
• Determinazione Programma regionale formativo e finanziamento
• Programma regionale e Indicazioni metodologiche
Normativa della Regione Lazio per l'assistenza agli stranieri