A che punto siamo con la vaccinazione degli irregolari - Lettera del Presidente

Categorie: News Azioni di advocacy SIMM

29 maggio 2021

Care socie e cari soci,

                                               desidero aggiornarvi sulle attività recenti della SIMM a proposito della vaccinazione degli immigrati senza documenti e sulle strategie che stiamo adottando.

Dopo l’articolo pubblicato da Emanuela Petrona Baviera, e ripreso da vari organi di comunicazione (tra cui vale la pena di vedere l’articolo apparso su Avvenire, https://www.avvenire.it/attualita/pagine/migranti-esclusi-dalle-vaccinazioni-unemergenza-di-salute-pubblica) l’attività della SIMM si è sviluppata su più fronti.

La questione della vaccinazione è un aspetto fondamentale, per la SIMM. Certamente, prima di tutto, da un punto di vista umanitario: per noi, per la nostra sensibilità umana riflessa nel nostro statuto e nel nostro codice etico, ogni singola persona ha un valore assoluto. Ma siamo anche consapevoli che questa nostra convinzione non valga per tutti.

Per questo è fondamentale basare le nostre iniziative anche su fatti e principi che possano essere condivisi da tutti, anche da decisori politici che non hanno la nostra stessa visione. E la nostra battaglia ha ottimi argomenti di tipo legale, tecnico-sanitario e socio-economico. Dal punto di vista legale l’articolo 32 della costituzione, che ci ricorda che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, non lascia molti dubbi, e del resto l’attuale normativa riconosce pienamente il diritto alla vaccinazione anche alle persone senza documenti. Dal punto di vista sanitario, non c’è alcun dubbio che l’interesse della collettività può essere raggiunto solo con un controllo epidemiologico completo della popolazione, senza escludere nessuno. Sul piano socio-economico vale la pena di ricordare che gli immigrati senza titolo di soggiorno sono gli stessi che entrano quotidianamente nelle nostre case per prendersi cura delle nostre famiglie e dei nostri anziani, e che riempiono i nostri piatti con il loro lavoro nelle campagne.

Ci siamo mossi secondo le nostre linee, mettendo in risalto il punto di vista sanitario della questione, divulgando la nostra posizione e partecipando a un lavoro di rete insieme alle altre agenzie che promuovono i diritti degli immigrati. In particolare abbiamo lavorato all’interno del Tavolo Immigrazione Salute, dove siamo rappresentati dal nostro presidente emerito Maurizio Marceca, e dove è presente anche l’altro nostro ex-presidente Salvatore Geraci. I nostri GRIS si sono impegnati con contatti e pressioni sulle autorità regionali da cui le vaccinazioni dipendono. Al momento abbiamo ottenuto una chiara definizione della normativa che non lascia dubbi sul fatto che le vaccinazioni devono essere fatte e consensi di principio alle nostre richieste, anche se ancora la maggior parte delle regioni non ha dato un’attuazione operativa efficace. Su questa strada, per ora, sembrano aver risolto i problemi pratici e amministrativi solo Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

La nostra attività continua finché questo diritto degli immigrati, e questo dovere della Repubblica non avranno piena attuazione, nell’interesse di tutta la collettività.

Vi terremo informati. A presto

                                               Marco Mazzetti, Presidente SIMM

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