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«Forte preoccupazione» è stata espressa oggi dal Coordinamento nazionale immigrazione della Caritas di fronte all'ipotesi di modifica di parte del testo unico sull'immigrazione in tema di sanità. Se approvata, con la modifica all'articolo 35 delle disposizioni di legge sull'immigrazione - modifica proposta dalla Lega Nord -, verrebbe meno l'attuale divieto di segnalare all'autorità giudiziaria l'irregolarità di stranieri negli ospedali e negli ambulatori. Oggi, infatti, a medici e personale sanitario è fatto divieto di denunciare i casi di immigrati non in regola con le norme di soggiorno che richiedano prestazioni sanitarie. «Il rischio è che si alimenterebbe in tal modo il proliferare di un'approssimativa sanità parallela e clandestina, con gravi rischi per la salute delle persone costrette a farvi ricorso» si legge in un comunicato della Caritas diramato alla chiusura, oggi a Roma, del primo incontro del Coordinamento che rappresenta le 220 Caritas diocesane operanti in tutt'Italia e che, nella capitale, si è confrontata sui temi della sicurezza e dei diritti umani. (ANSAmed).

  • Comunicato Coordinamento Nazionale Immigrazione Caritas

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Il prof. Salvatore Amato, come presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo, esprime forte e legittima preoccupazione da parte medici e degli odontoiatri italiani riguardo agli emendamenti presentati da alcuni senatori in sede di esame del DDL 733 sull’immigrazione ed in particolare di quello volto ad abrogare il comma 5) dell’art.35 del DLgs 286/’98).
Il Presidente dell’Ordine palermitano si fa testimone dell'importanza che la norma fino ad ora praticata ha rappresentato come grande occasione di inclusione degli immigrati presenti nel territorio.
Palermo ha visto fiorire tantissime iniziative pubbliche che nell'interpretazione corretta della legge hanno consentito di curare anche in ottica transculturale tante persone altrimenti escluse con grave danno per la salute loro e nostra. L'Italia deve andare fiera di quanto fatto finora e non è possibile cancellare con un colpo di spugna i risultati con fatica raggiunti fin ad ora.
A nome dei medici di Palermo e provincia il Presidente condivide quanto fatto dalla SIMM ed è pronto ad intraprendere qualunque altra forma di iniziativa per il rispetto dei principi deontologici e di quelli di solidarietà, accoglienza e tutela della salute.

Comunicato Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri Palermo

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Questo profilo è pubblicato in occasione del XXII Congresso "Aids e Sindromi Correlate" che si svolge a Palermo dal 6 e 7 novembre 2008 dal titolo " Infezione da HIV/AIDS: Nessuno è Lontano", dedicato prevalentemente al tema dell’immigrazione. Esso mira ad indagare abitudini e stili di vita della popolazione sieropositiva italiana e questa volta si è esplorato il profilo “Paziente Immigrato”.

E’ circa il 10% dei pazienti della coorte POSIT (n = 890) che è di altra nazionalità (n = 77), in particolare 12 pazienti con nazionalità CEE e 65 EXTRA CEE. Un po’ più giovani rispetto alla popolazione generale presa in esame, inaspettatamente non risultano particolari discrepanze con i dati relativi al totale della popolazione. Il paziente immigrato di POSIT è discretamente inserito nel contesto socio-economico italiano, per la maggior parte occupato (professione), un po’ più viaggiatore, come atteso, e con una instabilità psicologica un po’ più elevata, probabilmente ascrivibile al fatto che vive in un stato differente dal proprio. Si riconosce il limite dell’analisi su pochi pazienti presenti nel campione.

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