Categoria: News

Da alcuni anni scelta strategica della SIMM è quella di favorire la conoscenza e la collaborazione tra quanti si impegnano a vario titolo per assicurare diritto, accesso e fruibilità all’assistenza sanitaria degli immigrati partendo da ciò che unisce e valorizzando l’esperienza di ciascuno. Ciò si traduce spesso in un lavoro in Rete che ha affinato una metodologia applicativa nei Gruppi locali Immigrazione Salute (GrIS), vere e proprie Unità Territoriali della SIMM. Presenti in varie realtà italiane si ritrovano su obiettivi condivisi che possiamo così riassumere:
1) di fare informazione e attivare discussioni sugli aspetti normativi specifici nazionali e locali, sulle iniziative intraprese nei servizi pubblici e nei servizi del volontariato e del privato sociale;
2) di 'mettere in rete' gruppi, servizi, persone, competenze e risorse sia assistenziali sia formative;
3) di elaborare proposte in termini politico-organizzativi;
4) di fare azione di ‘advocacy’ sulle istituzioni.
Per fare il punto su queste realtà territoriali, condividere alcuni aspetti organizzativi, definire una linea strategica comune, si è organizzato questo primo Incontro Nazionale che si configura come un incontro di lavoro.
Hanno partecipato rappresentanti dei GrIS Lazio, Emilia Romagna, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Piemonte, Veneto, Lombardia, Sardegna, Bolzano. Sono stati invitati anche dei soci SIMM della Liguria, Toscana e Puglia con l’auspicio di avviare a breve altri GrIS locali.

  • programma

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E’ la prosecuzione  a livello nazionale dell’esperienza del GrIS Lazio nei campi Rom con una riflessione metodologica per un approccio efficace. E’ stato prodotto del materiale specifico che sarà distribuito durante il seminario. E’ a partecipazione gratuita ma è necessario iscriversi anticipatamente. Per informazioni dal lun al ven 9,30 -13,00 Tel. 06-44340247. Ente organizzatore Area sanitaria Caritas di Roma.

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La Regione Campania, con una circolare del 17 agosto a firma dell’Assessore alla Sanità Santangelo e del Presidente Bassolino, e la Regione Valle d'Aosta con una nota dell'Assessore Lanièce precisano come anche in ossequio ai principi espressi dell’art. 32 della Costituzione, il personale sanitario chiamato ad assicurare le prestazioni sanitarie al cittadino straniero non soggiace all’obbligo di denuncia derivante dagli art. 361 e 362 del codice penale.
Ed aggiungono: “... tale precisazione  vale per tutto il personale (medico, professionale, amministrativo, tecnico) coinvolto nella presa in carico della persona straniera richiedente prestazioni sanitarie, ivi compresi i mediatori interculturali”.

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