Categoria: News

Nasce il "Gruppo regionale immigrazione e salute" (GrIS Campania) per garantire assistenza sanitaria a tutti gli immigrati. L'organismo, legato "al movimento partito dal basso", si inserisce nella rete creata dalla "Società italiana di medicina delle migrazioni" (Simm) per promuovere a livello locale la collaborazione tra individui impegnati nel settore. I sedici fondatori del gruppo campano sono medici, ricercatori, mediatori linguistico-culturali e operatori di servizi, accomunati dalla volontà di «confrontare e rendere disponibili le proprie competenze, per trovare una soluzione ai problemi che gli stranieri incontrano ogni giorno nella sanità» spiega la sociologa Maria Laura Russo. Gli organizzatori denunciano infatti "una confusione nell' erogazione dei servizi, una diversa applicazione del diritto alla salute a livello territoriale, una debole presenza di mediatori linguistici". Il primo passo del GrIS sarà realizzare una mappa dei servizi offerti da enti pubblici e privati per la salute degli stranieri; rilevare le differenze tra il centro e le periferie; valorizzare le eccellenze e individuare le criticità su cui è necessario intervenire. I problemi riscontrati e le possibili soluzioni saranno segnalate a Comune, Provincia e Regione. Il gruppo, che si è riunito per la prima volta alcuni giorni fa presso la sede del "Servizio attività sociosanitarie cittadini immigrati e senza fissa dimora" dell' Asl Napoli 1, si presenterà ufficialmente ai primi di ottobre, distribuendo libretti multilingue sulla salute dei bambini realizzati da "Candelaria onlus". Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Anna Laura De Ros)

Categoria: News

Questo Master, nato nel 1999 e giunto alla decima edizione, considera l'immigrazione come un fenomeno unitario, che richiede uno sforzo di comprensione globale e un metodo di indagine interdisciplinare e assume come propria la logica educativa e di intervento volta al pieno riconoscimento delle aspettative degli immigrati ed alla promozione di un autentico scambio su basi di eguaglianza tra gli individui, i popoli e le culture. Il principio di riferimento è quello di guardare l'immigrazione anche "dall'altra parte", dalla parte delle popolazioni immigrate, viste come soggetti portatori di bisogni di emancipazione sociale e non come oggetti passivi o, peggio ancora, entità inferiori alla popolazione autoctona. L'attività didattica del Master prevede una sezione iniziale dedicata all'analisi dei processi storici, dei contesti sociali di appartenenza delle popolazioni immigrate, delle caratteristiche delle migrazioni nei principali paesi europei, di una serie di categorie e concetti di base (razza, etnia, genere, classe ecc.), seguita da una seconda che vede l'approfondimento dei diversi aspetti del fenomeno migratorio: le migrazioni femminili, il lavoro, la salute, il diritto, le espressioni artistiche, la scuola, i fenomeni di devianza, le forme di auto-organizzazione degli immigrati, non perdendo mai di vista una prospettiva mondialistica e una visione scevra da facili riduzionismi.

Per informazioni: http://www.unive.it/masterim

Categoria: News

Sul numero 21 (16 giugno 2010) della rivista “Infermieri in rete” è apparso un articolo dal titolo “Le malattie infettive dei migranti”. Tale articolo fa riferimento al IV Congresso di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni, tenutosi a Torino il 15 e 16 aprile 2010. L’articolo citato, pur nella giusta ottica di minimizzare il tema delle malattie infettive tra gli immigrati e nel contempo sottolinearne la criticità, riportando parzialmente alcuni dati e la loro mancata contestualizzazione suggerisce interpretazioni errate, che possono causare ingiustificati allarmismi. Per tale motivo la SIMM ha scritto una nota di precisazione che, in parte, è stata pubblicata sul numero 29 (8 settembre 2010) della stessa rivista on line con il titolo “A proposito delle malattie dei migranti ...” Con questa nota, l’infermiera Daniela Panizzut in rappresentanza del Consiglio di Presidenza della SIMM, ha voluto sottolineare come il dovere degli operatori sanitari sia anche “quello di non creare falsi allarmismi e di sollecitare le strutture sanitarie a prendersi carico della salute dei migranti, favorendo l’accesso ai servizi, così come previsto dalla legislazione vigente”.

  • La nota della SIMM del 14 luglio 2010
  • L’articolo del 16 giugno 2010
  • La rettifica del 8 settembre 2010