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Nel gennaio 2018, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) ha pubblicato un dossier dal titolo “Tutela della salute dei migranti” che si prefigge di ricomporre uno sguardo d’insieme e contestualmente specifico di ciò che nell’anno 2017 è stato prodotto e realizzato, a partire dal livello normativo, in materia di tutela della salute dei migranti. In 23 pagine sono richiamate le novità normative (LEA, ticket) e le principali Linee guida e Rapporti. Il dossier si conclude con 4 buone prassi (Regione Umbria e Regione Marche; gli SPRAR di Lodi e di Rimini) e con un box che richiama l’esperienza territoriale del GrIS Lazio.

2018. SPRAR “Tutela della salute dei migranti” (link)

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Con l'aumento dei flussi migratori in Italia si assiste ad un incremento di donne provenienti da Paesi ad alto rischio di pratica delle Mutilazioni Genitali femminili. Oltre a questa forma di violenza le donne in fuga da zone di conflitto e/o per motivi economici, spesso hanno subito violenza psicologica, fisica, sessuale, matrimoni precoci o pratiche discriminatorie e lesive legate all'onore sia prima del viaggio che nel transito o dopo lo sbarco in Italia. Tutte queste forme di violenza sono definite ed incluse nella Convenzione di Istanbul che richiama ogni Stato a prevenire, a proteggere e prendere in carico chi le subisce, nonché a perseguire chi le pratica. Il Governo italiano, attraverso il Dipartimento per le Pari Opportunità, da anni promuove e sostiene diverse azioni di contrasto al fenomeno delle MGF ed altre forme di violenza.

Tra le strategie messe in atto ha incaricato, attraverso un bando pubblico, le associazioni della Società Civile PARSEC, Trama di Terra, il Centro di Riferimento Regionale dell' AO S. Camillo Forlanini e l'Università Bicocca di Milano che da anni lavorano in questo ambito, ad elaborare le linee Guida (ndr: più propriamente sono indicazioni operative) per l'individuazione delle donne sottoposte a MGF o altre pratiche dannose. Il documento è stato pubblicato il 22 dicembre 2017.

L'obiettivo di questo documento consiste nel fornire delle indicazioni agli operatori dei Cpsa (Centri di primo soccorso e accoglienza), Cda (centri di accoglienza) e dei Cara (centri di accoglienza per richiedenti asilo), sul modo in cui ci si debba comportare di fronte a presunte vittime di MGF, matrimoni forzati o altre pratiche dannose, e su come assicurare il loro accesso alla protezione internazionale per ragioni legate alla violenza subita.

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Il fenomeno migratorio rappresenta per il sistema sanitario una sfida sempre aperta, non solo in termini di quantificazione e analisi dei bisogni, ma soprattutto nell’ottica di un’adeguata organizzazione dei servizi. Nella fase storica attuale, infatti, la principale esigenza è quella di superare la parcellizzazione e l’estemporaneità delle soluzioni adottate nei diversi contesti regionali e locali, per approdare a pratiche di sanità pubblica e a modalità assistenziali basate sulle migliori evidenze scientifiche e improntate all’appropriatezza, all’efficienza e all’equità. A tale riguardo, elenchiamo di seguito alcune iniziative istituzionali che hanno contraddistinto il 2017 (ma anche il 2016) che oltre ad avere un valore in sé dal punto di vista politico e programmatorio, assumono anche un significato altamente simbolico, nell’ottica di un definitivo passaggio da una gestione improntata all’emergenza a una guidata dalla pianificazione e dalla capacità di governance. La cornice rimane comunque l’Accordo del 20 dicembre 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome sulle “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e P.A.” (Rep. Atti n. 255/CSR), ancora non adeguatamente applicato, che ha fornito il giusto scenario di riferimento normativo anche per gli atti che citiamo.