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Nell’ottica di incentivare la cooperazione, lo scambio di esperienze e di informazioni sui comportamenti adottati nei Paesi dell’Unione Europea in materia sanitaria, con la finalità di apprendere e raffrontare le esperienze altrui e quindi uniformare le politiche di accoglienza, è stata avviata una ricerca circa le procedure sanitarie previste per i cittadini extracomunitari irregolari e per coloro che richiedono il permesso di soggiorno. Le informazioni in allegato, raccolte dal febbraio 2006 al giugno 2007, sono state fornite dalle Rappresentanze diplomatiche italiane nell’Unione Europea per il tramite del competente Ufficio del Ministero degli Affari Esteri. A curare la ricerca è stata la dr.ssa Stefania Ricci, direttore Ufficio VI Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali. D.G. Rapporti con l'Unione Europea e per i Rapporti Internazionali c/o MAE Assistenza sanitaria all'estero di cittadini italiani e assistenza sanitaria degli stranieri in Italia.
Uno studio, unico del suo genere in Italia, anche se forse necessita ancora di qualche aggiustamento metodologico, è certamente uno strumento di grande interesse ed utilità.

  • La ricerca presentata al Convegno di Reggio Emilia (ottobre 2008)
  • Le schede paese

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La FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), su iniziativa della dr.ssa Maria Rosaria Sisto, Delegata Nazionale FIMP per il Bambino Immigrato, con i firmatari del Documento di Sabaudia (SIP, GLNBI, SIPPS, SIMM, UNICEF), ha diramato nei mesi scorsi un Appello Congiunto per il diritto di asilo dei bambini clandestini e del loro nucleo familiare ai sensi del decreto legislativo 251/2007e in particolare nelle condizioni che danno diritto:
•    al riconoscimento dello status di rifugiato: minori non accompagnati (art 28 del citato decreto legislativo 251/2007), bambini appartenenti a nuclei familiari cui non è riconosciuta la protezione internazionale ma ai quali genericamente è riconosciuto il diritto di asilo dal comma 22 della carta dei diritti del fanciullo e dalla legge 176/ 91;
•    al riconoscimento della protezione sussidiaria: bambini soli, con uno o entrambi i genitori, provenienti da focolai di guerra e conflitti armati ai sensi dell'art. 14 comma 1 lettera c) del citato decreto legislativo 251/2007
•    al riconoscimento della protezione internazionale e quantomeno della protezione sussidiaria per tutti i soggetti vulnerabili, in attuale condizione di clandestinità, richiamati nell'art. 19 comma 2 del D.L. 251/2007
Alcuni parlamentari hanno recepito il senso di tale sollecitazione ed hanno presentato un emendamento da inserire nel cosiddetto “pacchetto sicurezza”.

  • Ecco il testo della proposta di emendamento

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Con Nota del 09.06.2008 la Regione Sardegna garantisce ai cittadini neo comunitari rumeni e bulgari che hanno necessità di una prestazione urgente e indifferibile, ma che si trovano nella condizione di non poter richiedere l'iscrizione al SSN o non sono in possesso di un attestato di diritto di mobilità internazionale, le prestazioni sanitarie che verranno erogate dai servizi sanitari preposti con l'assegnazione di un numero identificativo denominato ENI (europeo non iscritto).
Il nuovo codice sostituirà il codice STP, eventualmente già assegnato in precedenza, e verrà attribuito con durata semestrale rinnovabile. Potrà essere richiesto presso gli ambulatori per gli immigrati o gli uffici di revoca e scelta del medico di medicina generale di ogni ASL. A questo scopo le Aziende sanitarie dovranno richiedere l’esibizione del passaporto o titolo equipollente, la compilazione di una dichiarazione sostitutiva di certificazione (ai sensi dell'art. 46 DPR n. 445/2000), di domicilio nell'ambito del territorio regionale e di un’altra attestante l’impossibilità momentanea di iscrizione al SSR. Si riporta la notizia in quanto alcuni soci hanno segnalato la non adeguata diffusione di questa informazione tra i servizi.

  • ENI nella Regione Sardegna
  • Gli altri provvedimenti regionali