Categorie: News Tavolo Immigrazione e Salute

 

In questa situazione di emergenza epidemiologica, le organizzazioni rappresentate nel Tavolo Immigrazione e Salute (ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, INTERSOS, MDM - Médecins du Monde Missione Italia, Medici contro la Tortura, MEDU - Medici per i Diritti Umani, MSF - Medici Senza Frontiere e SIMM - Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) hanno inviato una lettera ai Ministeri dell’Interno, della Salute, del Lavoro e delle politiche sociali, delle Politiche agricole alimentari e forestali ed a varie Istituzioni e autorità competenti, per richiamare l'attenzione su alcuni aspetti volti a favorire la prevenzione dell’epidemia di COVID-19.

Il Tavolo Immigrazione e Salute richiama infatti, in un’ottica di Sanità Pubblica e con l'obiettivo di garantire i diritti fondamentali delle persone interessate, l'esigenza di:

  • garantire un adeguato approvvigionamento idrico negli insediamenti rurali e il maggior numero possibile di servizi igienici pubblici negli insediamenti rurali e nelle aree urbane, affinché le persone che vivono in insediamenti attualmente privi di accesso all’acqua possano mettere in atto le misure necessarie alla prevenzione dell’epidemia;
  • abbattere gli ostacoli nell’accesso alle cure mediche, rafforzando i servizi territoriali e assicurando servizio di mediazione culturale nelle strutture sanitarie e in particolare in quei servizi dedicati
    alla prevenzione della diffusione del COVID-19;
  • favorire l’iscrizione temporanea al SSN nel luogo di effettiva dimora;
  • superare le diffuse prassi illegittime in materia di rinnovo del permesso di soggiorno che costringono molti cittadini stranieri a una mobilità forzata;
  • garantire per i casi di richiesta di protezione internazionale la possibilità di trasferire la competenza dalle Commissioni territoriali nelle aree considerate a rischio epidemiologico alle Commissioni di residenza, domicilio o effettiva dimora dei richiedenti protezione internazionale.

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Nei giorni scorsi è circolata la notizia - purtroppo falsa - di una sanatoria in arrivo, rivolta agli stranieri non regolarmente presenti, per la quale sarebbe sufficiente la spedizione di ordinari kit postali.
La notizia si è diffusa su canali informali (facebook o whatsapp) ed ha portato alla corsa all'acquisto dei kit (ormai introvabili e ceduti a caro prezzo).

L'ASGi è stata quindi costretta a redigere un comunicato (e tradurlo in arabo, inglese e francese) in cui fornisce indicazioni e mette in guardia dalle truffe che stanno fiorendo intorno a queste informazioni completamente prive di fondamento.

In allegato tutto il materiale a riguardo, per poterne dare la massima diffusione.

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Riferimento all'editoriale: Che ora scatti il vero allarme. Di Maurizio Ambrosini, Avvenire, venerdì 31 gennaio 2020, pag. 1.

C’è sempre, volendo, una buona ragione per dare all’untore. Questa volta l’occasione è il Coronavirus, e gli untori sono i membri della comunità cinese, una delle più laboriose e meglio integrate nel nostro paese. Maurizio Ambrosini, Professore Ordinario di Sociologia delle Migrazioni all’Università di Milano, e firma prestigiosa su Avvenire per i temi che ci sono cari, questa volta entra direttamente in un campo nostro, con un editoriale in prima pagina, e ci offre la preziosa occasione ci dire due parole sul Coronavirus.

In effetti la situazione è tale che la SIMM non ha pensato finora di far sentire la sua voce, benché l’infezione sia certamente seria e meriti molte delle precauzioni che sono state messe in campo dal nostro e da altri paesi. Il fatto è che noi non ci sentiamo di partecipare agli enfatici allarmismi tanto travolgenti nella comunicazione pubblica di questi giorni; parendoci le caratteristiche del virus nel complesso gestibili, e le misure prese più che adeguate, non abbiamo pensato che fosse necessario dire la nostra.
Fortunatamente però Maurizio Ambrosini ne parla, per sottolineare che un’emergenza c’è, e non va trascurata: è l’emergenza razzista che urla “dagli all’untore!”

Abbiamo non di rado ironizzato sull’esotismo con cui, non solo la pubblica opinione ma spesso anche persone con responsabilità nella gestione della salute pubblica, hanno ipotizzato l’arrivo nel nostro paese di temibili patologie esotiche, al punto che alcuni di noi l’hanno battezzato “Sindrome di Salgari”, per ricordare come il creatore di Sandokan non avesse mai visto i luoghi che con tanta maestria descriveva. Proprio come gli allarmisti profeti di invasioni di terribili virus, batteri e parassiti esotici non hanno mai visto nulla di ciò di cui a sproposito parlavano e parlano.

Con poche, concise e precise parole, l’autore ci ricorda che non c’è molto da scherzare: gli allarmi infondati su presunte infezioni veicolate da incolpevoli nostri nuovi concittadini sono pericolosi; l’unico vero allarme è il razzismo che si traveste da pseudo-sollecitudine nel proteggere se stessi, la propria famiglia e gli “italiani veri”, che come sappiamo devono sempre venire prima.

I nostri concittadini di origine asiatica hanno diritto al nostro rispetto e alla nostra amicizia. In questo momento direi che vengono prima loro, perché sono le vittime di dicerie velatamente razziste.
Non burliamoci più degli affetti dalla Sindrome di Salgari. Sono pericolosi. Grazie, Maurizio Ambrosini, per avercelo ricordato.

L’editoriale può essere letto anche online all’indirizzo: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/che-ora-scatti-il-vero-allarme